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Autore: Justice Gundam    03/05/2024    2 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Cinque anni dopo un tragico incendio e una serie di brutali omicidi, gli abitanti di Sandpoint attendono con ansia il Festival della Coda di Rondine per commemorare la consacrazione del nuovo tempio della città. Al culmine della cerimonia, il disastro colpisce! Nei giorni seguenti, un'ombra sinistra si posa su Sandpoint. Voci di eserciti di goblin e di altri mostri hanno messo in allarme la popolazione. Cinque giovani e promettenti avventurieri dovranno affrontare la crescente minaccia di un impero dimenticato, i cui crudeli e dispotici governanti potrebbero non essere morti come tutti pensano...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: L'Ascesa dei Signori delle Rune

Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 53 - Riconquistare Forte Rannick

 

Una doppia porta in legno duro dava accesso all'edificio principale di Forte Rannick - una porta fatta di legno di quercia, brutalmente vandalizzata e danneggiata dagli ogre. Yan vedeva che erano state fatte delle riparazioni sommarie, ma le porte erano comunque sgangherate.

"Hmm... ho l'impressione che queste porte non si apriranno tanto facilmente." commentò il ragazzo. "Razmus, non è che potresti..."

"Basta chiedere." replicò il gigante delle colline, senza neanche attendere che il giovane spadaccino terminasse la richiesta. Razmus afferrò strettamente il suo enorme martello da guerra e sferrò un colpo tremendo, spaccando diverse delle assi imbullonate che formavano la porta. Con un frastuono assordante, le doppie porte si schiantarono nell'atrio di ingresso, dando accesso al resto della fortezza.

Jakardros sospirò rassegnato nel vedere ciò che rimaneva della doppia porta d'ingresso. "Accidenti, ora dovremo riparare anche quella... beh, aveva bisogno di una riassettata, in ogni caso! Non pensi anche tu, Vale?"

"Già, mi era sempre dimenticato di farci qualche lavoretto." commentò l'omone di colore, mentre il gruppo si inoltrava nella fortezza. Razmus gettò un'occhiata all'arcata d'ingresso, come se volesse decidere se ci sarebbe passato o meno... ma infine scosse la testa.

"Temo di non potervi seguire là dentro, ragazzi. Troppo basso e stretto per me." affermò. "Resterò fuori e farò la guardia per evitare che altri ogre rientrino e vi colgano di sorpresa, va bene? Se riuscite ad attirare fuori qualcuno di quei buzzurri, sarò ben lieto di spiacciacarli."

"Okay, Razmus. Contiamo su di te." affermò Eli, mentre controllava che tutto il suo equipaggiamento magico fosse a posto. La giovane maga imbracciò la sua lancia e fece il suo primo passo all'interno di Forte Rannick. "Okay, squadra. Restiamo uniti e guardiamo con attenzione ogni angolo ed ogni corridoio. Non facciamoci separare, saremmo un bersaglio troppo facile!"

"Eccoli! Stanno già arrivando!" esclamò Nualia. La ex-cultista di Lamashtu afferrò stretta la sua scimitarra fiammeggiante mentre due ogre cominciavano ad arrancare verso di lei e ad agitare delle enormi mazze chiodate i cui aculei erano ancora insozzati di sangue rappreso.

"Spaccare picoleti!" gorgogliò il primo ogre, la voce distorta dall'anello di ferro arrugginito che portava al naso. Si chinò ed afferrò una grossa pietra, poi la scagliò con violenza contro Nualia, che schivò appena in tempo ed evitò di essere colpita seriamente. Ma il colpo la raggiunse ugualmente alla spalla e la fece cadere a terra con un breve grido di dolore.

"Nualia!" esclamò Yan. Il ragazzo si voltò di scatto verso l'ogre che l'aveva colpita e scoccò una freccia che colpì il bestione al ventre, facendolo piegare in due con un ululato di dolore. "Nessuno fa del male a Nualia. Dovrai risponderne a me, sacco di merda."

"Tenetevi uniti! Non permettetegli di separarci!" esclamò Jakardros. Lui e Shalelu scoccarono alcune frecce contro l'altro ogre, che cercò di difendersi agitando la sua enorme clava. Alcune frecce si infransero sulla temibile arma, ma due raggiunsero il bestione ad un braccio e ad una gamba, e lo fecero incespicare. Eli, non volendo sprecare i suoi incantesimi più potenti, si limitava ad incoccare qualche quadrello e scagliarlo contro gli ogre.

 

oooooooooo

 

"Picoleti atacano! Noi spaccare!"

Gli ogre della famiglia Kreeg erano ormai in allarme, e stavano correndo per bloccare gli intrusi... ma i corridoi di Forte Rannick, fatti su misura per creature di dimensioni umane, stavano dando loro non pochi problemi. Nella maggior parte dei passaggi, non poteva stare più di un ogre alla volta... il che non impediva a quei bruti di spintonarsi a vicenda, cercare di passare avanti, e ostruirsi il passaggio.

"Me passa prima!"

"Me spacca te!"

"Prima me!"

Un ruggito terrificante interruppe la lite tra quei bestioni senza cervello, e come se obbedissero tutti allo stesso richiamo, gli ogre si separarono e si misero sull'attenti con espressioni intimorite. Un rumore di passi pesanti riecheggiò nel corridoio, e un attimo dopo, gli ogre spalancarono gli occhi per la paura alla vista del loro capo - Jaagrath Kreeg, armato del suo terrificante uncino incantato e di un'espressione feroce che avrebbe fatto paura ad un bisonte infuriato!

"VOI ORA BASTA, IDIOTI!" ringhiò Jaagrath. "Non vedete che coridoio tropo stretto? Voi non passa!"

"Aaaah! E' papi Jaagrath!" si lamentò uno degli ogre più vicini, un ripugnante ammasso di muscoli con la testa deformata in modo da sembrare quasi un arachide gigante. "Lui molto arabiato!"

Jaagrath emise un grugnito rabbioso mentre squadrava i suoi sottoposti, esasperato dalla loro idiozia. "Se voi andate ora, piccoletti sono in posizione migliore! Loro combattere meglio in coridoi! Tutti a stanze! Preparate voi a riceverli! Noi banchettare con loro carni oggi! Lucrecia e Barl non perdonare se noi fallisce!"

La menzione della lamia matriarca e del tirannico gigante delle pietre negromante tolsero agli ogre ogni desiderio di ribellione. Ognuno di quei bruti, lamentandosi come mocciosi bastonati, si affrettò verso la direzione che Jaagrath stava indicando loro... e il patriarca del feroce clan di ogre, una volta indirizzati i suoi sottoposti verso le loro posizioni, si rivolse alla femmina di ogre dall'espressione melensa che si trovava dietro di lui. "Tu e me, Dorella! Noi andare a stanze di comandante! Lucrecia e suo ospite dovere fare da soli!"

"Sì, papi Jaagrath!" gorgogliò la mostruosa ogre con un sorriso demente. Dorella applaudì, battendo assieme le sue mani rozze e grassocce, e seguì il patriarca dei Kreeg verso il piano più alto di Forte Rannick...

 

oooooooooo

 

Con determinazione, il gruppo di Eli si stava facendo strada verso i piani superiori di Forte Rannick. Gli ogre rimasti al livello più basso erano usciti in massa per attaccare Yan, i suoi compagni e i due superstiti delle Frecce Nere, ma ancora una volta, la migliore mobilità, le armi migliori e le tattiche più accorte degli avventurieri si erano dimostrati superiori alla pura e semplice forza bruta degli occupanti.

"Dobbiamo cercare di affrontarli uno alla volta!" esclamò Reji. Con uno scatto fulmineo, la ragazza Tian si gettò di lato ed evitò la clava di un ogre dalla pelle butterata, che si schiantò a pochi centimetri dalle sue gambe e scheggiò il pavimento. Una frazione di secondo dopo, Vale si lanciò all'attacco ed abbattè una delle sue asce da battaglia sul polso sinistro dell'ogre. La mano del mostro venne separata dal resto del braccio, e il bestione crollò al suolo ululando di dolore. Ma altri tre ogre stavano avanzando dietro di lui, guidati da un ogre obeso con braccia e gambe ridicolmente corte e una testa sovrasviluppata che penzolava dal collo, armato di una grossa mannaia insozzata di sangue rappreso e pezzi di carne marcia. Ringhiando, l'ogre deforme puntò un dito verso Yan e i suoi compagni, per poi avanzare a grandi passi verso di loro.

"Affrontandoli uno alla volta rischiamo di stancarci troppo." affermò Eli. "Credo che sia il caso di provare uno dei miei incantesimi..."

"Okay!" esclamò Nualia. Shalelu fece cenno a Misia e alla aasimar di scostarsi, mentre i tre ogre si lanciavano su di loro come bestie impazzite. La mezzelfa agì con rapidità e alzò la lancia, sulla cui punta apparve una sfrigolante sfera di pura elettricità mentre Eli cominciava a pronunciare una breve formula magica nella lingua degli elfi.

Un penetrante odore di ozono aleggiò in aria attorno alla maga... e mezzo secondo dopo, una dirompente scarica elettrica azzurra scaturì dall'arma di Eli e travolse l'ogre obeso e i suoi tre scagnozzi, i cui ululati di dolore riecheggiarono istantaneamente nel forte occupato! I due ogre scagnozzi si abbatterono al suolo e si contorsero brevemente per la scarica elettrica prima di immobilizzarsi per sempre... ma l'ogre obeso riuscì a rialzarsi barcollando e si trascinò verso Eli, deciso a fargliela pagare.

"Bel colpo, Eli! Pensiamo noi a sistemarlo!" esclamò Yan. Nualia si piazzò a fianco del suo amico d'infanzia e si concntrò per un attimo, incanalando un po' di energia nella lama della sua scimitarra, e mentre l'ogre si lanciava verso di loro agitando la mannaia, il ragazzo sferrò un primo affondo. L'ogre obeso reagì più velocemente di quanto si poteva pensare per una creatura così sgraziata e riuscì a parare prima il fendente di Yan e poi quello di Nualia. Con un rapido movimento, l'ogre obeso sferrò un fendente con la sua mannaia insozzata di sangue, e la lama stridette sul pettorale d'acciaio di Yan, aprendovi una fenditura. Per fortuna, la lama non riuscì ad andare fino in fondo, ma la violenza del colpo fu comunque sufficiente a stordire il giovane guerriero per un attimo.

Nualia intervenne, lanciando un semplice incantesimo. "Divina Sarenrae, concedi la tua forza alla tua umile servitrice, che possa sconfiggere queste spregevoli creature. Forza del Toro!" esclamò. Si sentì un verso tonante, come il muggito di un toro, e i muscoli di Nualia si fecero di colpo più robusti. La sacerdotessa di Sarenrae scattò in avanti e sferrò un poderoso fendente, aprendo un dolorosa ferita nel fianco destro dell'ogre. Le fiamme che avvolgevano la lama cauterizzarono il taglio all'istante, e l'ogre ringhiò di dolore ma non cadde, e cercò invece di colpire Nualia con la sua clava chiodata. Un poderoso colpo raggiunse la aasimar al torace, per fortuna attutito dal pettorale della giovane, e Nualia strinse i denti e barcollò all'indietro stordita. Ma si riprese rapidamente e scansò l'attacco successivo, che espose il bestione muscoloso al contrattacco di Yan.

Con un potente grido di battaglia, il ragazzo sferrò un affondo micidiale e immerse la spada fino quasi all'elsa nel fianco dell'ogre, che crollò a terra ferito mortalmente... mentre dall'altra parte, Shalelu indietreggiava dopo aver preso un colpo al fianco da un ogre, e rispondeva con una freccia ben piazzata che trafisse la gola del bestione! L'ultimo ogre si abbattè al suolo e giacque immobile dopo aver dato un ultimo sussulto.

La battaglia si era conclusa, almeno temporaneamente, e il gruppo riprese fiato. Vedendo che uno degli ogre rimasti a terra era ancora vivo, Vale raggiunse il bestione e gli appoggiò un piede sul petto, facendolo grugnire di dolore. "Okay, ammasso di carne! Dicci dove avete portato il nostro amico, e ti renderò il trapasso meno doloroso." intimò, con una delle sue asce puntata al collo del bestione.

L'ogre morente mugolò, sputò un fiotto di schiuma insanguinata dalla bocca, e guardò il guerriero dalla pelle scura con un paio di occhi cisposi e giallastri. Dopo qualche istante, ghignò e mise in mostra i suoi denti marci e giallastri.

"Picoleto... lui... di sopra..." ansimò. "Papi con lui... lui... mangiare... vostro amico..."

"Non credo che caveremo molto da questo bestione, Vale." affermò Jakardros scuotendo il capo. "Finiscilo pure."

Vale alzò le spalle e abbattè l'ascia sulla testa dell'ogre, finendolo. "Okay, eccolo sistemato. Adesso almeno sappiamo che hanno portato Kaven di sopra per fargli chissà quali atrocità. Io dico che è meglio affrettarci e andarlo a recuperare." affermò.

"Non arrivano più ogre." disse Jolan, recuperando i suoi pugnali e ripulendoli dal viscoso sangue di ogre che li insozzava. "O non ce ne sono più... ma ne dubito... oppure i superstiti sono rimasti ai loro posti e stanno solo aspettando che noi andiamo a prenderli."

"Da che parte per i piani superiori?" chiese Misia. "C'è un passaggio che ci consentirebbe di prenderli alla sprovvista?"

"Difficile dirlo. Non so dove si sono piazzati, quei bastardi." affermò Vale. "Ma... modestamente, nessuno conosce la struttura di Forte Rannick meglio di me! Se si tratta di scegliere dei luoghi dove piazzarsi, sono sicuro che hanno scelto posti come l'infermeria, il dormitorio comune o la sala mensa. Sono le stanze più ampie, e quelle che permettono a quei bestioni di non stare appiccicati l'uno all'altro. Tuttavia, queste stanze sono abbastanza vicine le une alle altre, e non appena si scatenerà una battaglia in una di esse, gli altri interverranno."

"Capisco... allora... beh, ho detto che non è il caso di rischiare e separare il gruppo, ma forse, in questo caso, potrebbe essere utile. Ci separiamo in tre gruppi e attacchiamo ognuna di quelle posizioni in contemporanea, in modo che gli ogre non possano darsi man forte a vicenda in un punto in cui hanno maggiore mobilità." Eli fece un rapido calcolo. "E... a questo proposito, abbiamo bisogno di dividerci in modo che ognuno dei tre gruppi abbia qualcuno in grado di usare la magia. Quindi... io in un gruppo, Nualia e Misia ciscuna in un altro."

"Va bene..." rispose Nualia con un cenno della testa.

"D'accordo, Eli. Allora dicci pure, come ci dividiamo?" chiese Reji, senza nascondere un pizzico di preoccupazione.

Eli annuì e si schiarì la voce. "Allora, ecco come faremo..."

 

oooooooooo

 

Con uno schianto, la porta del refettorio si aprì sotto i colpi di Yan e si spalancò, permettendo al ragazzo e ai suoi due compagni (che nel suo caso erano Jakardros e Misia) in entrare nella grande sala, dove li aspettava un gruppo di non meno di sei ogre armati di varie armi improvvisate - bottiglie rotte, sedie, tavoli, mannaie e altro strumenti dall'aspetto inquietante.

Ma quello che agghiacciò Yan e i suoi compagni fino al midollo delle ossa fu vedere come gli ogre avevano ridotto la stanza. I corpi dilaniati di alcuni soldati di Forte Rannick giacevano in pezzi, sparsi qua e là sul pavimento o messi seduti sulle sedie del refettorio. Un uomo grasso, l'addome squarciato da un colpo di uncino, era stato messo seduto a capotavola, con alcune delle sue viscere scodellate nel piatto davanti a lui, e nell sue mani ormai rigide reggeva un coltello e una forchetta, come se fosse in procinto di divorare i suoi stessi organi interni. I corpi dei soldati erano chiaramente stati torturati e seviziati... e nel caso delle donne, era evidente che gli ogre avevano fatto ben di peggio!

"Hehehee! Altra pappa qui!" ghignò il leader di quel gruppetto di ogre, un bestione dal volto deformato da un tappeto di pustole infiammate, che indossava una macabra collana fatta di mani umane mummificate. Con un sorriso idiota, sollevò il suo uncino ed avanzò verso il terzetto, mentre Yan e Misia erano ancora troppo inorriditi dallo spettacolo per reagire. Jakardros, più abituato a simili visioni da incubo, fece una smorfia come se stesse trattenendo un conato di vomito... e quando il primo degli ogre mosse un passo verso di loro, il leader delle Frecce Nere incoccò una freccia e la scagliò contro l'avversario, che sgranò gli occhi e si scansò all'ultimo momento. La punta elettrificata del dardo scavò un taglio superficiale sulla tempia del bestione e si piantò nel muro insozzato di sangue dietro di lui.

"Aaaargh! Picoleto cativo! Fato male me!" ululò l'ogre, per poi sollevare una mannaia arrugginita e scagliarsi furioso contro il terzetto. "ME SPACCAAAAAA!"

Con una serie di animalesche urla di guerra, gli ogre si scagliarono contro il gruppo, e l'ogre dalla faccia pustolosa afferrò un tavolo e lo scagliò contro Misia. La femmina di gnomo si accorse del pericolo imminente e si affrettò a togliersi di mezzo, ma reagì con un istante di ritardo e il bordo del tavolo la colpì alla spalla destra, facendola gridare per il dolore e cadere a terra.

"Misia!" esclamò Yan, riavendosi a sua volta dallo shock di vedere quel massacro. L'orrore si trasformò ben presto in collera, e il giovane spadaccino strinse i denti rabbiosamente e afferrò saldamente la sua spada incantata e il suo scudo. "Maledetti... come avete potuto commettere simili atrocità? Crepate, bestie infami!"

"Yan! Ti... ti do un mano io!" esclamò Misia, una mano premuta sulla spalla contusa. La biondina alzò la mano con una smorfia di dolore e lanciò un incantesimo. "Splendente Sarenrae, che la fiamma della tua giustizia scorra in noi e ci aiuti in questo scontro! PREGHIERA!"

La spada di Yan si scontrò con la mannaia di un ogre, mentre una luminescenza dorata si accendeva attorno a lui, a Misia e a Jakardros, che si sentirono di colpo più forti. Un secondo ogre cercò di colpire Yan ad un fianco, solo per essere colpito alle braccia da due frecce scagliate da Jakardros a breve distanza l'una dall'altra, mentre Yan schivava il colpo di un altro ogre e lo trafiggeva al ventre con la sua spada. Con un movimento rapido e brutale, il ragazzo tagliò l'addome dell'ogre e lo fece crollare al suolo in un lago di sangue.

Ringhiando come una bestia impazzita, un altro ogre scavalcò un tavolo e scagliò una sedia contro Jakardros, che si gettò di lato e scagliò una freccia precisa e mortale contro il bestione, trafiggendogli la spalla sinistra mentre Yan si avvicinava di scatto ad un altro ogre e gli trafiggeva il ginocchio con la spada. Il ragazzo eseguì una rapida torsione e mozzò di netto la gamba del bruto, facendolo cadere a terra in preda al dolore. Ma non durò a lungo, dal momento che Yan lo raggiunse e gli trafisse il cuore.

Da parte sua, Misia si era presa il tempo di lanciare un rapido incantesimo curativo sulla sua spalla, facendole riprendere vigore. Poi, si rialzò e scansò una grossa sedia di legno duro che l'ogre dal volto sfigurato le aveva lanciato contro.   

"Ora basta, maledetti! Per voi non ci sarà pietà!" esclamò Misia. La femmina di gnomo alzò le braccia, si concentrò e creò una risplendente aura dorata tutt'attorno a sè. Gli ogre rimasti si coprirono gli occhi con le braccia, infastiditi dalla luminescenza sacra... e un attimo dopo, Misia aprì le braccia e scatenò tutta la potenza dell'energia divina che aveva accumulato. "Divina Sarenrae, che questi mostri brucino tra le tue fiamme! SACRA PUNIZIONE!"

Un'ondata di energia sacra investì gli ogre come una fiammata dirompente, e quegli orribili bruti ulularono per la rabbia e il dolore quando l'energia divina li percorse. Pochi secondi dopo, i due ogre che si erano fatti avanti crollarono al suolo, morti stecchiti, mentre quello con il volto ricoperto di pustole strinse i denti e si aggrappò furiosamente al suo uncino. Fece due passi indietro, ringhiando in preda alla furia, e finalmente, quando l'ondata di energia sacra cessò, cadde su un ginocchio e si fermò a riprendere fiato, poi alzò di nuovo lo sguardo annebbiato verso la femmina di gnomo che lo aveva ferito e aveva spazzato via i suoi compagni.  

"Bambolina cativa! Fato male me! ME SPACCA!" ululò il bestione, prima di lanciarsi alla carica spinto unicamente dalla furia cieca. In un paio di falcate, il bruto era arrivato ad appena un metro di distanza da Misia, e la femmina di gnomo si stava già per gettare di lato per evitarlo...

Ma l'ogre venne interrotto di colpo quando due frecce gli si piantarono nella schiena. Yan e Jakardros avevano imbracciato rapidamente i loro archi, incoccato ognuno una freccia e scagliato i dardi nella schiena del mostro. L'ogre barcollò e fece cadere la sua arma, mentre con le mani annaspava dietro la schiena nel frenetico tentativo di strapparsi le frecce dalla schiena.

"MUUUOOOOOH! FATO MALE MEEEE! ME SPACCAAAAA!" Accecato dalla collera, l'ogre si scagliò verso i due combattenti e sferrò un colpo talmente rapido e potente che Yan non riuscì a proteggersi, e venne colpito e scaraventato contro un tavolo, infrangendolo! Il ragazzo strinse i denti per il dolore e si afferrò il braccio sinistro, sul quale un profondo taglio aveva cominciato a sanguinare... e l'ogre si voltò di scatto verso Jakardros, raccolse un cadavere straziato e glielo lanciò contro.

Ma il ranger era troppo esperto per farsi cogliere di sorpresa così facilmente. Con un grugnito rabbioso, Jakardros si gettò di lato e atterrò con un'agile capriola, mentre il corpo si schiantava sul muro. Imprecando contro la stupidità e la barbarie degli ogre, Jakardros cercò di scoccare un'altra freccia... ma l'ogre si scagliò su di lui più velocemente del previsto, e il ranger fu costretto a scansare un altro colpo, che gli arrivò pericolosamente vicino. Con un rapido movimento, Jakardros sguainò la spada e si difese da un terzo colpo dell'ogre.

"Io non morirò." ringhiò Jakardros. "Non morirò qui... non ora che ho ritrovato una ragione per vivere!"

Con un grido di battaglia, Jakardros superò la guardia dell'ogre e lo trafisse al fianco con la sua spada... e nello stesso momento, anche Yan fece la stessa cosa e colpì il bestione al torace, mentre Misia mirava con la sua balestra e gli piazzava un quadrello dritto nell'occhio sinistro. Ferito mortalmente, l'ogre butterato crollò in ginocchio sputando sangue e agitò freneticamente le enormi mani verso i suoi avversari, bramoso di stritolarli con le sue ultime forze. Yan e Jakardros rigirarono le loro spade nel corpo del bruto, in modo da trafiggere gli organi vitali... e qualche istante dopo, il mostro cessò ogni resistenza e si abbattè al suolo senza vita.

Quando ormai i due guerrieri furono sicuri che tutti gli ogre fossero morti, estrassero le loro spade dalle carni dell'ogre e si scambiarono una stanca occhiata d'intesa. Erano fieri di aver vinto, ma il pensiero degli orrori che si erano consumati in quella stanza non permetteva loro di sentirsi più di tanto entusiasti.

"Yan! Signor Jakardros, state bene?" chiese Misia. La femmina di gnomo raggiunse i suoi due compagni e cercò di assicurarsi che non fossero feriti gravemente. "Yan, stai sanguinando..."

"Tranquilla, Misia. Risparmia gli incantesimi di cura per quando ne abbiamo davvero bisogno." affermò il giovane guerriero con un sorriso un po' forzato. Yan si strappò una manica dalla camicia e la usò per bendare alla meno peggio la ferita sul suo braccio... e finalmente, una volta esaurita l'adrenalina che li aveva sostenuti in quei momenti concitati, i tre furono in grado di prendere fiato... e l'orrore a cui avevano assistito lo colpì in pieno. Pur avendo già assistito a molti spettacoli terribili nel corso della sua carriera di avventuriero e di membro delle Frecce Nere, Jakardros non riuscì ad impedirsi una smorfia di disgusto ed orrore alla vista dei cadaveri straziati e vilipesi dei suoi compagni. Gli ogre avevano dato sfogo a tutta la loro creatività nel torturare le loro vittime.

Yan e Misia non furono altrettanto abili nel gestire lo shock. Il ragazzo ripulì la spada con movimenti quasi meccanici e fissò con sguardo perso i corpi più vicini... quelli di un uomo e una donna, entrambi dilaniati dagli ogre e ridotti ad ammassi di carne macellata orribili a vedersi. Il volto del ragazzo si fece quasi cinereo a quella vista, e i suoi occhi tremarono per l'orrore e la compassione per le vittime degli ogre.

Misia non potè più reggere la vista di quel massacro e si piegò in due, per poi dare di stomaco in un angolo. Le ci volle un bel po' di tempo per riprendere abbastanza coerenza da riportare la sua attenzione alla situazione in cui si trovavano.

"M-Misia?" chiese preoccupato Yan, anche lui riscossosi soltanto in quel momento dall'orrore a cui era stato esposto.

"Va tutto bene?" chiese Jakardros con tono cupo. "Mi dispiace che abbiate dovuto vedere tutto questo, ragazzi. Gli ogre... sono specializzati in queste mostruosità. E' l'unico campo in cui le loro menti regredite mostrano un minimo di creatività."

"Quando... Quando avremo finito qui... dovremo almeno cercare di dare una degna sepoltura a queste povere anime..." affermò Misia. "Adesso però... meglio non indugiare oltre. Spero... che gli altri non si siano imbattuti in qualche altro spettacolo come questo..."

 

oooooooooo

 

"Me Gragavan! Me uccide e mangia voi!"

Con un ringhio feroce, il terrificante ogre vestito di un orrendo grembiule di pelle umana mal conciata si avventò su Reji e cercò di azzannarla al collo per staccarle la testa. La ragazzina si scostò rapidamente, ma ricevette un poderoso calcio al ventre dalla gamba flaccida e verrucosa del bestione, e venne scaraventata a terra vicino ad un tavolo da lavoro... che in quel momento era ingombro dei pezzi di cadavere con i quali gli ogre si stavano trastullando. Reji sbattè contro il tavolo e lo rovesciò, spargendo attrezzi grondanti di sangue e resti umani per ogni dove... ma si rialzò rapidamente e si mise in guardia per affrontare Gragavan.

"Dici davvero? Beh, io non sarò una preda tanto facile!" esclamò. Gragavan ringhiò e afferrò una grossa trave di legno per usarla come mazza improvvisata, poi la calò con tutta la sua forza contro Reji... che evitò l'attacco gettandosi di lato. La ragazzina si diede lo slancio e mise a segno un potente calcio al fianco destro dell'avversario, facendolo barcollare per un istante.

Ma il bestione era troppo forte per soccombere tanto facilmente, ed emise una risatina demente mentre alzava il suo grosso pugno nodoso e cercava di abbatterlo su di lei. Reji riuscì a parare il colpo alzando di scatto le braccia, poi usò la stessa forza dell'ogre per sbilanciarlo e fargli perdere l'equilibrio. Con un ringhio feroce, Gragavan si schiantò al suolo, e Reji approfittò immediatamente per sferrare un attacco decisivo.

Con un agile balzo, la ragazza Tian fu addosso all'ogre e sferrò un potente pugno durante la caduta, mirando al petto dell'avversario. Il colpo fu preciso e letale, e Reji lanciò un breve urlo di battaglia, concentrando il suo ki - cioè la sua energia interiore - nelle nocche della mano. Nel momento in cui il pugno colpì il petto dell'ogre, il ki venne rilasciato all'interno del suo corpo in un'ondata devastante che trafisse il cuore del mostro e lo bloccò di colpo... e Gragavan rabbrividì per un attimo e boccheggiò come un pesce fuor d'acqua, per poi afflosciarsi con un ultimo rantolo. Dolorante ma vincitrice, Reji scese dal corpo dell'ogre e guardò verso le sue compagne per assicurarsi che stessero bene...

Per fortuna, Shalelu non sembrava avere tante difficoltà contro gli ogre, anche se era abituata ad avversari più piccoli ed agili. L'elfa ranger aveva preso un colpo poco prima dalla clava di un ogre, e la sua gamba sinistra non era al massimo della forma, ma anche così, le sue frecce erano micidiali, e già tre di quei mostri erano dovuti soccombere ai suoi dardi mortali.

Quella che non se la stava cavando troppo bene era Eli. La giovane maga si era ritrovata all'improvviso a dover affrontare un terrificante ogre dalla pelle verrucosa, la cui metà destra del volto era ricoperta di ciglia, e il cui braccio destro era pieno di nei pelosi. Si era sorpresa nel constatare che quel bestione era più veloce degli altri ogre, e anche se non era propriamente più sveglio era meno propenso a perdere tempo e a colpire direttamente gli organi vitali. La maga aveva già ricevuto un fendente sotto la cassa toracica, e ora il mostro le stava addosso, picchiando con forza su uno scudo di energia magica che la mezzelfa aveva creato attorno a sè.

"Ugh..." mormorò Eli, cercando allo stesso tempo di concentrarsi su un incantesimo d'attacco e di tenere alzato il suo scudo ignorando il dolore della sua ferita. "Accidenti... mi servirebbe solo qualche istante, e potrei... oh, cazzo!"

Frustrato dal fatto che i suoi pugni colpissero l'aria (per quanto la sua mente animalesca potesse capirne), l'ogre raddoppiò i suoi sforzi e sferrò un tremendo colpo a mani unite, infrangendo la barriera magica con la pura e semplice forza bruta. Eli riuscì appena in tempo a scansarsi e si gettò sul pavimento, ma l'impatto fu comunque tremendo e lasciò la mezzelfa stordita e dolorante. Eli cercò di rialzarsi e si ripulì la fronte da un po' di sangue che minacciava di entrarle negli occhi, ma vide l'ogre verrucoso ergersi su di lei e alzare una grossa mannaia fatta di selce scheggiata, e lo vide sorridere e sbavare al pensiero di uno spuntino extra...

Ma per sfortuna dell'ogre, Eli fu più veloce.

"Ugh... Dove ce n'è una, ce ne siano tante! Immagini Speculari!" esclamò Eli. Meno di un secondo dopo, quattro perfette riproduzioni illusorie di sè stessa apparvero attorno a lei, al punto che divenne impossibile distinguere la vera Eli dalle sue copie, e l'ogre si fermò con il braccio a mezz'aria, guardando stupefatto il suo bersaglio che si era diviso in cinque. Ma la sua perplessità non durò a lungo, e decise che avrebbe semplicemente schiacciato tutte e cinque una alla volta.

"Me spacca tutte!" ululò il bestione. La sua mannaia scese giù e trafisse il torace della Eli più vicina, che strabuzzò gli occhi in un'espressione di orrore ed incredulità...

...poi si dissolse in una pioggia di scintille colorate.

L'ogre restò confuso e sbattè le palpebre, chiedendosi come mai l'immagine illusoria non fosse crollata a terra in un lago di sangue... e questo diede ad Eli il temo che le serviva per un altro incantesimo.

"Perfetto! Ed ora... Colpisci, fiamma, consuma il mio nemico! Raggio Rovente!"

La giovane donna puntò due dita della mano destra contro l'ogre e scagliò un potente raggio infuocato che sfrecciò in aria con un sibilo. Allarmato, l'ogre cercò di scansarsi, ma la fiammata lo colpì ugualmente alla spalla e al braccio sinistri, provocandogli delle profonde ustioni, e il mostro ululò di dolore, ritirandosi in mezzo ad uno sbuffo di fumo grigiastro e ad un peetrante odore di pelle bruciata...

Ma l'incantesimo di Eli non era ancora finito. La maga scagliò un altro raggio infuocato dalla punta delle dita, e questa volta la sua mira fu decisamente migliore. Centrò l'ogre al torace, proprio all'altezza del cuore, e la fiammata penetrò nel suo corpo, lo attraversò ed uscì dalla schiena, trasformando il cuore e i polmoni dell'ogre in cenere. La morte fu pressochè istantanea.

Con uno schianto sordo, l'ultimo ogre crollò a terra con il torace perforato, ed Eli tirò un breve sospiro di sollievo mentre Reji e Shalelu, che avevano appena concluso le loro battaglie, andavano a darle una mano. "Eli, sei stata grande..." cominciò a dire Reji, e tese una mano verso Eli per aiutarla ad alzarsi..

...solo per accorgersi che aveva stretto la mano ad una delle immagini illusorie di Eli!

"Ah, colpa mia." disse la mezzelfa, mentre la monaca chiudeva la mano in aria con espressione sbalordita. "Il mio incantesimo Immagini Speculari è ancora attivo, e non discrimina tra alleati e nemici."

"E' stato comunque provvidenziale. Bella pensata, Eli." si complimentò Reji. Questa volta, la ragazzina Tian si assicurò che quella a cui stava tendendo la mano fosse davvero Eli prima di stringere. "Shalelu, trovato qualcosa di interessante?"

L'elfa scosse la testa, gettando un'occhiata schifata al cadavere di Gragavan, che giaceva a terra vicino ad una scritta che il bestione aveva lasciato sul muro. Il colore rosso scuro delle lettere e la consistenza con cui erano scritte, oltre che il cadavere decapitato di un soldato delle Frecce Nere lasciato lì vicino, lasciavano pochi dubbi circa il modo in cui l'ogre aveva scritto una composizione che, dal punto di vista di quei mostri, doveva essere alta poesia...

 

ME GRANDE E GROSO

TU PICOLETO

ME MANGIA TUA TESTA

HA HA HA.     

 

Eli rabbrividì mentre si rialzava con l'aiuto di Reji e cercava di rimettersi a posto i vestiti. Il colletto e le maniche della sua tunica si erano sporcati del suo sangue, e mentre prendeva un sorso di pozione curativa per recuperare un po' le forze (le erano rimaste solo due fiale, notò con disappunto), Eli sospirò all'idea che farli tornare puliti avrebbe comportato un po' di olio di gomito. Un giorno, si ripromise, si sarebbe procurata un incantesimo che permettesse di pulire i vestiti...

"Credo... che per questa stanza abbiamo visto abbastanza." commentò Reji, trattenendo un conato di vomito quando vide lo stato in cui era stato lasciato il corpo senza testa del soldato di Forte Rannick. "Credo che sia meglio... tornare indietro e raggiungere Yan, Nualia e gli altri. Spero che non si siano imbattuti in qualche ogre più forte di questi qui."

"Hm? Aspettate un momento, guardate!" esclamò Shalelu, mentre dava un'occhiata schifata al corpo di un ogre. Quando Eli e Reji rivolsero a lei la loro attenzione, l'elfa strappò una manica dalla camicia sudicia del mostro e fece vedere loro cosa aveva intravisto - un tatuaggio nero sulla spalla, dalla forma decisamente familiare ad Eli. "Questo tatuaggio... ho l'impressione di averlo già visto da qualche parte. E voi?"

"Che cosa?" chiese Eli, affrettandosi a controllare quello che Shalelu aveva scoperto. Si chinò sul punto che l'elfa cacciatrice aveva scoperto e si chinò per esaminarlo... ed emisse un'esclamazione scioccata quando vide che si trattava dell'inconfondibile stella a sette punte che avevano già visto in precedenza!

"Ma... ma come..." mormorò Eli sgranando gli occhi davanti ad una simile scoperta. "Questo... è il simbolo del Sihedron!"

Reji ne fu altrettanto sbalordita. "Il Sihedron? E come... com'è possibile? Come facevano questo bruti senza cervello a sapere del Sihedron e dell'antica Thassilon?"

Eli scosse la testa. "Loro non lo sapevano di certo. Qui c'è qualcosa di più dietro... questa cospirazione è arrivata molto più in profondità di quanto mi piacerebbe pensare."

 

oooooooooo

 

La sala che una volta era adibita alla cura dei feriti e dei malati era stata trasformata in un incubo sanguinolento. I letti erano occupati dai corpi fatti a pezzi di diversi soldati delle Frecce Nere, e il pavimento era ricoperto di sangue e pezzi di carne umana lacerata... ed era in questa macabra stanza che Nualia, Jolan e Vale se la stavano vedendo con un altro gruppetto di ogre, guidati da un altro di quei bestioni il cui aspetto, se possibile, era persino più repellente di quello dei suoi "compagni". Era un po' più piccolo e meno deforme degli altri ogre, e la metà sinistra del suo volto era stranamente attraente e ben proporzionata... ma in compenso, la metà destra era una rovina di cicatrici, deturpata e lacerata, con diversi aghi ed uncini piantati in essa in modo che le ferite non potessero guarire.

Purtroppo, l'intelligenza e il carattere rimanevano quelli di un tipico ogre, come Vale, Jolan e Nualia stavano scoprendo a loro spese. L'uomo di colore aveva a che fare con un avversario la cui forza fisica superava di gran lunga la sua, e che nonostante la scarsa intelligenza poteva contare su una notevole esperienza. E intorno a lui, Jolan e Nualia si occupavano degli altri ogre...

Nualia si stava abilmente destreggiando con la sua scimitarra fiammeggiante, il suo volto una maschera impassibile tranne che per la determinazione che ardeva nei suoi occhi. La lama infuocata respinse un fendente dell'uncino di uno degli ogre, mentre l'altro cercava di agguantarla da un lato. Nualia si voltò di scatto e fendette l'aria con la sua arma, aprendo un taglio frastagliato nel braccio dell'ogre, che si ritirò con un ululato di dolore, tenendosi la ferita già cauterizzata dal fuoco. Prima che il primo nemico le fosse addosso di nuovo, la aasimar si concentrò e lanciò un incantesimo su di sè.

"Benedetta Sarenrae, la tua umile servitrice ti chiede di sostenere lei e i suoi compagni nella battaglia contro le forze del male e della distruzione. Preghiera!" esclamò, sollevando di colpo l'arma infuocata e irradiando un'aura dorata che avvolse anche Jolan e Vale, mentre gli ogre barcollavano e ringhiavano per l'improvviso dolore che li pervase. Rinvigorita, Nualia si fece avanti e cominciò a costringere i due ogre in difesa... e quando uno dei due cercò di agguantarla, Nualia sferrò un colpo preciso e letale che trafisse il collo del bruto. L'ogre crollò al suolo soffocando nel suo stesso sangue, mentre Jolan scansava abilmente un colpo di clava da parte di uno dei due ogre che lo stavano affrontando, e gli scivolò in mezzo alle gambe - trattenendo un'esclamazione di disgusto. L'halfling si aggrappò alla gamba pelosa dell'ogre e cominciò letteralmente ad arrampicarsi su di lui... ma vide arrivare l'altro ogre, armato di una grossa mannaia, e si accorse di essere scoperto.

"Me uccide e mangia picoleto!" gorgogliò l'ogre armato di mannaia. Vibrò un colpo terrificante verso Jolan, ancora aggrappato alla schiena del primo ogre, che cercava senza successo di agguantarlo...

Jolan mollò la presa e scese giù dalla sua "cavalcatura" improvvisata... che una frazione di secondo prima venne trafitta dalla mannaia del secondo ogre. Si sentì un agghiacciante rumore di carne lacerata e vertebre sbriciolate quando l'enorme lama penetrò nella schiena dell'ogre, che si abbattè al suolo agonizzante. Ringhiando per la frustrazione, l'ogre superstite cercò di sbrogliare la lama dal corpo del suo compagno, ma Jolan era già tornato all'attacco, usando il corpo del primo ogre come trampolino da cui prendere lo slancio. Con un fendente preciso e letale, Jolan pugnalò il secondo ogre sotto le costole, poi si sollevò con tutte le sue forze e piantò l'altro pugnale nel torace del bestione, che ululò di dolore e cercò di agguantare il piccolo e sfuggente halfling. Con determinazione, Jolan riuscì ad issarsi fino al collo dell'avversario e gli piantò un pugnale nella gola, segnando finalmente la sua fine. L'ogre strabuzzò gli occhi e fissò per un attimo Jolan con furia ed incredulità, come oltraggiato dal fatto che fosse stato un minuscolo halfling a segnare la sua fine... e infine si schiantò al suolo ed esalò l'ultimo respiro, mentre Jolan atterrava con un'agile capriola e recuperava i suoi pugnali. Nualia, nel frattempo, aveva eliminato anche il secondo ogre che le stava addosso... il che voleva dire che Vale era rimasto l'unico a doversela vedere con l'ogre dal volto sfigurato.

"Papi Jaagrath fa te belo come me!" esclamò il bestione. Sollevò di peso una credenza e cercò di scaraventarla addosso a Vale, ma il ranger si spostò in tempo, e il mobile di legno si infranse sul pavimento sparpagliando schegge e trucioli tutt'attorno. Vale agguantò un pugno di frammenti di legno e si spostò rapidamente, mentre il gigante si scagliava di nuovo su di lui senza il minimo cenno di tattica o di strategia. Cogliendo il momento giusto, Vale scagliò i trucioli di legno in faccia all'ogre, che grugnì e si lamentò per il dolore quando alcune schegge gli graffiarono gli occhi o entrarono nelle lesioni rimaste aperte.

"Muooooooh!" Con un muggito animalesco, l'ogre si ritirò cercando di ripulirsi il volto con le mani. Pensando che quello sarebbe stato il momento giusto, Vale si lanciò all'attacco e mirò al ventre del mostro con la sua ascia... ma prima che potesse raggiungerlo, l'ogre sollevò uno dei suoi enormi piedi e gli sferrò un calcio poderoso che lo sollevò da terra e lo fece cadere dolorosamente vicino ad un tavolo. La sua ascia da battaglia cadde a diversi passi di distanza con un tintinnio metallico, e il ranger grugnì e scosse la testa per cercare di schiarirsela. Con un ghigno atroce e un ruggito di vendetta, l'ogre deturpato si scagliò su Vale e spiccò un salto enorme, cercando di atterrare su di lui con tutto il suo peso.

"Me schiaccia te!" esclamò.

Vale riuscì a riprendersi all'ultimo momento e rotolò di lato con prontezza, evitando di rimanere schiacciato sotto i piedoni colossali dell'ogre, per poi raccogliere la sua armaa. Delle profonde crepe si aprirono nel pavimento nel punto in cui il bruto era atterrato, e l'ogre grugnì quando alcuni pezzi di pietra gli aprirono dei piccoli tagli nei piedi.

"No vale! Imbrolione! Tu doveva stare fermo!" ululò. Si gettò in avanti per agguantare Vale, che scansò il colpo e si avvicinò di scatto al bruto. Con un fendente colpì le caviglie dell'ogre, che lanciò un altro muggito di dolore  e cadde in ginocchio dolorante...

"Spiacente, amico. Si fa quello che si deve per vincere." affermò Vale, prima di sferrare un ultimo, tremendo colpo alla base del collo del bestione. Fu il colpo decisivo - la lama penetrò nelle carni dell'ogre e colpì le vertebre del collo con abbastanza potenza da infrangerle, e l'ogre si abbattè al suolo, scuotendosi ancora per qualche istante prima di esalare l'ultimo respiro.

Vale recuperò le sue asce e le ripulì dal sangue che vi era rimasto, riprendendo fiato dopo lo scontro. Jolan lo raggiunse, mentre Nualia controllava che non ci fossero altre insidie nascoste. "Beh, è stato un combattimento degno di questo nome." affermò l'omone di colore. "Voi due, tutto a posto?"

"Qualche graffio, ma niente di grave." affermò Jolan, e Nualia fece un cenno con la testa. "Credo che l'incantesimo Preghiera di Nualia abbia fatto una bella differenza. Senza di quello, avremmo avuto un bel po' di problemi in più."

"Piuttosto, credo che ora dovremmo cercare Yan, Eli e gli altri." rispose la aasimar. "Spero... che sia andato tutto bene anche per loro." Aggiunse, tirando un piccolo sospiro alla fine. Si avvicinò con evidente riluttanza al corpo dell'ogre sconfitto da Vale, e in quel momento vide qualcosa che attirò la sua attenzione. Un tatuaggio nero, che spiccava sulla pelle rosata del bruto, visibile da uno squarcio aperto nei suoi vestiti. "Hm? E questo che cos'è?"

"Hai visto qualcosa di interessante, Nualia?" chiese Jolan, mentre la nuova adepta di Sarenrae scostava i lembi di vestiario per vedere che tipo di tatuaggio fosse...

E con suo sommo stupore, Nualia vide che si trattava del simbolo del Sihedron!  

 

oooooooooo

 

Con un sorriso maligno, Lucrecia si sfregò il mento dopo aver interrotto la trance nella quale era scesa poco prima. Il piano era andato esattamente come aveva sperato. Doveva ammettere che per un attimo, quando il gruppo si era diviso, aveva avuto il timore che sarebbero stati sopraffatti e non sarebbero riusciti a procurarle le anime di tutti quegli ogre. Invece, si erano dimostrati degli avversari in gamba. Certo, questo aveva voluto dire perdere un po' di ogre, ma erano tutti sacrificabili, alla fine. E comunque, la parte principale del suo piano era ancora intatta. Era solo questione di qualche giorno.

"Allora, come è andata?" ringhiò Jaagrath, pochi metri dietro di lei. Lucrecia non badò al suo tono irritato. Ben presto, se la sarebbe messa via o comunque sarebbe stato messo fuori causa.

"Bene, sembra che tu e pochi altri siate gli ultimi ogre rimasti in questo grazioso posticino." rispose la lamia matriarca con tono noncurante. Jaagrath grugnì di nuovo, ma Lucrecia non ne fu impressionata e proseguì il discorso imperterrita. "Ma stai tranquillo. fa tutto parte del piano, e tu hai fatto la tua parte in maniera ammirevole. Stai pur certo che una volta che il sommo Mokmurian avrà conquistato Varisia, tu sarai uno dei suoi luogotenenti più fidati, e comanderai la più grande tribù di ogre che si sia mai vista!"

"Tu continua a dire, a dire! Io mi aspetta che tu fare!" ribattè Jaagrath. "Se Mokmurian non mantiene, io sa cosa fare per prendere ciò che merito!"

Lucrecia sembrò indecisa per un attimo, ma il sorriso di superiorità tornò rapidamente sul suo volto. "Certamente! Te l'ho detto un sacco di volte, non hai motivo di dubitare della buona fede del sommo Mokumrian!" rispose. "Ora però è il momento di eliminare quei marmocchi e il resto delle Frecce Nere... e il nostro gentile collaboratore si sta occupando di portarli da noi! Quindi, tu e Dorella prendete posizione... e io sarò al tuo fianco a darti man forte, come da accordi."

"Io spera che tuo piccolo schiavo sapere cosa fa. Altrimenti io me lo mangia per cena!" minacciò Jaagrath, prima di raccogliere il suo uncino e uscire dalla grande sala, in cerca della sua subordinata.

 

oooooooooo 

       

"Eccovi qui, gente! Sono contento di rivedervi tutti..." sussurrò Yan con espressione stanca ma sollevata quando lui, Misia e Jakardros si riunirono agli altri due gruppetti nel corridoio scarsamente illuminato. Per fortuna, nessuno di loro sembrava essere rimasto ferito gravemente.

"Yan! Misia, signor Jakardros... meno male che state tutti..." Reji si bloccò quando vide le espressioni di Yan e, in particolare, di Misia. Entrambi davano l'impressione di aver visto qualcosa di veramente orribile, e che ancora continuavano ad averlo davanti agli occhi. La femmina di gnomo più di tutti aveva un'espressione funerea, e continuava a vedere davanti ai suoi occhi le immagini di quei corpi violati. "Misia? Yan?"

"Scusa, Reji..." rispose il ragazzo, mettendo una mano sulla spalla della sua compagna di tante avventure e sforzandosi di fare un piccolo sorriso. "Stiamo bene, almeno fisicamente. Ma... credo che ci vorrà un po' per mettere da parte quelle cose orribili che abbiamo visto là dentro." 

"Misia?" chiese Eli, raggiungendo la sua amica e mettendole una mano sulla spalla. La femmina di gnomo abbozzò un sorriso e afferrò a sua volta la mano di Eli con movimenti rigidi che facevano ben capire alla mezzelfa quanto Misia fosse rimasta scioccata da quello che aveva visto. Eli non osò neanche immaginare che cosa ci fosse stato nella sala che lei, Yan e Jakardros avevano sgomberato dagli ogre - già quello che aveva visto lei era stato sconvolgente.

"Va tutto bene, ragazzi." Yan cercò di rassicurare il resto del gruppo, in particolare Nualia e Reji. "Se non altro, abbiamo fatto in modo che quei dannati ogre non potessero più fare del male a nessuno. Quello che spero... è che siamo ancora in tempo per salvare Kaven."

"Era... uno spettacolo tanto orribile, capo? I nostri commilitoni sono stati tutti...?" chiese Vale. Jakardros non potè fare altro che annuire cupamente, pregando tra sè che Kaven non avesse ancora subito tutte le orribili torture di cui gli ogre erano capaci.

Con un sospiro, Shalelu richiamò il gruppo alla realtà. "Se vogliamo salvare il signor Kaven, dobbiamo fare in fretta. Almeno adesso non dovrebbero essere rimasti tanti ogre qui a Forte Rannick." disse la cacciatrice di goblin. "Andiamo a cercarlo... e speriamo che sia ancora vivo."

Jakardros annuì alla figlioccia e fece cenno al gruppo di seguirlo, non prima che tutti si fossero assicurati che Yan e Misia fossero in condizioni di proseguire. Cercando di muoversi con passo un po' più svelto, tenendo d'occhio tutti gli angoli per evitare eventuali agguati, gli avventurieri e le Frecce Nere avanzarono nel corridoio... e ben presto, sentirono un suono di passi frettolosi che si avvicinavano.

Immediatamente, Jakardros e Shalelu prepararono i loro archi, ed Eli si piazzò davanti al gruppo tenendo ben stretta la sua lancia, in attesa che la fonta di quei passi si facesse sentire. Il resto del gruppo si fermò e attese, in posizione di guardia, e i passi si avvicinarono sempre di più...

"Ah! Siete... Siete voi?" esclamò la voce giovanile di Kaven. Un attimo dopo, il giovane membro delle Frecce Nere apparve tenendo alzata una mano, come per dire al gruppo che era proprio lui e che non era il caso di allarmarsi. "Sono io, gente! Comandante Jakardros! Sono... sono riuscito a fuggire... anche se sono un po' ammaccato..."

"Kaven!" esclamò Jakardros. Abbassò l'arco e raggiunse il suo compagno, che fece un sorriso un po' stentato e annuì in segno di intesa. "Mi fa piacere vedere che sei qui, ma come hai fatto a sfuggirgli? D'accordo che gli ogre sono degli idioti, ma..."

"Beh... sapete che ho avuto i miei problemini con la legge, prima di unirmi alle Frecce Nere..." rispose il più giovane dei tre ranger con un pizzico di ironia. "Diciamo che... ho trovato il momento giusto e sono riuscito ad aprire la serratura della mia cella. Impara l'arte e mettila da parte, no?"

Vale fece una breve risata ironica. "Non la considererei proprio arte, ma l'importante è che abbia funzionato."

"Meno male che siete riuscito a scappare, signor Kaven... ho visto quello che gli ogre fanno alle loro vittime, e temevo... che sarebbe toccato anche a voi." affermò Yan sollevato. Misia si avvicinò a Kaven per lanciargli un semplice incantesimo curativo, che fece scomparire gran parte dei suoi tagli e lividi. "Ma adesso... credo che quei mostri vi stiano dando la caccia!"

"Adesso... credo che siano nella cappella di Erastil. Almeno, il loro capo e una sua subordinata erano lì quando sono fuggito." affermò Kaven. "Se... se riuscissimo a far fuori Jaagrath, il patriarca della famiglia Kreeg... immagino che i superstiti perderebbero la voglia di combattere e si ritirerebbero."

Eli si aggiustò gli occhiali. "Visto che è il patriarca che tiene uniti i clan di ogre con la violenza... credo proprio che far fuori lui sarebbe quantomeno un brutto colpo per i Kreeg, e potrebbe voler dire la fine per il clan." affermò. La sua espressione si fece decisa, ed Eli strinse gli occhi con rabbia. "E va bene. Andiamo ad eliminare il capo. Prima neutralizziamo questi ogre, meglio sarà per tutti."

"Conta... conta pure su di me, Eli." affermò Misia, passandosi il dorso della mano sulla bocca. "Quei... quei mostri non la passeranno liscia... per quello che hanno fatto alle Frecce Nere."

Shalelu incoccò una freccia e sorrise con aria sicura. "Bene. Allora... che questo sia l'inizio della riscossa delle Frecce Nere!"    

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

 

 

  
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