Flaflaflaaaa…fra poco sarà il periodo delle caldarroste! Il
mio cibo preferito dopo lo Yogur…no, aspettate, non
fraintendete!!! Non intendevo nessun doppio senso io!!ç__ç Ecco, prima di dire
altre idiozie meglio che risponda alle recensioni!!!^__^’’
Gioielle: Già,
chissà cosa potrebbe combinare Cupido-chan nel corpo di Himawari-chan…X°°° (Beh, com’è non ti fidi di me? N.d.Cupido/Perché
tendi a sfuggirmi di mano con una facilità immensa!!!ç__ç’’’ n.d.Yusaki),
proprio in questo capitolo entrerà in azione! Mi preoccupo, sigh! XD Il
pargoletto alato tende a non ubbidire assolutamente per niente a quello che gli
si dice…Aemh, in quanto ai miei tempi di
pubblicazione, ormai sono un ben noto frutto amaro, come il mondo sa i miei
tempi variano in concomitanza col mio lunatico umore! XD Comunque adesso siamo qui
e…yogurt! *mangia entusiasticamente lo yogurt all’albicocca*
KawaiiSai:
Hitsuzen guida le nostre vite! Supremo inevitabile!
*__* Che dire, sono in debito con l’Hitsuzen per
averti ricondotta qui! ^__^ Grazie come sempre per i tuoi complimenti!
>///< Soprattutto in merito al colpo di scena! >///< Anche tu pensi
che Cupido si comporterà da dispettoso monello? Insomma, poverino lui è così…così…si,
in effetti è così! V__V/
Naco_chan:
Cupido, agitato e fanciullesco com’è, dubito che riuscirà a restarsene buono
per più di tre o quattro righe! XD Da un gran da fare, quel ragazzo…(Non
trattarmi come un bambino, vuoi una freccia giù per la gola? N.d.Cupido-con-un-sorrisone-pericoloso/ O__O’’’ n.d.Yusak)…Meno male che non ti aspettavi il colpo di
scena, altrimenti avrebbe perso la sua funzione di colpo di scena appunto! Doumeki-san
geloso…*Corre spargendo fiori con aria sognante*
Yuki Ishimori:
N-no c-certamente io non sono così crudele!!! *Risata nervosissima che
insospettisce tutti* Un attimo che mi ricompongo per dire assieme a te…Povero
Doumeki-san! T__T (Fatti coccolare Dou-san! n.d.milioni-di-persone/…no…n.d.Doumeki-che-se-la-svinga-impassibilmente)
Per i lividi in fronte comincio anche io ad avere problemi, a parte il fatto
che fanno male, ma poi anche l’ospedale si è stancato di avermi come cliente
fissa! Mh, chissà che noi fan della coppia Dou/Wata non ci si sia incontrate
qualche volta in ospedale, quando andavamo a farci curare i traumi cranici! XD
Grazie per i complimenti! ^///^
Ayla:
Si, spedizione speciale ed espressa di coccole per l’arciere dei nostri
cuoriiiiiiii!!! *___* *Doumeki scappa da una folla di assatanate*. Ehy! Dou-san! Dou-saaaan!
Non scappareeee!! T__T Noi volevamo solo stuprart…emh…essere gentili con teee!!!
V///V/ A proposito, grazie per i tuoi complimenti! ^__^ Eh, si, devo dire che
hai ragione, mi è dispiaciuto tantissimo fare assistere Doumeki-san a quelle
scenette idilliache...DOU-SAN TI COCCOLIAMO NOIII!! *__* *Orde di fan inseguono l’arciere*
Skadi:
Faresti come lui? Chissà se le penserai così anche dopo aver letto questo
capitolo…! Probabilmente si, nel caso ti eleggeremo ufficialmente Cupido II!
V__V/ Pensi anche tu che Doumeki-san geloso aumenti il suo lato fascinoso di un
buon 35%? *__* Dopotutto si sa, la gelosia è uno dei lati passionali dell’amore…
Sole_the_Kid:
Si, magari la gelosia spingerà verso qualche atto inconsulto il nostro arciere!
*__* O forse no, è sempre così controllato, e impassibile, e bello, e
meraviglioso e, emh, dicevo che questo solo i nuovi capitoli potranno dircelo!
XD Cupido ed io ringraziamo per recensione e complimenti, certo però se
Wata-chan riuscisse subito ad ammettere che gli piace Doumeki-san seriamente e
non a causa della freccia, ecco, come minimo mi aspetterei dei cervi danzanti
fuori dalla porta di casa domani! XD
Gyula:
Una nuova, e molto volentieri benvenuta, recensitrice!
^__^ Ti ringrazio della tua recensione positiva, e anche di aver avuto il tempo
di recensire! Mi fa davvero piacere sapere che hai seguito la storia con
passione sin dall’inizio. Come vedi, il nuovo capitolo è davanti a te, spero
che ti appassioni come e più degli altri!! ^__^
Akari333: Wata-chan
è sicuramente ai posti d’onore per
Uke-che-si-rifiutano-di-ammettere-le-cose-ovvie! E anche il protagonista di Jujou Romantica lo è, sicuramente…come anche qualcuno delle
altre due coppie! A volte sanno essere così carinamente scemi (La mia coppia
preferita è la Terrorist, comunque! Shinobu-chan è una delle cose più graziose sfornate dal
mondo, a mio parere! *__*)!! Questi Uke ribelli…Tornando
a Doumeki-san, ma certo che avrà un bel premio, alla fine di tutto…*lancia un’occhiata
maliziosa a Wata-chan, che rabbrividisce e tenta la fuga*.
Ti ringrazio per la tua opera di spargere Yaoi nel
mondo! Lo Yaoi fa sempre bene, il tuo è un bell’impegno, e un grazie anche per i complimenti!
Accidenti, oltre alle tante recensioni, si sono aggiunti
anche nuovi recensitori! Ringrazio tutti, vecchi e
nuovi, e prima di passare al capitolo devo fare un importante annuncio a tutti,
che consiglio caldamente di leggere…
…ecco l’avvertimento che mi sento di darvi, non posso non
avvertirvi che su questo capitolo grava una qualche oscura maledizione!!
I più probabili colpevoli sono…ma no, cominciamo brevemente
a spiegare come è nato tutto ciò. In pratica dopo aver scritto la prima parte
di questo capitolo, quella che parla, emh, di Riso al Curry (leggendo
capirete!), è successo che sono stata male di stomaco per i tre giorni
successivi. Sarebbe stata tutta una coincidenza, se non fosse che non esistono
coincidenze, e che il fatto si è ripetuto con le altre due persone che hanno
letto tal capitolo! Insomma, che sia una vendetta di Wata-chan per quello che,
appunto, succede in questo chap? Che sia tutto uno scherzo di Yuuko-san? O magari di Cupido? Che sia una vendetta del
riso al Curry? Non lo sappiamo! Ma insomma, prendete precauzioni, prima di
leggere, mangiate cose leggere e non prendete freddo!ç__ç
Vi lascio a sfidare la sorte, sperando di non avervi troppo
impaurito…ecco a voi lo scritto maledett…emh…il nuovo
capitolo! Buona lettura!! *__*’’’
Il curry nel riso, quel
giorno, aveva un colore e una consistenza che lo facevano sembrare davvero
buono, brillavano di un oro-marrone omogeneo, anche se in alcuni punti
spuntavano in modo birichino pezzetti di carne e qualche chicco di riso finito
nel sugo.
Era anche piccante, si rese
conto Watanuki una volta che se lo fu portato alle labbra, gli bruciava la
bocca. Che poi, perché aveva preso il curry piccante? A lui non piaceva il
piccante!
Afferrò fra le bacchette una
dose ancora più consistente di riso per lenire, con quell’insipidità collosa,
il sapore troppo forte del curry. Mentre masticava teneva gli occhi fissi sul
riso, studiandolo come se fosse stato una fortezza da prendere d’assalto,
osservandolo con tanta intensità che si sarebbe potuto pensare avesse un
qualche conto in sospeso con qualcuna delle carote sminuzzate là dentro.
Ma Watanuki doveva
interessarsi al riso, per forza, in quanto l’improponibile alternativa era
dover conversare (o anche solo guardare) Doumeki, con il quale Himawari stava scambiando
qualche commento fra un boccone e l’altro, senza coinvolgere Watanuki proprio
perché lo pensava troppo affamato per parlare, e dal modo in cui Watanuki stava
aggredendo il piatto si sarebbe detta proprio l’ipotesi giusta. Forse poteva
mettersi a contare i chicchi di riso…no sarebbe stato ridicolo. Gli vennero
quasi le lacrime agli occhi: ma il cuoco della scuola aveva forse scaricato
tutte le spezie piccanti della cucina nel suo piatto?!
Se non fosse stato così
agitato avrebbe ordinato sicuramente qualcos’altro, ma quando si era ritrovato
al suo turno di ordinare era ancora talmente sottosopra per lo sguardo di
Doumeki che, pur di sfuggirgli, aveva puntato il dito contro la prima pietanza
che si era trovato davanti, con un isterico “Quello!”, a cui persino
l’inserviente aveva sussultato con aria spaventata.
Era così che (sospirò) si era
ritrovato a dover inghiottire una cosa che gli stava scorticando la gola.
-Va tutto bene Watanuki-kun?-
sentì giungere la domanda dalla voce di Himawari, così dolcemente preoccupata,
o forse perplessa, dalle lacrime nei suoi occhi.
Watanuki si agitò per
inghiottire il boccone e rimettersi su con aria allegra -Uh, ma certo
Himawari-chan! è solo un po’ piccante,
ma non temere, io adoro il cibo piccante!- mentì trattenendo nella gola
bruciata una risata nervosa.
Rassicurata la ragazza gli
sorrise e tornò a mangiare la sua tempura di verdure.
Watanuki riaffrettò gli occhi
sul piatto, dove vi era ancora una buona metà del riso e sempre più curry.
Deglutì, cominciava a non sentirsi più le labbra e la gola, ogni boccone
successivo sarebbe stato un inferno.
Riuscì ad arrivare a finire
quasi tutto quando uno strano sapore sopraggiunse nella gola martoriata; non
era il sapore del curry, di nessuno degli ingredienti che ci volevano per
prepararlo. Era qualcosa di amaro, si, c’era una sfumatura amara in quel
piatto.
Si fermò un attimo, dando
tregua alle sue papille gustative in fiamme, squadrando il curry con nuovo
sospetto e antipatia, e nel farlo si portò le bacchette alle labbra con aria
meditativa.
No, rifletté leccando
leggermente le bacchette per risentire quel sapore, decisamente non esisteva un
ingrediente amarognolo per quel tipo di curry, non così schifosamente acre
almeno…
Nel tentativo di farsi venire
un’idea sulla questione (cominciava a sospettare che qualcosa fosse andato a
male nel riso), scrutò il tavolo scivolando inconsapevolmente con lo sguardo
verso Doumeki. Si bloccò quando si ritrovò a guardarlo, e questo ricambiò
l’occhiata facendolo ghiacciare.
Gli occhi di Doumeki scorsero
sul suo viso per soffermarsi sulle sue labbra.
Avvampando Watanuki scostò di
scatto le bacchette dalla bocca, ci mancava solo che dovesse sentirsi in
imbarazzo per il fatto che stava leccando le bacchette! No, dannazione, non
poteva pensare a…a…a cose da pervertiti!
Stava per nascondersi sotto
il tavolo quando una fitta allo stomaco bloccò qualsiasi sua azione o
meditazione.
Si portò una mano sopra la
divisa, sorpreso, ma non passò che qualche secondo quando una nuova fitta gli
scosse lo stomaco facendogli quasi cadere le bacchette di mano.
Fitte, fitte dolorosissime,
brevi ma intense come una ferita da coltello
-Ah- si lasciò sfuggire una
piccola esclamazione di dolore e confusione. Cosa era successo?!
-Watanuki-kun?!- una
impensieritissima Himawari-chan mezzo si alzò dalla sedia -Che hai
Watanuki-kun?-
-N-no non è nient…- fu
costretto ad interrompersi quando una fitta gli mozzò il respiro, facendolo
sbiancare in volto.
-Watanuki-kun!- stavolta la
ragazza si precipitò da lui.
-C-credo che…il…i-l cibo
fosse avariato…- riuscì a balbettare, una goccia di sudore freddo gli scivolò
lungo la tempia e cadde, le cose intorno a lui diventarono confuse, fuori fuoco, gli sembrava di vedere
attraverso una nebbia bianca.
-No, Doumeki-kun, non
preoccuparti, ce la faccio, lo accompagno io in infermeria- sentì dire Himawari
a Doumeki, che a quanto pareva si era alzato a sua volta per prestargli aiuto.
Seguì quello che pareva un breve scambio di battute e appena un istante dopo un
paio di mani gentili, delicate, ma ferme ed indubbiamente femminee lo tirarono
su e lo sostennero, inducendolo a camminare.
Stranamente non appena quelle
dita lo toccarono si sentì meglio. Era proprio una sensazione fisica,
rinfrescante, e fu in grado di camminare piuttosto bene e, una volta in
corridoio, di non pesare più di tanto su Himawari-chan.
I muri bianchi passavano
intorno a lui, e sembravano essere infiniti, rimasero solo i loro passi una
volta che il chiacchiericcio della mensa si allontanò alle loro spalle.
Andavano piano, senza fare
sforzi, sentiva ancora un gran gelo addosso, ma quei brividi parevano portare
via il dolore. La sua mano scivolò via dalle stretta ossessiva sullo stomaco,
la nebbia sparì.
-Va meglio, Watanuki-kun?-
domandò Himawari, il suono della sua voce cristallina scostò definitivamente le
nebbie del dolore del ragazzo. Si sforzò di annuire, e anche di mettere insieme
un qualche tentativo di sorriso rassicurante, al che lei lo fece appoggiare
delicatamente ad una parete, con l’intento di farlo riposare un attimo prima di
riprendere il tragitto per l’infermeria.
Con una sopraffacente
sensazione di gratitudine Watanuki lasciò che il muro sostenesse il suo peso,
rabbrividendo per il calore che quella parete gli trasmetteva alla schiena;
quel dolore gli aveva lasciato ancora un gran freddo addosso, e ne fu
pienamente conscio quando, passando le dita sopra le braccia per scaldarle,
sentì il gelo passare attraverso i vestiti. E dire che fino a pochi minuti
prima gli pareva di andare a fuoco a causa di quelle fitte allo stomaco.
Himawari era sempre davanti a
lui, come se stesse controllando le sue condizioni, e pian piano il sangue
tornò a farsi della solita temperatura e a scorrere di nuovo caldo nelle vene
inducendo Watanuki a sorridere per il sollievo, quando smise di tremare.
Più che sentirlo parve
percepire l’innaturale silenzio del corridoio.
Si guardò intorno, confuso e
ancora un po’ intontito, pareva che la stessa aria fosse ferma, che nessun
vento soffiasse fuori, era tutto immobile in una quiete forzata neppure
mitigata da qualche grido lontano.
Così come, prima ancora di
vederlo, il ragazzo percepì il formarsi di uno strano sorriso sul viso di
Himawari-chan.
-Mi fa piacere vedere che ti
sei ripreso, Watanuki-chan- mormorò la ragazza, consapevole di avere la sua
attenzione. La sua voce si fece ancora più dolce, pareva quasi il sussurro di
una tenera melodia. -Sono molto, molto contenta-.
Gli occhi verdi della ragazza
si socchiusero, e lei si allontanò di una frazione di centimetro per poi,
semplicemente, accostare il corpo a quello dell’altro ragazzo con la leggerezza
di una piuma, come timorosa di poterlo danneggiare in qualche modo.
A quell’inaspettato gesto
Watanuki arrossì, abbassando lo sguardo sui suoi fluenti capelli, morbidamente
ad un soffio dal suo mento, in quanto la testa della fanciulla, si era
posizionata con delicatezza nell’incavo fra il collo e la spalla. Il suo cuore
dette un buffo sobbalzo, ma c’era qualcosa che sembrava distrarre la sua
felicità.
Quasi avesse sentito i
pensieri di Watanuki, la fragile fanciulla si strinse con maggior fermezza a
lui trasmettendogli tutto il soffice tepore delle sue forme adolescenziali. Le
sue mani passarono in circolari e rassicuranti carezze sulla vita del ragazzo,
che balbettava qualcosa di incomprensibile.
-Hi-Himawari-chan- pronunciò
il suo nome con una confusione che pareva, ancora una volta, ripercuotersi nel
suo stomaco con una breve fitta, di certo non dettata dal cibo avariato.
Al suono della voce incerta
ed imbarazzata dell’altro, Himawari si bloccò e alzò il viso verso il suo
ritrovandosi naso a naso con lui. L’espressione vagamente cupa della ragazza si
mutò subito in un sorriso affascinante, sorriso che si rifletté negli occhi
brillanti nel momento in cui le loro labbra quasi si sfiorarono.
-Watanuki-kun…- gli soffiò e
sussurrò da quei pochi centimetri. Il suo sorriso si attenuò. -Beh,
Watanuki-kun, è curioso che tu sia così poco sensibile alle avances della
ragazza a cui proclami amore!-
Watanuki spalancò gli occhi
dalla sorpresa quando, dopo aver pronunciato quella strana frase in tono
sarcastico, Himawari si ritirò da lui con uno sbuffo seccato che non celava una
nota di irrisorio divertimento.
Alla frase successiva la voce
di Himawari cambiò gradualmente, trasformandosi con la stessa modularità intonata
dello scorrere di un fiume, -Non ti è quasi neppure accelerato il battito
cardiaco. Cosa perdo tempo con te?- aggiunse in tono all’apparenza seccato,
-Non hai capito?-
-Himawari-chan?- Watanuki
aveva la faccia totalmente sconcertata di chi lascia a casa un gattino e, al
suo ritorno, trova una tigre.
-Himawari-chan?!- la giovane
lo guardò quasi con la stessa espressione -Ma sei senza speranza! Insomma,
credi ancora che io sia Himawari-chan?!-
Watanuki si accigliò
lievemente davanti all’espressione di totale esasperazione che stonava del
tutto con il visetto dolce di Himawari-chan, la quale, lo notava ora, aveva un
curioso bagliore troppo chiaro nelle iridi, il verde pallido dei germogli unito
alla tonalità scura della corteccia.
-Watanuki…- lei sospirò, e
gli si accostò di nuovo. Il cambiamento fu fulmineo, appena i loro corpi si
toccarono Watanuki si accorse di non star più stringendo Himawari-chan, ma un
giovane magro, dalle braccia fini e pallide, gradevoli per la loro tonalità
rosata, i capelli scuri della ragazza diventati chiari e corti, mossi e
castani…due piccole ali sulla schiena…
-Cupido!- si strozzò in gola
il grido imbufalito di Watanuki che non strangolò subito lo spirito
semplicemente perché questo pareva avere il potere di impedirgli di muoversi.
Per quel modo scortese in cui
gli si rivolgeva Cupido gli lanciò un’occhiata sottile e tagliente prima di
immergere di nuovo il suo volto nei vestiti e assorbire il profumo gradevole di
questi ultimi.
-Aaah, Watanuki-chan- disse
con la voce leggera di una conversazione in sala da the -Himawari-chan ti ha
sfiorato, ti ha abbracciato- di nuovo il suo aspetto parve tremolare e cambiare
davanti ai suoi occhi, diventando quello di Himawari, -Ti ho sfiorato le
labbra, e adesso ti sto sussurrando con zuccherosità nell’orecchio- continuò
facendo aderire la serica pelle alla guancia di lui, imitando la voce di
Himawari. -E tu non hai fatto assolutamente nulla!-
-è ovvio che non ho fatto
nulla!- protestò con riottosità Watanuki, sentendosi tremare al contatto con quell’Himawari
che sapeva non essere lei -Non sono certo un pervertito! E poi tu non eri
veramente la mia stupenda Himawari-chan!-
Una situazione che aveva
dell’assurdo, perché dovevano capitare tutte a lui? Non solo aveva dovuto
sopportare una notte…movimentata…no, doveva anche avere una mattinata piena di
illusioni, e poi un tentato avvelenamento da cibo!
Un’idea gli balenò in testa.
-Non sarai stato tu a fare
qualcosa al mio cibo, vero?!- gli sbraitò contro tentando, malgrado
l’incantesimo che lo bloccava, di spostarsi dalla presa dello spirito.
Cupido parve ignorare la
domanda. -Tu non sapevi che io non ero veramente Himawari-chan. Ad ogni modo
queste sembianze sono le sue e…- un ghigno, e un tremito scosse di nuovo un
Watanuki quasi spaventato da quella smorfia serafica -…sei proprio sicuro…- la
voce soave e bassa, contro il suo orecchio -…di non essere un pervertito?-
D’un tratto Watanuki cominciò
a sentire caldo, al tocco della mani di Cupido, un tocco forte, deciso, così
poco simile al tocco di Himawari. Un tocco maschile.
-Pensa, Watanuki, immagina un
po’ Doumeki, Doumeki che ti sussurra nell’orecchio nel modo in cui ora sto
facendo io.- poggiò le labbra in una carezza sul suo lobo -Pensa al suo
respiro. Il suo respiro è caldo, e rapido, e tu sai perché è rapido. È a causa
tua che sei fra le sue braccia e ti stringi contro di lui mentre passa le sue
mani sulla tua schiena, sotto i vestiti…-
Watanuki chiuse gli occhi, la
voce di Cupido gli scorreva addosso come l’acqua, una cascata calda,
irrefrenabile, sensuale come quel timbro vocale che adesso riproduceva quello
profondo dell’arciere. Le sue palpebre di strinsero di più, come se volesse
tener fuori l’incantesimo, l’illusione, che Cupido gli tesseva intorno grazie
al potere della sola voce.
-I suoi polpastrelli ti
premono sulla schiena, prima che l’intera mano tocchi ogni tua singola
vertebra, ognuno di quei pezzetti d’osso sembra così importante per lui, come
se tutto di te lo spingesse a sospirare di desiderio. Si, la mano scende, si
ferma giusto lì poco sopra l’entrata che ti procurerebbe tanto piacere. Sei
frustrato non è vero Watanuki? Ma a lui non interessa, lui vuole andarci piano
con te e allora passa le sue labbra sulle tue, fa uscire la lingua per
richiederne l’accesso.-
Il corpo di Watanuki era in
fiamme, il suo sangue sembrava preda di un incendio inestinguibile. Buttò
indietro la testa, premendola contro il muro con forza mentre lo spirito
continuava a parlare.
-Le vostre bocche si uniscono
voracemente, le tua mani si stringono sulla stoffa stropicciata della sua
divisa scolastica. Scendi giù a tua volta con le dita, in un richiamo
involontario di cui neanche ti accorgi, e tocchi, con frenesia, lì dove senti
che Doumeki è duro, sempre più duro e…-
Cupido si interruppe e ammirò
con lucida allegria il ragazzo appoggiato contro la parete.
Watanuki ansimava, il viso
rosso come una ciliegia pronta da cogliere e mangiare, si teneva con le mani
alla parete, come se quel muro bianco fosse il solo basamento solido su cui
poteva ancora fare affidamento. Gli occhiali erano scivolati leggermente sul
naso, moltiplicando l’effetto di aria sconvolta che aveva. Tutto sommato, pensò
lo spirito scansionando quel corpo teso ed eccitato, se avesse anche avuto un
paio di bottoni della giacca slacciati sarebbe stato una visione perfetta, un
cucciolo pronto per essere amorevolmente gustato.
Per Watanuki tutto il mondo
attorno era una fornace calda. Gli sembrava di sentire ancora il tocco delle
mani di Doumeki, tocco falso, provocato solo dalle parole incantatorie dello spirito
dell’amore, ma quei sussurri erano stati talmente evocatori da tratte in
inganno il suo corpo, facendogli credere che ci fosse stato davvero l’arciere a
stringerlo in quel vortice di passione.
Ebbe paura a staccarsi dal
muro, unico elemento che non faceva le capriole in quel corridoio, ma alla fine
l’istinto di allontanarsi il più possibile da quell’essere pericolo con le ali
d’angelo prevalse e, barcollando più di prima, scappò in direzione
dell’infermeria.
Cupido lo lasciò libero di
andare, seguendolo con gli occhi luminosi fino a quando non fu scomparso.
Sentiva il cuore di quell’umano in folle agitazione, che presto si sarebbe
infervorata in imbarazzo per lo stato in cui era. Sorridendo permise al corpo
di Himawari di tornare alle sue sembianze originarie e si incamminò a sua volta
verso l’infermeria.
La porta dell’infermeria si
chiuse con un piccolo tonfo, nonostante la violenza con cui era stata spalancata
da Watanuki, precipitatosi dentro senza troppa eleganza.
Essendo ancora l’ora di
pranzo era vuota, un ambiente pacifico e confortevole. Rimase in piedi, il suo
respiro affannoso che gli ritornava rimbombante nelle orecchie.
Si sarebbe accasciato lì, sul
pavimento, se solo le sue gambe non si fossero rifiutate di muoversi; il suo
corpo non gli rispondeva, gli arti erano scossi ma inamovibili, i battiti nella
sua gola erano diminuiti quel che bastava a renderlo consapevole del desiderio
che scorreva esaltante lungo i suoi fianchi, e dentro i suoi pantaloni.
Era quella terribile verità
che lo bloccava dove era. Quale terribile verità…l’essersi riempito di
eccitazione pensando a Doumeki, immaginandolo, come aveva detto Cupido, mentre
lo accarezzava e desiderava, tornando con la mente a quando i suoi occhi erano
pregni di intensa emozione. Le sue mani scattarono frenetiche sopra la parte
dura costretta nei pantaloni, stringendo la stoffa nera per contenerne la
bramosia che affluiva in lui con ondate violente.
Non ebbe modo di calmarsi o
almeno di scacciare la fantasia persistente del corpo di Doumeki stretto al
suo, non ce ne fu materialmente il tempo, era troppo agitato così che quella
manciata di minuti prima che la porta si aprisse di nuovo non gli bastarono.
Dava di schiena all’entrata,
così girò lievemente la testa e intravide Himawari, che non era Himawari,
sorridere comprensivamente e scoccargli un’occhiata prima di girare i tacchi e
andarsene, sparendo dalla sua visuale. Al posto della ragazza, varcò e richiuse
la porta alle sue spalle, proprio l’oggetto del suo caotico tormento.
Doumeki non parve sorpreso della sua strana
faccia arrossata, a Watanuki sembrò strano ma gli occhi d’ambra calda
dell’arciere erano come raffreddati da qualcosa.
-Stai meglio?- gli domandò,
la vocalità incolore, e, senza aspettare risposta. -Kunogi era con te?-
I lineamenti del corpo e del
viso dell’arciere, così a meno di un metro da lui, lo stavano colpendo come un
pugno fisico. Scacciò per un attimo gli occhi dalla sua sagoma e ciò gli bastò
a recepire, un po’ in ritardo, le domande.
-N-non ero con lui…cioè, con
lei, adesso- si impappinò, e seppur nella mente annebbiata si domandò se
Doumeki non avesse frainteso, pensando che la falsa Himawari fosse rimasta in
infermeria con lui. Dopotutto la ragazza era fuori dalla porta, e non aveva
capito perché era lì, ma Doumeki poteva aver supposto che fosse appena uscita
dall’infermeria.
-Ha detto delle cose strane-
commentò l’arciere, riferendosi a Himawari. L’ambra degli occhi si schiarì alla
luce in un oro più pungente, e ancor prima che capisse cosa stava accadendo,
l’arciere l’aveva fatto voltare verso di lui prendendolo per le braccia. -Ha
detto che…-
Non terminò la frase a causa
del gemito, sommesso e mal trattenuto, che Watanuki, nel ritrovarsi vicino e
intrappolato da lui, non aveva potuto tenere dentro.
Con uno spasmo di
terrorizzata vergogna Watanuki vide lo sguardo di Doumeki scandagliare il suo
corpo con calma, soffermandosi con gli occhi proprio nel punto in cui, il più
piccolo lo sapeva fin troppo bene, era evidenziata la sua condizione attuale.
Quando gli occhi tornarono a
incontrare i suoi Watanuki singultò sommessamente, stordito dalle parole
erotiche di Cupido che tornavano alla luce, vividi pensieri dei palmi
dell’arciere sul suo corpo.
-Dou…meki…- singhiozzò solo
Watanuki, gli occhi del più grande che tornavano a diventare ambra, ambra calda
e invischiante…
Tutto a posto con lo stomaco? ^__^ Spero di si! Ovviamente
la cosiddetta “Parte maledetta” riguardava solo la prima parte della storia,
quella che appunto parla del riso al Curry. Molti ipotizzano che sia lui il
permaloso colpevole del mal di stomaco dei lettori, chissà dove si nasconde la
verità!
Beh, alla fin fine, siamo in una fanfiction di xxxHolic, che
succedesse qualche fatto strano era…inevitabile! ^^’ Con questo, mi auguro
comunque che ne siate usciti tutti incolumi e con la pancia a posto!
Sorpassando l’argomento Curry, le cose si stanno scaldando
nell’infermeria della scuola, luogo che spesso è stato teatro di fantasie
erotiche generali e in generale…Cupido è arrivato,ed ha attaccato prontamente,
ma stavolta Watanuki-chan è lucido, sebbene piuttosto sottosopra. Watanuki-chan
lascerà che Doumeki-san lo coccoli nel letto dell’infermeria? Doumeki-san
stavolta, complice anche al gelosia, si spingerà più in là di quanto fatto precedentemente?
Cupido interverrà ancora, o stavolta ha voluto davvero aiutare i nostri baldi
eroi? Siete tutti certi di stare bene con lo stomaco? Ricordate che ci sono
infusi di the buonissimi a placare fitte e crampi!
E ora un ultimo e ulteriore avvertimento prima di lasciarvi…
La fanfiction dal prossimo capitolo diventerà rossa!
Come era appunto stato annunciato, in realtà avevo pensato di cambiare raiting già da un po’, ma mi sono decisa del tutto solo
adesso. La storia entra ancora di più nelle sue fasi erotiche, speriamo di
farcela! ^__^’’’
Recensite, e statemi bene, e al prossimo capitolo!!! ^__^/