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Autore: loverrrr    14/04/2024    0 recensioni
Edward e James hanno un sogno: diventare avvocati e aprire uno studio insieme. Le loro giornate sono fatte di studio e lavoro, per pagarsi gli studi. Nella loro testa c'è solo una cosa: prendere la laurea. Cosa accadrebbe se l'amore bussasse alle loro porte? Scopriamolo insieme...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, James, Victoria | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno 🤗 come state? Io sono leggermente triste perché questa storia sta per volgere al termine. Questo è il terzultimo capitolo. Spero che vi piaccia ☺️ intanto vi ringrazio tantissimo per le visual e per tutti coloro che hanno letto la storia senza recensirla, chi l'ha messa nelle seguite, tra i preferiti e chi ha segnalato la storia tra le scelte. Grazie davvero di cuore. ❤️ Se vi va, ho pubblicato un'altra storia che si chiama «Scambio di coppia.» Vi lascio al capitolo. 





Edward non voleva lasciare Bella uscire dal letto. Ogni volta che lei cercava di liberarsi dalle coperte, lui la stringeva ancora di più, determinato a non lasciarla andare.

«Devo andare al lavoro e tu all’università» ricordò Bella, cercando di non ridere.

«Invece devi rimanere qui, tra le mie braccia, e io merito una doppia razione di coccole» rispose lui.

Bella, rimanendo tra le sue braccia, lo guardò con un sorriso enorme e disse: «Mhmm… va bene, ma solo cinque minuti.»

Cinque minuti che si trasformarono in dieci. Fecero una colazione veloce e poi Edward accompagnò Bella alla caffetteria.

«Lo so, sono in ritardo» ella cercò di giustificarsi con Mike, il quale di tanto in tanto si affacciava fuori dalla porta per controllare se vedeva arrivare sua cugina.

«Ti sembra questa l’ora di arrivare?»

«Scusa, non ha suonato la sveglia» disse Bella dirigendosi verso la stanza dello staff per cambiarsi, e Mike la seguì.

«Quindi, tu e Edward fate sul serio?» domandò Mike, dimenticandosi che sua cugina aveva fatto tardi.

«Sì. Domenica prossima i suoi hanno organizzato un pranzo e Edward mi ha chiesto di andarci.»

«Non pensi che sia un po’ troppo presto per le presentazioni in famiglia?»

«Ci conosciamo da poco, è vero, ma sento che Edward è il ragazzo giusto» disse indossando il grembiule e Mike l’aiutò ad allacciarlo.

«E io sono felice per te, Bella» disse con voce gioiosa.

Bella si voltò sorridente. «Grazie.»

***

«Mi raccomando: niente sesso sul divano e in cucina; ci tengo a quel tavolo» disse Edward a mo' di rimprovero, puntando l’indice della mano sinistra contro James. Ovviamente, scherzava.

«Spiritoso» borbottò James, arrossando leggermente sul viso a causa della presenza di Bella e di Victoria, che nel frattempo erano andate al bagno.

«Amore, sono pronta!» disse Bella, arrivando all’improvviso davanti alla porta della cucina.

«Eccomi!» Edward si voltò verso James prima di andare via, ricordandogli nuovamente, in tono scherzoso, di non fare sesso sul divano e in cucina.

«Ciao Edward» lo salutò James con voce leggermente irritata, chiudendo la porta.

Bella rise.

«Stai una favola, Bella» disse Edward, con gli occhi puntati su di lei mentre guidava. Quel jeans e quella camicia le davano un tocco casual e raffinato allo stesso tempo.

«Grazie, anche tu stai benissimo» rispose Bella.

«Mamma mi ha detto che ha cucinato un sacco di cose e ti ha preparato il tiramisù.»

«Non doveva. Perché le hai detto che è il mio dolce preferito?» chiese Bella, sentendosi un po' in colpa.

«Mia mamma è fatta così e sono sicuro che il tuo regalo le piacerà un sacco. Lei adora cucinare, quindi delle presine con inciso il suo nome e quello di papà sono perfette.»

Arrivarono puntuali. La casa dei genitori di Edward era situata vicino a Central Park ed era enorme, su due piani. Sotto c'erano le camere da letto, mentre sopra c'era la cucina, il soggiorno, tre stanze e tre bagni.

Contrariamente a come si pensa, ovvero che le persone ricche e dell'alta società sono molto snob e piene di sé, Esme e Carlisle erano persone molto alla mano, che detestavano le feste e i vestiti eleganti. Naturalmente, sul lavoro non potevano vestirsi casual, ma nei giorni di ferie, via camicie e cravatte.

«Finalmente ti conosco. Bella, giusto?» chiese Esme, accogliendola in casa con un sorriso. Esme indossava un paio di jeans e sopra una maglietta nera, mentre Carlisle indossava un abito casual.

«È un vero piacere, signora Cullen» rispose Bella con un leggero rossore sulle guance, porgendole un piccolo pacchettino bianco con un fiocco bianco. "Per lei. Ho pensato di portarle un piccolo pensiero."

«Oh, cara. Ma non dovevi.»

«Spero le piaccia» disse seguendo Esme fino in soggiorno. 

«Caro, è arrivata Bella e Edward» annunciò Esme. 

Carlisle si alzò dalla poltrona e andò incontro alla ragazza. «Carlisle, molto piacere» le porse la mano.

«Piacere, signor Cull…»

«Ah, niente signor Cullen e signora Cullen. Esme e Carlisle, d’accordo?» Bella annuì stringendogli la mano.

«Edward, Carlisle, guardate che bel pensiero che mi ha portato Bella. Cara, sono splendidi!» esclamò Esme, mostrandoli al marito e al figlio.

«Edward mi ha detto che ti piace molto cucinare e così ho pensato di farti incidere l’iniziale dei vostri nomi» spiegò Bella.

«Io adoro cucinare. A proposito, Edward ti ha detto che ho preparato il tiramisù?» chiese Esme.

«Sì, e non dovevi. Andava bene anche un gelato» disse Bella.

Esme le sorrise. «Ci sediamo a tavola?»

Sebbene se lo potessero permettere, i coniugi Cullen non avevano una cameriera, solo una colf che andava a pulire casa una o due volte alla settimana. Bella, seduta vicino a Edward, si alzò per aiutare Esme a portare i piatti in cucina.

«Cara, grazie.»

«È tutto buonissimo, Esme.»

«E vedrai il polpettone. Spero ti piaccia.»

«Sì, assolutamente. Grazie ancora per aver preparato il tiramisù, non dovevi» disse Bella. 

Portarono il polpettone. Bella prese i piatti e conclusero la cena con due fette di dolce a testa. Tra un boccone e un sorso di vino, Bella raccontò di sé, della sua famiglia e dei suoi progetti. 

Esme e Carlisle l’ascoltavano, osservando di tanto in tanto lo sguardo di Edward e vedendolo così felice, non poterono che esserlo per lui. Carlisle rivide negli occhi di suo figlio lo stesso amore che lui provava per Esme, così come lei rivide negli occhi di Bella lo stesso amore che lei provava per suo marito.

«È stato un vero piacere, cara» disse Esme.

«Sì, anche per me» rispose Bella con un sorriso.

«Mamma, papà. Grazie per l’invito e…»

«Edward, tesoro? Cosa ne pensi se li invitassimo a cena da te? Casa mia purtroppo non è grande e né così splendida, ma potremmo invitarli da te. Mi farebbe molto piacere» propose Bella, voltandosi verso Edward.

«Bella, accettiamo molto volentieri» disse Carlisle.

«Sì, assolutamente. Grazie dell’invito, Bella» disse Esme.

«Mi fa piacere, davvero» disse Bella.

Edward e Bella li salutarono nuovamente con la promessa che Edward si sarebbe messo d’accordo con la madre per la cena. Scesero mano nella mano.

«I tuoi sono fantastici!»

«Mi fa piacere che siete andati subito d’accordo, e grazie per l’invito a cena. Hai visto gli occhi di mamma?»

«Volevo ricambiare e penso che io ed Esme abbiamo tante cose in comune.»

«Dormi da me?» domandò aprendo lo sportello dell’auto.

«Non trovi che sia un po’ imbarazzante con James e Victoria nell’altra stanza?» commentò Bella, salendo in auto.

«Tu dici che lo hanno già fatto?» Edward entrò in auto e chiuse lo sportello. Una pacca gli arrivò sulla spalla.

«Cosa dici, Edward? Sono cose loro, private per giunta» disse imbarazzata.

«Be’, posso accompagnarti a casa e controlli se Victoria è a casa, e se non c’è, salgo su e mi fermo» propose allacciando la cintura, e partendo.

Bella ci pensò sopra per qualche istante e, nonostante si fosse sentita in imbarazzo quando lui le avesse parlato di James e Victoria, in quel momento l’imbarazzo svanì.

«Cosa ne dici?» chiese spostando per un secondo lo sguardo verso di lei.

«Infondo, è anche casa mia no? Per cui andata!»

«Allora, speriamo che la tua amica non ci sia. E poi, abitando sotto la caffetteria domani mattina voglio una tripla razione di coccole.»

«Posso dartene anche cinque razioni, perché domani apre Mike e io entro alle dieci.»

«Amore, così mi inviti a nozze.»

Bella rise e gli diede dello scemo. Arrivata a casa, Victoria non c’era. Bella si affacciò dalla finestra e fece cenno a Edward di salire.

   
 
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