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Autore: Grindellaik    07/12/2009    3 recensioni
Questo è il primo capitolo di una serie di fanfiction che sto tuttora finendo di scrivere. E' una fanfiction riguardante la saga di Underworld, il film di Len Wiseman sui vampiri e i licantropi. Per la lettura e massima comprensione di questa serie è consigliata la conoscenza della storia di Underworld (trovate qui i trailer in italiano dei film: http://www.youtube.com/watch?v=CbPKJ_sVE7I http://www.youtube.com/watch?v=cvHBye0Yymo ) Se volete scrivete non solo per commenti ma anche per chiarimenti se non capite qualcosa :) ***** Tutti i commenti sono moooooooolto ben accetti ***** Buona lettura
Genere: Azione, Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aileen pattugliava ancora quelle strade buie. Il suo turno era quasi finito e ne era molto lieta: era stanca e l’aria della notte era più umida che mai; tra meno di un’ora sarebbe tornata a casa a riposare. Pensava e ripensava alla conversazione che aveva avuto con Demetrius alcune ore prima. Si chiedeva se avesse sbagliato a svelargli quel che sapeva e la sua identità, o almeno una parte di ciò. Eppure prima di dire quelle cose non l’aveva neppure sfiorata l’idea che non potesse fidarsi di lui, ci aveva pensato solo dopo, quando ormai aveva già detto troppo.
Girò un altro angolo e l’odore penetrante di muffa proveniente da un cassonetto le riempì le narici. “Che schifo questo quartiere…” pensò. Improvvisamente, come di punto in bianco, sentì dei passi rapidi, qualcuno si stava avvicinando molto velocemente. Aileen non ebbe neanche il tempo di girarsi che lo sconosciuto l’assalì alle spalle. Senza riflettere cercò di liberarsene scagliandolo in avanti; l’assalitore cadde pesantemente a terra ma si rialzò in fretta, pronto ad attaccare di nuovo. Fu in quel momento, vedendolo confusamente nel buio, che Aileen riconobbe il suo abbigliamento: un Agente di Morte. Ma cosa voleva da lei? Perché la stava attaccando?
Ci avrebbe pensato dopo: ora riusciva a malapena a parare i suoi attacchi. Non avrebbe resistito ancora a lungo: anche se non era molto abile nel combattimento, il vampiro era nettamente più forte di lei, e le aveva già inferto molti fendenti piuttosto dolorosi. Senza riflettere, indietreggiando sotto i colpi del soldato, Aileen parò l’ennesimo attacco e, approfittando della momentanea posizione di vantaggio, afferrò la pistola e gli sparò in pieno viso. Il vampiro indietreggiò, Aileen non sapeva se un proiettile in testa fosse sufficiente a uccidere un immortale, ma lo vide cadere a terra inerte e sperò che fosse bastato.
Fissò il corpo immobile sull’asfalto senza riuscire a capacitarsi di ciò che aveva appena fatto, non aveva mai ucciso vampiri prima di allora, e tantomeno aveva pensato che l’avrebbe mai fatto.
“Che diavolo sta succedendo stavolta?” pensò. Ancora scossa dall'accaduto alzò lo sguardo all'imbocco di quel vicolo cieco e capì che, al contrario di quanto pensava, non era ancora finita: a circa dieci metri da lei, un altro Agente di Morte, che aveva assistito alla scena, afferrò la pistola per poi puntarla su di lei pronto a sparare.
- No! - urlò Aileen in preda al panico - non sono un lycan!-
Ma sapeva che le sue parole sarebbero state inutili: era spacciata. Dopo tutti gli sforzi che aveva compiuto per adattarsi a quella nuova vita e per cercare trovare un modo per tornare a casa sarebbe morta lì, uccisa da un Agente di Morte e senza neanche sapere perché. Il vampiro fece fuoco, riuscì a sparare due proiettili, ma fu interrotto da un altro vampiro, che gli piombò addosso da un tetto e lo disarmò con una velocità sorprendente.
- Vattene: c’è stato un equivoco - gli ordinò. Sembrava la voce di Demetrius.
- Ha ucciso Logan! - obiettò l’altro Agente irato.
- E’ un ordine - concluse secco Demetrius
- Sì, signore - accettò l’altro vampiro, che subito dopo si voltò e andò via a passo svelto.
Aileen non riusciva a crederci. Da dove era spuntato Demetrius? Dubitava che si trovasse da quelle parti per una semplice coincidenza, l’aveva seguita? La stava spiando? Si sentiva distrutta; un proiettile l'aveva mancata di un soffio, ma l'altro le aveva preso in pieno il braccio destro, che ora sanguinava imbrattandole i vestiti. Guardò Demetrius dirigersi verso di lei: l’aveva salvata. Di nuovo…
Quando le arrivò vicino la scrutò attentamente:
- Stai bene? -
- Te lo giuro, non intendevo ucciderlo… mi ha attaccata, mi avrebbe uccisa…- farfugliò agitata. Riusciva a stento a tenersi in piedi per quanto le tremavano le gambe, si poggiò con le spalle al muro dietro di lei.
- Calmati ora - la rassicurò lui.
- Mi dispiace... -
Demetrius le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla:
- Non preoccuparti, è finita. Stai bene? - Il suo sguardo era preoccupato, la sua voce dolce come non lo era mai stata fino ad allora.
- Mi ha colpito solo al braccio - rispose, - grazie -
Fu la cosa più sensata che le venne da dire, “grazie”. Non solo l’aveva salvata, ma si stava anche preoccupando per lei nonostante avesse ucciso un suo compagno!
- Non preoccuparti… vieni, ti accompagno all’ospedale -
  
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