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Autore: Shainareth    24/11/2009    3 recensioni
[Gundam SEED/Gundam SEED Destiny] Quella che segue è una fanfiction che, sostanzialmente, non offre alcuna novità a livello di trama, salvo poche eccezioni, in quanto ripercorre tutta la storia delle due guerre del Bloody Valentine vissute in prima persona da Athrun Zala. Ecco, forse è questa l'unica particolarità: una panoramica su entrambe le serie di Gundam SEED e Gundam SEED Destiny, viste con i suoi occhi e raccontate dalla sua bocca. In definitiva, si tratta di un approfondito studio a trecentosessanta gradi del suo personaggio.
Ho preferito perciò non tediare i lettori con dei capitoli lunghi e particolareggiati, concentrandomi piuttosto sui pensieri e, soprattutto, sugli stati d'animo del protagonista.
Non so quanto possa risultare credibile o attendibile questa mia versione di Athrun, mi auguro però di essere per lo meno riuscita a comprenderne, seppur in minima parte, la profondità. Spero non con la cecità propria della sciocca fangirl che sono.
Infine, ringrazio Atlantislux per il betaggio e per i preziosi consigli.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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PARTE SECONDA




Alex Dino




Al termine della guerra, ognuno di noi cercò di tornare alla vita quotidiana. Non era facile, specialmente per Kira che cambiò radicalmente. Nel profondo rimase sempre lo stesso, ma ormai aveva perso l’aria smarrita e fanciullesca per acquisire espressioni più adulte, specie quando si soffermava a guardare lontano, attraverso il cielo, domandandosi perché mai fosse ancora vivo, perché fosse sopravvissuto a tutto quello che ci era successo. Per quanto mi era possibile, cercavo di tirarlo su, di scuoterlo in qualche modo, riportandolo al presente e al futuro che avevamo voluto con tutte le nostre forze. E allora, grazie anche alla vivacità di Cagalli e all’allegria dei bambini di cui adesso si prendeva cura insieme a Lacus e al Reverendo Malchio, tornava a sorridere.

   Sopravvissuto al duello con il Capitano La Klueze che invece era stato spazzato via dal breve, debole raggio che il GENESIS aveva sparato prima di esplodere, si premurò di raccontarci quel che aveva scoperto nei laboratori della Colonia Mendel in cui si era intrufolato nel tentativo di aiutare il Maggiore La Fllaga nella sua infinita, tragica giostra armata contro La Klueze: quello era il luogo in cui lui e Cagalli erano venuti al mondo. I loro veri genitori, scienziati di grande fama, erano morti in seguito ad un attentato dei Blue Cosmos il giorno della loro nascita. La donna della foto si chiama Via Hibiki, ed era stata lei a concepirli. Tuttavia, le era stato concesso di partorire soltanto la bambina, perché l’altro gemello era stato scelto da suo marito, il dottor Ulen Hibiki, per divenire la più perfetta delle creature esistenti, il Coordinator Definitivo – ragion per cui, pur non essendo stato addestrato alla guerra come me e gli altri, Kira risultava essere al nostro stesso livello in battaglia, se non addirittura superiore. Era quindi stato prelevato in fase embrionale dal ventre della donna e trasferito in un utero artificiale che avrebbe dovuto sopperire a tutte le mancanze di quello naturale. Quell’orribile operazione era già stata ripetuta svariate volte, portando al decesso di tutti gli altri feti, probabilmente i fratelli maggiori di Kira e Cagalli. A spiegarci ulteriori dettagli, ci pensarono, con grande sofferenza, i signori Yamato, gli zii che avevano cresciuto Kira con quell’amore che i suoi veri genitori non avevano saputo o potuto dare a lui e a tutti gli altri figli a cui avevano tentato di dare la vita, seppur in modo discutibile. Il loro lavoro, quello del dottor Hibiki e sua moglie, vittima dell’uomo che aveva sposato, aveva provocato parecchio scompiglio nell’etica professionale di biologi e genetisti, e di conseguenza aveva scatenato devastanti e sproporzionate reazioni fra le file dei Blue Cosmos. Non potendo fare altrimenti, per garantire almeno la sopravvivenza dei due gemelli, i signori Yamato erano stati costretti a dividerli, tenendo con loro il maschio, più a rischio e pertanto più bisognoso d’amore, e affidando la femmina alle mani di un uomo potente, il Delegato di Orb, pronto a tutto per difenderla. Kira e Cagalli avevano dunque vissuto i primi quindici anni della loro vita ignorando l’uno l’esistenza dell’altra, e se si erano incontrati su Heliopolis poco prima che questa venisse distrutta, lo dovevano unicamente ad un colpo di fortuna, lo stesso che li aveva fatti riunire anche in Libia. Temendo perciò che il loro rapporto di amicizia potesse evolversi in modo sbagliato per due fratelli, prima di morire Uzumi-sama aveva ritenuto opportuno avvertire della cosa almeno sua figlia – poiché tale era Cagalli ai suoi occhi – senza però poter scendere nei particolari.

   Riflettendoci su, Cagalli sorrise: era vero, quando ancora non conosceva la verità, per un attimo aveva temuto di innamorarsi di Kira. Se non lo aveva fatto, era stato unicamente perché all’epoca lui aveva già una ragazza – Fllay Allster, rimasta uccisa durante l’ultima battaglia a Jachin Due – e anche perché proprio in quel periodo aveva conosciuto me. Mi ringraziò per aver contribuito a scongiurare quel tragico sentimento. Nessuno di noi due sapeva se anche per Kira era stato lo stesso, né preferimmo indagare. Il vederli molto uniti, a dirla tutta, mi aveva inizialmente portato a credere che l’interesse fosse reciproco. Quel dubbio, comunque, lo tenni per me solo, in quanto ritenevo inutile rimuginare su un assunto che non aveva ragione di esistere e che, per fortuna, non era riuscito a compromettere nulla fra loro.

   Non conosco i dettagli, ma so che Fllay Allster aveva segnato indelebilmente Kira, nel bene e nel male. Se fosse sopravvissuta, immagino che avrebbe potuto creare diversi problemi alla nascente relazione fra lui e Lacus, considerato anche il fatto che, forse, Kira ne era ancora in qualche modo innamorato. Vedendolo insieme a Lacus, infatti, mi domandavo spesso se formassero davvero una coppia o meno. Dopotutto, a furia di guardare altrove, avevo perso la mia promessa sposa perché lei aveva preferito Kira. Non me lo aveva mai tenuto nascosto: non credo che dimenticherò mai il pomeriggio in cui, sorridendo, mi disse che lui le piaceva molto. Avrei potuto intendere quelle parole come un apprezzamento alla personalità del mio migliore amico, e invece, forse a causa della coscienza sporca, interpretai in modo affrettato, eppure esatto, i sentimenti che Lacus aveva iniziato a provare per lui. Confesso con una certa vergogna che, pur non provando reale gelosia, quella volta la baciai proprio nel goffo tentativo di ristabilire ordine in quel caos che rischiava di compromettere il mio futuro con lei – all’epoca comunque, non avevo ancora conosciuto Cagalli, altrimenti avrei forse dato meno importanza alle sue parole. Quando poi avevo visto Lacus parlare insieme a Kira sulla Kusanagi, dopo un certo smarrimento iniziale perché non abituato all’idea, mi ero persino scoperto contento per loro.

   Ad ogni modo, oltre al pensiero costante a mio padre e alla guerra, credo che il vero motivo per cui non entrai in crisi avesse i capelli biondi e gli occhi dorati, nonché un cervellino niente male: non potevo immaginare se ci fossero o no progressi fra Kira e Lacus, ma io ero felice con Cagalli, perché finalmente mi era concesso di amare la persona che io avevo scelto e che a sua volta aveva scelto me. La sola idea di poterla stringere o baciare, o anche solo il vederla appena sveglio, mi riempiva di vita. Logicamente fra noi non era tutto rose e fiori. Testardi, gelosi e dotati entrambi di un pessimo carattere, a volte ci beccavamo su piccole cose, ma fortunatamente eravamo abbastanza intelligenti da non darvi mai troppo peso, risollevando poi la situazione con un sorriso o una battuta, in nome di quella serenità che avevamo conquistato con grande fatica e di quell’amore che ci aveva dato la forza e la speranza necessarie per ricominciare tutto da capo. Insieme.

   Quanto agli altri nostri compagni, Yzak e Dearka erano stati reintegrati in ZAFT, mentre i membri dell’Archangel e buona parte di quelli dell’Eternal, compresi il Comandante Waltfeld ed il suo braccio destro Martin DaCosta, avevano deciso di rimanere a Orb, quasi tutti sotto falso nome per questioni ovvie. Stesso destino era toccato a me: esule volontario di PLANT, grazie ad un accordo con Eileen Canaver, la donna che era succeduta a mio padre alla presidenza delle nostre colonie, lasciai l’Esercito, tornando ad essere un semplice civile, ed assunsi la nuova identità di Alex Dino. Mi trasferii nel palazzo degli Athha con l’intenzione di fare da guardia del corpo alla Principessa, unica erede, e lei mi concesse generosamente l’accesso alla sua nobile casata. Vista la mia adorazione per lei, vivere con Cagalli mi piaceva, per cui non avevo la minima ragione per poter essere scontento dei due anni che trascorsi con lei.













E quindi giustamente uno si chiede: e allora perché se n'è andato? *___*
Spero di spiegarlo in modo coerente e sensato nei prossimi capitoli. Per cui, se dovessi toppare su qualche passaggio, non abbiate timore di farmelo notare. Anzi, non abbiate pietà. è_é
Grazie a chi segue ancora questa storia e a chi è così gentile da lasciarmi due righe. ^^
Shainareth





  
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