- Rain -
Il vento soffia ancora, in questa triste sera
d’ottobre, mentre le ultime preghiere se ne vanno con coloro
che hanno preso parte al funerale, ed io rimango fra le ombre.
Solo
ormai, su questa collina, aspetto che anche il cielo pianga: mentre tutto si è
fermato, solo le nuvole sembrano commuoversi per la vostra sorte.
Sarò
capace di consolare il cielo?
Quando non sono stato nemmeno in grado di salvarvi.
Se potessi tornare indietro, se potessi impedire ciò che è stato,
o se almeno vi potessi dire “grazie” per tutto ciò che avete fatto, non
esiterei un solo istante.
Ma sui “se” non è mai vissuto nessuno.
Così
per adesso piango con il cielo.
James,
Lily.
Nomi
di morti che per un po’ rimarranno sulla bocca di tutti, per poi venire accantonati in un angolo da quelle persone che non
ricordano, e che non conoscono il gelido suono della pioggia su queste lapidi.
Da
quando mi sembra tutto così freddo? Vivi una vita tranquilla, modesta, senza
grandi o gravi problemi e improvvisamente ti ritrovi a vent’anni sulla tomba
dei tuoi amici, con un futuro sconosciuto e un presente da dimenticare.
Ma ciò che mi fa più male, è sapere che è stato Sirius il
responsabile di tutto questo.
La
persona di cui più mi fidavo, l’unica che veramente amavo…ero certo che
qualunque stupidaggine avesse fatto – come tutte quelle che combinavate a
scuola, ti ricordi, James? – lo avrei sempre
perdonato. Ma allora non l’avrei mai creduto capace di
una cosa simile.
Eppure,
nonostante sia così malvagio, addirittura un assassino ed io sia
cosciente di questo, sento di non riuscire veramente ad odiarlo.
Mi
perdonerete se non riesco a vendicarvi, se non riesco a smettere di amare il
responsabile della vostra morte, se sono ancora così debole?
Perdonatemi
se non ho ancora imparato ad odiare.
La
pioggia lava la terra fredda, i volti, ma non è ancora in grado di lavare via
le colpe, la nostalgia, i ricordi.
Proprio
i ricordi si affacciano come foto sbiadite sulla soglia della memoria, e mi
sembra di risentire le vostre voci nei corridoi della scuola, i profumi delle
giornate passate assieme, l’emozione ad ogni notte di luna piena.
Non
avrei potuto volere di più da quei momenti, ma allora perché adesso mi sembra
tutto così oscuro?
Di
fronte alla morte mi sento così solo.
Fin
dal primo momento, fin da quando avete dato la vostra adesione per far parte
dell’Ordine, sapevate, come tutti noi, i rischi inevitabili a cui sareste andati incontro, i pericoli che avreste dovuto
affrontare.
La
morte era una clausola sottoscritta che voi avete silenziosamente accettato:
una fine gloriosa, certo, ma allora perché tutta questa tristezza, perché
questa grande ferita che sento nel petto?
Voi
eravate pronti, sapevate che prima o poi sarebbe
accaduto.
Così
ho sbagliato a credere che nel futuro non ci fosse ancora niente di scritto?
E
ciò che resta è come il finale di un film che hai già
visto cento volte, il funerale, con la pioggia e tutto il resto.
In
lontananza il ronzio di qualche vecchia canzone, non so, non ricordo.
Chissà
se arriverà qualcuno prima che non
riesca più a riconoscere le mie lacrime dalla pioggia.
Commento
Allora
che ve ne pare?
Sono stata troppo smelensa?
Devo
dire che mi è venuta più cortina di quello che avevo in mente…comunque questa è la mia prima fic quindi ci terrei
tanissimo a sapere la vostra opinione.^___^
Grazie
mille anche solo per averla letta.
Bacioni.
Dragonfly