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Autore: Shira    23/11/2009    2 recensioni
Questa fanfiction che vi apprestate a leggere, è una nuova versione, rivista e corretta, di "Scuola Superiore". L'età dei personaggi cambierà, così come cambieranno altri elementi della fanfiction, in virtù di questi cambiamenti ho deciso di non cancellare "Scuola Superiore" così anche chi dovesse preferire la vecchia versione potrà rileggersela quanto vuole. Per chi volesse invece una nuova versione, mantenendo però inalterata la trama, ecco la fanfiction che fa per voi.
Chichi, Bulma e C18 sono delle ragazze normali, che hanno una vita normale, Goku e Crilin sono due abili giocatori di baseball, Vegeta è un ragazzo solitario e ribelle, anche lui ottimo giocatore di baseball. E se i loro destini si unissero, magari per colpa delle mura di una semplice scuola?
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Crilin, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco a voi il secondo capitolo di questa rivisitazione. Come potrete vedere ci sono delle parti aggiunte, il capitolo seguente (o quello dopo ancora) sarà completamente inedito, allo stesso modo nel proseguire della fanficiton vi troverete di fronte ad altri capitoli inediti come anche a parti tagliate. Spero che le migliorie apportate vi piacciano. Buona lettura! ^_^

 

 

Il primo giorno di scuola (Seconda Parte)

 

Goku si alzò dal banco, con un sorriso, e si diresse verso le tre ragazze.

“Buongiorno, ragazze, io sono Goku, piacere di conoscervi!”

Gli occhi di Chichi lanciarono un barlume di speranza, mentre osservava rapita il “suo” Goku.

“Ciao Goku, io mi chiamo Chichi. Chichi Morris”

Goku le sorrise, mentre il cuore della ragazza si scioglieva progressivamente.

“Come mai sei venuto qui, Goku?” gli chiese Bulma, con un sorriso.

Chissà, magari aveva notato la sua amica e voleva parlare con lei.

Chichi non aveva mai avuto una relazione sentimentale, forse era il momento giusto…

“Volevo chiedervi aiuto. Io ed il mio amico Crilin non siamo capaci di fare disegno tecnico. Potete aiutarci?”

Gli occhi di Chichi si spensero, mentre la testa di Bulma cadeva sul banco, incredula.

Non ci poteva credere…

Era venuto solo per disegno tecnico??

Chichi lo guardò, sorridendogli.

“Va bene. Puoi venire qui, così ti insegno”

Si girò verso l’amica bionda, guardandola con occhi speranzosi.

“Non è che potresti andare vicino a Crilin? Solo per queste due ore, ti prego!”

La biondina la guardò incredula, ma poi accettò, scuotendo le spalle.

 

Goku si sedette al posto di C18 e sorrise a Chichi.

“Bene, Chichi, sono pronto!”

La ragazza rimase incredula.

Aveva sempre odiato il suo nome, ma pronunciato da lui le sembrava bellissimo.

Bulma, intanto, le strizzava l’occhio senza farsi vedere da Goku e la incoraggiava.

“Bene, Goku, osserva, è molto facile”

Lasciamo Chichi intenta a dare spiegazioni a quel testone di Goku e spostiamoci di qualche metro, dove troviamo C18 e Crilin.

 

“Allora, nanerottolo, è facile!”

Lui annuì leggermente, ma in realtà non stava affatto seguendo la spiegazione .

Si limitava ad annuire, perso nella contemplazione della bellezza di quella ragazza.

C18 si fermò, osservando il suo sguardo da pesce lesso. Secondo lei non aveva ascoltato nemmeno mezza parola.

“…e, come dicevo, ieri mi sono presa un tumore e sono morta…”

Come previsto, Crilin annuì come sempre, senza dare nessun segno di aver compreso cosa aveva detto la ragazza.

Ecco, adesso lei aveva la prova che non la stava ascoltando.

Odiava non essere ascoltata.

“Tu non mi stai ascoltando!”

Crilin, vedendo gli occhi di ghiaccio della sua bella, riacquistò immediatamente l’uso della ragione.

“Eh? No…io…stavo ascoltando!”

Lei lo guardò scettica, alzando un sopracciglio.

“Allora, su, cosa ho detto?”

Crilin rimase di sasso, non sapeva cosa dire. La ragazza sbuffò, scocciata.

Il piccolo ragazzo abbassò la testa, mogio, mogio.

“Scusami…”

La rialzò, guardandola con un sorrisone a trentadue denti che le strappò un piccolo sorriso.

C18 decise di rimettersi al lavoro e, con dolcezza, picchiettò sulla testa del ragazzo con la riga da disegno, per fargli capire che doveva concentrarsi.

Ma lui la spiazzò con una domanda.

“Baker non è un cognome di queste parti. Da dove vieni?”

Lei lo guardò con un sorriso divertito, certo che quel ragazzo era davvero curioso!

“Vengo da San Saba”

Lui la guardò con un’espressione stupita.

San Saba?

E dove diavolo era San Saba?!

“Ehm…dove si trova?”

Lei rise brevemente, e smise non appena il prof la guardò male.

Era abituata quella domanda, non trovava mai nessuno che sapesse dove si trovava la sua città d’origine.

“E’ una piccola città del Texas”

Lui annuì, interessato.

 

Passò qualche secondo di silenzio, poi lui la guardò con gli occhioni luccicanti.

“Ma quindi sei texana?”

Lei annuì, guardandolo con sufficienza.

Veniva dal Texas, ovvio che fosse texana!

“Hai anche il cappello da cowboy?”

Gli occhioni speranzosi di quel ragazzo strapparono un’altra risata a C18.

Oddio, incredibile.

Quel ragazzo era rimasto ai tempi del Far West!

Lei annuì brevemente

“Però guarda che è finita l’epopea western. Ce l’ho, così come ho gli stivali con gli speroni, ma sono solo simbolo della tradizione”

Gli occhi di lui si allargarono ancora di più

“Hai anche gli stivali? Me li fai vedere?”

La ragazza gli sorrise, poi restò qualche secondo pensierosa.

Bè, poteva anche portarlo a casa sua a vedere cappello e stivali.

In fondo, che male c’era?

“Va bene, dopo la scuola puoi passare da casa mia”

Il piccoletto annuì, felice, poi si immerse nuovamente nel disegno tecnico.

Una domanda di C18 lo fermò

“E tu di dove sei?”

“Oh, io sono nato a New York, ma mi sono trasferito qui a Philadelphia quando avevo solo 4 anni, quindi mi considero a tutti gli effetti un cittadino di Philadelphia!”

Lei annuì, sorridendogli.

Quel tipo era simpatico, in fondo.

 

DRIIIIN

La campanella fermò i pensieri di tutti.

Crilin era felicissimo, aveva passato un po’ di tempo insieme alla ragazza dei suoi sogni.

C18 era contenta, quel ragazzo sembrava interessante.

Chichi era al settimo cielo, Goku le sembrava sempre più splendido.

Goku era allegro, quella ragazza, Chichi, sembrava davvero simpatica.

Solo Bulma si era annoiata.

 

Il prof fece a tutti gesto di andare pure a fare ricreazione, ed un’onda di studenti uscì rombando dalla classe.

“Bè, io raggiungo Buster. Ciao, Crilin!”

“Oh…ciao…”

Il ragazzo era triste.

Sapeva che lei era fidanzata (l’aveva fatto presente il prof alla prima ora) ma non si aspettava che lui fosse di quella scuola.

Goku si avvicinò a lui

“Heilà, amico! Come mai quella faccia?”

Il nanerottolo alzò la testa, lanciandogli uno sguardo pieno di dolore

“Il suo fidanzato è di questa scuola”

Goku annuì, mentre proseguiva a mangiare la sua focaccia.

“E chi è?”

“Mha…un certo Buster”

Per poco Goku non si strozzò con la sua merenda.

“Buster? Il battitore della Dream Star?”

Crilin fece spallucce.

“Bho, penso di sì”

Gli occhi di Goku mandarono un luccichio di gioia.

Aveva convinto i suoi genitori a fargli cambiare scuola non appena era venuto a conoscenza della bocciatura di Buster!

Ora si trovavano nella stessa scuola, e per di più aveva la concreta possibilità di conoscerlo, tramite quelle tre ragazze.

Non poteva andare meglio di così.

 

Crilin, nel frattempo, era sempre più triste.

Non solo C18 era fidanzata, ma era anche fidanzata con uno carino, ricco e famoso.

Fantastico.

Decisamente non poteva competere.

Ricco, era abbastanza ricco…ma in quanto a bello e famoso…

 

Nel corridoio, intanto, C18 aveva raggiunto Buster.

“Buster!”

Il ragazzo era appoggiato al termosifone e si staccò, sentendosi chiamare

“Oh, ciao piccola!”

La prese tra le sue braccia e le stampò un grosso bacio sulle labbra.

“Che ne dici se stasera passo a casa tua?” le chiese malizioso, iniziando a baciarla sul collo

“No. Oggi viene a casa mia un mio nuovo amico. E comunque sarebbe stato no anche se fossi stata sola” si staccò da lui, guardandolo male. Era stata chiara con lui. Ok ai baci, anche passionali, ma niente di più.

Lei non si sentiva ancora pronta e comunque non si sarebbe mai concessa ad uno con cui stava solo per la sua fama.

Lui la guardò, alzando un sopracciglio.

“Uhm…devo essere geloso?”

La ragazza bionda scosse le spalle con noncuranza, guardandolo con sufficienza.

Geloso di cosa? Lui era carino, ricco e famoso, perché mai avrebbe dovuto tradirlo?

“No. Non che un po’ di gelosia ti farebbe male…”

Buster scosse la testa. Tz, lui aveva una reputazione da difendere.

E poi non sarebbe mai stato geloso di lei. Per lui era solo una ragazza da portare a letto, l’unica cosa che gli premeva era che non ci riuscisse qualcun altro prima di lui.

In quel momento Goku e Crilin gli passarono davanti, ed il moro si fermò.

“Hey, tu sei Buster, della Dream Star, vero?”

Buster annuì, squadrando il nuovo arrivato.

Ah, sì, lo ricordava!

Aveva visto una sua partita tempo fa, era il lanciatore del Phire Team.

Squadrò il suo amico, ricordava anche lui. Il battitore del Phire Team.

Goku era emozionantissimo: stava parlando con Buster Sonic!

“Ecco…io…volevo chiederti…se…ti andrebbe qualche minilancio…”

“Vuoi provare a farmi strike?”

Il ragazzo più giovane annuì, imbarazzato, mentre quello più grande scoppiò in una grassa risata.

“Ok, pivello. Oggi, alle quattro, nel campetto dove avete gareggiato contro lo Shark Team”

“Bene, ci sarò!”

 

DRIIIIN

Il suono della campanella mise fine alla conversazione.

Crilin si affrettò a tornare dentro. Sicuramente C18 e Buster si sarebbero salutati con un bacio, e lui non poteva reggerne la visione.

Come previsto, infatti, Buster baciò C18 con forza, forse troppa, e ricevette un’occhiataccia dalla sua fidanzata, che si affrettò ad entrare in classe.

Goku tornò al suo banco con gli occhi luccicanti ed il cuore colmo di gioia.

Avrebbe fatto dei lanci con il grande Buster!

 

Goku e C18 erano ritornati ai loro banchi, quando il professore di Latino entrò in classe.

Era un uomo sulla quarantina, con i capelli neri leggermente ingrigiti agli angoli ed una dose abbondante di gel a tenergli ferma la chioma.

I suoi occhi erano azzurri e i lineamenti gentili.

Indossava una giacca di tweed e dei pantaloni in flanella, ai piedi portava dei mocassini.

“Salve, io sono il vostro prof di Latino, non mi sembra il caso di cominciare fin dal primo giorno, quindi durante quest’ora parlate pure liberamente fra di voi, basta che non facciate troppa confusione perché nelle altre classi stanno lavorando, per la prossima volta procuratevi un vocabolario bilingue di Latino.”

I ragazzi annuirono ed iniziarono a chiacchierare, allegri.

Goku si isolò nei suoi pensieri, incapace di pensare ad altro se non alla sfida di quel giorno.

 

 

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Ringrazio tutti coloro che hanno letto il capitolo precedente, in particolare:

Vegetalover: Sono contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto, spero ti piaccia anche questo. Per Vegeta e Bulma saranno presenti parti inedite e parti tagliate, inoltre ci saranno altre novità riguardanti loro due ^^

BulmaMiky: Contenta che ti sia piaciuta ^^ Bene, se non hai letto l'altra per te sarà tutto una sorpresa XD

bulma4ever: Grazie (me arrossisce per i complimenti), sono contenta che la fanfiction ti piaccia ^^ Per il carattere: sì, ho deciso di cambiare qualche carattere per conformarlo maggiormente al carattere originario del PG, anche Vegeta inizialmente lo troverete molto cambiato rispetto all'altra fiction ^^

  
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