Prima di cominciare a scrivere le mie prime righe su questo quaderno, premetto che ho strappato la prima pagina perché ho fatto cadere dell’inchiostro su ciò che avevo appena annotato. Non sono uno scrittore, ma provo un amore smisurato per la lettura e uno dei miei generi preferiti sono i romanzi epistolari. Qui, però, scriverò qualche lettera per me stesso.

 

Ieri era il mio cinquantesimo compleanno, e non solo: tra un mese nascerà mio cugino! Per la prima volta non sarò io ad essere il più giovane della famiglia. È buffo, a tratti un po’ infantile, però voglio rendermi utile come posso. Ho sempre voluto un figlio, e vedere la felicità nei volti dei miei zii è sempre stupendo.

È trascorso un anno da quando lavoro all’asilo del villaggio, e ho notato che stanno venendo a vivere alcuni demoni che non si erano mai visti prima qui in giro. Normalmente era popolato solo da noi volpi… ma di recente ho visto presentarsi dei musetti nuovi. Un demone ragno, un orso, persino due procioni. Abbiamo un bel rapporto con i tanuki, quindi non mi stupisce più di tanto vederli. 

Ora posso passare alle notizie leggermente più serie. Mio fratello Saanvi vuole trasferirsi in un villaggio dalla parte opposta della città, si è persino sposato senza che ce lo dicesse. Io e mio fratello più anziano, Mayin, gli abbiamo chiesto il perché della sua scelta ma non ha voluto sentire ragioni. Devo dire che, per quanto Saanvi non sia mai stato così aperto, l’ho compreso un po’. Da quando i nostri genitori se ne sono andati, Mayin è diventato più distaccato e diligente. Alcune volte è persino scostante. …Con ciò non intendo dire che non gli voglio più bene. Se ho ancora una casa è grazie a lui.

Mio cugino Mekosha ha pensato più o meno alla stessa cosa, appena gliene ho parlato. Lui vuole addirittura spostarsi nel mondo degli umani. 

Non ho idea del perché. Non gliel’ho chiesto.

Se glielo chiedessi potrei avere dei dubbi

Non dovrei investigare su di loro o Mayin potrebbe scoprirlo

se la prenderebbe con me se il suo cibo—

Non volevo fare errori in questa prima pagina, eppure dovrò ricominciare daccapo un’altra volta.

Forse è meglio prendermi una pausa e rifletterci su, ma non voglio nemmeno buttarti via. Resterai nell’ultima pagina del mio libro preferito. Beh, almeno, il preferito di adesso.

 

Arrivederci, Jyo.