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Autore: elenabastet    26/04/2024    2 recensioni
Dopo aver partecipato ai moti del 13 e 14 luglio, Oscar decide di tornare a casa con André che vuole chiarire alcune cose e non abbandonare sua nonna. Ma presto dovranno fare i conti con visite e confronti scomodi, mentre fuori tutto crolla e arriva il vento del Terrore e della Rivoluzione. In parallelo, una giovane donna con un segreto inquietante inizia un nuovo lavoro in un posto interessante ma che può crearle qualche problema.
Genere: Drammatico, Erotico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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LA SOGLIA

 

Rating: passione e amore con qualcosina di hot, paranormale, mistero

Fandom: Lady Oscar.

Note: dopo aver partecipato ai moti del 13 e 14 luglio, Oscar decide di tornare a casa con André che vuole chiarire alcune cose e non abbandonare sua nonna. Ma presto dovranno fare i conti con visite e confronti scomodi, mentre fuori tutto crolla e arriva il vento del Terrore e della Rivoluzione. In parallelo, una giovane donna con un segreto inquietante inizia un nuovo lavoro in un posto interessante ma che può crearle qualche problema. I cinefili riconosceranno qualche riferimento man mano che si andrà avanti.

 

Capitolo III°

Oscar e André erano terrorizzati e non riuscivano a muoversi, mentre l’intruso che si era introdotto nel parco di palazzo Jarjayes veniva verso di loro, con una pistola spianata nella loro direzione, pronto ad usarlo e loro lo sapevano bene.

Oscar riconosceva quell’uomo, era come un demone uscito dall’inferno, notò che gli anni non erano stati generosi con lui, ma che la crudeltà era rimasta la stessa di oltre dieci anni prima.

“Madamigella Oscar! Siete riuscita a sconfiggermi allora, durante quel vergognoso duello che vinceste con l’inganno, ma ora sono venuto a prendermi la mia vendetta! Pagherete per tutto, donna contro natura!”

Il duca di Germaine, l’assassino del piccolo Pierre, il nobile crudele con il suoi fittavoli, l’uomo che aveva cercato deliberatamente di uccidere Oscar tredici anni prima dopo averla sfidata a duello perché lei l’aveva messo di fronte ai suoi crimini, era di fronte ad Oscar ed André, disarmati e in borghese, nella tenuta di casa Jarjayes, armato della sua pistola.

“Ora pagherete per tutto, la gente come voi non è degna di vivere, è colpa vostra se oggi quegli straccioni hanno alzato la testa e ci minacciano. Ma ora voi morirete… o potrei anche uccidere prima il vostro amante plebeo, depravata che non siete altro! So cosa fate, so cosa siete!”

Oscar guardò André atterrita, all’idea di vederlo morire, sotto tiro di quell’assassino, che non aveva avuto pietà per il piccolo Pierre e non ne avrebbe avuta per loro.

“Due criminali depravati e due traditori, ecco cosa siete...”, continuò il duca di Germaine, prendendo la mira. Oscar cercò di trovare un barlume di lucidità, ricordando cosa aveva sentito dire sul suo avversario, la sua caduta in disgrazia a corte dopo il duello, il fatto che il duca d’Orléans, che aveva per interesse abbracciato la causa dei liberali, l’aveva scaricato senza troppe esitazioni… ora era venuto a vendicarsi, doveva provare a fuggire, doveva, ma solo con André.

“E adesso vi uccido!”, disse il duca de Germaine, in preda ad una follia sempre più evidente, mentre armava la pistola ed Oscar ebbe come un flash nella testa, André che cadeva a terra ferito al petto vicino a lei, no, non doveva succedere.

Il sole era alto nel cielo, ma di colpo si oscurò. Un lampo dall’alto sferzò l’aria e colpì la mano del duca de Germaine, come il proiettile di Oscar anni prima. Lui urlò e imprecò mentre la pistola diventava incandescente e dovette lasciarla cadere per terra, dove si disintegrò.

Il malvagio nobile guardò con odio verso Oscar ed André, e cercò di avanzare verso di loro, pur sapendo che senza la sua pistola poteva avere serie difficoltà con due persone più giovani e prestanti di lui. Ma voleva far loro del male, in qualsiasi modo, bastava colpire uno dei due per annientare l’altro.

Oscar e André indietreggiarono, pronti però a difendersi.

Ci fu un altro lampo dall’alto che colpì il duca di Germaine in pieno nella schiena, dove aveva sparato al piccolo Pierre. L’uomo emise un urlo disumano mentre cadeva a terra, prendendo fuoco, con delle fiamme oscure che lo divorarono non lasciandogli scampo, consumando la sua carne e le sue ossa.

Oscar e André si guardarono, allibiti. Del loro antagonista non era rimasto niente, nemmeno cenere. Era come sparito dal mondo.

Si abbracciarono, in cerca di conforto.

“Ma cosa è successo, André?”

“Bella domanda”, rispose lui. Avevano sognato? No di certo, quel pericolo era stato reale, ne era la prova l’albero scheggiato dal proiettile che era poco lontano da loro.

“C’era il duca de Germaine, voleva ucciderci e poi… ci sono stati quei lampi ed è sparito...”, disse lei.

“Ho visto anch’io, l’ho visto bene”. Era vero, i problemi che aveva all’occhio erano ormai un ricordo, ci vedeva sempre meglio.

“Sembrava una punizione dal cielo”, disse André. Ma come poteva spiegare una cosa del genere? Da tempo, lui ed Oscar sapevano di vivere nel Secolo dei Lumi, che aveva scacciato superstizioni, anche se stranamente alcuni romanzi che parlavano di storie inverosimili erano diventati famosi, come se ci fosse sempre un interesse per certi argomenti. Ma potevano essere materia per i romanzieri, divertenti, certo, anche intriganti, anche inquietanti, ma non reali.

Quello a cui avevano assistito era qualcosa che andava oltre la ragione.

“L’importante è che tu sia salvo...”, disse Oscar. Senza André non poteva vivere.

“Che siamo salvi, sai che non potrei sopportare che qualcuno ti porti via da me...”, rispose André, dandole dei piccoli baci sui capelli. Non riuscivano più a resistere al reciproco desiderio ed amore di stare stretti, di saziarsi l’uno del corpo dell’altra, di condividere piacere, passione e tenerezza.

Entrarono nella stalla, Cesar ed Alexander stavano bene e li accolsero nitrendo gioiosamente, mentre Oscar ed André, rilassati dopo il pericolo corso, si baciavano in maniera sempre più audace.

“André… io avevo paura che ci uccidesse… e quando è svanito in quel modo… spaventoso ma meritato, sono stata contenta, io non ho voluto uccidere il duca anni fa, ma sono contenta che gli sia successo quello. Lo so, è sbagliato.”

“No, è sacrosanto quello che provi. Il duca di Germaine era un essere ignobile, l’assassinio del piccolo Pierre e l’inganno con cui voleva ucciderti non sono state le uniche cose atroci che ha fatto, ha commesso misfatti per anni. Non è un caso che a corte il Re non lo volesse più vedere e che pure il suo ex amico il duca d’Orléans lo avesse scaricato. Oscar, qualsiasi cosa sia successa è bene che il duca de Germaine non possa più fare del male a nessuno. Lui è morto e noi siamo vivi e questo conta. Tu non sei sbagliata a pensare questo, lo penso anch’io e tanti altri”.

Si persero l’uno nelle braccia dell’altra, contro il muro della scuderia, con la fame di voler vivere dopo aver rischiato di morire.

Poi, sazi, si abbracciarono ancora ed Oscar disse:

“André, costi quello che costi ma io vorrei andare a Versailles per vedere le loro Maestà. Alle stranezze penseremo poi.”

“Certo, solo dovremo sistemarci un po’, non credi??”

“Eh certo”, disse Oscar ridendo. Ma fecero in fretta a rivestirsi e prepararsi e partirono a cavallo alla volta di Versailles.

 

Il castello di Oscar non era lontano da Versailles e la strada era ben nota a Oscar e André: notarono che c’erano delle barricate e varie guardie. Ma nessuno li infastidì.

Ad un tratto, girando da un tornante, si trovarono di fronte ad una scena davvero scioccante.

Un gruppo di rivoluzionari aveva rovesciato e dato alle fiamme una carrozza in un prato, come era successo a loro a Saint Antoine. Il cocchiere era in un angolo, bloccato da due donne, a cui stava dicendo:

“Ma lasciatemi andare, sono solo contento che abbiate punito quel bastardo del mio padrone!!! Anzi, potevate farmi partecipare al divertimento!”

Un gruppo di persone si stava accanendo, con bastoni e picche, contro qualcuno per terra, mentre rivoli di sangue scorrevano sotto i loro piedi. Il malcapitato doveva essere ormai morto e in maniera atroce. Per un attimo, Oscar e André pensarono che quella avrebbe potuto essere la loro fine e che erano salvi per miracolo.

Uno degli aggressori, un ragazzo poco più che bambino si staccò dal gruppo e sputò per terra:

“Pierre, ti ho vendicato!”

Poi si guardò attorno e si allontanò veloce.

Il resto del gruppo si tolse pian piano dalla mischia e uno tirò su una picca con sopra un qualcosa che Oscar e André ci misero un attimo a capire cosa era. Una testa umana ed apparteneva al duca di Germaine, lo stesso duca che poco prima aveva tentato di ucciderli, mentre per terra rimase il resto del suo corpo, orrendamente mutilato.

Ma cosa stava succedendo?

Oscar avrebbe voluto dire qualcosa a quel gruppo di rivoltosi, che ignorò lei ed André. Avrebbe voluto inorridire, ma non lo fece. Il duca non c’era più e non avrebbe più fatto del male a nessuno, ma non c’era una spiegazione logica dei due fatti.

André si avvicinò a lei e disse:

“E giustizia è stata di nuovo fatta.”

Ma i misteri stavano aumentando e di nuovo pensò a quella cosa in camera sua. Sì, doveva parlarne con Oscar.

 

Mi sono informata su fatti di sangue avvenuti qui in zona e ho trovato questo, un linciaggio, alcuni giorni dopo la presa della Bastiglia, ai danni di un nobile odiato dai suoi fittavoli e non solo, che pare si divertisse a usare i bambini del popolo come tiri al bersaglio. Altri episodi analoghi sono stati ignobili, ma questo sembra davvero un atto di giustizia.

Sarà lui la presenza terribile che sento qui mentre lavoro? Spero di no, ma forse no, non è lui, perché man mano che vado avanti e lo percepisco, sento rabbia e dolore, non odio.

Ma mentre leggevo la storia di questo nobile sono sobbalzata sulla sedia, leggendo in cosa era stato coinvolto tempo prima della sua fine comunque orrenda. Incredibile… ma allora era tutto vero, non era una storia inventata. Allora lei c’è stata davvero e forse è ancora qui.

 

  
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