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Autore: Ili91    10/10/2009    5 recensioni
La storia è ambientata nei primi anni dell'1800 in Inghilterra. Sana è una nobile sposata con Naozumi, ma suo marito una notte viene assassinato. E se di risolvere il caso si occupasse Akito, che sviluppo prenderebbe la storia? Sana riuscirebbe a trovare l'amore che non ha avuto in cinque anni di matrimonio con Nao?
Genere: Mistero, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Omicidio di un nobile - XIII capitolo Omicidio di un nobile

XIII


Tsuyoshi si guardò intorno e, assicuratosi che il corridoio fosse deserto, aprì la porta dello studio e vi entrò. Tirò un sospiro di sollievo osservando che anche la stanza era vuota. Non gli piaceva affatto l’incarico che il conte gli aveva affibbiato, ma era contento di poterlo aiutare. Lord Hayama gli aveva chiesto di tenere d’occhio le persone che abitavano in quella casa - Aya compresa - e di dare un’occhiata in giro nella speranza di trovare qualcosa o assistere a qualche conversazione importante per l’indagine. Sospirando, si preparò a dare un’occhiata in giro e sperava tanto di trovare qualcosa questa volta. Aveva passato tutto il giorno precedente a fingere di limitarsi ad aiutare gli altri domestici, mentre segretamente aveva rovistato nelle stanze nelle loro stanza, in sala da pranzo e nelle cucine* senza successo. Continuava a temere di essere scoperto da qualche domestico, qualche ospite o peggio ancora, dalla padrona di casa.
Tsuyoshi passò in rassegna i libri, aprendoli e controllando se vi era qualcosa nascosto. Fu con delusione che rimise a posto l’ultimo tomo un’ora più tardi.
Emettendo un gemito di frustrazione, Tsuyoshi sferrò un calcio alla base della libreria. Fu la sorpresa l’emozione successiva, quando a occhi sgranati osservò lo scaffale aprirsi come una porta e rivelare dietro di sè un passaggio segreto.
Ripresosi dallo stupore, un sorriso incurvò le sue labbra. Aveva trovato qualcosa! Emozionato, si spinse in avanti con la testa in modo da osservare l’interno del passaggio: sembrava piuttosto lungo e il buio non permetteva di vedere dove andava a finire. Presa la decisione di attraversarlo tutto, agguantò un candelabro, lo accese e oltrepassò la soglia, richiudendo dietro di sé la libreria. Con un colpo al cuore, si augurò di riuscire a trovare il modo per riaprirlo dall’interno. Non aveva alcuno intenzione di finire i suoi giorni tanto presto e in un passaggio segreto.
Potendo decidere se andare a sinistra o a destra, scelse la prima e tenendo il candelabro avanti a sé, si avviò.
Camminava lentamente nel tentativo di notare particolari importanti: come la luce passante dalle fessure, che significava altre entrate, o se c’era la traccia di ragnatele, che significava un possibile recente utilizzo del passaggio.
Aveva percorso una decina di metri, quando vide poco più avanti delle piccole scale. Il passaggio proseguiva anche al piano di sopra.
Salì le scale e proseguì il suo cammino fino a che non sentì delle voci. Si avvicinò il più possibile al punto dove provenivano e notò una piccola fessura da cui fuoriusciva la luce del giorno. Da lì poté vedere chi stava discutendo: Erano un uomo e una donna. I coniugi Takaishi.
La stanza che Tsuyoshi vedeva era una di sicuro una da letto, per questo immaginò che fosse quella assegnata ai visconti. La viscontessa era in piedi ed era vestita per uscire. Indossava un raffinato abito color bordeax e sopra di esso un lungo mantello rosso.
- Esci? - le domandò il marito, seduto sopra un divanetto.
Lei replicò acida e sprezzante - esatto! Non lo vedi? Altrimenti perché pensi che abbia indossato il mantello, allora? -
Lui la ignorò. - Dove vai? - le chiese, invece.
La viscontessa esitò - a… a fare una passeggiata. -
Lord Takaishi colse l’esitazione e si alzò in piedi, inarcando un sopracciglio. - Menti! So benissimo che mi tradivi con Naozumi. Adesso che è morto, hai trovato qualcun altro per sfogare le tue voglie? Né hai trovato uno ricco questa volta? In modo che possa soddisfare anche la tua voglia di regali? -
Lei lo guardò con aria di sufficienza, prima di ribattere - che cos’hai? Sei geloso per caso? -
- Non dire assurdità! Non mi importa niente di te, né di ciò che fai. Ricordati che la nostra unione è voluta solo per il reciproco interesse. Tu sei bella, di buona famiglia e disponevi di una buona dote, mentre io ho un buon titolo e non mi importa se mi sei fedele o meno. Abbiamo fatto entrambi un buon affare. -
- Proprio così! - approvò lei.
Lui socchiuse gli occhi e la guardò minaccioso. - Ho detto che puoi tradirmi, non che puoi ridicolizzarmi. Sì più discreta, quando ti trovi un amante - le ingiunse.
- Come te? - rise lei. - Credi che non sia a conoscenza del tuo ben nascosto interesse per la contessina dei miei stivali? -
- Non mi interessa affatto! - replicò lui con convinzione. Tsuyoshi si chiese se fosse vero o meno.
La viscontessa rise di nuovo, più forte, con scherno. - Sia come sia, hai dei gusti orribili, mio caro. -
Si fermò un attimo prima di aggiungere - adesso devo andare! - E lasciò la stanza.
Tsuyoshi si tirò indietro dalla fessura, il viso distorto da un’espressione di disgusto. Non credeva che esistessero nobili tanto orribili. Il suo padrone non era affatto così. Il conte forse non concedeva il proprio affetto con tanta facilità, ma era una persona corretta ed era sicuro che quando si fosse sposato, non avrebbe mai stipulato un simile matrimonio.
Tsuyoshi proseguì il suo giro fino a raggiungere altre tre possibili uscite. La prima che dava sulla camera del suo padrone, la seconda su quella della contessa e la terza su quella del defunto conte.
Arrivato alla fine, si voltò e ripercorse la strada all’inverso, fino a raggiungere il punto di partenza. Questa volta proseguì svoltando a destra e vi trovò una sola uscita per giungere nelle cucine.
Tornò di nuovo indietro, sperando con tutto se stesso di trovare il modo per uscire da lì dentro. Stava passando a tentoni le mani sulla superficie in pietra, quando si rese conto con sgomento che il passaggio si stava aprendo di nuovo. Ma non era stato lui ad aprirlo!
Indietreggiò spaventato, svoltò a destra e spense le candele nella speranza di non farsi scoprire. Le spalle al muro, chiuse gli occhi, come se questo potesse aiutarlo. Sentì i passi di qualcuno che entrava nel passaggio e richiudeva la porta dietro di sé. Accolse con sollievo il rumore dei passi che si allontanavano nella direzione opposta. Attese qualche minuto prima di lasciare il suo nascondiglio e riprendere a cercare una via di uscita. Tsuyoshi fu completamente sollevato solo alcuni minuti dopo, quando riuscì a ritornare nello studio. Rimise a posto il candelabro e si sedette su una delle sedie della scrivania. Si prese la testa fra le mani e tentò di trovare qualche informazione utile sulla persona che “non” aveva visto. Sapeva solo di aver sentito il fruscio della stoffa. Era quasi certo che si trattasse del fruscio dell’orlo di un abito che sfrega contro il terreno. Era una donna quindi?
Solo di una cosa era certo: qualcuno in quella casa conosceva il passaggio.
Convinto di aver avuto troppe sorprese per quella giornata, lasciò lo studio e decise di andare in cucina ad aiutare gli altri domestici nel loro lavoro. Ne aveva abbastanza di fare la spia! Perlomeno era contento di aver trovato qualcosa da rivelare al Conte Hayama, quando fosse tornato.
Adesso moriva dalla voglia di vedere Aya, dato che era dal giorno prima che non la vedeva. Con un sorriso stampato in volto raggiunse le cucine.

Il sole tiepido autunnale le scaldava il viso, mentre procedeva camminando verso le scuderie con le briglie del cavallo in mano. Sana era reduce da una lunga cavalcata e adesso non desiderava altro che una tazza di tè accompagnata da molteplici pasticcini.
Stava mettendo a posto Celeste, quando vide la viscontessa entrare nelle scuderie.
- Possibile che qui non ci sia nessuno? E’ questo il modo di organizzare una casa? Perché i domestici non ci sono quando servono? - stava borbottando ad alta voce.
Sana si rivelò e tentò di trattenere l’irritazione. Come si permetteva di criticare la sua organizzazione? - Avete bisogno di qualcosa, Lady Takaishi? -
- Oh, siete voi, contessa - mormorò con sufficienza. - Dov’è il vostro stalliere? Deve sellarmi un cavallo. Quel Gami… Gumi… -
- Intendete forse dire Gomi, non è vero? - “Stupida oca”, pensò Sana.
- Quello che è. Non mi avete risposto. Allora, dov’è? -
- Doveva svolgere una commissione per me. Tornerà quanto prima. Nel frattempo, potrei sellarvi io un cavallo. - Le rivolse un sorriso maligno. La donna scosse il capo. - Non vi disturbate. Posso fare benissimo da sola. -
- Come volete. - Finì di sistemare la giumenta e si avviò verso l’uscita. - Allora… buona cavalcata! - Mai augurio era stato più falso. Sana tornò in casa, stringendo entrambi i pugni lungo i fianchi.


* Non ho mai capito perché si definissero cucine al plurale essendo una sola, ma mi adeguo.

Spazio autrice: Che coppia orribile! Sono disgustata! Okay, l’ho scritto io, però non li sopporto lo stesso. Perché sia Yuta che Fuka non precipitano giù dalla scogliera che c’è poco distante dalla casa? Uffa, peccato non poterlo fare davvero… purtroppo mi servono ancora quei due. Devo ammettere che un possibile interesse di Yuta verso Sana, non era progettato all'inizio e non è ancora nemmeno ben delineato. Comunque sono contenta di avercelo messo… con questo non voglio assolutamente dire che il paring cambia… è sempre una Aki/Sana!
Lo studio dei misteri! Eheh… avete visto? C’è pure un passaggio segreto. E’ da un po’ che volevo che qualcuno lo trovasse, ma non volevo lasciare questa fortuna a Sana o Aki - troppo ripetitivo se trovano tutto loro - e allora ho ripiegato su Tsu. Il passaggio è molto importante per la storia… vi dico solo questo!
Mi raccomando… COMMENTATE!!!

Princerella: Sospetti di due persone… vale a dire…? Sono curiosa! Vabbè, non ti costringo di certo a dirmelo… però sono curiosa lo stesso! Nao è stato ucciso da una persona sola, ma può benissimo essere che sia stato aiutato da qualcuno. Per il momento… anzi, fino alla fine… non posso né confermare, né smentire. Prima o poi comunque il mistero verrà svelato! Spero che il tredicesimo capitolo di questa strampalata storia, concepita sotto il sole estivo, ti sia piaciuto e alla prossima!!!

NinaFallenAngel: Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso chappy e come vedi questo è stato il continuo. Piano piano… molto piano… la storia procede e la matassa da me ingarbugliata si sta sciogliendo. Al prossimo capitolo!

Deb: Ciao, cara! Oh, sì. Ho pensato anch’io che fosse un capitolo di passaggio lo scorso. Mi serviva per far partire Akito (mi mancherà e per questo qualche scenetta con lui la metterò!) e svelare la coppia misteriosa. Se dovessi mettere uno scoop per ogni capitolo credo che impazzirei… le idee vengono a mancare dopo troppi colpi di scena e ogni tanto la storia deve pur rallentare. Anche se ogni tanto penso che se rallentassi ancora di più questa storia, comincerei ad andare all’indietro!!!
L’avvertimento OOC all’inizio l’avevo messo perché ero convinta di cambiare quasi totalmente il carattere dei nostri cari personaggi, ma fin da subito ho sempre tentato di non modificarlo tantissimo. Sana ingenua è un esempio. Akito invece, l’ho cambiato un bel po’. Dipende molto dal personaggio e poi devo tener conto dell’epoca.
L’idee ci sono… devo solo trovare il modo di poterle unire con pezzi di transizione e dare un senso logico alla storia. In qualche modo tento di mantenere il ritmo! Ah, proposito… grazie per i complimenti!
Non credere che io scriva sempre. Assolutamente no! Magari avessi tanta ispirazione! A volte passo mesi senza scrivere nemmeno una riga. I miei sette raccontini (i primi) scritti nell’arco di due anni, cominciati tre anni fa circa, hanno impiegati mesi per essere completati. Per alcuni di loro facevo pause di settimane prima di proseguire… per di più avevo iniziato altre storie, prima di scoprire EFP, che sono ancora incomplete e forse nemmeno completerò. Sono storie che non ho pubblicato qui e per questo non mi vengono nemmeno i sensi di colpa se non le finisco.
Questo racconto è diverso… le idee ci sono (più o meno) e le recensioni e il fatto che a qualcuno interessa, mi sprona e mi ispira.
Ci sei ancora o ti sei addormentata dopo questo lungo discorso?
Parlando di questo capitolo (poverino, l’ho praticamente ignorato) spero ti piaccia, anche se credo che riceverò una delle tue critiche costruttive, perché non sono molto convinta di come è venuto, soprattutto la conversazione tra i due rompi… ehm… fra Fuka e Yuta. Spero mi darai il tuo parere!Al prossimo capitolo! Kiss

Grazie alle persone che hanno recensito!

Grazie per le visite, le seguite e le preferite!

Al prossimo capitolo!
Ilaria

   
 
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