¶ Strofa ultima.
I musici sono gli scrittori dell’anima.
Le dita, il loro inchiostro; le corde d’una lira, fogli di pergamena.
Cantano il dolore a poca distanza dal letto regale, e i suoni giungono ovattati alle mie orecchie.
Stanco, Hephaistion, è l’animo mio. Il vuoto perenne, smorzato in momenti come questo.
Sento le palpebre chiudersi, incastrando ultimi bagliori divorati, poi, nella ristretta oscurità da fobie e spettri. Sussurri senza nome si fondono alla melodia.
Dove sei, barlume di vita?
Il tuo calore insiste al mio fianco,
confortante,
e la tua voce sussurra parole d’amore.
Ma gli occhi sono ciechi,
le orecchie oramai sorde.
confortante,
e la tua voce sussurra parole d’amore.
Ma gli occhi sono ciechi,
le orecchie oramai sorde.
N/A.
Questo drabble parla di una delle notti di Alessandro e dei suoi sentimenti e pensieri prima di addormentarsi.