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Autore: Shuriken    08/11/2009    1 recensioni
Lei aspettava che il tempo le restituisse qualcosa che non era mai stato suo...mentre lui avrebbe voluto fermarlo per poter sentire emozioni ormai lontane.(Zack x Tifa)[II Classificata allo Zafa Contest indetto da Taiga Asaka]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tifa Lockheart, Zack Fair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core
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zafa

 


 

- Nick Autore: Shuriken_girl
- Titolo:Season change
- Personaggi/Paring: Zack x Tifa
- Genere: sentimentale
- Rating:verde
- Modalità scelta: tema libero
- Note dell'autore: me non essere soddisfatta della creatura però l'idea era di conservare i fatti della storia effettiva caricandoli di significati diversi. Non so se ci sono riuscita..

 


[Seconda classificata allo Zafa Contest indetto  da Taiga Asaka]



 

Season change


 

Questione di tempo suppongo..


 


 


 

 

Quel borbottare stanco di motore avrebbe potuto cullare il migliore dei suoi sogni eppure, al contrario delle apparenze, la mente di Zack non si concedeva riposo.

Appoggiato alle pareti del veicolo da trasporto-truppe, il soldier teneva gli occhi chiusi serrando leggermente le labbra ad ogni scossone.

Rimuginare sulle cose non era sua abitudine eppure, guardando Cloud dormire accanto a lui, non riusciva a trattenere i propri pensieri.

Si interrogava sulla propria sorte.

Cloud tornava a casa mentre lui...

Si chiedeva quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che aveva visto la propria terra e da quanti giorni il sorriso di Aerith apparisse ormai un ricordo sfocato.

Troppo era l'unica risposta.

Spostando lievemente la pesante tenda che dava pace ai soldati durante le ore diurne, Zack fissò i propri occhi celesti nel buio della notte.

Non una luce, se non quella delle stelle, osava sfidare quel cielo nero.

Tra quelle montagne regnava un silenzio austero, rotto appena dall'incedere lento del veicolo sulla strada sterrata. 

Il ragazzo fece un grosso respiro per distendere i nervi; sentiva qualcosa di diverso nell'aria, qualcosa che turbava il suo animo generalmente sereno.

Era solo una missione come le altre, un'ispezione nulla di più.

E poi c'era Sephiroth con lui, avrebbero fatto il loro dovere questo era quanto.

La logica era semplice, complicato era invece zittire quell'irrazionale angoscia fino ad allora sconosciuta.

Un cartello indicò al guidatore la strada.

Nibelheim 150 Km.


 


 

**


 


 

Entrando nel paesino al sorgere del sole, Zack si ritrovò a pensare che quel piccolo centro abitato perso tra le montagne dovesse apparire immobile agl'occhi del tempo.

Il verde intenso dei prati così saldamente abbracciato alle casette in legno dava al paesaggio una purezza inaspettata.

Con  Sephiroth in testa, il gruppo di soldati arrivò nella piazza principale seguito dagli sguardi curiosi seppur discreti degli abitanti.

Guardandosi in giro non era difficile concludere per il generale che loro, i soldier, sarebbero stati l'evento della settimana per quella gente di provincia.

Il che significava semplicemente una bella fetta di attenzioni del tutto innecessarie.

"Allogeremo nell'osteria qui accanto. Non voglio problemi, siamo qui per fare il nostro dovere. Distraetevi e risponderete a me personalmente."

Gli uomini  annuirono silenziosamente, consci del significato di quelle parole.

Forse era il tono o forse lo sguardo gelido che si accompagnava a quella voce a tratti inespressiva ad incutere una sorta di timore reverenziale misto a rispetto in quella accozzaglia di soldati. Riconoscevano Sephiroth come leader con la stessa semplicità con cui si guarda sorgere il sole al mattino.

 

"Zack seguimi."

 

Il ragazzo senza obbiettare seguì il generale all'interno della locanda, lo sentiva particolarmente nervoso da qualche  tempo a questa parte. Come se qualcosa nell'animo di quell'uomo  solitario si stesse a poco a poco incrinando.

"Problemi?"

 

Un sopracciglio inarcato  fu la sola risposta che Zack ricevette.

Sbuffando per la mancanza di attenzioni prestatagli il ragazzo si rassegnò all'incomprensibilità del proprio superiore che in fondo considerava  un amico.

 

"Occupati dei soldati. Non vorrei che  la situazione si complicasse per eventuali mancanze di disciplina. Gli uomini sono stanchi e sai meglio di me che i soldati bevono."

 

Ricordando più di un episodio in cui qualche pugno era stato necessario a chetare gli animi Zack trattenne un sorriso e con uno sguardo di intesa lasciò il generale nella sua stanza per raggiungere la propria.

Passando accanto ad una delle finestre del corridoio notò però un particolare che suscitò la sua curiosità.

Un cappello in pelle da cowboy  appoggiato ad una staccionata al di là della strada.

Era sicuro di non averlo visto attraversando la piazza.


 


 

**


 


 

La sera prima dell'ispezione come da tradizione i soldati avevano diritto alla loro dose di alcol.

Negargliela sarebbe stato stupido e anche Zack in fondo non disprezzava quelle serate di un vociare esagerato, colorato da aneddoti tra il volgare e il divertente.

Cloud invece aveva preferito restare in camera chiudendosi in un silenzio che sfiorava il mutismo.

Zack  aveva provato ad insistere ma senza successo, era chiaro che qualcosa turbava l'amico.

Lo avrebbe lasciato un po' in balia di se stesso per poi cercare in qualche modo di sollevargli il morale.

Vederlo sorridere era una rarità che Zack si divertiva a ricercare.

Nel suo personale punteggio aveva ottenuto il risultato sperato per ben 50 volte e considerato il soggetto e da quanto poco lo conoscesse si poteva dire soddisfatto di se.

Era con quel pensiero in testa che alla fine aveva deciso di scendere al piano di sotto.

L'osteria era adiacente alla locanda per cui non era strettamente necessario uscire all'esterno per accedervi tuttavia Zack aveva bisogno di respirare aria fresca.

Aveva lasciato che il gruppo di uomini andasse avanti solo per controllare appena poco lontano dall'uscio se per caso non ci fosse qualche nuovo messaggio per lui.


 

Casella vuota.


 

Grattandosi la nuca frustrato diede un'occhiata alla staccionata solo per notare l'assenza del cappello.

Lo cominciavano a divertire quelle strane casualità.

Aprendo la porta della locanda fu letteralmente investito dal fischiare sfacciato dei soldati.

E la causa poteva essere solo una, una bella donna.

Zack lasciò vagare i propri occhi celesti per tutta la stanza alla ricerca del “problema”.

Trovato.

Una ragazza mora si muoveva agile tra i tavoli cercando di mascherare l'irritazione che tutta quell'attenzione le stava causando.

Tutto di lei però remava contro quel suo tentativo di non dare nell'occhio.

Di una bellezza rara Tifa Lockeart risultava quanto mai desiderabile seppur nei suoi quindici anni: i capelli scuri, raccolti in una coda alta, scoprivano la pelle delicata del collo mentre le curve sfacciatamente femminili avrebbero destato  l'interesse del più tiepido degli uomini.

Non guardarla era impossibile.

Stretta in un paio di stivali in camoscio si concentrava sulle ordinazioni e quelle soltanto.

Zack ne rimase ammaliato in un modo che, dovette ammettere, lo metteva in imbarazzo perfino con se stesso.

Era così diversa da Aerith.

Mora, prepotentemente bella ma allo stesso tempo di una semplicità unica.

Era più giovane di lui e non erano certo le forme a suggerirglielo ma gli occhi.

Dello stesso colore del tramonto quelle iridi celavano la dolcezza ingenua di chi della vita sa ancora poco.

Vedeva una tenerezza di fondo in quella ragazza e un istinto di protezione lo colpi in pieno. Si sentì in dovere di difenderla in qualche modo dai propri commilitoni.

Aspettò che avesse finito di servire l'ultimo boccale di birra per avvicinarsi. Tuttavia prima che potesse aprire bocca lei lo anticipò.

Gli dava le spalle, indaffarata a pulire il bancone con uno straccio, un tono stanco nella voce.

 

"Mi chiamo Tifa, faccio la cameriera e smonto tra cinque minuti. Se volevi semplicemente ordinare hai ancora quattro minuti per farlo.."

"Cosa  ti fa pensare che non volessi semplicemente ordinare?"

 

Il tono di Zack era scherzoso, divertito da quella ragazza così giovane che giocava perfettamente secondo le sue regole.

Pronta per l'ennesima risposta allo scocciatore Tifa si girò cercando di mantenere un'aria distaccata.

Fiasco.

Due occhi azzurri e un viso definibile solo come perfetto dipinsero sul suo volto un'espressione di stupore accompagnata da un rossore lieve sulle guance.

Era un bellissimo scocciatore.

Ricomponendosi un attimo rispose spostando un ciuffo ribelle dietro l'orecchio.

 

"Non ti saresti alzato"

 

"Come?"

 

"Se avessi semplicemente voluto ordinare non ti saresti alzato"


Sotto lo sguardo gentile ma fermo di Tifa Zack dovette ammettere con un sorriso  la sconfitta.

"Credimi sono meno colpevole di quanto tu non possa pensare.."

A quella risposta l'espressione di lei si fece interrogativa.


"Volevo solo assicurarmi che non ti infastidissero. Non sono cattivi ragazzi, solo un po' bruschi. Io sono Zack Fair, soldier first class al tuo servizio."


Un occhiolino accompagnò l'affermazione lasciando Tifa piacevolmente spiazzata dalla simpatia del ragazzo.

Emanava un'aria positiva, una di quelle persone accanto alle quali sorridere diviene più facile.

Un carisma contagioso a cui restare indifferenti era impossibile.

Sembrava bearsi della vita in ogni istante e sebbene i tratti del viso fossero decisamente mascolini mantenevano una giocosità quasi infantile che li rendeva dolci.

Gli occhi in contrasto mostravano una sincera furbizia turchese ora più che mai rivolta alla ragazza di fronte a lui.

Le ci volle un attimo per far mente locale.

 

"Hai detto Soldier first class?Siete in molti?"

 

"Pochi in verità. Hanno mandato me e Sephiroth qui per l'ispezione."


 

A quelle parole Zack si accorse dello sguardo rabbuiato della ragazza. Si sarebbe aspettato una reazione entusiastica al solo nominare il grande eroe della guerra di Wutai.

 

"Qualcosa non va?"

 

"No affatto.." lasciando alle spalle i propri pensieri Tifa decise per il cambio di argomento "..e tanto per sapere come avevi intenzione di assicurarti che io non venissi importunata?"

 

"Che domande!Importunandoti per primo."

 

All'espressione volutamente seria del ragazzo Tifa non seppe trattenere una risata, quel soldier la divertiva.

Lieto di farla sorridere Zack si sentì incoraggiato a continuare.

 

"I cinque minuti sono passati e quella è la tua sostituta. Posso accompagnarla a casa signorina?"

 

La proposta la colse impreparata tuttavia, non volendo sembrare la classica sprovveduta di campagna, Tifa decise di annuire semplicemente. In fondo non le sembrava un tipo sospetto e in ogni caso era decisamente in grado di difendersi da sola.

Salutando la signora che le dava il cambio Tifa raccolse le proprie cose nella sua sacca e sorrise a Zack che le apriva la porta.

Usciti dall'osteria accompagnati da imbarazzanti commenti sul fatto che Zack si prendesse sempre il meglio i due ragazzi si ritrovarono sulla piazza principale.

Era notte fonda e solamente la luce dei lampioni rischiarava i loro passi.

Tifa non amava particolarmente i soldati, questo era vero, però c'era qualcosa di più della divisa in Zack.

 

"E' un bel paese Nibelheim; mi sarebbe piaciuto crescere qui..Io sono natio di Gongaga"

 

Le parlava con le mani in tasca chinandosi leggermente verso di lei con una naturalezza che la invitava a fidarsi di lui inevitabilmente.

Poche persone la trattavano con quella schiettezza che lei si scopriva solo ora ad apprezzare tanto. 

 

"Strano nome per una città"

"Non sei la prima a farmelo notare ma come si dice sempre "Home sweet home" no?"

 

"Vero. Anche se vorrei viaggiare..chissà forse tra qualche anno sarà così. Amo queste montagne ma a volte sono un muro verso il mondo."

 

Gurdandola sotto la luce soffusa del lampione Zack si sentiva colpevole nel trovarla semplicemente stupenda.

La pelle chiara lasciava brillare ancora più quegl'occhi di fuoco.

Mentre lui avrebbe solo dovuto pensare al verde.

Non avrebbe mai dovuto guardarla a quel modo.

E poi era troppo giovane per lui.

Era tutto sbagliato.

Doveva essere l'aria frizzante della notte di Nibelheim a dargli alla testa.

Arrivata di fronte alla porta di casa Tifa si ritrovò a pensare che avrebbe voluto ringraziarlo in qualche modo per la gentilezza.

Tuttavia la sensazione che lui avrebbe potuto baciarla da un momento all'altro la metteva in agitazione.

Aveva  da poco imparato a decifrare lo sguardo degli uomini e il desiderio era una delle sfumature più facili da leggere.

Eppure Zack, diversamente dai soldati ancora seduti là nella locanda, sembrava guardarla davvero. Non desiderava la donna che si faceva ormai strada in lei, voleva Tifa.

C'era una tensione palpabile tra i loro corpi e la ragazza non sapeva dare un nome a quell'emozione che agitava il suo stomaco.

Un leggero tremito la scosse quando vide il viso di lui chinarsi leggermente verso di lei..

Zack era un lupo mascherato da agnello.

Tifa lo sapeva bene eppure non riusciva a resistergli.

Come avrebbe potuto del resto?Era bello, solare e spigliato allo stesso tempo. Possedeva quella carica vitale che a volte le sembrava di perdere, ferma e immobile, tra quelle montagne .

Voleva qualcosa di più.

Cloud non tornava e il pensiero che  si fosse dimenticato di lei la feriva più di quanto non volesse ammettere. Cosa le era rimasto di lui del resto? Solo fogli di giornale ormai ingialliti , raccolti in quegl'anni di lontananza.

Probabilmente non la pensava più da anni e in ogni caso non era certa che sarebbe stato in grado di riconoscerla. Il tempo gioca brutti scherzi alle volte.

Invece Zack era talmente diverso.

Ed era davanti a lei. Ora.

 

"Allora..suppongo che un buona notte sia d'obbligo."

Se qualcuno gli avesse chiesto cosa stesse facendo Zack non avrebbe saputo trovare un solo motivo che non suonasse come una giustificazione.

Ma ormai era troppo vicino al fuoco per non bruciarsi.

Si era appoggiato alla parete della casa con un braccio accorciando la distanza tra i loro respiri.

Le lasciava però il proprio spazio personale di modo che se lei avesse voluto correre via da lui nulla glielo avrebbe impedito.

Tifa era leggermente appoggiata alla porta e teneva nervosamente tra le mani la sacca da lavoro.

Le labbra semi dischiuse lasciarono fuggire giusto tre parole.

 

"Buona notte Zack"

 

Nessuno dei  due si mosse.

Come se non si fossero appena congedati, restarono immobili occhi negl'occhi.

Un momento senza senso, come tanti nella vita.

Cercavano entrambi di trattenere l'istinto che li spingeva irrazionalmente l'uno verso l'altro.

Non si conoscevano da nemmeno un'ora e improvvisamente nella mente di entrambi non aveva  più alcuna importanza.

Lei aspettava che il tempo le restituisse qualcosa che non era mai stato suo mentre lui avrebbe voluto fermarlo per  poter sentire emozioni ormai lontane.


 

Volevano entrambi quel bacio.


 

 

**

 


 

Il mattino seguente avrebbero reclutato una guida per condurli verso il monte Nibel.

Era davvero presto e i soldati si stavano tutti preparando nelle rispettive stanze per la missione.

Cloud aveva pianto quella notte; Zack lo aveva sentito distintamente dal letto accanto e l'unico modo che aveva trovato per consolarlo era stato fingere di non aver udito nulla.

Era meglio così e dallo sguardo grato che il biondo gli aveva rivolto appena alzato lo sapevano entrambi.

Ne avrebbero parlato tra qualche giorno probabilmente.

Avevano tutto il tempo di questo mondo del resto.

Uscito dalla locanda una folata di vento portò  Zack a girarsi di scatto solo per vedere un cappello da cowboy sospeso a mezz'aria. Con un gesto  atletico lo afferrò al volo, curioso come un ragazzino.

Lo ispezionò un momento..sembrava un normalissimo cappello.

Tifa trafelata per la corsa gli venne incontro ansante. Quelle guance arrossate erano  semplicemente deliziose agl'occhi del soldier.

Vederla alla luce del sole era uno spettacolo. Se la luna la rendeva bellissima il sole non voleva essere da meno, quasi fosse una gara.
I capelli ora sciolti ricadevano lunghi sulle spalle e il completino western che indossava nella sua semplicità  la rendeva adorabile.

Zack le rivolse uno dei suoi sorrisi migliori e certo della risposta le chiese se  per caso quel cappello non fosse suo.

 

"Si è mio. Apparteneva a mia madre.. lo metto solo in occasioni speciali. Oggi sarò io la vostra guida"

 

Felicemente sorpreso dalla notizia Zack le mise il cappello in testa dolcemente, indugiando un pelo nello scostare la mano dal capo di lei.

Non riusciva davvero a trattenere quella dolcezza senza senso che sembrava fluire in lui così naturalmente davanti a quella ragazza.

Tifa lo guardò da sotto la visiera del cappello ripensando inevitabilmente alla sera prima. Arrossì.

 

"Sai questo cappello mi sta simpatico"

 

"Perchè?"

 

"Mi ha portato a te."


La sincerità dello sguardo celeste che accompagnava quell'espressione per Tifa incomprensibile, le fece saltare un battito.

Zack riusciva ad agitarla come pochi.

Vedendola così in imbarazzo istintivamente il soldier l'abbracciò sussurrandole all'orecchio.

 

"Quando lo indossi per favore pensa all'altra sera"


Le guance di Tifa si colorirono di diverse tinte di rosso prima di tornare alla normalità.

Tra le braccia forti di Zack riuscì solo ad annuire con il capo.

Quando i soldati arrivarono Tifa e Zack si erano già avviati verso l'imboccatura del sentiero. Fermi davanti ad un grosso cancello.

Sephiroth li raggiunse in silenzio.

Passò oltre a Tifa senza degnarla di uno sguardo quasi fosse uno dei tanti elementi inerti del paesaggio.

Guardando quell'uomo la ragazza ebbe come l'impressione di trovarsi di fronte ad un muro di pietra  immensamente più grande di lei.

Aveva sentito dire tante cose sul generale ma quelle lodi non  potevano tranquillizzare la perspicacia dei suoi sensi.

Qualcosa non andava.

 

"Corraggio stringetevi  voglio fare una foto"

 

Con Zack affianco la presenza di Sephiroth cessò di turbarla.

Lo guardò una attimo prima che il fotografo scattasse e come a sigillare ancor più la promessa afferrò la punta del cappello con la destra.

Notando con la coda dell'occhio il gesto di Tifa accompagnato da un sorriso complice Zack rise e il flash fece il resto.

 

 

 

*Fine*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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