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Autore: Dioni    17/04/2024    2 recensioni
Secondo capitolo del crossover Inuyasha/Assassin's creed.
Sesshomaru,Ezio e Toran sono diretti Nella regione dell'Hokkaido,cuore gelido del nord del Giappone per investigare su Otsune,signora degli Ainu e degli yokai del nord che stranamente sembrano collaborare con gli umani e hanyou di quella zona.Ma altri motivi spingono il giovane cane a incamminarsi verso nord dove misteri e scoperte di vite passate lo trascineranno verso un passato misterioso che coinvolge le origini della sua razza e forse della sua famiglia. Ma nel presente un altra ombra si innalza sull'esistenza di Sesshomaru,già minacciata dalle mire dei templari. Il feroce signore della guerra Oda Nobunaga e sulle sue tracce in attesa di porre fine alla sua vita per motivi che solo lui conosce e che aspira a sottomettere l'intera isola del Giappone sotto il vessillo della sua casata,mentre il mondo si apre ad una nuova era di apertura agli stranieri e di industriosa modernità. Sesshomaru questa volta dovrà prepararsi al meglio per affrontare prove alla quale non era pronto ed affrontare un destino più grande di quanto potesse mai immaginare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Fu di nuovo mattino e di nuovo fu una giornata colma di preoccupazioni. Era tornato indietro insieme a Toran ed Ezio,ma anche in loro compagnia si sentiva distante da loro,non che fosse abituato a cercare la compagnia altrui,del resto,non né aveva bisogno,ma in quello specifico caso,il tornare indietro alla realtà che conosceva non lo rassicurò in alcun modo. Era lontano da tutto e tutti,non tanto nel corpo,ma quanto nella mente,un forte senso di smarrimento si era insinuato in lui e nemmeno la presenza di Toran sembrava alleviare quel senso di estrenietà che si era fatto spazio dentro di lui. Tornarono al villaggio ai piedi della gola e li,vicino al fuoco vide Koga in piedi e con le braccia conserte,mentre Urtak,aspettava pazientemente seduto a terra. Qualunque cosa avrebbe voluto fare Koga era stato interrotto dall'hanyou,che lo aveva fermato per tempo,sapendo che spesso,la bocca dello yoro era più veloce dei suoi pensieri e perciò gli aveva intimato che per quella sera la cosa si sarebbe fermata li. In effetti c'era ben poco da dire e tutti, a quel punto andarono a coricarsi,quasi gettandosi alle spalle quello che era appena successo e per sicurezza di tutti,sopratutto per l'inuyokai,quest'ultimo avrebbe dormito nella stessa stanza di Ezio,non esattamente il fine giornata che avevano programmato per se stessi,ma almeno se Sesshomaru avrebbe avuto un altro...risveglio improvviso,ci sarebbe stato qualcuno che almeno avrebbe potuto intervenire per tempo e per lo meno capiva cosa fare in caso fosse nuovamente successo...più o meno.

Buona notte fiorellino.”,disse Ezio mettendosi sulla stuoia a dormire e coprendosi con una vecchia coperta trovata nella casetta in rovina.

Sesshomaru non se la sentì di ribattere alla battuta irriverente dell'umano e questo di certo non era da lui,ma lo ignorò,mentre con la testa vagava da tutt'altra parte. Si coricò anche lui,nello stesso modo di Ezio,ma stavolta,a differenza del primo tentativo il sonno non tardò ad arrivare. Quando riaprì gli occhi vide Ezio intento a rivestirsi,mentre allacciava la giacca della sua tenuta da assassino,mentre l'armatura e le armi,compreso il meccanismo della lama celata con annessa pistola erano tenute in disparte,tranne per la cinquedea,che già portava allacciata al cinturone,poiché,dormiva sempre con un arma a disposizione,nel caso avesse dovuto difendersi,oltre all'utilizzo delle mani come ultima risorsa.

Buon giorno ragazzo,dormito bene stavolta?”,chiese Ezio con leggerezza.

Sesshomaru dal canto suo si sentiva leggermente appesantito dal sonno e dalla stanchezza accumulata anche per i fatti della sera precedente e tuttavia,era grato per quel sonno così pesante,da avergli intorpidito i sensi,oltre che le membra,tanto,da farlo sprofondare in un sonno senza sogni,o incubi o qualunque altro luogo la sua mente avesse deciso di mandarlo.

Guarda che se non te la senti di alzarti possiamo aspettare che stai meglio,non abbiamo tutta questa fretta.”

Non sottovalutarmi umano,non sono così rammollito da restare a letto a non far niente. Dammi un attimo per riprendermi.”,disse Sesshomaru con tono duro e ostico.

Beh,se prima avevo dei dubbi ora sono certo che ti sei ripreso. Burbero e musone come piaci a noi. Comunque,c'è una cosa di cui dobbiamo parlare.”

A che proposito?”

Della tua situazione. Ogni quanto ti capita? Intendo i sogni.”

Sesshomaru parve bloccarsi per un istante e nel mentre posare lo sguardo su un punto indefinito. Ora che ci pensava non aveva mai tenuto conto di tutti le volte che gli era capitato,ma da quando aveva lasciato il villaggio degli assassini poteva sostenere che dalla partenza all'arrivo nell'Hokkaido non era successo nulla di grave e che da quando era giunto li,quelle esperienze si erano fatte più intense e violente,quasi vivide,come se prendessero vita propria di fronte a lui.

Io...non ricordo di preciso. Ma è raro che accada in maniera così brutale. E successo solo un altra volta in una maniera simile a questa.”

Si me lo ricordo.”

Come anche Toran del resto.”

Già...forse non avrei dovuto chiedertelo così presto. A volte purtroppo tendo a ragionare più da assassino che da persona. Andiamo a fare colazione,per il momento i problemi possono aspettare.”

A proposito di problemi, quella tavoletta,c'è l'hai tu?”

Per ora si,perché?”,dandosi due colpetti sulla veste,nel punto in cui nascondeva il misterioso oggetto.

C'è l'aveva di nuovo Ezio,nascosta sotto la veste,quindi,se era così ben sorvegliata e nessun avrebbe potuto averne accesso se non per mezzo dell'umano,com'era possibile che un pezzo di pietra potesse spostarsi a suo piacimento senza che nessuno se ne accorgesse,se non quando era troppo tardi? Non ci capiva nulla, ne sapeva tanto adesso quanto prima. Ma si,per qualche momento stare in pace non gli avrebbe fatto male e un po' di tempo per stare da solo gli avrebbe fatto bene,doveva rinfrescarsi le idee,riscoprire il piacere della quieta solitudine,anche solo per un attimo.

No...niente. Vi raggiungo a breve.”

D'accordo,tu riposa e quando te la senti torna da noi,va bene?”

Recuperata la sua attrezzatura,Ezio uscì armato di tutto punto e si richiuse la porta di paglia della cise alle spalle,lasciando da solo il cane,con i suoi pensieri e le sue riflessioni. Sentiva ancora le membra stanche e ancor più la mente altrettanto provata,ancora più del corpo e lo spirito di certo non era nella sua forma migliore. Confuso,disorientato e stanco,con la sensazione che presto o tardi sarebbe realmente impazzito. Era sempre stato un cane forte e in grado di badare a se stesso,senza mai avere bisogno di nessuno. Ma le cose che aveva visto,le sensazioni e le emozioni provate erano troppe per una persona sola,per quanto forte fosse mai stato,era stato troppo arduo reggere quella follia per intero e qualcosa radicato nel profondo del suo essere,lo costringeva a fuggire piuttosto che combattere. Non riusciva razionalizzarlo né a dargli un senso,ma l'istinto gli diceva di correre,di scappare,di avere salva la pelle,perché? Perché quella sensazione era così forte? Se ne vergognava e non lo accettava,imbarazzo e rifiuto,non solo verso se stesso,ma anche verso quello che provava. Alla luce del sole era forte e fiero,ma appena calava nelle sue tenebre personali ecco che si sentiva realmente vulnerabile,scoprendo punti deboli che non sapeva di possedere. Quanto si odiava in quel momento. Si alzò ancora affaticato per la sera precedente,si rivestì,prese le spade e ancora una volta controllò che la lama celata fosse agganciata al suo posto,chissà perché poi,non la sentiva sua,meno ancora delle spade e degli artigli,ma in qualche modo non riusciva a separarsene,che fosse per l'influenza di Jin su di lui? Non né era certo,ma forse era possibile. Una volta pronto uscì dalla casa,apparendo nuovamente al resto del mondo con una sicurezza e una calma che in quel momento gli faceva comodo avere,non solo per gli altri,ma anche per se stesso. Il cielo quel giorno pareva essersi schiarito e l'opprimente grigio piombo sopra le loro teste pareva dissiparsi lentamente,anche se non si poteva dire che fosse un cielo terso,ma se non altro non dava segno di voler nevicare,mentre al campo si vedevamo già gli altri intenti a fare cose diverse. Urtak sistemava sul fuoco un po' di legna,dove sopra vi era stata messa una pentola,nella quale pareva essere stata messa a bollire una brodaglia non ben riconoscibile,qualcosa con molte verdure a giudicare dall'odore. Nel mentre Toran ed Ezio parlavano intenti a discutere di qualcosa,stava per capire il senso del discorso,quando all'improvviso,Koga,vedendolo uscire,lo squadrò da capo a piedi con l'espressione di chi ha un dubbio che gli frulla nella testa.

Qualcosa non va,lupo?”

Si,tu. Dove stavi andando ieri sera?”

A te che importa?”

Mi importa che prima che tu faccia ritorno tra la mia gente,se vuoi ancora degli alleati,devo sapere se ci stai nascondendo qualcosa.”

E anche se fosse? Nessuno ha chiesto il tuo aiuto,semmai siamo noi che siamo giunti in tuo soccorso. Dovresti essermi grato se sei ancora in questo mondo.”

Sarò grato solo quando ti avrò preso a calci su quel muso da botolo ringhioso che ti ritrovi.”

Veloce di gambe e di lingua,ma lento di pensiero. Ora capisco perché tu e Inuyasha andate così tanto d'accordo,con tutto quello che vi accomuna non poteva essere diversamente.”

Ripetilo sbruffone.”

Avvicinati che te lo ripeto meglio.”

Con piacere cagnaccio.”

I due però non ebbero il tempo di fare un primo passo che Sesshomaru si ritrovò i piedi bloccati da uno strato di ghiaccio mentre l'altro era sprofondato con i piedi sommersi nel terreno duro e gelido,come se fosse stato assorbito da un piccola buca colma di fango. I due presi alla sprovvista si girarono in direzione dei colpevoli e li videro,Toran e Urtak,con entrambi con il palmo della mano rivolto verso il diretto interessato.

Che stai facendo?”,dissero entrambi all'unisono, Il cane rivolto verso la pantera e il lupo rivolto verso lo shika-haynou.

Vi impediamo di uccidervi l'un l'altro come due imbecilli.”,disse Toran irritata dalla scena.

E curioso,come entrambi ci siamo aspettati che vi sareste messi a litigare appena uno dei due avrebbe cominciato a fare la voce grossa.”,disse Urtak monocorde.

Come ti pare ma adesso liberami.”,disse Koga irato verso Urtak

Non finché non ti sarai calmato e non farai uso di quell'organo che hai nella testa è che usi decisamente poco.”

Toran...”,disse Sesshomaru irritato.

Ah no,non ci pensare neanche,tu sei l'ultimo tra tutti noi che dovrebbe avere un attacco d'ira,sono certa che non hai dimenticato l'ultima volta che hai perso il controllo,vero?”,disse lei minacciosa.

Quelle parole sentite da lei parvero a Sesshomaru un colpo basso che aveva come bersaglio il suo orgoglio,cosa che lo toccò in profondità e,anche se la sua voglia di restituire l'offesa ricevuta con la violenza dovette trattenersi da lacerare le carni dello yoro e lasciarlo in vita,cosa alquanto spiacevole per lui.

Signore e signori,un attimo di attenzione...”,disse Ezio tentando di richiamare l'attenzione di tutti i presenti, “Vi chiedo di prestarmi orecchio per un attimo e di dedicare parte del vostro tempo ad una sana ed attenta riflessione. Ora,alla luce degli ultimi avvenimenti,in particolar modo ieri sera,consiglio vivamente e dico vivamente,di prendere atto del fatto che dovremmo collaborare tra di noi,piuttosto che tentare di ucciderci l'un l'altro,mi spiego?”.

Ezio,mostrando una calma degna del suo rango si avvicinò ad entrambi,fermandosi poco prima della sottile lastra di ghiaccio che teneva fermo Sesshomaru e della massa amorfa di terra che tratteneva Koga,mentre i due guardavano l'assassino,intenti a chiedersi perché mai si fosse avvicinato così tanto a loro. Non avevano ben in mente cosa ci facesse Ezio così vicino a loro mentre non potevano reagire.

In questo preciso istante ci troviamo in una situazione nella quale nessun trae vantaggio da questo litigio. Tu,ragazzo vestito di pelliccia,sei arrivato da lui con atteggiamento aggressivo e ti sei rivolto a questo simpaticone in maniera molto sgarbata. Ora,capisci che essere insultato di prima mattina,appena sveglio e senza aver fatto neanche colazione,forse, e dico forse, non è la cosa più intelligente da fare? Non credi anche tu?”.

Poi Ezio si girò in direzione dell'altro yokai.

In quanto a te,tu non riesci proprio a tenere le mani a posto vero? Per un motivo o per un altro devi sempre attaccar briga con qualcuno. Che sia io,lui,Akira,in qualche modo tu non riesci proprio a fare in modo di non essere violento,vero? Certo,lui ha cercato lo scontro,ma tu lo hai insultato e quindi cosa fai? Ti metti a fare il bambino con chi si comporta da bambino? Ti sembra un comportamento maturo? Comincio pensare che non hai quattrocento anni,ne hai quattro,per tanto,o ti decidi a crescere e comportarti come una persona adulta e responsabile oppure resti così è non vai oltre quello che sei adesso e credimi quello che vedo,personalmente,non penso sia molto.”

Sarò anche bloccato,ma questo non vuol dire che non possa raggiungerti.”

Potrai anche raggiungermi ma questo non vuol dire che riuscirai a farmi qualcosa. Vi consiglio di darvi una calmata,tutti e due, o giuro che vi uccido nel cuore della notte e faccio sparire i corpi. Credetemi,sono molto bravo in questo...”

Ezio fece qualche passo indietro e osservò i litiganti alle prese con la loro situazione,mentre si guardavano ancora con fare bellicoso,ma che in quel momento,parevano dimenarsi di meno.

Allora?”

I due non risposero all'assassino ed Ezio diede loro le spalle tornando lentamente vicino al fuoco.

Direi che hanno recepito il messaggio.”

E subito entrambi furono liberi,con Sesshomaru che si scrollò il ghiaccio dai piedi che si era fatto meno resistente e Koga,che fu sputato fuori dalla terra con un ospite sgradito al terreno.

Venite. la colazione è pronta. Stamattina,carne d'anatra in brodo. Ringraziate Toran ed Urtak per questa leccornia.

I due videro l'assassino allontanarsi,mentre restavano al loro posto,intenti a controllarsi l'un l'altro con la coda dell'occhio e nel contempo assopivano la loro sete di violenza nata precedentemente.

Non finisce qui botolo ringhioso.”

Su questo non ho dubbi, lupo rognoso.”

E fu così che i due misero da parte le peggiori intenzioni del momento per riempirsi lo stomaco e godersi un pasto caldo. Ci sarebbero stati altri momenti per sbudellarsi a vicenda.


Dopo una buona ora di tranquillità,tra la cottura e la preparazione,tutti mangiarono in rigoroso silenzio godendosi la loro pietanza,tranne per Urtak,che spinto in parte dalla sua metà erbivora,si limitò a nutrirsi di alcune radici trovate durante la raccolta delle piante,in quanto la sua natura di cervo gli impediva di nutrirsi di carne di qualsiasi tipo. La colazione finì bene e l'inuyokai e lo yoro non ricominciarono ad aggredirsi e quindi il tutto fu compensato con un aura di apparente tranquillità,senza che nessuno dicesse più del necessario. La zuppa risultò buona al palato e benefica per lo spirito,era calda e saporita in maniera equilibrata,con un aggiunta di erbe che Urtak conosceva molto bene e che erano tipiche di quelle foreste. Passarono la prima parte di quella mattinata al villaggio abbandonato,riposando e godendosi la tranquillità del momento.

Bene,ritengo opportuno fare un breve riassunto della nostra attuale situazione...”,disse Ezio volendo attirare l'attenzione degli altri,”Siamo alla base di un tempio vecchio di chissà quanti anni,dove sotto di esso si trova un immensa caverna con dentro un albero molto alto e spesso. Ora dobbiamo porci una domanda, perché mai hanno attaccato questo luogo?Era per quello che abbiamo visto la sotto? Erano certi di sapere cosa stessero cercando quando hanno deciso di attaccare? Questo non lo sappiamo,ma quello che sappiamo e che abbiamo il vantaggio dalla nostra parte.”

Vantaggio? E quale sarebbe?”,chiese Toran confusa.

Il tempo. Abbiamo tutto il tempo necessario per trovare quello che stavano cercando gli attaccanti.”

E perché mai dovremmo fare una cosa simile? Dobbiamo raggiungere la mia tribù il prima possibile,in questo momento potrebbero essere scoperti dalle truppe di Otsune e non posso permettermi di lasciarli alle merce dei suoi mostri.”

Comprendo la tua preoccupazione, anch'io so cosa vuol dire essere a capo di una comunità e credimi se ti dico che i tuoi timori li ho sentiti anch'io. Sono straniero in una terra che non conosco e che non comprendo appieno,ma so cosa provi e ti chiedo solo di accompagnarci ancora una volta e se prima ti sono sembrato aggressivo nel mio parlare,sappi che l'ho fatto con le migliori intenzioni. Se non te la senti di continuare posso capire,però mi sentieri più sicuro,sapendo che anche tu sei dei nostri.”

Sesshomaru non riusciva a credere alle proprie orecchie. Ezio aveva un giro di parole mieloso e colmo di giustificazioni,cose che non rispecchiano il guerriero che vedeva all'opera durante i combattimenti. In quel momento gli parve più di avere a che fare con uno di quegli emissari che vivevano per servire i loro padroni,discutendo di politica e alleanze con i clan amici e negoziando tregue con i clan nemici. Perché si comportava in quel modo? Non lo capiva. Ricordava ancora quando si erano battuti il primo giorno in cui si erano incontrati e ricordava il giorno in cui aveva perso contro di lui al villaggio degli assassini. In quei due momenti pareva di avere a che fare con una autentica roccia,immobile nelle proprie posizioni e nelle sue critiche verso di lui e adesso,si comportava in maniera fumosa e indefinita,come una nuova di fumo o il corso di un rigagnolo che modifica il suo percorso quando più gli è comodo per continuare a scorrere. Per Sesshomaru questo pareva un affronto all'immagine che aveva dell'incappucciato e raramente aveva un immagine lusinghiera del prossimo. Koga invece dal canto suo restava come al solito burbero e strafottente,con le mani sui fianchi e il petto in fuori per ostentare un orgoglio tipico della sua gente. Ma era negli occhi e nell'espressione del viso che le parole dell'umano parevano aver sortito il loro effetto,avendo puntato nelle debolezze dello yoro,il ruolo di capo e il peso della responsabilità che esso porta.

Non lo so...io sono venuto qui solo per difendere questo posto,non ci capisco niente di tutta questa roba e poi, se abbiamo scacciato gli ainu sotto il controllo di Otsune perché dovremmo restare qui? Dopo le perdite di ieri e la morte di quel corvaccio dubito che si faranno nuovamente vivi così presto.”

Non possiamo esserne certi,per quello che ne sappiamo potrebbe muovere un secondo attacco proprio adesso e io suggerisco di andare nuovamente a vedere cosa c'è di così importante la sotto che interessa anche a loro. Io propongo di tornare laggiù e vedere se stavolta troviamo qualcosa. Chi è con me?”

Io ci sono.”,disse Urtak con la risposta già pronta.

Tu Koga?”

Koga pareva esitare un attimo,sbuffando per la seccatura appena ricevuta.

E va bene dannato umano,sono dei vostri. Ma appena abbiamo finito qui c'è ne andiamo va bene?”

Mi sembra una proposta onesta. E tu cara?”

Toran non rispose e si limitò ad osservare Sesshomaru con uno sguardo che non ammetteva repliche,lui di contro la fissò passivamente,senza manifestare alcuna emozione apparente. Nessuna gioia,nessuna rabbia,niente,pareva impassibile,quasi distaccato,poi la pantera rivolse nuovamente la sua attenzione verso Ezio.

Ci saremo.”

Perfetto. Quindi,propongo di incamminarci il prima possibile sperando stavolta di non trovare un armata di scheletri a sbarrarci il cammino. Cielo,né parlo come se fosse una cosa normale.”


Circa un ora dopo.


Giunsero lentamente di fronte all'albero sul fondo del costruzione sotterranea e fortunatamente i guardiani non furono presenti durante il percorso,anzi,non ci furono proprio,come scomparsi nel nulla e nemmeno i resti degli assalitori erano più presenti nel tempio,portati via dai guardiani,dove? Questo non si sapeva. Ma poco importava dato che la loro preoccupazione era un altra. L'immenso Acero era nuovamente li,in tutta la sua vitalità è da quando erano giunti loro non era cambiato. Era sempre li,con la sua misteriosa presenza in quel luogo così inusuale per un vegetale di quelle dimensioni e mentre Urtak era seduto a terra ad occhi chiusi, Ezio ad esaminare l'area e Koga a stare lontano dall'inuyokai. Toran e Sesshomaru rimasero relativamente da soli,l'uno di fianco a l'altra,mentre lui restava in silenzio assorbito dai suoi pensieri e lei,che preoccupata per Sesshomaru gli riusciva difficile gestire la questione,che paradossalmente, per il suo potere, non riusciva ad essere così gelida come il suo ghiaccio e per tanto,maggiore era la tensione tra loro,più l'imbarazzo era vivido. Almeno per lei.

Ehi...”disse lei titubante, “Come ti senti?”

Come prima.”

Hai voglia di parlarne?”

A che scopo? Ho già detto tutto quello che avevo da dire.”

Magari ti farebbe bene sfogarti.”

Ci vorrebbe un altro scontro come quello di ieri per sfogarmi. Quasi mi spiace aver ucciso quella marmaglia di selvaggi.”

E a me di spiace che la mia presenza non ti faccia più piacere. Ieri sera,quando ti sono venuta a cercare,non eri vicino a me.”

A quelle parole Sesshomaru si voltò verso Toran con uno sguardo carico stupore,come se fosse stato colpito a tradimento.

Toran, come puoi solo pensare ad una cosa simile? Sai anche tu che non è vero.”

Davvero? Allora chi era quella Kagura che ha nominato l'hanyou?”

Una faccenda passata.”

Strano,perché ieri sembravi particolarmente preso quando l'hai sentita nominare.”

Perché vuoi parlarne adesso? Ha importanza?”

N'è parlo adesso perché volevo farlo ieri sera è si,ha importanza per me.”

Non puoi capire...è una faccenda personale.”

Questo l'ho notato,anzi,l'hanno notato tutti.”

E con questo cosa vorresti dire?”

Sembri bravo a tenerti i tuoi segreti,perché non diventi bravo anche a rivelarli di tanto in tanto?”

A quel punto Sesshomaru la fissò intensamente negli occhi con sguardo arrabbiato e lei,di contro,lo guardava con aria di sfida,come se si aspettasse un assalto,un antico istinto,nato quando i due erano ancora nemici,fin da quando si erano scontrati per la prima volta.

Va bene...ho capito.”,disse lui a metà tra l'arrabbiato e il deluso e iniziò a separarsi da lei,muovendo i piedi in direzione di Ezio e Urtak,lasciandosi alle spalle la pantera.

Sesshomaru notò come Urtak sembrava essere immerso in se stesso,mentre Ezio continuava a guardarsi attorno in cerca di una qualche risposta,un indizio,un qualche modo su come avvicinarsi all'albero senza essere respinto,ma pareva bloccato nello stesso punto dell'ultima volta. Aveva la tavoletta in mano e nel contempo rimuginava sul da farsi.

Ehi ragazzo,problemi in paradiso?”,disse con un sorrisetto ironico.

Cosa?”

No niente,non importa. Ora tornando a noi,guarda qua.”

Ed Ezio mostrò la tavoletta a Sesshomaru,che in quel momento gli parve priva di qualunque cosa lo rendesse speciale come la sera precedente. Niente luci,niente effetti particolari,solo una tavoletta di pietra vecchia di chissà quanto tempo.

Non sta facendo niente.”

Appunto,non sta facendo assolutamente niente. Saranno almeno venti minuti che sto provando a passare con questa in mano e niente. Non fa assolutamente niente...”,Ezio si interruppe e ad un certo punto iniziò a fissare la tavoletta e poi rivolse nuovamente lo sguardo verso l'inuyokai, “Ma forse...forse non sono io quello che deve passare. Non per primo.”

Ezio allungò la tavoletta verso Sesshomaru mentre quest'ultimo,stranito,guardò l'assassino con fare dubbioso.

Prendila.”,disse Ezio con una semplicità disarmante.

Perché?”

Diciamo un intuizione. Una mezza speranza. Avanti,per una volta che sei tu a prenderla in mano magari non è così aggressiva.”

Sesshomaru era riluttante a prenderla in mano,dato che l'ultima volta che se l'era ritrovata tra le dita era piombato in un luogo,che definire folle,era a malapena un eufemismo,una definizione molto banale per qualcosa di contorto com'era stata la sera precedente. L'idea di vivere l'ennesimo incubo squilibrato cancellava in lui ogni voglia di avere a che fare con quella cosa,ma stupidamente,per orgoglio,non volle darlo a vedere e decise di prenderla,contro ogni buon senso. Appena le dita afferrarono la tavoletta si aspettò che accadesse come notte scorsa,strane luci,perdita di coscienza o altre stranezze simili e invece...niente. La tavoletta non si comportò in maniera strana,ne diede segni di impazzire in alcun modo,semplicemente era solo una tavoletta di pietra con delle incisioni,ma nulla più di questo.

Non succede niente.”,disse Sesshomaru stupito

Già...ad essere sincero mi aspettavo un effetto differente.”

Del tipo?”

Non lo so. Qualcosa come...”

Un tremore. Una scossa si era propagata per tutta la grotta,come se qualcosa avesse mosso tutta caverna intorno a loro mentre più in la,sul fondo della parete,le cascate disseminate per tutto il perimetro smisero di buttare l'acqua sul fondo e la grande luce sul soffitto si fece lentamente sempre più scura,mentre nel contempo,la tavoletta si faceva poco a poco sempre più luminosa.

Questo?” concluse Ezio la frase che aveva interrotto.

Il buio si faceva sempre più presente nel luogo e la tavoletta sempre più lucente,con le incisioni che iniziarono a cambiare di posto,con calma,come se la pietra fosse divenuta morbida argilla,pur restando dura e compatta.

L'albero...”

Fu Urtak a parlare,alzandosi da terra.

L'albero sta perdendo gradualmente energia. In qualche modo e come se L'acero stesse perdendo la sua forza vitale. Possiamo avanzare.”

Ezio e Sesshomaru si guardarono un attimo,poi si guardarono indietro mentre Koga e Toran si avvicinarono agli altri,confusi e disorientati tanto quanto loro.

Ehi botolo si può sapere che hai combinato?”,disse Koga con tono aggressivo.

Questo è quello che stiamo cercando di comprendere. Ma credo che il diretto interessato sia sorpreso tanto quanto noi.”,disse Ezio in maniera calma,mentre volgeva la testa verso l'alto controllando a che velocità la luce sopra le loro teste stesse svanendo.

Fu un attimo e fugace ma Toran e Sesshomaru si cercarono un attimo con lo sguardo mentre una mano di lei sfiorava leggermente le dita di lui,come a cercare un contatto con lui,quando tutt'attorno a loro si stava facendo sempre più scuro.

Andiamo avanti. Scopriamo per quale motivo hanno voluto attaccare questo posto.”,disse Sesshomaru senza ripensamenti e si mise in testa alla fila,superando persino Urtak.

Non ci fu molto da pensare e finché c'era ancora luce nella caverna passarono per lo stretto pezzo di roccia che collegava l'entrata all'albero,mentre ad ogni passo,la luce sul soffitto si faceva sempre più fioca e la luce emanata dalla tavoletta sempre più forte. Passo dopo passo,si cominciò a distinguere a malapena i colori,i contorni e persino le distanze,mentre Sesshomaru dovette alzare la tavoletta sopra la testa,come a voler alzare una fiaccola per illuminare il sentiero oramai quasi svanito ai loro occhi. Mentre avanzavano l'energia che pervadeva il grande Acero si era fatto più debole,sempre più debole,fino a quando ogni forma di resistenza rimasta si indeboliva sempre più,fino a quando giunsero di fronte all'albero e in quell'istante,l'intera caverna era scesa nelle tenebre più assolute.

Bene...è adesso?”,disse Toran confusa.

Adesso?...sinceramente, n'è so quanto te...”,disse Ezio scombussolato, “Ma sono certo che la risposta a questo dubbio si trova qui da qualche parte. Sesshomaru,vedi qualcosa?”

Un albero.”,disse Sesshomaru secco.

Si questo l'ho notiamo anche noi. Intendevo dire se notavi qualcosa che al nostro sguardo sfugge,in quanto tu sei quello davanti e tieni in mano l'unica fonte di luce disponibile. Giusto per essere chiari,evita di farla cadere nel baratro qui sotto. Grazie.”

Posso sempre buttare te di sotto te,se vuoi.”

Il dayokai non era disposto a sentire le spiritose battutine del fiorentino dietro di lui,ma se non altro sdrammatizzava su un fatto completamente inaspettato con una lucidità di mente che in pochi avrebbero saputo mantenere in un momento simile. Persino lui,circondato dalle tenebre e memore dell'esperienza della sera precedente si doveva sforzare per non confondere lo stretto percorso sul vuoto che avevano appena attraversato con il misterioso corridoio nella quale si era trovato ad attraversare,trovando poi tutte quello cose che lo spaventavano,ma della quale non capiva la ragione delle sue paure. Tornò con l'attenzione al mondo reale e decise di concentrarsi sul problema attuale. Se c'era una risposta li per li,non riusciva a vederla. Ma forse,era giusto che non potesse essere vista...non così facilmente almeno. Con la luce che puntava verso l'albero la prima cosa che gli saltò agli occhi era un incisione fatta sulla corteccia,pareva una specie di spirale,posata su di una croce.

Urtak,vieni a vedere.”

Lo sciamano si avvicinò a Sesshomaru mentre quest'ultimo gli indicava il simbolo inciso sull'albero.

Interessante,un simbolo magico. Curioso che non si sia riformato.”

Ha importanza?”

Si. Curiosa anche la forma del simbolo,beh,in realtà sono due simboli.

Cosa vorrebbero dire?”

La spirale indica il mutamento,il ciclo,il movimento,ma la croce rappresenta la stabilità,l'immobilità,il punto fisso. Non ha senso, i significati dei due simboli sono in conflitto tra loro. Datemi un attimo,devo studiarlo.”

E mentre Urtak osservava rapito il marchio nella corteccia,Sesshomaru osservò l'albero con attenzione,mentre quel nuovo dilemma si faceva spazio nella sua mente. Mobile,immobile,movimento,staticità, si muove ma resta fermo,resta fermo in movimento. Non ci capiva più nulla. Perché la luce sul soffitto si era spenta quando invece la tavoletta si era illuminata? Che ci fosse un collegamento era ovvio,ma quale? Più ci pensava e più non aveva senso,più non aveva senso e più ci pensava.

Ehi...”,disse Sesshomaru rivolto ad Ezio, “Tieni questa.”

E in quel momento l'inuyokai passò la tavoletta all'assassino e per un attimo,si aspettò che la luce che emetteva si spegnesse,ma non accadde. Si mise a girare attorno al grande acero,osservando con attenzione la corteccia,nonostante non avesse più la tavoletta in mano,anche la poca luce emesse da essa era sufficiente affinché i suoi occhi potesse vedere nella poca luce,come se fosse pieno giorno. Doveva esserci qualcos'altro,qualcosa che potesse essere un indizio migliore di quello precedente. Piano piano,passo dopo passo, il suo sguardo attento si posava su ogni dettaglio che potesse rivelarsi utile,poi ad un certo punto,dalla parte opposta dell'albero. Qualcosa che aveva catturato la sua attenzione.

Venite a vedere.”

La voce di Sesshomaru riecheggiò abbastanza forte per farsi udire dall'altra parte. Appena fu raggiunto dal resto del gruppo indicò verso un punto dell'albero. Nell'albero era stata scavata una rientranza rettangolare,dove ai lati erano stati incisi due omini intenti a poggiare le mani contro la rientranza. Qualunque cosa volesse dire quell'immagine era chiaro quello che bisognava fare, anche se Ezio lo precedette,infilando la tavoletta nella rientranza,con le incisioni verso l'esterno.

Ho visto che aveva la stessa forma e la soluzione mi è parsa semplice.”, disse Ezio rivolto a tutti i presenti.

Poco alla volta la luce della tavoletta si diffuse verso il perimetro che la circondava,poi passò al contorno dei due omini intagliati,che come animati vita propria iniziarono l'uno ad avvicinarsi all'altro,chiudendo lentamente l'incavo,inglobando così la tavoletta all'interno della corteccia e poi,un altra scossa,più forte e subito dopo l'albero,insieme alla parte di roccia che lo circondava iniziò a scendere da solo,verso il basso,dove il nero del baratro si faceva sempre più inteso.

Bella mossa umano,adesso che succede?”,chiese Koga nervoso.

Pazienta un attimo giovane,le cose belle accadono a chi sa aspettare.”

E mentre scendevano sempre più in giù accadde un altra cosa inaspettata,l'ennesima. Un punto dell'abisso,una sezione di parete si illuminò di una di quelle pietre luminose presenti nella caverna,grande quanto un macigno e poi se ne illuminò un altro in un altro punto. Un altro, poi un altro,poi un altro e un altro ancora,una moltitudine di pietre luminescenti stava portando luce nell'oscurità,scacciando il timore dell'ignoto e lasciando che la meraviglia della scoperta si facesse largo nei loro cuori palpitanti,aspettandosi chissà quale nuova stramberia avrebbero visto...o affrontato.

Mentre scendevano, è l'albero con loro,si resero conto che stranamente,le radici,sarebbe scese più in basso rispetto all'acero si accorsero ben presto,che esse,restavano ferme,quasi fossero corpi estranei al grande vegetale. Erano si attaccati all'albero,ma più si avvicinavano e più si rendevano conto che le radici, vedendole da più vicino,parevano uno strano groviglio di vegetali,dall'aspetto tubolare,non certo delle radici comuni ma la cosa più sorprendente era quello che vi era in mezzo ad esse. Avevano notato il giorno,come in mezzo a quella massa caotica delle grandi pietre,dalla forma rettangolare e perfettamente squadrate,cose simili certamente non potevano essere delle formazioni di origini naturali. Non avevano segni,scritte,incisioni o altri evidenti dettagli di qual si voglia importanza,qualunque cosa fossero,sfuggiva alla loro comprensione.

Ehi...e quelli che ci fanno qui?”,disse Koga puntando un dito verso uno delle pareti più lontane.

Una grande apertura in un muro,molto in là in confronto alla loro posizione era colma di scheletri,ma questi però non erano inerti come i precedenti defunti che avevano trovato nel presunto sepolcro,ma si muovevano. Erano i guardiani della tomba,gli stessi che avevano difeso il sacro sito funerario dei cervi,ma quando li videro li,quest'ultimi,in piedi e immobili come fieri custodi,fecero una cosa completamente inaspettata. Si inginocchiarono.

Ma cosa...”

Toran provò a esprimere il proprio pensiero,ma non fece in tempo a concludere che le parole le morirono in gola,quando lei stessa vide un altra galleria e anche li,numerosi scheletri,che fecero la stessa medesima cosa.

Più in basso trovarono lo stesso identico spettacolo,altre gallerie,altri scheletri,altri inchini, un continuo susseguirsi della medesima scena,ancora,ancora e ancora,fino a quando più in basso non scorsero la fine di quella lunga discesa e sul fondo,lontano da loro,una grandissima sfera bianca di vorticante energia,sospesa su quello che ai loro occhi un grandissimo spiazzo,una specie di prato in miniatura, con a lati due lunghe file di monoliti installati a terra e perfettamente al centro dello stesso una piccola collinetta di terra smossa.

La fonte...”,disse Urtak mentre indicava la sfera lucente sotto di loro.

Quindi e per quella cosa che hanno attacco questo posto?”,chiese Ezio confuso su quella nuova bizzaria magica.

Si.”

E la prima volta che scendi qui vero?”

Si.”

E come fai a dirlo?”

Perché lo sento,nella pelle,nei muscoli,nelle ossa...la sua energia pervade tutto questo luogo,sia sopra,che qui. E la stessa energia di cui sono composti i poteri che manifesto. Questo è il cuore stesso delle credenze del mio popolo.”

  
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