Piacere, Tonks

Quel giorno, come al solito, a Londra pioveva.

Enormi gocce cadevano dal cielo, inzuppando completamente il mantello lacero di un uomo che era appena comparso al centro di una piccola piazzola dall’aria incolta.

Il misterioso visitatore avanzò di qualche metro e si fermò proprio in mezzo alla strada, osservando con estremo interesse la palazzina numero undici, poi la numero tredici; sembrava trovare quell’errore di numerazione molto interessante.

All’improvviso davanti a lui si materializzò una terza palazzina dall’aria molto malandata.

Numero 12, Grimmauld Place.

Remus Lupin salì i tre scivolosi gradini di marmo e bussò brevemente. La porta si spalancò quasi all’istante.

- Ti ho visto dalla finestra, menomale che sei arrivato. – un uomo con i capelli neri e brillanti occhi grigi si lasciò andare ad un sorriso, abbracciando il migliore amico. Parlava a voce bassa, cosicché anche Remus si adeguò.

- Ma certo, avevo promesso che sarei arrivato il primo di tutti! – sibilò, lasciandosi andare ad un sorrisetto soddisfatto. Sirius dal canto suo sollevò le sopracciglia. – Mi dispiace informarti, Signora Primadonna, che sei arrivato tardi; ci sono già i Weasley, ed è passata anche mia cugina…ATTENTO A QUEL PORTAOMBRELLI! – ma era troppo tardi, Remus lo aveva già rovesciato.

Probabilmente fu più l’urlo di Black che il rumore di quella specie di zampa di Troll a scatenare il putiferio; fatto sta che un istante dopo le tende di un enorme quadro dalla cornice grigiastra si spalancarono, rivelando una vecchia megera che strillava come un’ossessa.

- TUUU! SUDICIO TRADITORE! FIGLIO INDEGNO CHE OSI FREQUENTARE IBRIDI E MOSTRI! TRADITORE DEL TUO SANGUE! RIPUGNANTE…

- Taci vecchia! – sbottò Padfoot, estraendo la bacchetta e cominciando a spingere le tendine nere con forza.

Dal canto suo Remus osservava la scena in religioso silenzio, gli occhi spalancati e la bocca leggermente aperta.

Si chinò a recuperare quella specie di portaombrelli e, quando si sollevò, notò che la donna si era azzittita, coperta da quelle logore cortine. Sospirò.

- Per Merlino, Sirius, non mi ricordavo che tua madre fosse tanto brutta..! – esclamò, continuando a lanciare occhiate allibite al quadro. Sirius alzò le spalle – Io, per quanto mi riguarda, me la ricordo sempre così. – rispose imbronciato, avvicinandosi alle scale.

- Dove andiamo? – Remus osservava con occhio clinico le teste mozzate di quei poveri elfi domestici, dicendosi che probabilmente aveva ragione Sir; sua madre era sempre stata tendenzialmente mostruosa.

- A cercare mia cugina; è una completa pasticciona…sai com’è…- rispose Black, fermandosi in corridoio, davanti alla seconda rampa di scale. Guardò in su e sbuffò. – Ci scommetto che è salita nelle camere da letto…- borbottò tra i denti.

- Ti ho vista! Scendi immediatamente di li! Dobbiamo cominciare la disinfestazione ancora! – abbaiò in direzione delle scale. I due uomini sentirono uno scalpiccio, poi una ragazza prese a scendere le scale di corsa. – Sirius sei una vera piaga! Stavo solo controllando! Sono o non sono un’auro…oh! – si distrasse guardando il nuovo arrivato.

- Attenta!

SBAM! Quattro scalini col sedere!

- Ahiahiahi!!! – la ragazza si massaggiò la parte offesa, tra le risate spudorate del cugino, che la tirò su per un braccio mentre lei lo fulminava con gli occhi. Poi, cambiando repentinamente espressione, si voltò verso Lupin, sorridendo allegramente. Sirius, asciugandosi gli occhi, li presentò. – Remus, questa è mia cugina Nymphadora Tonks, ‘Dora, questo è Remus…- ma venne interrotto da una nuova occhiataccia della ragazza.

-E ora che c’è?! – chiese sulla difensiva. I capelli di lei divennero improvvisamente rossi.

- Non.chiamarmi.Nymphadora! – sbottò, stringendo i pugni.

- A me sembra un nome molto carino.

La ragazza si voltò verso Lupin, che adesso sorrideva gentilmente, e divenne paonazza.

Ad occhio e croce doveva avere circa una ventina d’anni…non di più. Aveva occhi scuri e luminosi e un viso molto carino, a forma di cuore. I capelli, dopo la sfuriata al cugino, erano diventati rosa cicca, corti e sparati in tutte le direzioni. Aveva uno stile molto particolare; per non parlare del suo abbigliamento…ma era…decisamente appropriato a lei.

- Mh, allora…- Sirius cercò di coprire il ghigno tipicamente Malandrino che si stava formando sulle sue labbra. – Io vado ad aiutare Molly…’Dora perché non aiuti Remus a trovare una stanza adatta a lui? – propose, cominciando a scendere le scale.

- Oh, ma io non ho…

- Nessun problema Sir! Andiamo! – esclamò la ragazza, partendo verso il corridoio, prima di fermarsi all'improvviso.

- Che maleducata, non mi sono presentata! Piacere, Tonks. – si voltò e gli tese la mano.

Non appena i due si toccarono, una scossa percorse le loro braccia.

- Oh! Ehm…comunque per la stanza non c’è problema, davvero…- borbottò Lupin, arrossendo come un ragazzino. Decisamente quella situazione lo metteva a disagio; soprattutto perché si trattava della cugina si Sirius, una ragazza di circa vent’anni e per giunta molto, molto carina. No, decisamente doveva fuggire da quella situazione!

Rimasero per alcuni istanti in silenzio, fissandosi negli occhi. Poi Tonks scosse la testa sorrise, come a prenderlo in giro, e gli prese nuovamente la mano, conducendolo lungo il corridoio triste e tetro, senza dire una parola.

Remus non lo sapeva ancora, ma aveva appena incontrato la donna che, in solo un anno e mezzo, gli avrebbe cambiato completamente la vita.