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Autore: The Lone Soldier    23/04/2024    0 recensioni
Deacon Smith è un ex soldato che combatté nella Prima Guerra Mondiale e avrebbe potuto evitare la seconda se avesse deciso di sparare ad un soldato tedesco che altro non è che Adolf Hilter, vivendo con sensi di colpa ed accuse che lo porteranno sulla strada della pazzia e della schizofrenia
Genere: Avventura, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sei davvero sicuro di voler sapere ciò che so io? Ciò che dirò ti spaventerà a morte! – disse Callum Martin. Deacon sorrise sornione, mostrando interesse. Alzò le sopracciglia, tirò fuori la lingua. -Dimmi ciò che sai, artista! – -Parto col dire che nessuno qui ha le capacità per capire cosa ho scoperto … - -Silenzio! – Jonathan era tornato alle celle, aprì quella dove si trovava Callum Martin e, armato di manganello, sembrava volerlo picchiare. Colpì una volta, due, tre volte fino a quando le ginocchia del pittore cedettero, trovandosi sul pavimento. Sferrò un pugno sul volto, lo tirò su prendendolo per il collo e cominciò a soffocarlo. -Non avrò pietà! – disse l’inserviente. Alle spalle i due inservienti di prima accorsero per allontanarlo ma era una furia e li colpì. Uno dei due, che teneva le chiavi, dopo esser stato colpito da Jonathan diede le spalle a Deacon e fu un grosso errore: quest’ultimo, dopo aver messo fuori le braccia, tirò contro le sbarre l’inserviente e strinse il collo con l’avambraccio. Nel mentre prese le chiavi con la mano sinistra. Spinse contro la sbarra l’inserviente una volta in più sbattendo la testa. Deacon aprì la cella e ne uscì, prese il manganello e si avvicinò a Jonathan. Caricò il colpo ma venne fermato sul nascere: l’altro inserviente lo bloccò. Jonathan, nel frattempo, aveva lasciato perdere Callum Martin e si rese conto che Deacon era uscito. Afferrò quest’ultimo alla vita. -Non mi scapperai! – Martin, con un impeto, si rialzò e fu dietro Jonathan e mise le dita negli occhi del gigante facendo pressione sia con le dita che con le unghie stesse, facendolo sanguinare. Deacon, caduto a terra, si era alzato e con il manganello colpì sulla fronte l’inserviente. Urlò per il godimento e sentì le vibrazioni nel corpo, una scarica di adrenalina. Si voltò verso Jonathan e riprese il manganello per colpirlo ma Martin lo fermò. -Uccidiamolo in una maniera straordinaria, da leggenda, che rimarrà nella storia! – Deacon scoppiò a ridere e si sfregò le mani. -Facciamolo alla svelta, però: arriveranno altri ed è meglio andarcene da questo posto! – Si misero ai lati di Jonathan che premeva sugli occhi feriti e lo sollevarono di peso. -Che facciamo? Come lo uccidiamo? – domandò Deacon. Martin chiuse gli occhi per diversi secondi; poi rispose: -Gettiamolo dalla finestra ma a testa in giù e poi ce ne andremo! – disse Callum. Trascinarono il corpo dell’inserviente fino alla finestra più vicino e che dava sul giardino esterno frontale. Callum chiuse gli occhi, nuovamente. -Perché fai così? – chiese Deacon. -Lo capirai! – rispose il pittore. Tirarono su il malcapitato e lo spinsero contro il vetro, facendolo cadere giù per diversi metri e, una volta a terra, batté violentemente il collo rompendolo. Deacon scoppiò a ridere. -Stesse persone, stessa storia. Ogni volta. Ti avevo avvertito! – esclamò Martin. Deacon lo guardò con curiosità.
   
 
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