Hybrid's POV

'Quello è lo spogliatoio, lì ci sono i sacchi. Gli attrezzi sono in quella stanza, i ring potete vederli con i vostri occhi. ' - dice un tipo di cui ho già scordato il nome. Mi guardo attorno: questa palestra è sicuramente più grande della precedente, ma è anche più costosa.

'Che ne pensate?' - chiede Gabriele con aria titubante.

'Può andare.'- alzo le spalle, convincendo più me che lui. D'altra parte non abbiamo molte alternative: dopo essere stati cacciati da tutte le palestre che abbiamo frequentato questa è l'ultima che ci è rimasta. Dobbiamo accontentarci.

'Io vado a cambiarmi.' - ci informa Riky, ignorando completamente la domanda. È un fratello per me, ma a volte mi sta tremendamente sui coglioni. Sembra sempre avere qualche tormento da portarsi dietro e da quando abbiamo effettuato l'iscrizione a questa palestra è anche peggiorato. A volte mi chiedo se sia stato del tutto sincero con me o se nasconda molto altro.

'Mi concedi un match faccia a faccia ?'- Gabriele mi riporta sulla terra ferma, provocandomi. So che lo sta facendo solo per sbeffeggiarmi amichevolmente, ma a volte sembra dimenticare chi ha davanti.

'Anche adesso.' - replico, indicando un ring libero. La sua espressione cambia immediatamente, non aspettandosi di certo il mio consenso. Il suo cervello alcune volte sembra abbandonarlo. Siamo amici da una vita, eppure non ha ancora imparato a gestirmi.

'Adesso? Non abbiamo nemmeno la tuta!' - cerca di tirarsi indietro come un codardo, ma ormai è troppo tardi.

'Ci basteranno questi.' - gli lancio un paio di guantoni che trovo per caso tra le corde, invitandolo poi a raggiungermi. Sbuffa tra sé e sé, probabilmente si starà maledicendo per avermi invogliato a fare questa cosa.

'A te la prima mossa.' - pronuncio quando siamo entrambi in posizione. Non se lo lascia ripetere due volte e il suo pugno viene assorbito dalla mia difesa. Io e lui non abbiamo mai gareggiato sul serio: ogni volta che ci abbiamo provato ci siamo fermati per non rischiare grosso. Lui non molla e neanche io, e ogni incontro disputato è sempre finito di comune accordo, senza vinti né vincitori. Nonostante ciò non rinunciamo mai a confrontarci in situazioni simili. Passo al contrattacco e sono costretto a ritirare il colpo quando mi accorgo che non è riuscito a pararsi il volto in tempo. Non voglio fargli del male.

'Il viso, Gab! Stai più attento!' - lo ammonisco, facendogli notare il suo errore. In risposta lui alza gli occhi al cielo, infastidito. Mi ha ripetuto spesso che odia la mia presunzione, ma non posso farci niente se sono tra i migliori nella nostra disciplina e lui lo sa. Tutti lo sanno, ragione per cui ho raramente disputato gare alla mia altezza.

Rido mentre mi studia come se fossi un campione di laboratorio, quando un colpo dietro la schiena mi disarma completamente. Guardo Gabriele che è rimasto immobile a fissare le mie spalle come se avessi un serial killer alle calcagna. Seguo il suo sguardo e non appena mi giro mi ritrovo una ragazza pronta ad assestare il secondo colpo, stavolta in pieno petto. Riesco a fermarla in tempo, bloccando il suo braccio a mezz'aria.

'Cosa diavolo ti è preso?' - urlo. La ragazza dai capelli rossi si libera dalla mia presa, fulminandomi con lo sguardo. Tra i due dovrei essere io quello incazzato.

'Quei guantoni sono miei.' - si lamenta, indicando le mie mani. Trattengo una risata con la speranza che si renda conto di quanto sia ridicolo tutto questo.

'E solitamente tu vai in giro a prendere a pugni la gente che prende le tue cose in prestito?'- chiedo sarcastico. Intanto Gab si agita alle mie spalle, rovinando la nostra discussione con colpi di tosse e versi ambigui.

'Prestito? Non mi sembra che tu mi abbia chiesto di poterli prendere!' - continua, strappandomeli da mano quando glieli porgo. Che signorina!

'Sei tu quella che li ha lasciati sulle corde del ring, Miss simpatia!' - le ricordo, perdendo la pazienza. Non mi sembra il caso di fare un dramma per una sciocchezza simile, ma se ha voglia di discutere io non sono certo il tipo che si tira indietro.

'Tu sei la tipa di ieri!' - urlo quando realizzo chi ho davanti. Ringrazio il cielo che Riccardo non sia nei dintorni, non mi va di dargli spiegazioni sul perchè io gli abbia mentito. Lui non sa che ieri sono stato qui, anzi, crede che io abbia trascorso la giornata con Sarah. E le mie intenzioni erano quelle, ma la fortuna ha voluto che avesse un imprevisto, annullando il nostro appuntamento settimanale.

'A quanto pare sei maleducata a tutte le ore. Io credevo che avessi avuto solo una giornata storta ieri!' - rido, prendendola in giro. È incredibile come una ragazza possa avere un carattere così aggressivo solo dall'apparenza. Sono abituato a frequentare altri tipi di donne.

'Ania, andiamo!'- un'altra ragazza interferisce nella nostra discussione, prendendo la pazza sotto braccio per trascinarla via dal ring. Fortunatamente non riesce a replicare alla mia frase provocatoria. Provvederò ad aggiungere il suo nome alla lista delle persone da infastidire.

'È stato un piacere conoscerti, Ania.' - urlo prendendola chiaramente in giro. Mi fulmina con i suoi occhi azzurri, ed è già la seconda volta.

'Vorrei poter dire lo stesso.' - borbotta. Sorrido pensando a quanto mi divertirò qui dentro.

'Ci si vede, occhi di ghiaccio.'