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Autore: _Fedra_    18/04/2024    1 recensioni
Greta ama l'arte e per questo ha deciso di abbandonare la grigia provincia in cui vive per trasferirsi a Firenze.
Lì, tra le aule della Scuola di Comics e le austere gallerie colme dei capolavori del Rinascimento, incontrerà Noemi. Le due ragazze scoprono di avere molte cose in comune, gli stessi sogni insieme a qualcosa di più oscuro. Una rabbia bruciante verso il proprio passato che a poco a poco inizia ad affiorare.
Greta si accorge che intorno a lei sta accadendo qualcosa di terrificante. A poco a poco, tutte le persone che la circondano iniziano a isolarla, quasi stentassero a vederla. E, man mano che lei scompare, Noemi emerge sempre di più nel fumetto come nella sua vita privata, fino a cancellare qualsiasi confine che separi l'identità di una dall'altra.
Cosa sta accadendo davvero?
Greta sta scivolando nella follia o esiste una terribile verità dietro l'innocente finzione dell'arte?
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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5.
 
La biblioteca
 
*

 
 
 
 
 
 
Luca non è riuscito a chiudere occhio per tutta la notte. Incontrare di nuovo Greta dopo tutto quel tempo ha come scatenato qualcosa in lui. Non è mai stato un tipo troppo preso dalle ragazze. I suoi genitori hanno divorziato quando aveva poco più di sette anni, per lui l’amore è una favola passeggera a cui non deve dare troppo peso. Meglio concentrarsi su cose concrete come lo studio e il lavoro, per diventare indipendente il prima possibile senza dover chiedere niente a nessuno.
Stare in mezzo ai bambini gli piace, è come se in loro ritrovasse quell’atmosfera di sincera ingenuità da cui forse è stato strappato via troppo presto. È stato assunto in un asilo privato dopo un periodo di alti e bassi, e per il momento gli va bene così.
Ma con Greta è stato diverso sin dall’inizio. Si è creata come una sorta di segreta alchimia della quale non riesce più a fare a meno. E ora l’immagine spettrale di quel volto calvo e liscio come un uovo si è come impressa a fuoco dentro di lui.
Luca non si dà pace. È sempre stato una persona razionale, eppure dopo un’intera notte di ricerche non è ancora riuscito a dare una spiegazione sensata a quanto accaduto alla ragazza. Nessuna malattia, nemmeno la peggiore, può cancellare un volto umano in quel modo pur mantenendo le funzioni vitali. Qualcuno l’ha preso, e ora lo sta indossando come una maschera.
In una recente intervista su YouTube, la ragazza che si spaccia per Greta lo ha letteralmente sconvolto. Troppo bella, troppo perfetta, troppo loquace. Troppo inquietante. È una truffatrice, non ci sono dubbi. E ora più che mai Luca è deciso a smascherarla.
Ha preso sonno senza neanche rendersene conto verso le quattro del mattino, con la finestra di YouTube ancora aperta. È stata una voce tetra proveniente dal monitor a fargli riaprire gli occhi all’improvviso un paio d’ore più tardi. La riproduzione casuale lo ha indirizzato su un video podcast dedicato ai fenomeni paranormali. Un tizio dalla voce modificata ai limiti del grottesco e il volto mascherato sta parlando di una strana entità che prende il possesso delle persone fino ad assumerne le fattezze, per poi portarle alla follia.
L’attenzione di Luca si riaccende. Torna indietro con il video e scopre l’identità della creatura. Il suo nome suona misterioso e inquietante al tempo stesso.
 
Doppelganger
 
Il motore di ricerca è di nuovo in azione, mentre il tizio dalla voce tetra racconta di un’istitutrice vissuta nella Londra vittoriana finita rinchiusa in un istituto psichiatrico dopo aver visto ripetutamente il proprio doppio interagire con i suoi giovani studenti. Qualcuno era riuscito a prendere il suo aspetto, la sua voce, le sue movenze, persino i suoi vestiti. Ma non era lei.
Luca prosegue la ricerca, i dati gli scivolano davanti agli occhi con una chiarezza inquietante. Ci sono tante storie simili a quella di Greta, forse anche troppo. Quasi nessuna è riconducibile a una spiegazione scientifica, e per questo sono state relegate nei meandri dell’assurdo fino a essere archiviate. Racconti di fantasmi che nessuno ha più voglia di ascoltare.
Eppure i doppi esistono, così come le persone che a causa loro hanno perso tutto. Spesso ritenute pazze, si sono trovate confinate tra le pareti dei manicomi. Alcune sono arrivate perfino a uccidersi, tanto la follia aveva preso possesso di loro. Nessuna delle vittime è mai stata ascoltata. I loro volti sbiaditi sono stati sepolti dall’incalzare del tempo, le loro storie dimenticate.
Luca vuole vederci chiaro. Se non riesce a trovare una risposta nel mondo razionale, allora non gli resta che frugare tra le ombre dell’assurdo. Su Internet esiste una valanga di materiale sui Doppelganger, molta più di quanto avesse osato immaginare. Libri, conferenze, podcast su casi irrisolti. Una voce in particolare sembra attirare la sua attenzione. È un saggio uscito nel 2005 dal titolo Arcane presenze. La realtà oltre il reale alla corte dei Medici.
Sulla copertina un’ambigua maschera veneziana incombe con il suo profilo minaccioso al disopra della cupola di Santa Maria del Fiore e il profilo squadrato di Palazzo Vecchio. Luca scorre il sommario su Google Books. Il cuore gli balza contro la cassa toracica nel momento in cui riconosce un intero capitolo dedicato ai Doppelganger. Sembra che ne sia stato avvistato uno proprio a Firenze, e non si tratta di un caso isolato. Deve leggere il libro a tutti i costi, ma è fuori catalogo da oltre dodici anni.
Luca impreca tra i denti. Qualcuno deve averlo sentito, perché pochi istanti dopo riesce a rintracciare una delle poche copie ancora in circolazione all’interno di una piccola biblioteca situata proprio a Firenze, a pochi passi da Santa Croce.
Si prepara un caffè ed esce in fretta, mentre le prime luci di un’alba fredda accarezzano le imposte ancora accostate delle finestre. Si inoltra nella città che a poco a poco riprende i suoi ritmi frenetici, al disotto di un cielo scarlatto gravido di nubi. Attraversa il centro a piedi, fino a raggiungere il suo obiettivo. La luce calda del primo mattino accarezza i profili degli edifici e disegna lunghe ombre sulle loro facciate brune, sembra quasi di camminare all’interno di un dipinto.
La biblioteca si trova alla fine di una stretta viuzza poco frequentata, sul fianco di una chiesetta di cui non ricorda l’esistenza. La porta chiusa e i grumi di guano che schizzano i gradini suggeriscono che l’edificio è abbandonato da un pezzo.
Riesce a individuare l’ingresso della biblioteca grazie a una targhetta in ottone appesa accanto a una porta secondaria, rimasta socchiusa. Luca la spinge con delicatezza e subito dopo resta a bocca spalancata. È appena sbucato all’interno di un chiostro medievale, le arcate gotiche decorate da elaborati motivi in pietra che sembrano sul punto di prendere vita da un momento all’altro. Tra una colonna e l’altra sono appesi dei piccoli tondi in terracotta dal fondo azzurro. Luca riconosce il tocco inconfondibile dei Della Robbia, che con le loro opere hanno abbellito gli edifici della Firenze rinascimentale.
Attraversa il chiostro e raggiunge l’interno della biblioteca, nascosto da una porticina di legno. L’odore dei libri antichi si mescola a quello del legno pregiato. Un uomo anziano in abiti clericali siede curvo dietro un tavolo all’ingresso. Le dita ricoperte di macchie sfogliano con estrema cura le pagine lucide di un volume colmo di opere d’arte e simboli religiosi. Sembra rimasto confinato all’interno di una dimensione sospesa dallo spazio e dal tempo.
Luca si avvicina. Lo scricchiolio dei suoi passi sulle assi di legno del pavimento sembra rompere l’incantesimo.
«Serve qualcosa, giovanotto?»
L’uomo solleva lo sguardo e si raddrizza gli occhiali in equilibrio sul naso adunco.
Luca si fa avanti con fare timido, un foglietto ripiegato fra le dita. «Avrei bisogno di consultare questo libro, se possibile.»
Una ruga profonda si apre fra le sopracciglia dell’altro nel momento in cui legge il titolo del libro. «Se permette, come mai le interessa un argomento tanto oscuro?»
Il ragazzo avverte una stretta allo stomaco. Il tono dell’uomo gli ha suscitato una sorta di disagio, quasi come se lo avesse sorpreso a commettere qualcosa di sbagliato. «Vorrei approfondire il tema del Doppelganger.»
«Doppelganger… mh? Non è una ricerca molto comune, specie per un ragazzo così giovane.»
«È che… temo di averne conosciuto uno.»
Luca non sa di preciso il perché di quella confessione. Forse perché sotto sotto spera che quel tipo inquietante lo accusi di essere fuori di testa, che simili assurdità non possono esistere nel mondo reale.
Quest’ultimo invece sembra farsi più attento. Il suo sguardo d’inchiostro lo trapassa da parte a parte attraverso le lenti degli occhiali.
«Aspetti qui, per favore.»
Lo lascia solo per minuti che sembrano durare un’eternità. Quando torna, stringe tra le mani un libro dalla copertina lucida e l’aspetto molto più vecchio di quanto voglia apparire, segno che le sue pagine sono rimaste quasi del tutto intonse dalla data di pubblicazione.
«Ecco qui.»
L’uomo gli porge il saggio e gli rivolge un sorriso antico.
«Comunque piacere, sono padre Braschi. L’autore di questo libro.»
Luca sovrappone il volto scavato del suo interlocutore al nome impresso con un freddo Times New Roman sulla copertina. Gira il volume e constata che la foto in alto è pressoché identica alla persona che ha davanti, solo di una ventina d’anni più giovane. Scorre rapidamente la biografia, e l’ultima voce lo fa rabbrividire. È un esorcista.
«P… piacere mio.»
«Non deve sentirsi in soggezione, giovanotto. Il mio è un mestiere come quello di chiunque altro, sebbene mi trovo spesso a stretto contatto con i meandri più oscuri di questo mondo.»
«Quindi ha davvero visto un Doppelganger?»
L’uomo gli sorride. «Facciamo due passi qui fuori. Ho paura che la nostra sarà una lunga conversazione.»
 
   
 
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