Soundless
Penso
e mi distruggo,
il
terrore mi si avviluppa
come
una sciarpa troppo stretta
al
collo è un cappio;
penso
e mi distruggo
chi
sono io? cosa so
in
quest’illudersi di conoscenza?
sono
un numero
un
giudizio forse
o un
semplice essere umano?
Penso
e mi distruggo,
divelto
a pezzi la mia anima
gettandola
nella pozza dell’ansia,
sradico
le mie certezze
d’infante.
Penso
e mi distruggo,
senza
un suono:
le
mie labbra si aprono in un riso
vuoto
di paura
pieno
di terrore.
Penso
e mi distruggo,
penso...
e risorgo dalle ceneri
araba
fenice
che
splende col nuovo sole.
Il
giorno è sorto,
pensa
e dà la vita.
Questa l’ho
scritta prima di fare gli esami di riparazione. Non volevo tornare in terza, no.
Ce l’ho fatta <3 (nella poesia ovviamente non lo sapevo, ma dagli ultimi
versi si capisce che ci speravo XD). Grazie a Lucrezia per la sua solita e
amabile recensione!
Gaia