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Autore: HeyCass    14/04/2024    1 recensioni
Quando la tempesta arriva,travolge ogni cosa.
Dalla storia:
Quando Yui aprì gli occhi ,al posto della creatura trovò davanti a se una figura vestita di nero.
"E ..tu chi diavolo sei?" Fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.
"E' davvero la prima cosa che ti viene in mente?” Chiese la voce,ma Yui continuò a guardare la figura incredula.
“Be sappi solo che sono quello che ti sta salvando la vita ,mi ringrazierai dopo" rispose la persona davanti a se, poi con quella che sembrava un'enorme spadone, talmente grande che Yui fu certa potesse essere più grande persino del suo stesso proprietario, colpì il mostro, allontanandolo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"When I fold, you see the best in me
The joker and the queen"
Ed Sheeran
 





Yui corse verso l'enorme voragine che squarciava il finto cielo azzurro dei giardini di Las Noches. Aveva una strana sensazione che le attanagliava il cuore, cupa e angosciante, la scacciò via con tutta se stessa. Era arrivata fino a lì, non poteva mollare, doveva andare avanti, doveva trovare Ichigo e assicurarsi che stesse bene, lei doveva essere forte. 
Si ripete, saltando dritta verso lo squarcio e atterrando nella buia notte dei deserti dell'hueco mundo. 
Fece un respiro profondo, prima di alzare il viso. Era tutto stranamente silenzioso, un soffio di vento la investì, mentre i suoi occhi setacciavano l'area con rapidità. Si mosse il tanto di potersi guardare attorno e quando lo fece, le sue iridi castane incontrarono una sagoma riversa a terra. Strinse d'istinto i pugni, doveva rimanere calma.
Se lo ripeté tante volte e con forza, mentre lentamente avanzava verso quella figura. 
Si fermò solo un attimo, strinse gli occhi con la paura che opprimeva il cuore.  
Scosse la testa.
Doveva avanzare, pensò ancora una volta.
Con coraggio lo fece e quando ormai fu quasi vicina, lei lo riconobbe.
Il cuore perse un battito nel petto.
Capelli arancioni, abiti neri.
Non fece nemmeno in tempo a pensarlo, fece un enorme balzo, con tutta la forza che aveva, e atterrò al fianco di quella figura.
Fu come una pugnalata, dritta infondo, così infondo da squarciarle l'anima.
Senti le gambe cedere, si fece forza e rimase dritta, in piedi.
Il cuore in gola, le lacrime che bruciavano.
Fece due passi ed infine, si precipitò per terra mentre i suoi occhi incontravano quelli di Ichigo.
Spenti, lontani, senza vita.
“NO, NO, NO!” Disse in preda al panico, mentre lo afferrava per le spalle scuotendolo.
“Oi! Svegliati” Disse  ancora quella, mentre gli occhi si appannavano e dentro, lei si spegneva, lentamente.
Non riuscì a dire nient'altro, sentì solo le lacrime scivolare silenziose sul viso, mentre il cuore crollava in mille pezzi  e fece male, si sentì quasi scivolare verso una voragine scura, profonda dannatamente dolorosa e buia.
Fece così tanto male.
Male da toglierle il fiato, da dilaniarle il corpo e anche l'anima.
Strinse il corpo del ragazzo verso di se, poteva ancora sentire il suo profumo, poteva ancora immaginare le sue mani su di lei, la sue carezze, il suo sorriso.
“Per favore, svegliati..” Disse mentre le parole si spezzavano dietro ai singhiozzi. Lo lasciò andare il tanto di guardarlo negli occhi, non ci riuscì.
Nascose il suo viso nell'incavo del suo collo.
“Non puoi lasciarmi..” e lo disse come una supplica. Aveva dato se stessa affinché lui potesse ridere, combattere, vivere ancora. 
Ed ora..
“Io.. io ti amo” confessò.
E  ammetterlo fu una sensazione così forte, da sorprendere anche se stessa. 
Perchè lei lo amava davvero quel ragazzo, lo amava con tutta se stessa e si stupì di accorgersene solo in quel momento, si stupì nel pensare che nessuno le aveva fatto provare quello che aveva provato con lui e forse, nessun altro glielo avrebbe mai fatto più sentire. 
Lei lo amava e non si era nemmeno accorta di quanto tutto ciò fosse forte, reale, profondo.
Si allontanò da lui, lasciandolo andare un poco e riposandolo a terra, mentre dentro si rendeva consapevole della fine. 
Ma non poteva essere la fine.
Lei non lo avrebbe permesso.
Si coprì il volto, mentre la sua testa cercava un modo, un modo per salvarlo, perchè non poteva essere troppo tardi, non poteva esserlo...
“Dannazione!” Urlò in preda alla rabbia e poi, senza pensarci, mise due mani sul petto del ragazzo e pensò a quello che il suo stesso nemico le aveva insegnato: il Kido curativo.
Cercò tutta la sua reiatsu dentro se stessa e tentò di creare quel fascio di luce, che avrebbe potuto curarlo, ma era così debole e fiacco. Sentiva il cuore premere nel petto con urgenza. 
Perchè non ci riusciva?
Perchè non stava funzionando?
Strinse gli occhi con così tanta forza, che le lacrime scesero con prepotenza sul suo viso.
“Ti prego, funziona!” Supplico a se stessa, mentre continuava a tenere le mani sul petto del ragazzo, privo di vita.
Faceva male, così tanto il male.
“Mi dispiaze” disse una voce in lacrime.
Yui si voltò di scatto, incontrando il viso in lacrime di una bambina, con sua sorpresa.
La bambina la guardava con due occhioni, mentre piangeva.
Capelli verdi, un teschio in testa e degli abiti verdi.
Lei non capì chi fosse.
Quella la guardò ancora, poi scoppio a singhiozzare.
“Itsygo stava sercando di salvale me. Ha pleso un sero da Ulquiorra. Stava plottegendo me. Continuo a stale tla i piedi di Itsygo. Itsygo stalebbe bene se io non ci fossi. E' tutta colpa mia. Pel favole, salva Itsygo!" 
Yui capì le sue parole nonostante tutto, mentre quella si dimenava disperata.
Poi, d'improvviso dei passi la destarono. Lei non si voltò subito, cercò di asciugare le lacrime che prepotenti avevano invaso il suo viso e smise di creare quel fascio di luce, portando una mano su No Arashi e si preparò ad attaccare.
Quei passi si fermarono poco lontano da lei, poi sentì un tonfo.
Yui si voltò a guardare cosa fosse e incontrò dei capelli ramati.
“Inoe...” Disse stupita, fu quello il momento in cui alzò il viso ed incontro le iridi azzurre della sesta espada, che la guardava con lo sguardo più enigmatico di sempre.
“Tu? Che diavolo hai fatto ad Inoe!”
“Tsè, spostati” Disse sprezzante quello, avvicinandosi alla ramata e spezzando le corde che le tenevano legate le mani.
Quando la ragazza si mise a sedere, il suo viso divenne  pallido ed i suoi occhi si gonfiarono di lacrime.
“Kurosaki-kun” Disse precipitandosi verso di lui.
“Che cosa gli è successo? Perchè non risponde”
“Mi.. dispiace Inoe..” Disse Yui  e si stupì di dire quelle stesse parole, fu come tirarsi un pugno da sola, come se dirle a voce alta avesse reso tutto così reale, portò una mano sul cuore, trattenendo un singhiozzo. 
Fece così male..
“No!” Disse disperata la ramata.
Ma Yui aveva perso le parole ed era pallida ed i suoi occhi erano così lontani.
Inoe si dimenò disperata, ma lei aveva smesso di ascoltarla.
“Curalo!”
Yui si voltò lentamente verso quella voce, che lei conosceva così bene e alzò il viso verso di lui, che la guardava senza nessuna emozione sul volto.
“Non mi hai sentito umana? Ho detto curalo.” 
Inoe guardò un attimo la ragazza di fronte a se, in cerca di conferma.
Yui  ricordò e capì e i suoi occhi ripresero vita, guardò la ragazza di fronte a se ed annuì.
E la vide di nuovo una fiocca luce, lì davanti a lei, nelle mani di Inoe Orihime, una luce che sapeva così tanto di speranza. 
La ramata, si asciugò il viso poi si mosse verso il ragazzo, attivò il suo scudo e si mise a curarlo, con le lacrime agli occhi.
“Ti plego, culalo” Disse la bambina.
“Stai zitta tu!” La riprese l'azzurro, con disprezzo.
Quella si zittì e silenziosa continuo a piangere.
Yui si alzò, lentamente, sentì il bisogno di voltarsi, di guardare altrove. Sentiva che la speranza di salvarlo si stava facendo spazio nel petto, ma la possibilità che non potesse essere così, le stringeva il cuore, in una morsa.
Era tutto così confuso e faceva così male, poi voltò il viso leggermente ad un lato, sentendo la presenza dell'espada vicino a lei, che la osservava.
“Perchè lo stai facendo?” Chiese, senza voltarsi a guardarlo.
Lui la scrutò silenzioso per un momento.
“Perchè non può finire così.”
La ragazza si voltò a verso di lui, poi capì.
Lui non voleva salvarlo e basta... sentì la furia nel petto e si precipitò verso l'azzurro, prendendolo per la giacca.
“Non osare nemmeno pensarlo! Non combatterai con lui, non te lo lascerò fare!”
Lui la guardò negli occhi, impassibile.
“Come se tu potessi fermarmi.”
“Lo farò, con tutta me stessa e con qualsiasi mezzo. Tu non lo toccherai!”
Lui guardò il suo viso, studiandolo, poi fece un smorfia.
“Tsè Guardati! Sei patetica e tutto per quella nullità lì, uno che non è nemmeno riuscito a sopravvivere ad un combattimento contro Ulquiorra. Pensavo che fossi molto di più di questo!”
Lei lo guardò fisso negli occhi, con la rabbia che si faceva spazio nel petto sempre più forte.
“Io sono questo Grimmjow! Sono quel tipo di persona! Quella che darebbe la vita per le persona che ama, che lo ha fatto e lo farebbe altre mille volte”
Lui inclinò un poco la testa.
“Perchè tu lo ami, vero?”
Lei si ammutolì.
Lui scrutò il suo viso, leggendo in quegli occhi, in quell'espressione, una risposta che lei non disse a voce alta, ma lui conosceva bene. Le diede così fastidio, il pensiero che lei provasse un sentimento per un umano qualsiasi...
Si odiò nel pensarlo.
“Tsè, ovvio, una come te può amare solo gente come quello lì.”
La stava giudicando.
Strinse la presa sulla giacca.
“Cosa importa a te? Quello lì è una persona che mi vuole bene, che è venuta fino a qui per salvarmi, che farebbe di tutto per aiutarmi. Lui  ha scelto me, nonostante tutti i pericoli, nonostante abbia rischiato la sua vita. Lui ha scelto me! Cosa che tu, non faresti mai..” Disse lei,  portandolo verso di se.
Lui spalancò lievemente gli occhi, ma non rispose.
Perchè sapeva che per quanto odiasse l'idea che lei amasse quell'idiota, sapeva che no...
Non avrebbe scelto lei.
Doveva quella sua esistenza ad Aizen e avrebbe combattuto per lui e avrebbe seguito la sua strada, ovunque lui volesse andare.
Lui non poteva scegliere.
Lui era solo un soldato.
Non avrebbe mai potuto scegliere lei...
“Istygo” Chiamò la bambina.
“Inoe”
Yui la riconobbe immediatamente quella voce. Lasciò andare la giacca dell'azzurrò, abbassando la testa, mentre portava le mani al petto. 
Lui era vivo.
D'improvviso quella voragine nera e profonda nel suo cuore si aprì, illuminandosi di luce, speranza, gioia e di sollievo.
Sentì il cuore sciogliersi dalla felicità. Avrebbe voluto piangere tutte le sue lacrime.
Non lo fece.
Grimmjow si voltò e vide, il ragazzo che si metteva a sedere e lì osservava.
“Grimmjow! Tu.. che ci fai qui?”
La sesta espada mise le mani in tasca e squadrò il ragazzo un attimo.
“Abbiamo un conto in sospeso io e te, perciò cerca di rimetterti in forza, perchè devi essere pronto per il nostro combattimento.”
Ichigo lo guardo con occhi seri.
“Non lo fare..” Disse con tristezza Inoe. Il ragazzo dai capelli arancioni si voltò a guardarla e per la prima volta, incontrò i suoi occhi tristi, infine vide anche la bambina dai capelli verdi piangere.
“Ma che succede, perchè state..” Ma non fece in tempo a finire, la bambina gli saltò addosso abbracciandolo.
“Mi dispiaze, Itsygo. E' colpa mia” Disse quella piangendo. Il ragazzo non capì subito, poi ricordò.
Istintivamente si portò una mano al petto, la dove pochi secondi prima c'era un foro.
“E' stato Ulquiorra, è cosi che finisce i suoi avversari, facendogli la stessa voragine che a lui nel petto.” Spiegò Grimmjow.
Ichigo rimase fermo a pensare.
Ricordava ancora la quarta espada di fronte a lui, il suo cero verde, poi più nulla.
Era morto? 
Fu sicuro di esserlo stato.
Non riusciva a ricordare altro di quel momento tranne..
Tranne il viso di suo madre.
Era un ricordo sbiadito, ma era sicuro che in quegli attimi in cui lui era morto, aveva visto sua madre.
Gli aveva sorriso, poi qualcosa l'aveva riportato qui.
Si voltò a guardare Inoe al suo fianco, alzò leggermente una mano fino a toccarle il viso ed asciugarle una lacrima.
“Grazie” 
Lei si stupì di quel contatto e di quelle parole, sorrise un poco, felice come non lo era mai stata.
Yui non vide la scena, rimase nascosta fra le spalle della sesta espada a pensare che qualsiasi cosa lei avesse fatto, non avrebbe mai avuto il potere di salvarlo.
Quella consapevolezza le arrivo dritta come un pugno allo stomaco, lei non avrebbe potuto aiutarlo, ne proteggerlo.. lei, lo avrebbe solo fatto soffrire.
Uno come Ichigo  però meritava solo il meglio, non meritava qualcuno come lei, qualcuno che lo aveva tradito.
Lei non era fatta per lui, non lo sarebbe mai stata.
Lei non meritava Ichigo Kurosaki nella sua vita.
Il ragazzo dai capelli arancioni, tentò di alzarsi, ancora un pò barcollante, riprendendosi da quel momento, pronto ad affrontare la prossima sfida, qualsiasi essa fosse stata, poi mentre si metteva dritto, vide una figura dietro la sesta espada.
La riconobbe, l'avrebbe potuto riconoscere in mezzo a mille altre persone. 
Si mosse rapido, spostò la sesta espada ed arrivò verso di lei.
Yui sentì solo qualcuno afferrarla per un braccio, si voltò spinta da quella presa ed i suoi occhi, incontrarono quelli castano chiari del ragazzo dai capelli arancioni.
Erano luminosi, erano belli.
Erano vivi.
Lui la spinse verso di se, senza dire nulla, senza parlare. 
La strinse a se, portando una mano sulla sua vita e l'altra dietro alla sua nuca, stringendola con forza e lasciando che il suo profumo lo inebriasse, mentre qualche ciocca dei suoi capelli gli accarezzava il viso.
La strinse così forte che avrebbe potuto spezzarla.
Lei però era Yui, non si sarebbe spezzata così.
La ragazza non riuscì a dire nulla, chiuse gli occhi e si fece coccolare dal suo abbraccio, appoggiando la testa sul petto nudo e caldo del ragazzo e dopo un mese e mezzo nell'hueco mundo, lei si sentì per un secondo... a casa.
Rimasero così, stretti l'uno all'altro, consapevoli di essersi ritrovati e di essersi incastrati ancora, l'uno nella vita dell'altro.
Ma Yui sentì uno strano sentimento e per lei fu come stringere qualcuno a cui stai per dire addio.
Si allontanò lievemente da lui, con la testa bassa come se guardarlo negli occhi fosse un lusso che lei, non si poteva permettere.
Lui le prese il viso con una mano e lo alzò, puntando il suo sguardo nel suo.
Si osservarono così affondo che le loro anime si spogliarono, aggrovigliandosi  per qualche secondo.
“Stai bene?” Chiese lui, dolcemente.
Lei avrebbe voluto piangere, ma non lo fece.
Annuì.
“Ti hanno fatto del male?” Chiese preoccupato.
Avrebbe voluto raccontare ogni cosa: di quanto era stato duro vivere lì, di tutto quello che aveva passato, delle volte in cui aveva rischiato di morire e poi era tornata, più forte e  allo stesso tempo più a pezzi di prima.
Non lo fece.
“No.. solo qualche graffio”
Lui le accarezzo il viso per un momento, sapeva essere una bugia, ma non disse nulla.
“Adesso sono qui, andrà tutto bene, ti porterò via da qui.”
Quelle parole risuonarono nella sua testa e nel cuore, con tanta forza che i suoi occhi divennero lucidi, ma non lasciò che le lacrime scappassero, semplicemente sorrise. Un sorriso dolce e vero.
Erano le parole più belle che avesse mai sentito, si sentì al sicuro, dentro a quell'abbraccio e a quelle parole.
“Non così in fretta.” Disse duro l'azzurro dietro di loro, ribollendo di rabbia e qualcosa che lui non sapeva riconoscere, ma sembrò qualcosa come la gelosia.
Yui sentì il suono della sua voce aspra.
Ichigo la guardò ancora un attimo, poi si voltò verso la sesta espada.
“Non osare..” Disse Yui.
Grimmjow spostò lo sguardo su di lei.
“Non metterti in mezzo donna.” Disse con disprezzo.
Yui non lo ascoltò, rapida si mise davanti ad Ichigo con una mano sulla sua katana.
“Ti ho già detto che se oserai farlo, dovrai prima vedertela con me.”
L'azzurro guardò il suo sguardo serio, sentì la rabbia montare ancora di più dentro al petto , perchè faceva tutto quello per uno come lui?  Lui era... 
Lui era geloso, così geloso di quegli sguardi, di quegli abbracci, perchè diamine gli importava? Sentì come se quei sentimenti lo rendessero ceco dalla furia.
Odiava averli davanti agli occhi, avrebbe voluto fermare tutto...
Rise sguaiatamente fingendo disinteresse.
“Forse dimentichi che l'ultima volta sei quasi morta!”
“Forse dimentichi che l'ultima volta sei quasi morto!” Rispose lei, seria. Lui non apprezzò quell'osservazione.
“Spostati donna o ti farò a pezzi!  Farò in modo che ciò che Ulquiorra gli ha fatto, possa replicarsi!” Disse a denti stretti e con furia, l'azzurro.
“Guardati, continui a guardarmi dall'alto al basso con disprezzo, non riesci nemmeno a dire il mio nome eppure hai il coraggio di giudicarmi perchè sto dalla parte di chi mi vuole bene, sei patetico! ” Disse Yui, con rabbia.
Grimmjow si avvicinò verso di lei, afferrandola per la giacca.
“Io? Sarei io quello che ti guarda con disprezzo? Ti sei osservata? Ti è bastato vederlo per più di cinque secondi, per decidere di metterti contro di me. E poi fai discorsi del cazzo sul scegliere? Non potrei mai scegliere te, sarei solo un rammollito se lo facessi donna!”
Quelle parole arrivarono più dure di quello che lei si aspettasse e si rese conto, che quello che lui aveva detto le importava, in una maniera dannatamente fastidiosa. 
Si sentì ferita, per una ragione che nemmeno lei conosceva.
“Yui! Il mio nome è YUI! E nemmeno io sceglierei te! Ne ora, ne mai!” Disse con tutto la cattiveria che aveva nel corpo.
Lui si ammutolì, perdendosi negli occhi castani di lei, pieni di lacrime che volevano scendere ,ma che rimasero incastrate lì.
Quelle parole ferirono anche lui, mentre i suoi occhi cercavano una risposta diversa sul viso di lei, una risposta che non arrivò mai.
Qualcuno li separò mettendosi in mezzo. 
Grimmjow si voltò con rabbia, avrebbe potuto spazzare via l'hueco mundo in quel momento.
“Che diavolo sta succedendo qui?” Chiese Ichigo, tra i due. Fu così strano, vederli così.. 
Ichigo percepì qualcosa nelle loro parole, sentì una strana sensazione dentro al petto, qualcosa che gli suggeriva che tra i due fosse successo qualcosa, qualcosa che li avesse legati, qualcosa che li avesse avvicinati, qualcosa che lui però non poteva capire e forse nemmeno credere.
Dovette respingere quella strana sensazione fastidiosa nel petto, nel pensare che stare lì aveva permesso a Yui di avvicinarsi ai suoi nemici, così tanto...
“Grimmjow, combatterò con te. Infondo a quante pare lo devo a te, se sono ancora vivo.”
“Ichigo!” Lo riprese Yui.
“Yui, va bene. Ti prometto che vincerò.” Disse quello voltandosi verso di lei con un sorriso.
Lei strinse i pugni, aveva così tanta paura per lui, non voleva che combattesse, non voleva che succedesse di nuovo..
Non voleva perderlo, non così, non in quel maledetto posto.
Incastrò i suoi occhi in quelli del ragazzo, poi d'improvviso sentì una presenza alle sue spalle, non fece in tempo a spostarsi, qualcuno l'afferrò per il collo, bloccandola in una presa.
Yui sentì il fiato spezzarsi, sotto quella improvvisa pressione. Ichigo spalancò gli occhi, ma prima che potesse muoversi, Grimmjow fu più veloce e si parò davanti a lei.
Yui voltò il viso il tanto di vedere chi fosse.
La terza espada Harribel, la stava tenendo ferma in una morsa. 
La sensazione di essere imprigionata, si fece spazio nel suo cuore, ancora una volta.
Eppure era stata così vicina, così vicina alla libertà..
Sentì il panico farsi spazio nel cuore.
Non poteva andare così!
Era così vicina, era così vicina..
“Harribel, lasciala andare.” Disse Grimmjow.
“Come osi? Aizen-sama non ha ancora finito con lei.” 
Lui spalancò gli occhi, poi guardò quelli della ragazza. Era spaventata e vide, dentro a quelle iridi castane, il terrore, lo stesso che lui aveva visto il giorno in cui l'aveva portata via. Sentì il cuore incrinarsi per un solo momento.
“La porterò io personalmente..” Cercò di dire. Mentre la ragazza sotto i suoi occhi, cercava di dimenarsi per liberarsi.
“Yui” Disse Ichigo, cercando di catapultarsi verso di lei, Grimmjow lo fermò mettendo un braccio davanti per fermarlo.
“Saresti davvero in grado di farlo? Te la sei lasciata scappare e tutto per cercare di combattere con quell'umano. Credi davvero che io o Aizen-sama potremo ancora fidarci di te, Grimmjow?”
“Lasciami andare!” Cercò di dire la ragazza, mentre la stretta, quasi la soffocava.
“Tutto quello che faccio è per Aizen-sama, Harribel, perciò lasciala andare. Sarò io stesso a consegnarla.” 
Quella però non si mosse di un centimetro, poi d'improvviso la lasciò andare.
Yui iniziò a tossire, mentre si toccava la gola ancora dolorante e spaventata, il cuore martellava nel petto così forte da uscirle quasi fuori. Lui si avvicinò un poco verso di lei, 
non la toccò, aspettò che lei si rimettesse dritta per guardarla negli occhi.
I loro sguardi si incontrarono.
Lesse negli occhi di lei gratitudine e mentre ancora tremava, allungò una mano verso di lui, quasi avesse bisogno di afferrare quella dell'azzurro per sentirsi al sicuro.
Grimmjow non ci pensò due volte, lentamente allungo la sua verso quella di lei, pronto a stringerla a portarla con se, prima che Aizen la potesse avere...
Yui sentì le sue dite vicine, poteva già sentire il  loro calore, lì ad un centimetro da lei e  prima che potesse afferrale, qualcosa la colpì con violenza dietro alla testa e lei vide il mondo diventare buio, di nuovo.
Quella mano sparì, lasciandola all'oscurità ancora una volta.
 Grimmjow spalancò gli occhi stupito, mentre la ragazza ricadeva nelle braccia della terza espada incosciente.
“YUI!” Urlò Ichigo spostandosi verso di lei.
Harribel guardò per un solo momento l'azzurro, con sguardo di chi sapeva di aver capito ogni cosa, poi con un balzo volò via, rapida e sparì nella notte eterna.
Grimmjow rimase lì, fermo immobile, con la mano ancora a mezz'aria, mentre poteva ancora vedere gli occhi castani della ragazza incastrati dentro i suoi, giurò di aver visto il suo sollievo mentre cercava di stringergli la mano, come se lui fosse la salvezza.
Come se lui potesse proteggerla.
La sua mano ricadde nel vuoto, pesante, così come il suo cuore.
  
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