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Autore: Khailea    25/04/2024    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il rosso era stato rapido nel muoversi, allontanandosi da lì non appena la prima delle gemelle era stata colpita.
Aveva seguito il percorso di Lucille e le altre, tornando nel corridoio che precedeva la porta, fermandosi all’incrocio per decidere come proseguire.
In mano stringeva la sua pistola, l’altra invece l’aveva nuovamente nascosta nella manica, pronto comunque ad usarla in caso di bisogno.
Rimase in silenzio, ponderando su dove procedere: sempre dritto, o a sinistra, nel piccolo corridoio che conduceva all’ascensore?
Non aspettò a lungo per decidere, andò a sinistra, passando attento tra le statue. All’improvviso un vetro si ruppe, frantumato dal proiettile di una pistola, la cui traiettoria purtroppo non raggiunse il rosso, che si lanciò contro un’altra vetrata per ripararsi dietro una statua.
Altri colpi provarono a raggiungerlo, ma dal punto in cui si trovava era perfettamente protetto.
-Vieni fuori Ludmilla, non ti farò niente!-
Solo degli spari gli risposero, meno aggressivi comunque di qualsiasi parola avrebbero potuto rivolgergli.
-Ci siamo divertiti. Ho calcato un po’ la mano con te, ma è stato bello.-
Nel suo tono allegro c’era un chiaro veleno, un’intenzione di ferire, e di toccare un nervo scoperto.
Sapeva bene cosa le aveva fatto, e sembrava andarne fiero.
-Non ti andrebbe di rifarlo?-
Un altro colpo arrivò contro la statua dietro cui il rosso si nascondeva, ma non fu stavolta come gli altri, e ben diverso soprattutto da quello che si aspettava.
Era il fendete di una spada, non il proiettile di una pistola, che attraversò di netto la statua, tagliandola a metà e raggiungendo la sua schiena.
Boccheggiando dal dolore e dalla sorpresa l’uomo cadde in avanti, cercando di strisciare via, ma un tacco lo bloccò sul posto, e la lama della stessa spada che lo aveva ferito gli arrivò alla gola.
-io starei fermo, bastardo.-
La voce di Yume era ferma, l’espressione ricca di una non così velata minaccia; era pronta a tagliargli la testa se si fosse mosso.
Il rosso spostò di poco la testa, guardando verso di lei.
-Ahah… sei carina.-
BANG BANG BANG BANG!
Tra il rosso dei capelli dell’uomo ora c’era anche quello del suo sangue. L’assordante rumore degli spari si susseguì a lungo, fino a quando il caricatore di Ludmilla non fu completamente svuotato, ed anche allora il click del grilletto continuò a lungo a subire la furia della donna, che realizzando non aveva più nulla con cui colpirlo gli tirò contro la pistola.
Le due gemelle le si affiancarono subito, aiutandola a sorreggersi dopo aver sputato contro il cadavere.
Yume si fece da parte, rimanendo in silenzio e rinfoderando la propria spada.
Il rosso doveva essere stato quello che l’aveva violentata. Si meritava tutto ciò che gli era successo.








Ailea riprese il controllo di sé solo quando tirò Seraph e quell’altra donna con sé nella stanza.
Aveva sentito gli spari, le urla, e non gli ci era voluto molto per capire provenissero da un piano molto più in alto rispetto al suo, quello dove gli altri erano andati.
Quello era stato il suo errore, capire che erano in pericolo; il parassita le aveva fatto raggiungere la finestra, e quando sporgendosi aveva visto l’abito di Seraph l’aveva costretta a sfondare il vetro per afferrarla prima che precipitasse.
L’aver salvato l’altra donna era stato solo un caso.
Vari vetri erano sparsi sul pavimento, scricchiolando ad ogni movimento delle due donne che c’erano finite sopra. Seraph alzò lentamente la testa, ancora stordita, ma subito la riabbassò quando si rese conto che l’amica era nuda.
-WO!- esclamò involontariamente, alzando le mani sugli occhi spostandoli altrove, solo per ritrovarsi nella traiettoria Micah, anche lui ancora nudo. -WO!-
Alla fine fu costretta a guardare per terra per evitare di ritrovare altre sorprese, soprattutto perché un altro colpo così l’avrebbe stesa senza problemi, però diamine… quando era successo?
Era una cosa talmente sconvolgente che non sapeva nemmeno come reagire, se essere contrariata perché… beh, perché Ailea aveva tradito Khal, per giunta mentre questo era ancora disperso e non sapevano se stesse bene, o se esserne contenta perché almeno era un miglioramento rispetto al modus di quell’ultimo periodo.
Era qualcosa di diverso rispetto alla totale apatia.
In verità era più propensa verso la seconda, soprattutto considerando il tipo di persona che Khal era, ed i dubbi che aveva sul suo conto, ma il tradimento non era comunque un’azione che giustificava.
-Ehm… potreste… rivestirvi?- chiese più timidamente di quanto avrebbe voluto.
Ailea si voltò, andando verso dove aveva lasciato i vestiti, senza mostrare il minimo imbarazzo per la situazione e nemmeno un filo di vergogna, rivestendosi assieme a Micah, che subito la imitò.
-Gli altri… stanno bene. Abbiamo trovato Yume e Nadeshiko, erano incolumi.- spiegò Seraph, anche se dall’atteggiamento di Ailea non sembrava all’amica importasse. -È arrivato un uomo, è con lui e le sue compagne che stavamo lottando, ma le abbiamo fermate. Credo la situazione sia sotto controllo.-
Ailea la ignorò, andandosi a sedere su una poltrona distante.
La stanza si riempì di un alone carico di disagio. La ragione diceva a Seraph che era meglio tornare su dagli altri, ma non sapeva esattamente come spiegare la presenza di Micah.
-Tu…- cominciò, guardando il ragazzo. -Come sei arrivato qui?-
Era una domanda lecita in fondo. Come aveva saputo erano andati tutti lì, e perché li aveva seguiti?
-Visto Ailea, andare via. Io l’ho seguita.- rispose con un sorriso l’abyss, ma Seraph non fu molto felice del racconto.
-La segui spesso?-
La stalkerava? Quello che era successo tra loro… era stato consensuale? O l’aveva…
La mano della ragazza andò subito verso la spada. Le aveva fatto del male?
-No, Yume dice devo fare il bravo, di non uscire solo.- spiegò Micah, sereno nonostante l’aspetto minaccioso di Seraph. -Tutti però siete andati. Ho seguito tutti, ma non potevo entrare qui, quindi ho volato, ed ho trovato Ailea! Lei mi ha fatto entrare!-
-E quello che avete fatto…- mormorò la ragazza, guardando Ailea.
-Ailea dice spogliati, io mi spoglio.-
Nuovamente Seraph si ritrovò ad arrossire di fronte a tanta schiettezza, però almeno sembrava che le sue paure non fossero corrette, anche se Ailea non faceva poi molto per rassicurarla…
-Tu riesci a muoverti?- chiese guardando Sofia una volta che i due si furono rivestiti.
-Non credo…- mormorò dolorante la donna.
-Non preoccuparti, rimani qui, avvertiamo il tuo capo che stai bene.- la rassicurò Seraph, guardando poi i due. -Micah, credo sia meglio per te tornare al dormitorio, senza farti vedere da nessuno. E mi raccomando, non dire di quello che avete fatto.-
-Oh, io andare via? Ailea viene?- chiese lui, muovendo l’unico orecchio.
-Più tardi.- rispose Seraph.
Non sapeva esattamente il rapporto che c’era tra i due, e non voleva che Ailea si sentisse messa all’angolo dagli altri o giudicata.
Lei sicuro non intendeva farlo, almeno non in quella circostanza.
-Oh… va bene…- rispose Micah, chiaramente triste, ma gli bastò guardare nuovamente Ailea per sorridere. -Ciao!-
Come era arrivato il giovane se ne andò altrettanto rapidamente, lasciando sole le tre.
-Allora… andiamo su.- disse Seraph, indicando a disagio la porta con un cenno del capo.
-Come ti pare.- fu la risposta di Ailea, che la precedette, ignorando Sofia.
Seraph si abbandonò ad un lungo sospiro carico di tensione.
-Questa era l’ultima cosa che mi sarei aspettata…-








Fortunatamente all’ultimo piano le cose erano veramente sotto controllo come Seraph aveva accennato.
Le due avevano ripreso l’ascensore, tornando verso il corridoio che Ailea non aveva mai attraversato trovandolo completamente distrutto, con il cadavere del rosso lasciato lì tra i vetri ed una statua distrutta. Ancora più avanti gli altri si erano radunati poco fuori dalla porta, le gemelle legate assieme alle altre due studentesse.
-Ehilà! Chi non muore si rivede!- esclamò Cirno vedendo le due ragazze arrivare, ricevendo immediatamente un forte schiaffo dietro la testa da Grace. -Ouh ouh ouh! Ma che ho fatto?!- protestò la ragazza.
-Non pensi prima di parlare.- sibilò Grace, impedendole di protestare oltre.
-State tutti bene?- chiese Seraph, ignorandola.
-Sì.- la rassicurò Hope. -Lehar ha protetto Sammy.-
-Non è stato nulla di che.- rispose il ragazzo, ricevendo comunque un caloroso sorriso sia da Hope che dalla piccola.
-Sofia come sta?- chiese Thomas, preoccupato non vedendola con loro.
-Ha la caviglia slogata, l’ho lasciata nella camera 115.- rispose Seraph.
-Molto bene, vi ringrazio per tutto il vostro aiuto.- disse il signor Elliot, con un tono decisamente più colorato grazie all’intervento di Daimonas.
-Non si preoccupi, sembrava una situazione molto scomoda.- lo rassicurò Ryujin.
-Ci sarà una ricompensa?-
Rahu non aveva potuto trattenersi, e difatti accorgendosene evitò accuratamente lo sguardo del fratello.
-Come minimo.- rispose il signor Elliot.
-Ci aveva promesso un sushi nya!- disse allegra Lacie, abbracciando Wyen. -Io voglio tanto salmone nya!-
Wyen sorrise cercando di trattenere il rossore, rifiutandosi di allontanare la ragazza, nonostante fosse perfettamente consapevole che Astral le stava guardando.
-Quello era solo un modo per scusarmi dell’accaduto con le vostre amiche.- precisò il signor Elliot. -Meritate una ricompensa ben maggiore.-
-Non c’è n’è bisogno, stia tranquillo.- rispose Daimonas.
-Ma se insiste non ci dispiace.- ribatté Jack, pur scherzosamente.
-Io voglio un altro frappé!- esclamò Nadeshiko.
Era chiaro comunque che l’uomo volesse ringraziarli a dovere, e nessuno di loro intendeva opporsi fino a quel punto.
-Potremmo parlare di tutto durante la cena.- propose Lighneers. -Se se la sente, ovviamente.-
-Ho una pelle molto più dura di quanto sembri.- gli sorrise il signor Elliot. -Prenoterò subito un locale.-
-Vuole dire un tavolo?- lo corresse Zell, sentendo la speranza di un’ottima cena crescere quando vide il sorriso dell’uomo.
-No no.-
La gioia si dipinse anche sul volto di Johanna, che già immaginava dove sarebbero andati. -Abbiamo solo bisogno di cambiarci, ma faremo presto.-
-Cos’hanno che non va i miei vestiti?!- replicò irritata Ayame.
-Sono sporchi di sangue e sporcizia.- spiegò Alexander, anche se era vero solo per metà; pochi di loro erano entrati a contatto con del sangue, però era vero si erano logorati.
-Sono da zoccola.- precisò Vladimir.
-Ma molto belli.- aggiunse istintivamente Annabelle, anche se servì a poco.
Ayame aveva già messo il broncio, e probabilmente avrebbe voluto indossare un abito ben più provocante di quello.
   
 
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