Dedicata: Prima di tutto alla
grandissima Nachan che mi ha fatto cambiare idea sugli Slytherin… anche e resto
sempre Gryffindor nell’animo *_* e poi ad Hang con cui ho avuto di modo di fare
una piacevolissima chiacchierata via mail giusto l’altro giorno.
Disclaimer: Tutti i personaggi
appartengono agli aventi diritto ç__ç!!! Anche se per me sono più di Nachan
=PP!!
01:
Rodolphus e Bellatrix
Rodolphus
Lestrange si aggirava nel salotto come un animale in trappola.
-
Vuoi
smetterla di agitarti Rodolphus?- lo richiamò all’ordine la sua sposa, mentre
per l’ennesima volta faceva avanti e indietro sul costoso tappeto posto di
fronte al focolare.
-
Come
fai a restare così calma Bellatrix? Non ti rendi conto di ciò che sta
succedendo? Sei così incosciente?
La
donna lo fulminò con il suo sguardo penetrante e si sistemò meglio sulla
lussuosa poltrona di velluto rosso accavallando le gambe.
-
Non
trattarmi come una bambina Rodolfo, perché non lo sono.
Con
uno schiocco di dita richiamò l’attenzione dell’elfo domestico che stava
lucidando la preziosa argenteria di famiglia e si fece versare un bicchiere di
vino, poi iniziò a sorseggiarlo in tutta tranquillità.
L’uomo
sentiva l’agitazione scorrergli dentro come una scossa elettrica, mentre
cercava disperatamente di non ricominciare a fare avanti e indietro per non
irritare la sua sposa.
La
donna gli fece segno di accomodarsi sul divano e lui lo fece senza obiettare.
-
Di
cosa hai paura Rodolphus?
-
Di
cosa ho paura? Bellatrix! Finiremo ad Azkaban! Te ne rendi conto?
-
Ti
stai forse pentendo della tua scelta?
-
Io
non ho avuto possibilità di scelta!
-
Non
ricominciare con questa storia!- esclamò lei scagliando il bicchiere nel fuoco
che ardeva nel camino- Sei adulto e vaccinato! Hai compiuto le tue scelte come
tutti!
-
Io
ho fatto le scelte che hai fatto tu!
-
Nessuno
ti ha obbligato!
-
Ma
sei mia moglie!
-
E
con questo?
L’uomo
rimase in silenzio perché non sapeva come ribattere.
Aveva
ragione lei, come sempre del resto, erano sposati, ma ciò non implicava che lui
dovesse seguirla e sostenerla in ogni sua decisione, aveva il diritto di
pensare con la sua testa… eppure sapeva di aver rinunciato al libero arbitrio
nel momento stesso in cui aveva posto gli occhi su di lei.
La
guardò dopo aver intrecciato le mani davanti alla faccia, quasi come in una
muta preghiera.
Cosa
gli era piaciuto di lei?
La
sua mente ritornò ai tempi della scuola, quando per la prima volta l’aveva
incontrata.
Bellatrix
Black non era mai stata una ragazza che passava inosservata… tutt’altro! Era
un’esibizionista!
E
allora come mai si erano trovati?
Lui
che era sempre stato schivo, com’era finito nella rete di quella donna così
ammaliante?
Forse
l’aveva stregato la profondità di quegli occhi magnetici? Oppure il profumo
forte dei suoi lunghi capelli scuri come una notte senza luna? E perché non
quel sorriso malizioso e sottilmente crudele?
Già,
amava la sottilissima piega sadica che si formava su quel volto di donna quando
il loro signore li chiamava, quando sapeva che stavano per agire.
Ma
lei cosa aveva trovato in lui, che era così schivo e introverso?
Forse
il sangue puro e la ricchezza della sua famiglia.
-
Che
cosa ci trovi in me?
-
Come
scusa?- domandò lei alzando gli occhi scurissimi verso di lui.
-
Quando
ci siamo conosciuti, quando ci siamo sposati e adesso. Che cosa ti ha fatto
scegliere me?- una pausa calcolata- Il sangue? I soldi? Il potere?
Lei
si accomodò meglio sullo schienale e insipirò profondamente.
-
Tutte
queste cose e nessuna.
-
Non
è una risposta.
-
Cosa
vuoi che ti dica, vengo da una famiglia nobile ed è normale che abbia
considerato sia il tuo lignaggio che il tuo denaro prima di scegliere. Ma non
ti ho scelto solo per questo, anche se mi piacerebbe crederlo.
Si
passò voluttuosamente un mano tra i lunghi capelli corvini e per una frazione
di secondo Rodolfo vide brillare all’anulare destro della moglie l’anello di
fidanzamento che le aveva regalato anni prima.
-
E
allora perché?
-
Tu
perché mi hai scelta? Per fare un favore alla tua famiglia, alla mia o a tuo
fratello?
-
A
me stesso. Solo a me stesso.- disse lui, posando le mani, ancora giunte, in
grembo.
Gli
pareva di vederla, con gli occhi della mente, ancora ragazzina, che correva per
i sotterranei dopo aver combinato qualche scherzo pesante ai Gryffindor. Poteva
ancora vedere il rossore sulle sue guance di solito così accuratamente pallide
e sentiva il fiato della ragazza carezzargli il collo mentre lo abbracciava.
Complicità.
Questa
era al parola che aveva caratterizzato il loro rapporto fin dall’inizio.
Erano
sempre stati complici in ogni cosa.
E
allora com’erano finiti ai limiti della barricata?
Erano
sempre dallo stesso lato, questo era innegabile, ma più lui cercava di uscirne
più lei s’inoltrava in quel terreno così infido.
Non
poteva lasciarla.
Non
avrebbe mai potuto.
Si
alzò di colpo.
-
Dobbiamo
andarcene Bellatrix! Non abbiamo altre possibilità!
-
Il
Lord ci proteggerà!
-
Il
Lord è morto!
-
Non
è vero! Lo dimostra il marchio che ancora ci segna la pelle!
-
Quello
è solo il simbolo della schiavitù!
-
È
simbolo del potere! E tu vuoi rinunciarci in questo modo?
-
Ma
non capisco Bellatrix! Siamo andati troppo in là! Ci troveranno e ci
smaschereranno! Finiremo ad Azkaban senza nemmeno un processo!
-
Non
succederà.- disse lei con una calma glaciale, poi si tolse gli stivaletti col
tacco e si sedette sulle proprie gambe come una bambina, il lungo abito scuro
le copriva le gambe.
-
E
se succedesse?
-
Io
non rinnegherò le mie scelte Rodolphus! Sono scelte che ho fatto
consapevolmente! E se tu hai qualcosa da rimproverarmi fallo pure! Ma io sono
fedele a me stessa!
Lei
era fedele a sé stesse e lui era fedele a lei.
O
meglio.
Devoto.
Si
abbandonò nuovamente sul divano, privato di ogni spirito combattivo.
Cosa
poteva fare contro l’assoluta fedeltà di lei e la sua incolmabile brama di
potere?
Niente.
Eppure
non voleva arrendersi!
Si
alzò di nuovo e ordinò agli elfi domestici di prendergli una valigia.
-
Parti?
-
Partiamo.-
ripose lui con sicurezza.
-
Ti
ho detto che non è ciò che desidero!
-
Solo
per un po’, solo fino a quando non si saranno calmate le acque!
-
E
se non si calmassero?
-
Allora
non lo so. So soltanto che non resterò qui con le mani in mano a guardarli
mentre ti portano via!
-
Sei
sempre così caro… così infantilmente caro… Non riesci proprio a renderti conto
che noi non abbiamo altra via che la fedeltà assoluta nel Lord Oscuro? Non
abbiamo altre possibilità di salvezza.- sorrise estasiata- Lui ci comanda e ci
possiede, lui conosce i nostri più oscuri segreti. È il nostro custode, non
abbiamo nulla da temere.
-
Non
hai visto come si è comportato con chi l’ha tradito?
-
Noi
non l’abbiamo mai tradito, non abbiamo nulla da temere da lui.
-
Bellatrix…
lui non si farà remore di sacrificarci o lasciarci precipitare!
-
Non
ti fidi di nessuno se non di te stesso? Non ti sei fidato forse della madre che
ti ha cresciuto? Non ti sei fidato di me? Perché non puoi fidarti di lui?
-
Perché
lui è troppo potente!
-
Siamo
nati per essere legati a lui e lui è nato per governarci, non c’è altro da
dire. Siamo solo pedine su un’enorme scacchiera. Bianchi o neri. Questo è tutto
ciò che ci è dato di scegliere. Credi forse che se ci fossimo schierati
all’altra parte non avremmo subito perdite? Non saremmo stati scaricati al
momento opportuno? Allora ti illudi! Guarda i Potter e i Longbottom! Al loro posto avremmo
potuto esserci noi!
L’uomo
la guardava fremente e incapace di ribattere ancora una volta.
Lei
si alzò e in punta di piedi e gli accarezzò il volto sui cui iniziava ad
affiorare una leggera peluria.
-
Sei
così caro Rodolphus… così caro! E non sai quanto è doloroso per me infrangere
le tue speranze e le tue illusioni. Vedi? Non sono io la bambina tra noi.-
sorrise dolcemente- Mi chiedi perché ti ho scelto? Ti ho scelto perché sei così
diverso da me. Ti ho scelto perché mi hai trattata prima come una principessa,
poi come una regina. Ti ho scelto perché nessuna mano mi ha accarezzato con la
tua dolcezza e i tuoi indugi. Perché quando mi specchio nei tuoi occhi mi vedo
diversa. Perché tu sei diverso.- un’altra piccola ma interminabile pausa- I
tuoi occhi Rodolphus… ti ho sposato per quegli occhi così limpidi che potevano
salvarmi ma hanno preferito affogare con me; ti ho sposato perché amo la luce
della ribalta, ma ho bisogno di una controparte.
-
Mi
hai sposato solo per convenienza insomma.
-
E
tu perché hai scelto me?
-
Per
la vena di pazzia che scorreva nel tuo sangue blu, per i sorrisi dolci e
maliziosi al contempo, per il tuo essere ogni volta una persona diversa.
-
Vedi,
infondo ci siamo scelti per motivi assai simili. Io amo il tuo sentirti a
disagio e fuori posto anche lì dove avresti il diritto di governare, e tu
perché ogni mattina non sai con chi ti troverai a dividere la giornata. Ci
amiamo perché non siamo adatti a questa vita. È per questo che anche il Lord di
ha scelti, ha sentito la nostra incompiutezza e il nostro disadattamento e ci
ha proposto una strada alternativa.
L’uomo
strinse i pugni.
-
Non
tremare amore mio, non devi temere né per me né per te. Io continuo a credere
nel Lord e so che salverà le nostre anime corrotte. Dopotutto abbiamo solo
lottato per un mondo diverso, in cui non dovessimo temere tribunali babbani
della Santa Inquisizione o chissà quale altra diavoleria babbana. Il nostro
progetto non vale forse la pena di qualche sacrificio di maghi purosangue e di
babbani?
Avevano
parlato più in quelle poche ora che da quando si erano sposati e così Rodolphus
si decise a porre quel quesito che da tempo ormai gli scavava l’anima.
-
Cosa
c’è successo Bellatrix? Perché ci siamo allontanati così tanto?
-
Non
siamo mai così lontani da non vederci o non sentirci.- mise una mano sul suo
cuore- Io ti sento Rodolphus… tu mi senti?
-
Sì…-
mormorò sulle labbra di lei, poi si chinò per un lungo ed agognato bacio.
Le
loro labbra si unirono e le loro anime s’intrecciarono ancora una volta per
merito di quell’oscura alchimia che è l’amore.
-
Arrivano…-
le sussurrò l’uomo sulle labbra.
-
Lo
so.
-
Possiamo
ancora scappare!
-
No…-
sussurrò.
-
Ti
amo Bellatrix.
-
Ti
amo Rodolphus.
Pochi
istanti dopo la pesante porta di mogano della Lestrange Manor cadeva al suolo,
mentre una moltitudine di maghi con le bacchette sguainate, li circondava.
-
Rodolphus
Lestrange! Bellatrix Black Lestrange! Siete accusati di essere in combutta con
Lord Voldemort!
Istintivamente
l’uomo cinse la moglie con le proprie braccia, quasi a volerla proteggere da
quella volgare marmaglia che li guardava con occhi accusatori.
Che
cosa ne sapevano loro? Come potevano permettersi di giudicare?
Gli
uomini li separarono con la forza e, mentre veniva portata via, Bellatrix
proruppe in una risata che poco aveva di umano.
-
È
pazza! È pazza!- era la voce che circolava tra gli uomini e le donne presenti.
Rodolphus
chinò il capo, sconfitto.
Non
aveva saputo proteggere la donna che amava.
***
Non
si rividero più fino al processo, ma fu solo una perdita di tempo.
Bellatrix
non fece che confermare la sua assoluta fedeltà a quell’uomo che li aveva
abbandonati e Rodolphus rimase al suo fianco, come sempre era stato da quando
si erano conosciuti, poi furono mandati ad Azkban.
Ogni
ora di ogni giorno il pensiero di lui correva a lei, ed in un angolo del suo
cuore lui si domandava se lei facesse lo stesso.
Non
aveva risposte, mentre si trascinava da un giorno all’altro in attesa di
qualcosa.
Di
qualsiasi cosa.
E
quel qualcosa arrivò.
Con
un rumore sordo la porta della cella si abbatté al suolo e Rodolphus uscì
lentamente dalla sua cella, lo sguardo che vagava sulle altre forme scure che
sembravano risorgere dalle tenebre della morte.
-
Rodolphus.-
lo chiamò una voce ben conosciuta- Vedi che è tornato a salvarci?
Lui
sorrise alla donna che amava. Era ancora bellissima nonostante i capelli
scarmigliati e il vestito consumato.
Le
prese le mani scheletriche e per un attimo l’anello di matrimonio e quello di
fidanzamento rischiarono di cadere da quelle dita così magre e scheletriche, ma
la donna li trattenne saldamente, così come aveva saputo trattenere l’uomo.
-
Andiamo!
Il nostro Signore ci chiama.
Lui
fece un segno d’assenso e s’incamminò dietro gli altri DeathEathers che, per la
prima volta dopo anni, assaporavano nuovamente il sapore della libertà.
-
Bellatrix…-
lei si voltò- Ti amo e ti ho sempre amata.
-
Lo
so Rodolphus, lo so.