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Autore: HaRrY    06/06/2005    2 recensioni
in un mondo fatto di intrighi, misteri e scomparse, due ragazzi, protagonisti di questa storia, avranno a che fare con esseri fantastici........
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo  2
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Misteri

Litigare, a volte, fa bene….rafforza le amicizie

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Era sera ed una leggera pioggia bagnava le aride spianate della Terra Leggendaria, così era chiamato il luogo dove tempo fa sorgeva il villaggio degli Homon. Il lieve suono prodotto dall’ acqua era l’unica nota che si sentiva in quel luogo solitario che quasi riconduceva allo scroscio dei ruscelli, ma ad un tratto… “corri Wigli!” disse una vocina affannata, “vengo Lilli” rispose Wigli, “guarda, una caverna!!” ribatte Lilli. Wigli e Lilli erano due giovani ragazzi del Villaggio Petroso, due ragazzi scapestrati che non seguivano le regole tant’ è vero che una volta erano stati addirittura richiamati al palazzo del re Efil XXIV. Quella sera si erano trattenuti troppo a giocare sul colle ulivo, detto cosi per la presenza di un imponente ulivo che, con i suoi fitti rami, faceva ombra per le giornate più afose ed inoltre era luogo di svago tra i giovani dei villaggi vicini. Entrati nella grotta i due ragazzi si chiesero come mai quella grotta a differenza delle altre era illuminata, infatti, la caverna non era buia ma una piccolo barlume rossiccio rendeva quella grotta più spaventosa di quanto lo poteva essere una buia. Ma ai due ragazzi non metteva paura, anzi, ciò accrebbe la loro curiosità e li spinse ad avanzare fin quando.. “Wigli ci stiamo allontanando troppo, torniamo indietro, non è il caso di continuare!” ma Wigli non ascoltava le parole timorose di Lilli, al contrario, continuava a camminare e a pensare se avrebbe trovato qualcosa di misterioso. Lilli, invece, non lo sopportava più voleva tornare a casa e, a darle una mano, un sibilo agghiacciante attraverso la caverna, sembrava come se qualcuno stesse parlando, o meglio, recitando un incantesimo, così i due ragazzi, non appena la caverna si incupì, iniziarono a fuggire. Trascorsero tre giorni e tutto sembrava essere come il solito, ma non per Lilli, che aveva notato uno strano atteggiamento da parte di Wigli. Wigli , infatti, sembrava non andare più a giocare sul colle ulivo, ma non stava neanche a casa il che fece pensare a Lilli che stesse di nuovo in quella caverna. Il giorno seguente nella piazza del paese Lilli fermò Wigli e disse: “lo so dove vai e non devi darmi spiegazioni, ma se ti metti nei guai ti giuro che dico a tutti cosa fai invece di venire a giocare”. L’ espressione allegra di Wigli si mutò in sconcerto e rispose: “mi dispiace che ti preoccupi per me, ma ho scoperto una cosa nella grotta che non posso lasciare. Preferisco mille volte andare in quella grotta che venire a giocare sotto l’ulivo!! E comunque, se vuoi venire anche tu nessuno te lo vieta, anzi, perché non ci vieni, ti faccio vedere quello che ho scoperto”. Lilli rimase dubbiosa ma quando stava per rispondere “Lilli?! Dove sei?… a eccoti”; affianco i due ragazzi si presentò una giovane donna sui trent’anni circa con dei lunghi capelli biondi, con due occhi verdi, con la carnagione chiara e delle guance leggermente arrossate. “Senti Lilli vorrei chiederti se oggi potresti tornare un po’ prima per aiutarci a preparare la festa del paese!? ” , “certo mamma non preoccuparti, vedrò di non intrattenermi a lungo”rispose Lilli con un aria un po’ scocciata e dopo le ultime raccomandazioni i due ragazzi si allontanarono. Giunti finalmente di fronte la grotta nascosta i due entrarono con una torcia che Wigli si era preoccupato di portare giorni prima. La caverna, illuminata, si mostrava più spaventosa di quella che poteva immaginare Lilli, ma avanzava comunque accanto a Wigli, che, al contrario, appariva molto sicuro di se e con un’ aria da archeologo curioso. Dopo una lunga camminata, giunsero di fronte ad una parete che mostrava alcuni simboli abbastanza strani “ecco quello che ho scoperto!” disse con aria altezzosa Wigli, “Cosa? Un mucchio di segni stupidi che avresti potuto fare anche tu?!! È questo quello che dovevo vedere? Su, rispondi! ” ribatte Lilli con un vocione che più che essere irato, era spaventato. Ci fu un attimo di silenzio che venne rotto dalle parole amareggiate di Wigli “credi davvero che li abbia fatti io questi segni? A che scopo, dimmi? Tu pensi che ti abbia portato qui per ammirare una mostra d’ arte o per condividere insieme questo segreto? Fai quello che vuoi, credi quello che vuoi, l’uscita è da quella parte, non ti puoi perdere, la strada è sempre diritta!”. Con queste parole e in lacrime, Lilli abbandonò la caverna, lasciando solo Wigli, che continuò a guardare la parete. Lungo il tragitto per casa, Lilli pensava al perché aveva accusato l’amico in modo così invadente, forse era preoccupata, spaventata o qualunque cosa fosse aveva sbagliato ma non poteva tornare indietro, doveva andare a casa ad aiutare per la festa del paese. Secondo la legenda, la festa annuale era una ricorrenza per ricordare la riconsegna del tesoro degli Homon da parte del re Efil XII; durante questa festa veniva ripercorso, tramite una processione, il cammino eseguito dal re degli uomini al tempo della riconsegna del tesoro. Dalla piazza del villaggio Petroso partiva una lunga fila di gente guidata dal re vigente, che giungeva fino alla Terra Leggendaria; deposto lì un forziere contenente dei gioielli, la processione riprendeva e tornava verso il paese, dove si teneva una festa organizzata dalle donne del villaggio. Giunta al villaggio, Lilli si precipitò ad aiutare le altre donne che gia erano all’opera da un po’, infatti, già era stata allestita la grande lucerna sulla fontana al centro della piazza. Appena la mamma di Lilli la vide, le corse incontro e disse: “Eccoti finalmente, ti stavamo aspettando, volevo chiederti se potevi sostituire Gisella nel ballo della festa, sai… ehm … lei è caduta e si è fatta molto male, che ne dici?”. Le parole della mamma risuonarono sospettose alle orecchie di Lilli che comunque si affretto a rispondere affermativamente. Quando Wigli tornò al villaggio trovò, ad aspettarlo, Lilli che gli chiese scusa per il comportamento assunto qualche ora fa e Wigli molto umilmente accettò le scuse ricambiandole e dicendole che era stato infastidito dal suo comportamento troppo invadente ma che ora aveva già dimenticato.

  
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