09. Un ciondolo a forma di farfalla.

[ Nami  & Nojiko & Bell-mère ]

Quando Nami rientrò a casa dopo aver concluso questa e quella commissione, si meravigliò non poco di trovare tutte le luci spente. Né Nojiko né sua madre Bell-mère erano lì ad aspettarla, il che era ancora più strano.
Pessimista com'era, il primo pensiero che le balenò in mente fu che fosse accaduto qualcosa. Ma, se così fosse stato, possibile che nessun abitante del villaggio se ne fosse accorto?
Con cautela, abbassò la maniglia della porta d'ingresso, guardandosi attorno.
«C'è nessuno...?» mormorò, provando a farsi strada nel buio della casa.
Poi, vi furono un fascio di luce e l'improvviso rumore di applausi: accadde tutto così velocemente che Nami per poco non lasciò cadere la busta con quello che aveva comprato.
«Buon compleanno, Nami!» esclamò Bell-mère, reggendo un largo vassoio con una torta altrettanto grande al di sopra.
«Tanti auguri!» si aggiunse Nojiko, correndo dalla sorella per abbracciarla.
«Mi avete fatto preoccupare!» disse Nami, seppur non riuscisse a nascondere l'entusiasmo e la sorpresa per quello che stava vedendo.
E pensare che aveva pure detto di non volerlo festeggiare, il suo compleanno!
«Volevamo fare qualcosa di speciale per oggi» affermò Bell-mère, poggiando la torta sul tavolo della cucina accanto a un pacchetto lilla «dieci anni si compiono una volta sola, nella vita!»
Nami lasciò che Nojiko le togliesse di mano la busta della spesa e s'avvicinò alla tavola imbandita di tutti i suoi piatti preferiti, al cui centro si trovava la sua torta di compleanno realizzata, ne era certa, coi deliziosi mandarini da loro stesse coltivati; dieci candeline lunghe e sottili dal colore dorato era disposte in cerchio su di essa.
«Questo è per te!» esclamò d'un tratto Nojiko, porgendo alla sorella il pacchetto lilla richiuso con un grande fiocco bianco «la confezione l'ho fatta io.»
«Immaginavo» disse Nami, accennando un risolino.
Disfò il fiocco senza fatica e, non appena aprì il regalo, vi trovò una bellissima collanina azzurra con un ciondolo a forma di farfalla. Le si illuminarono gli occhi.
«Ma questa...»
«Ti ho vista che la guardavi, l'altro giorno» la precedette Nojiko, un sorriso soddisfatto sulle labbra «e per questo ho chiesto se potevamo prenderla per il tuo compleanno.»
Se soltanto Nami non avesse avuto paura di mostrare appieno le sue emozioni, sarebbe scoppiata in lacrime di gioia. Afferrò il gioiello tra le dita e, con l'aiuto di Bell-mère, in un attimo l'era già indosso, la catenina legata attorno al suo collo esile e bianco.
«Ti sta benissimo!» affermò la madre, per poi lasciarle un bacio sulla fronte.
Nami non poteva sentirsi più fortunata, ad avere al suo fianco una famiglia del genere.

Nonostante fossero passati anni, Nami faceva ancora fatica a ricordare il giorno del suo decimo compleanno senza una nota di malinconia.
Osservò la luna dal piccolo oblio della sua stanza, la Sunny sempre in movimento. Le piacque pensare che anche Nojiko e Bell-mère, da qualche parte, in qualche modo, stessero guardando lo stesso spettacolo.
Strinse al petto la sua collanina, sentendo improvvisamente un nodo alla gola.
L'orologio sul comodino segnò la mezzanotte.
«Buon compleanno a me» sussurrò, gli occhi chiusi.
Nami non ne era sicura, ma ebbe come l'impressione che qualcuno la stesse abbracciando da dietro.

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