Red
Killers
Cap.1
La
ragazza spronò il cavallo ad andare più veloce,
in un galoppo sfrenato. Il
mantello nero che si agitava al vento nascondeva in parte il suo viso,
almeno
quanto bastava per tener segreta agli sconosciuti la sua
identità e quantomeno
il suo sesso. La sua spada sbatteva violentemente sulle sue gambe
ancora
intente ad incitare il cavallo. La notte era già scesa sulla
foresta, e la
fanciulla si sentiva osservata da sguardi indiscreti. In lontananza
sentiva le
urla: segno delle prime trasformazioni al di là del bosco,
probabilmente presso
la passata cittadella. Quella piccola e pacifica città senza
mura che aveva
ospitato la fanciulla nei giorni precedenti adesso stava passando
l’Inferno.
Poi finalmente la luna, timidamente, appariva sopra la sua testa e gli
zoccoli
del cavallo iniziarono a risuonare sui grandi mattoni della strada.
Davanti a
loro le luci della città iniziavano a spegnersi e le
guardie, sempre più
impazienti di lasciare il posto di guardia, camminavano sulle mura con
l’arco
tra le mani.
Il
cavallo si arrestò di fronte al grandissimo portone di legno
massiccio
intagliato, sul quale si notavano grandi solchi, simili a graffi. Una
voce
risuonò da dietro al portone: “Chi sei straniero?
Hai qualche problema? Nessuno
ti ha informato che dopo il calar del sole nessuno può
entrare in città? Adesso
vattene e non crearmi problemi…” e nello stesso
tempo una piccola finestrella
si apriva e un occhio color ceruleo appariva per scrutare meglio il
visitatore.
La ragazza scese da cavallo e si avvicinò alla finestrella
con passo agile.
Sorrise in un ghigno che innervosì la guardia e disse:
“Ho i miei buoni motivi
per voler entrare in città… E se non ti dispiace,
ho anche molta fretta di
farlo! Dopo aver cavalcato per ore, non sono in grado di combattere
quei
mostri. Magari domani…” e così si
voltò verso il suo destriero pronta a
risalire a cavallo. L’uomo subito chiamò
un’altra guardia che lo aiutasse ad
aprire tutti i chiavistelli che serravano il portone. Ed aperto questo
si
appoggiò ad un panchetto attendendo che lo straniero fosse
entrato. La ragazza
superò la porta e si avviò verso la piazza della
città, intanto le due guardie
si affrettavano a chiudere le porte con chiavistelli e sbarre di ferro,
e così
chiudevano al di là di esse altre urla di terrore e tutto
quel che c’era di
spaventoso…
*Fine
capitolo*