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Autore: Bankotsu90    18/04/2024    0 recensioni
[Girls Und Panzer]
[Girls Und Panzer]Spin-off de "Age of Saunders" (ambientato tra i capitoli 28 e 68). All'accademia BC Freedom arriva una nuova studentessa, in un momento in cui regna una forte tensione tra le fazioni "Escalator" e "Examinator". Su richiesta di Marie, presidente del consiglio studentesco, dovrà adoperarsi per riconciliare le due parti, la cui inimicizia danneggia la scuola e il team di sensha-do.
Genere: Drammatico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Age of Saunders'
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Kofu, prefettura di Yamanashi, ore 18:47
 
Il Maison Ikkoku era una pensione di buon livello, situata in un edificio di legno a due piani di colore giallo circondato da un piccolo giardino delimitato da un muro di cinta. Davanti ad esso erano appena giunte le studentesse della Bellwall, capitanate da Emi Nakasuka.
 
Eccoci arrivate, questo è il luogo dove alloggeremo…
 
Pensò quest’ultima.
 
****
Varcato l’ingresso il quintetto si ritrovò nell’atrio deserto. Al centro stava il bancone della reception; una rampa di scale portava al piano di sopra; alla parete di fondo era appeso un portachiavi di legno, dove erano appese le chiavi delle varie stanze;  sulla stanza si affacciavano 3 porte.
 
Nessuno…”  Commentò Emi, guardandosi intorno.
 
C’è qualcuno?” Chiamò Youko, a voce alta.
 
Dopo qualche minuto la porta davanti a loro si aprì e comparve una giovane donna dalla pelle chiara di altezza media; aveva i capelli neri legati in una coda e occhi dello stesso colore; indossava una maglia viola e dei jeans. Era leggermente rossa in volto. Si piazzò al bancone e disse:
 
Konbanwa, on'nanoko-tachi. Desiderate delle stanze?
 
Emi annuì.
 
Per me e le mie amiche.” Indicò sé stessa e le sue compagne.
 
La donna annuì e aprì un registro.
 
I vostri dati, prego.
 
Che dati?” Le chiese in modo brusco Youko.
 
Lei non si scompose.
 
È per la registrazione.” Spiegò.
 
Sbrigata tale formalità, la corvina domandò loro:
 
Intendete fermarvi per molto?
 
Emi fece spallucce.
 
Il tempo necessario. Dobbiamo… Svolgere delle ricerche ad Aokigahara.” Replicò.
 
È per via di Miho Nishizumi, giusto? Ne hanno parlato al notiziario della NHK.
 
Emi annuì.
 
Hai.
 
Capisco… Comunque io sono Kyoko Otonashi, amministratore. Per qualsiasi cosa rivolgetevi a me. La mia stanza è al piano di sopra, quella con la targhetta dorata, non potete sbagliare.” Detto ciò sfoggiò un sorriso cortese.
 
In quel momento la porta si aprì di nuovo, e dalla stanza adiacente uscì una ragazza con una folta chioma rossa e gli occhi castani, che indossava un top viola e mutandine dello stesso colore.
 
Che bella sco…” Provò a dire, interrompendosi non appena vide che Kyoko era in compagnia.
 
…rpacciata di fichi abbiamo fatto, eh, Kyoko-chan?” Concluse, in modo allegro.
 
Se le Bellwall fissarono la rossa con curiosità, Kyoko, col viso scarlatto, le scoccò una occhiataccia.
 
Akemi, ti ho già detto di non girare in quel modo in pubblico!” La rimproverò con tono aspro.
 
Imbarazzata, la redhead di nome Akemi ridacchiò.
 
Sumimasen… Ma non sapevo che ci fossero clienti.” Si giustificò.
 
Emi guardò prima l’una e poi l’altra.
 
Scommetto che sono amanti… Si saranno appartate in quello sgabuzzino (o magazzino), prima che noi arrivassimo. Non che la cosa mi interessi, specialmente ora.
 
Pensò.
 
Potremmo avere le chiavi per le nostre stanze?” Chiese, spazientita.
 
Kyoko, leggermente imbarazzata, tornò a concentrarsi sulle sue clienti.
 
Hai.
 
Si avvicinò al portachiavi e prese 4 chiavi.
 
Voi dormite insieme, giusto?” Domandò, rivolta alle gemelle Kashiwaba.
 
Queste ultime annuirono.
 
Sweet home Alabama…
 
Pensò Akemi, divertita.
 
Kyoko distribuì le chiavi alle studentesse, poi indicò la porta a destra.
 
I vostri alloggi sono da quella parte. Qualche ultima domanda?” Chiese loro.
 
C’è un posto qui vicino dove mangiare un boccone?” Domandò Hitomi.
 
Vi consiglio il ristorante Yukihira. È a poca distanza da qui.” Intervenne Akemi.
 
Come la riconosciamo?” Le chiese Youko.
 
Cercate un edificio a due piani con la tettoia color magenta. Sopra c’è scritto il nome, non potete sbagliarvi.
 
Molto gentile.” La ringraziò Emi.
 
****
Aokigahara, ore 19:00
 
Le squadre di ricerca erano appena rientrate all’accampamento, con in mano nient’altro che un pugno di mosche.  Il sole era tramontato da mezz’ora, lasciando spazio alla notte. Nella zona regnava l’oscurità, le uniche luci visibili provenivano dall’agglomerato di tende. Nell’aria risuonavano il canto dei grilli, il vociare di alcune conversazioni e musica proveniente da alcune radio.
 
****
Kuso… Ore sprecate per nulla!
 
Pensò Kay, frustrata, mentre si lisciava nervosamente il volto.
 
Si sentiva una nullità, un fallimento. Le sue doti di comando in quel contesto erano totalmente inutili.
 
Naomi, notando il suo stato d’animo, le disse:
 
Hai… Anzi, abbiamo fatto del nostro meglio. Ora dobbiamo solo rifocillarci e riposare.
 
Sono sicura che le nostre chef hanno preparato deliziosi manicaretti.” Affermò Alisa, allegra.
 
Il suo capitano sbuffò, guardandola con fastidio. Si comportava come se fossero a un picnic. Ma non aveva alcuna voglia di discutere di nuovo con lei.  Inoltre su una cosa aveva ragione: potevano rimanere lì per qualche giorno, al massimo per qualche settimana, ma prima o poi sarebbero dovute ritornare sulla USS George Washington, dovendo allenarsi in vista del match contro Anzio… Ma non solo. Non potevano permettersi di marinare troppo la scuola, o il loro rendimento ne avrebbe risentito, con tutte le conseguenze del caso.
 
Presto anche le Gloriana dovranno fare fagotto per gli stessi motivi… Maginot e Ooarai rimarranno un po’ di più, visto che una è stata eliminata dal torneo e l’altra condannata alla chiusura. E per allora Miho sarà stata ritrovata… Viva o morta.
 
Si disse.
 
Le dispiaceva l’idea di abbandonare le ricerche, ma come comandante del team di Tankery e presidente del consiglio studentesco aveva dei doveri cui non poteva sottrarsi. E poi c’era già la polizia a occuparsi della faccenda.
 
*****
Ore di ricerche e torniamo con le pive nel sacco…
 
Pensò Darjeeling, sconsolata.
 
Più le ore passavano, più diminuivano le possibilità di ritrovare Miho viva. Se non si era ancora suicidata prima o poi lo avrebbe fatto. E intanto avrebbe patito la fame e la sete.
 
Damn, Miho… Avresti dovuto parlarmene. Ti avrei aiutata, in qualche modo. Anche accogliendoti alla St. Gloriana. Perché prendere una decisione tanto avventata?
 
Poi le venne in mente una cosa: Miho, pur essendo un valido comandante  come la sorella, a differenza sua quando scendeva dal carro diventava timida, insicura, perdendo la grinta che aveva quando comandava il team in un match. Era come se subisse uno sdoppiamento di personalità. Molto probabilmente era pure fragile dal punto di vista emotivo. La notizia della chiusura della Ooarai, unità al fatto che era stata diseredata, era stata per lei dolorosa quanto beccarsi un colpo di katana allo stomaco. Doveva essersi sentita morire. Così…
 
Tutto ok, lady Darjeeling?” Le chiese Orange Pekoe, interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
 
Lei sbuffò e la guardò con sufficienza.
 
Sarà tutto ok quando ritroveremo Miho… Viva, voglio sperare.” Replicò.
 
Subito la sua vice si sentì in colpa, avendo formulato una domanda tanto stupida.
 
Comprendo i vostri sentimenti, my lady, ma deprimersi non serve a nulla. Ora ci facciamo una abbondante cena british, ci riposiamo… E domani riprenderemo le ricerche!” Dichiarò Assam.
 
Darjeeling non poté fare altro che annuire. Lasciarsi prendere dallo sconforto era, infatti, contro-producente. Tuttavia una parte di lei si sentiva in colpa: consumare un pasto luculliano mentre Miho era là fuori, seminuda, affamata… Se non già morta.
 
Inutile pensarci… Io e le mie studentesse siamo stanche e affamate, dopo ore di cammino. La priorità è rifocillarci e riposare.
 
Si disse.
 
****
Anche tra le fila della Kuromorimine regnava lo sconforto. In particolare Koume era triste, e anche Maho, nonostante si sforzasse di mantenere la sua apparenza imperturbabile, aveva l’animo in subbuglio. Col passare del tempo diventava sempre più tesa, nervosa. Si sentiva totalmente impotente, un fallimento totale. L’essere il più abile comandante di sensha-do del Sol Levante non le era di alcuna utilità. Si sentiva come un CV33 circondato da una intera divisione di M4 Sherman: non poteva in nessun modo uscire vincitore dallo scontro.   
 
Kuso… Se siamo arrivati a questa situazione è anche a causa della mia viltà… Non ho fatto nulla per convincere mia madre a tornare sui suoi passi, e così facendo ho condannato Miho a morte.
 
Serrò i pugni.
 
Il suo sangue macchierà le mie mani in eterno, se non la salvo!
 
Pensò, con gli occhi lucidi.
 
Erika, che le camminava accanto, aveva un’aria rattristata. Avrebbe voluto dirle qualcosa per farla stare meglio, ma non era brava a consolare le persone addolorate.
 
Qui non si tratta di comandare o motivare l’equipaggio del mio Tiger II… È una cosa più grande di me.
 
Sospirò.
 
Posso solo sperare che Miho venga ritrovata viva, almeno per la gioia del mio comandante.
   
 
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