Sospetti e Rimpianti
Conan, nonostante si sia
parzialmente convinto ad indossare quel costume da gatto, si appiccica alla
porta d'entrata perché non vuole che altri, del tipo la squadra dei giovani
detective, Sonoko e soprattutto quel pallone gonfiato di Heiji lo vedano
conciato in quello stato ridicolo e penoso.
Ran, vedendolo così ostinato ed
irremovibile, lo prende in braccio, ignorando deliberatamente le sue
suppliche.
-Bene, noi andiamo papà! Chiudi tu la porta.- dice Ran, tenendo in
braccio Conan.
-Ci vediamo stasera.- saluta Kogoro.
-Ran, non voglio
uscire così.- si lagna il bambino.
-Forza, micetto. Una strega non può uscire
senza il suo fedele gatto nero.- enuncia Ran, scendendo la
scale.
-Ma...-
-Niente ma! Per cui, andiamo fuori.-
-Miao...-
-Ecco!
Così mi piaci, micio.-
Ran tiene in braccio volentieri il
piccolo Conan, gli ricorda troppo Shinichi quando era piccolo.
Eh, già!
Quello stupido di Shinichi che la chiama una volta ogni tanto e quando si fa
rivedere, scompare poco dopo. Insomma, non c'è da fidarsi granché di quello
sbarbatello, come lo chiama Kogoro, ma lei lo aspetta soprattutto per fargli
provare alcune mosse di Karate.
-Ran...- pensa
Shinichi, guardando la giovane.
-Qualcosa non va, Conan?- chiede lei,
visto che il bambino la guarda.
-No, niente. È solo che stai bene con questo
vestito.-
-Questo? Me lo ha regalato Shinichi l'anno scorso, prima che io e
te ci conoscessimo.-
-Mi spieghi una cosa?-
-Perché devo essere vestito da
gatto? Non era meglio un vampiro?-
Ran ride vedendo il buffo broncio
messo da Conan dopo aver fatto quella domanda, ma non può certo dirgli che
quando è andata al negozio di costumi, l'unico rimasto della sua taglia era
quello del gatto nero... non la prenderebbe molto bene.
-Per un motivo molto
semplice e credo di avertelo detto anche prima: una strega che si rispetti deve
avere il suo micino nero. E io ho il mio, ovvero te.- rivela Ran, dandogli un
buffetto sulla fronte.
-Ma...- inizia Conan.
-E poi sei ancora più dolce
vestito così.-
-Se lo dici tu...-
-Oh Ran! Vorrei tornare indietro a quel giorno e darti retta, per una volta. Se non ti avessi lasciato al Luna Park a quest'ora sarei ancora me stesso e non vivrei nel terrore che tu e Kogoro possiate cader vittime di quella dannata organizzazione. Però devo ammettere che la vita di Conan è stata utile, perché ti ha mostrato a me con occhi diversi. Non sei poi tanto burbera ed aggressiva come dai a vedere.- pensa Shinichi, accoccolandosi con la testolina sulla spalla di Ran.
Ran lo osserva e, in tutta risposta,
gli domanda:
-Conan... non vorrai dormire, spero?-
-No, sto solo qui
vicino a te.- mormora il piccoletto.
Nulla le toglie dalla testa che
probabilmente sia lui, anche se in più di un'occasione i suoi sospetti si sono
rivelati infondati.
Amorevolmente, Ran gli accarezza i capelli, notando
sempre di più quanto lui sia simile a Shinichi, così inizia a
pensare:
-Nessuno mi toglierà dalla testa che tra te e Shinichi c'è un
legame... siete troppo simili: il carattere, l'intelletto, la passione sfrenata
per i gialli e la risoluzione di omicidi. Probabilmente mi sbaglio, ma anche
altre volte sono stata sul punto di rinunciare... eppure, in seguito, c'è sempre
stato qualcosa che mi ha fatto sospettare ancora di più. Che cosa cerchi di
dirmi, eh Conan? Che cosa nascondi dietro la tua maschera di bambino delle
elementari... questa sera sarà il momento della verità, vedrai. Volente o
nolente, ti convincerò a vuotare il sacco, contaci! Perché io devo
sapere...-
Eccoci
alla fine di questo 3 capitolo, spero vi piaccia e un piccolo spoiler ve lo
dico...
Preparate i fazzoletti (sempre se servono
XD) il prossimo capitolo sarà dedicato ai ricordi
Kiss Shurei