PARTE SECONDA
Alex Dino
Al termine della guerra, ognuno di noi cercò di tornare alla vita quotidiana. Non era facile, specialmente per Kira che cambiò radicalmente. Nel profondo rimase sempre lo stesso, ma ormai aveva perso l’aria smarrita e fanciullesca per acquisire espressioni più adulte, specie quando si soffermava a guardare lontano, attraverso il cielo, domandandosi perché mai fosse ancora vivo, perché fosse sopravvissuto a tutto quello che ci era successo. Per quanto mi era possibile, cercavo di tirarlo su, di scuoterlo in qualche modo, riportandolo al presente e al futuro che avevamo voluto con tutte le nostre forze. E allora, grazie anche alla vivacità di Cagalli e all’allegria dei bambini di cui adesso si prendeva cura insieme a Lacus e al Reverendo Malchio, tornava a sorridere.
Sopravvissuto al duello con il Capitano
Riflettendoci su, Cagalli sorrise: era vero, quando ancora non conosceva la verità, per un attimo aveva temuto di innamorarsi di Kira. Se non lo aveva fatto, era stato unicamente perché all’epoca lui aveva già una ragazza – Fllay Allster, rimasta uccisa durante l’ultima battaglia a Jachin Due – e anche perché proprio in quel periodo aveva conosciuto me. Mi ringraziò per aver contribuito a scongiurare quel tragico sentimento. Nessuno di noi due sapeva se anche per Kira era stato lo stesso, né preferimmo indagare. Il vederli molto uniti, a dirla tutta, mi aveva inizialmente portato a credere che l’interesse fosse reciproco. Quel dubbio, comunque, lo tenni per me solo, in quanto ritenevo inutile rimuginare su un assunto che non aveva ragione di esistere e che, per fortuna, non era riuscito a compromettere nulla fra loro.
Non conosco i dettagli, ma so che Fllay Allster aveva segnato indelebilmente Kira, nel bene e nel male. Se fosse sopravvissuta, immagino che avrebbe potuto creare diversi problemi alla nascente relazione fra lui e Lacus, considerato anche il fatto che, forse, Kira ne era ancora in qualche modo innamorato. Vedendolo insieme a Lacus, infatti, mi domandavo spesso se formassero davvero una coppia o meno. Dopotutto, a furia di guardare altrove, avevo perso la mia promessa sposa perché lei aveva preferito Kira. Non me lo aveva mai tenuto nascosto: non credo che dimenticherò mai il pomeriggio in cui, sorridendo, mi disse che lui le piaceva molto. Avrei potuto intendere quelle parole come un apprezzamento alla personalità del mio migliore amico, e invece, forse a causa della coscienza sporca, interpretai in modo affrettato, eppure esatto, i sentimenti che Lacus aveva iniziato a provare per lui. Confesso con una certa vergogna che, pur non provando reale gelosia, quella volta la baciai proprio nel goffo tentativo di ristabilire ordine in quel caos che rischiava di compromettere il mio futuro con lei – all’epoca comunque, non avevo ancora conosciuto Cagalli, altrimenti avrei forse dato meno importanza alle sue parole. Quando poi avevo visto Lacus parlare insieme a Kira sulla Kusanagi, dopo un certo smarrimento iniziale perché non abituato all’idea, mi ero persino scoperto contento per loro.
Ad ogni modo, oltre al pensiero costante a mio padre e alla guerra, credo che il vero motivo per cui non entrai in crisi avesse i capelli biondi e gli occhi dorati, nonché un cervellino niente male: non potevo immaginare se ci fossero o no progressi fra Kira e Lacus, ma io ero felice con Cagalli, perché finalmente mi era concesso di amare la persona che io avevo scelto e che a sua volta aveva scelto me. La sola idea di poterla stringere o baciare, o anche solo il vederla appena sveglio, mi riempiva di vita. Logicamente fra noi non era tutto rose e fiori. Testardi, gelosi e dotati entrambi di un pessimo carattere, a volte ci beccavamo su piccole cose, ma fortunatamente eravamo abbastanza intelligenti da non darvi mai troppo peso, risollevando poi la situazione con un sorriso o una battuta, in nome di quella serenità che avevamo conquistato con grande fatica e di quell’amore che ci aveva dato la forza e la speranza necessarie per ricominciare tutto da capo. Insieme.
Quanto agli altri nostri compagni, Yzak e Dearka erano stati reintegrati in ZAFT, mentre i membri dell’Archangel e buona parte di quelli dell’Eternal, compresi il Comandante Waltfeld ed il suo braccio destro Martin DaCosta, avevano deciso di rimanere a Orb, quasi tutti sotto falso nome per questioni ovvie. Stesso destino era toccato a me: esule volontario di PLANT, grazie ad un accordo con Eileen Canaver, la donna che era succeduta a mio padre alla presidenza delle nostre colonie, lasciai l’Esercito, tornando ad essere un semplice civile, ed assunsi la nuova identità di Alex Dino. Mi trasferii nel palazzo degli Athha con l’intenzione di fare da guardia del corpo alla Principessa, unica erede, e lei mi concesse generosamente l’accesso alla sua nobile casata. Vista la mia adorazione per lei, vivere con Cagalli mi piaceva, per cui non avevo la minima ragione per poter essere scontento dei due anni che trascorsi con lei.
E quindi giustamente uno si chiede: e allora perché se n'è andato? *___*
Spero di spiegarlo in modo coerente e sensato nei prossimi capitoli. Per cui, se dovessi toppare su qualche passaggio, non abbiate timore di farmelo notare. Anzi, non abbiate pietà. è_é
Grazie a chi segue ancora questa storia e a chi è così gentile da lasciarmi due righe. ^^
Shainareth