Impulsività.
<< Ezechiele? >>
Una voce profonda e come amplificata pronunciò il suo nome.
<<
Sì, nonno? >>
<< Ti disturbo? >> Chiese
il fantasma.
<< No, no....sto solo cercando qualche
programma decente...tu piuttosto...ti vedo giù. >>
<<
Oh no....non sono giù...va... va tutto bene, ragazzo mio. >>
Disse il nonno con un sorriso spento.
<< ...Se lo dici tu,
nonno....ricorda che non puoi ingannarmi, eh? >>
Niente può
sfuggire ad un domatore...soprattutto i pensieri e gli stati d'animo
di chi gli sta attorno.
Il domatore sente e vede
tutto...percepisce l'angoscia della persona...come empatìa.
Theo lo sapeva bene ma l'importante era che Zick non sospettasse un
qualche motivo della sua angoscia.
<< ....Già,
figliolo....ma non preoccuparti... >>
<< Va beeeene...
>> Il ragazzo sbuffò con sguardo rassegnato...e, come
sempre, ironico.
Theo si sedette (si fa per dire) sulla poltrona
di Zobedja, guardando verso la televisione, con l'intenzione di far
compagnia al nipote che continuava a cambiare canale insoddisfatto
dei programmi. Gettò il telecomando svogliatamente e
sbuffò;
<< C'è il TG.. >> Disse.
<<
Bè....vediamo un pò cosa ci dice questo mondo crudele.
>> Rispose il fantasma sorridendo.
<< Interrompiamo il
normale svolgimento delle trasmissione per una notizia straordinaria
a BigBurg! >> << Tutta la zona commerciale è
praticamente devastata...abbiamo appena ripreso alcune immagini che
ritraggono la distruzione delle strade e dei palazzi. Non si sa
ancora a cosa sia dovuto tutto questo...ascoltiamo le testimonianze
dei sopravvissuti! >>
Zick si agitò appena
sentito...cosa poteva essere? Spalancò gli occhi e si voltò
verso il nonno per un istante, dopodichè torno con lo sguardo
fisso verso lo schermo, incredulo. I suoi sospetti affioravano.
<<
Una cosa gigantesca, indescrivibile...m-mo-mostruosa! >>
Parlava una cittadina terrorizzata durante l'intevista in tempo
reale.
<< Non so....ad un tratto abbiamo visto questa cosa
sbucare da un palazzo che cadeva a pezzi! >> <
Zick
continuava a guardare il nonno incredulo...Theo lo stesso....
Il
ragazzo pensava che lì c'era il negozio di sua madre. Non
poteva stare lì con le mani in mano. Loro come stavano? Papà
ne sapeva qualcosa?
Si alzò di scatto avviandosi verso la
porta d'ingresso. << Zick! >> Urlò
Theo. << Dove pensi di andare? Non sappiamo
niente, fermo! Sei anche a piedi, è pericoloso! >>
A
quell'urlo risposero subito le attenzioni dei mostri e di Jeremy i
quali scesero dalla soffitta e sostennero Theo per fermare il giovane
domatore.
<< Non compiere i tuoi soliti atti impulsivi e
irresponsabili! >> Lo rimproverò il tutore.
<< ...Non serve l'impulsività, bisogna mantenere il
sangue freddo. >>
Il ragazzo stette fermo stringendo con
forza e rabbia il pomello......pianse.
<< Allora hai saputo
anche tu! E' orribile.....è successo tutto in un attimo! Ero
tranquillo a guardare la TV! Ecco che cosa devo sentire! >>
Zick era una pezza...preoccupato, angosciato, aveva paura! Adesso
faceva tesoro delle parole di suo padre....si deve sempre rischiare
la vita per essere quello che si è.
Jeremy lo guardò
con compassione......in quel momento dipendeva tutto da lui...era il
tutore...doveva tutelare il ragazzo e convincerlo affinchè non
corresse rischi.
Zick non poteva! Non poteva assolutamente restare
lì! Al diavolo Jeremy...al diavolo i nonni!
Corse verso
l'ingresso, stavolta senza esitazioni e il tutore lo inseguì
finchè non arrivarono alla porta; essa si aprì.
<<
AAAAAH! >>Gridarono il ragazzo e il tutore. <<
AAAAAAAAAAH! >> Al loro seguì un altro urlo.
<<
Mamma! >> La abbracciò. << Come stai? Papà?
>>
<< Tuo padre è una testa di cazzo! >>
Esclamò la rifugiatrice furiosa e ansiosa. Zick la guardò
sorpreso, anche se capiva la gravità della situazione. Non si
azzardò a fare commenti e seguì la madre che
frettolosamente si avviava verso il telefono.
<< Rispondi,
rispondi, rispondi altro idiota! >> Greta aspettava
impazientemente che Thaur rispondesse....era l'unico su cui poteva
contare, al momento.
<< Mamma chi stai chiamando? >>
Chiese Zick.
<< Taci Zick! Fatti gli affari tuoi e
soprattutto non uscire di casa! Inutile chiederti se hai saputo cos'è
successo! >>
<< Si ed è anche inutile che
cerchi di fermarmi perchè se intendi fare qualcosa e so che è
così, io verrò con te! >>
<< Questo è
tutto da vedere! >> Disse lei. Il domatore prese quella
risposta autoritaria come una sfida, ma non poteva certo averla vinta
con sua madre.
<< Non risponde, porca troia! >> Era
fuori di sè. ( Azz' della Greta! U_U ___N.d. Anna
)
<< Alla faccia del sangue freddo! o_O >>Commentò
Jeremy guardandola preoccupato. << Cos'è successo,
Greta? >>Chiese.
<< Niente! Niente Jeremy! Non
stressarmi! Lo sai benissimo cos'è successo! Aggiungo che Zob
è là fuori da solo ad inseguire quella mostruosità!
Ora come faccio?! Come faccio?! >> La donna iniziò a
piangere. I suoi genitori si avvicinarono cercando di parlarle per
incoraggiarla, anche se sapevano che serviva a ben poco.
<<
Adesso voglio solo che stiate tutti calmi e soprattutto che
Zick.........Zick? >> Il ragazzo era sparito. Greta cominciò
ad urlare..si diresse verso la porta aperta, dunque deducendo che
fosse andato a cercare il padre. Jeremy la fermò.
<<
Almeno tu resta in casa al sicuro....qualcuno dovrà badare ai
mostri e se avremo bisogno, chiama gli altri. >>Disse con
severità guardando la rifugiatrice con tristezza.
<<
Fa che ritornino...per favore... >>Lei continuava a
piangere.
Il tutore si avviò per le strade di Oldmill,
correndo più veloce che poteva sulle tracce del
ragazzo.
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La
creatura continuava a devastare il quartiere.
C'era un palazzo
ancora intatto proprio all'incrocio il quale la gente si preparava ad
evaquare arrivata la notizia.
Nel grande parcheggio stavano le
auto ganze di proprietà degli impiegati. Tutti scesero per
allontanarsi dal quartiere e intorno c'era ancora qualche fighetto
che gironzolava con lo skateboard masticando una BigBuble con
espressione indifferente, come se niente fosse. (tipico! -.-"
N.D.Anna)
Il respiro era pesante dietro quella Chevrolet bianca
parcheggiata di fronte all'incrocio, l'ascolto di quel respiro
metteva ancora più ansia in un momento del genere. Per fortuna
non c'era ancora ombra del mostro.
Zob alzò lo sguardo
verso quel palazzo e vide gli impiegati correre subito alle loro
auto, come dei criceti sgattaiolanti inseguiti da un gatto in
sobbalzo! Basta che fino a qualche momento fa stavano tranquilli a
pensare ai fatti loro e a fregarsene se la loro famiglia stava bene o
meno. Del resto BigBurg funziona così, ma non era certo un
pensiero su cui vagare in quel momento.
Non fece in tempo a
girarsi che.................
CRAAAAAAASHHHHHHHH
Il
domatore si scanzò via da dietro la Chevrolet, più
velocemente che potè, cadendo violentemente dall'altra parte
del marciapiede rotolando fino a urtare contro uno spesso
lampione.
<< Aaaaaahuuuu! >> Un dolore alla schiena
indescrivibile colpì il domatore.
Ancora una volta si vide
quasi morto, quando scorse la Chevrolet frantumata da un'altra auto
appena cadutaci di sopra.
Aveva la schiena dolorante ma tentò
di alzarsi pian piano senza indugiare, portando il suo peso
maggiormente con il braccio destro e con l'altro cercava di
massaggiare con forza le spalle che risentivano prevalentemente del
colpo.
<< Era una così bella auto... >>Disse
fra sè e sè con un accenno di spirito per distrarsi dal
dolore....dalla paura....
Un frastuono improvviso e violentissimo
ed il palazzo dietro cadde a frantumi davanti agli occhi di migliaia
di impiegati terrorizzati che cominciarono ad urlare come forsennati
e a scappare infrangendo ogni norma di sicurezza.
Zob non se ne
curò, dando per scontato il loro comportamento.
<<
Noooo, e cazzo, non mi dai pace! >> Esclamò alla vista
del mostro, ma.....stavolta erano due!
Corse più svelto di
quanto la sua schiena gli permettesse verso il palazzo e scontrò
uno di quei fighetti lì in giro.
<< Scusa! >>
Disse desolato.
<< Ma guarda 'npò ndò vai! >>
Il ragazzo esclamò per tutta risposta con molta
finezza...-.-
<< Si,si ti ho chiesto scusa non ho tempo da
per........ >> Si fermò guardando il ragazzo e fece un
sorriso più che compiaciuto appena realizzato che aveva
trovato il mezzo perfetto per poter fare qualcosa.
<<
Potresti prestarmi un attimo lo skateboard? >> Domandò
con un sorriso malizioso.
<< 'Cavolo devi fa' ? >>
<< Se me lo rompi, sei fritto, nonno! >>
<< Non
ti garantisco niente, ti ringrazio per la cortesia, ragazzo! Ciao! >>
Il domatore partì con grande agilità su quella piccola
tavola a quattro ruote....del resto gli era ancora rimasta
l'esperienza da ragazzino e il ricordo di tutte le cadute e le botte
e i lividi prese mentre correva in ritardissimo verso la
scuola.
Continuava skateare senza frenare sotto il vermone che non
si accorgeva di lui e continuava "rovistare" nei piani più
alti del grattacielo che aveva appena distrutto, pieno di
gente........morta......distesa per terra.......i sopravissuti
spaventati nascosti dietro le scrivanie degli uffici o nei ripostigli
senza fiatare e il loro respiro intenso e asfissiante di una paura
incontenibile.
Il secondo era proprio lì accanto e Zob
cercava di stare il più possibile sotto le loro code, poichè
non era facile che grandi com'erano si potessero girare a controllare
ciò che avevano dietro o meglio ancora.......sotto.
Il Dom
gli fece percepire un nuovo avvenente pericolo....ed ecco infatti la
dimostrazione di quella percezione appena voltò lo sguardo
verso l'alto che gli mostrò la trave che stava per cadergli
addosso e ucciderlo.
Fece in tempo ad evitarla, allontanandosi
dalla precedente postazione lasciando lo skateboard che come'era
prevedibile di ruppe in mille pazzi e le ruote saltellanti quà
e là. Con una rapida capriola capitò vicino il
parcheggio non distrutto del palazzo interessato.
Così
facendo diede la possibilità ai due mostri di scoprirlo. Non
fece in tempo a girarsi verso di loro che subito si prepararono per
attaccarlo, avventando violentemente la testa con la bocca aperta e i
denti enormi e appuntiti verso il domatore.
Zob ricorse allo
spazio Dom.....era l'unico modo per difendersi....non poteva
attaccare; era bloccato in una situazione poco opportuna per la sua
energia, poichè poteva proteggersi secondo il tempo che le sue
forse gli concedevano, aggiungendo il dolore che le sue spalle
tutt'ora gli riportavano.
Un colpo di genio e cerchò di
avanzare con l'energia verso le loro teste che si scontravano con il
Dom, in modo da poter avere un preciso istante per spostarsi
usufruendo dello spazio tra i mostri e l'energia che lo separava da
loro.
Si gettò di nuovo verso la strada deserta. La schiena
andava sempre peggio. Cominciava a vedere sfocato.....l'idea di non
poter aiutare quella gente lo distruggeva, ma le sue condizioni
fisiche non lo aiutavano di certo.
Il mostro che stava davanti
scosse la testa e furioso si preparò ad attaccare di nuovo.
<<
Oh, no,no! >> Zob esultò disperato...in quel momento
stava chiendendo implicitamente aiuto, senza lume della ragione,
poichè non c'era nessuno in grado di soddisfare la sua
richiesta.
Senza che lui potesse vedere, una luce potentissima
riuscì ad allontanare il mostro che si arrestò
immediatamente una volta colpito atrocemente.
Zob aprì gli
occhi lentamente. Il suo cuore batteva all'impazzata. Per un momento
non riuscì a voltarsi, poi....
<< Diamine, Zob! Stai
bene? >> Un uomo alto e eccessivamente magro si avvicinò
al domatore di fretta e molto premurosamente, non credendo allo stato
dell'amico.
<< Zob! >>
Continuò.
<< Te-Terrence...? >> Il domatore dai capelli blu non
poteva credere che fosse lui....bè.....era corso in suo
aiuto...Terrence Thaur l'aveva appena salvato, non c'era da
biasimarlo se non ci credeva.
<< Ci siamo anche noi, amico
mio...non sei da solo! >> Disse Il biondo, prendendo l'amico
per la spalla.
<< Amico? Quale amico? Perchè sei quì?
>> Chiese Zob, turbato.
<< Perchè questa gente
sta morendo....c'è distruzione dappertutto....ti ho visto in
televisione al TG, ti conosco! Sapevo che avresti agito da solo! Sono
venuto con la mia famiglia! Ed è il caso che interveniamo
tutti! Li contatteremo! ora dobbiamo cercare di fermare queste
creature! Poi indagheremo sul resto! So che non ti fidi di me, ma
dovrai e non potevo lasciarti ancora una volta e....>> Il Thaur
fu ammutolito dallo sguardo severo dell'amico.
<< Va bene
così Thaur......spero tu sappia quello che fai! E' ora di
lottare e sul serio....senza indugi e rancori! Spero tu lo sappia!
>>
Era retorico, adesso Zob aveva Terrence accanto, poteva
contare su di lui finchè non arrivavano gli altri...doveva
unire quel poco delle forze che gli erano rimaste alle sue e
difendere BigBurg....contava solo questo.
<< Andiamo, amico!
Stavolta facciamo sul serio! >>
---------- To be
continued