Ed
eccoci con il secondo capitolo, questa volta una sorta di Kira centric
che si
trascina dietro un L a dir poco invisibile. Va be’
– amo la coppia ma sono
incapace di trattarla.
Avrebbe dovuto far
parte di una raccolta L-centric, progetto che si è poi perso
nel vento XDXD. Amen.
Ringrazio
infinitamente Mitsuki19 (Ciao
splendida, che dire?, mi accontento anche di un saluto
s’è da parte tua ;D Lo
so, la flash era un aperto [?] riferimento a dei discorsi troppo
stupidi e cari
per essere riportati XD Je t’adore *^*) per la recensione ed
Ai_Sellie per aver
inserito fra i preferiti.
Prompt: Interiorità
[004].
Pairing: Kira!L.
Citazione: Amy McDonald.
Paranoid
android,
«Perché
un genio dovrebbe voler viaggiare dentro di me?»
Lo guarda e non
capisce.
Lo guarda e lo
maledice.
Perché lui
può farlo, no? Lui è Dio.
Lo guarda e maledice
sé stesso, perché non può impedirsi di
restare affascinato
dalle complesse ragioni del nemico, dal suo silenzio riflessivo, dal
suo
silenzio mai vuoto o scontato.
Non può
concedersi distrazioni, Light, sebbene potrebbe rivelarsi una buona
strategia. «Entra a far parte di quel complicato circolare di
informazioni,
scova le radici e sradicale».
Perché lui
può farlo, no? Lui è – ancora?
– un
semplice uomo.
Lo guarda e non dice
nulla, attende la risposta che già ha previsto.
Lo guarda e non dice
nulla, attende una risposta che spera di aver previsto e che sembra
non arrivare. Si ostina con
quel mutismo, il detective, si ostina a cercare un significato in una
situazione che sembra non averne. [Ne
ha?]
Lo guarda e urla fra
sé.
Lo guarda e urla, e
ride, e geme di dolore e frustrazione, e si abbandona
completamente a un sospiro di soddisfazione.
Si lascia studiare da
la mente che gli è così limpidamente celata,
«Come ti ho
già detto, penso di essere io Kira».
Poi, ricostruisce un
contegno.
Perché lui
può farlo, no? Lui è – ancora
– un
semplice assassino.