Film > La Mummia Saga
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Autore: StillAnotherBrokenDream    10/12/2009    1 recensioni
Lucas riviveva quell'incubo quasi ogni notte.. una vita intera a ricordare quella terribile fine che il destino gli aveva riservato.. nella sua vita precedente... Ma qualcosa era cambiato: cosa stava succedendo?
(ff scritta come personale sequel de La Mummia - il film recente! - spero vi piaccia almeno un po'!)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ancora una volta

 

Quella strana sensazione.

 

 

 

Arrivò al museo alle otto e dieci, giusto in tempo per sorbirsi l'antipatica prosopopea del responsabile generale del museo, George Milton. Appena lo vide, Lucas si fermò storcendo le labbra. Era lì, davanti una grande vetrina, a parlare pomposamente gesticolando come un mimo con due persone, un uomo e una donna. Sperava di allontanarsi senza farsi vedere, ma fallì nell'intento. Milton lo vide e, scusandosi con i suoi visitatori, lo fermò chiamandolo a voce alta.

 − Dottor Barrymore, aspetti. −

 − Oh buongiorno Professor Milton. −  proruppe Lucas con un finto sorriso.

− Buongiorno a lei. Prima che cominci il suo lavoro, vorrei presentarle due persone... −  e indicò le persone con cui parlava poco prima. In quell'istante, la donna si voltò. Per un attimo, gli sembrò di conoscerla.

Venga, gliele presento. −  Lucas lo seguì senza dire nulla.

− Questo è il Dottor Lucas Barrymore. −  presentò Milton.

Il primo ad allungare la mano fu lo sconosciuto, un ragazzotto sui trent'anni o poco meno, dai capelli rossicci e gli occhi di un azzurro spettrale.

− Piacere di conoscerla Dottor Barrymore. Io mi chiamo Simon Wilde. − 

Lucas gli strinse la mano senza molto entusiasmo, al contrario del ragazzo.

− Piacere mio... −  poi il suo sguardo si spostò sulla donna, anzi, sulla ragazza. Era molto giovane, non più di ventitre, ventiquattro anni. E anche in quel caso, fu l'altra parte a fare il primo passo nelle presentazioni.

− Sono lieta di conoscerla Dottor Barrymore. Mi chiamo Daphne O' Connell... −  mentre le stringeva la mano, Lucas si bloccò.

O' Connell? La sua mente impiegò qualche secondo per dare un volto a quel nome. E quando avvenne, impallidì tanto da farle corrugare la fronte in un'espressione preoccupata.

 − Sta bene? −  gli chiese la giovane.

− Certo.. è solo che il suo cognome non mi è nuovo... −  Daphne gli sorrise.

− Forse avra' sentito parlare di mio padre, Alexander O' Connell. −  Nella mente di Lucas, si susseguirono una serie di immagini sbiadite, poi la chiara visione di un bambino. Biondo, occhi chiari, un bambino molto sveglio.

 -Alex!- pensò Lucas con meraviglia e terrore. Quella ragazza era la figlia di Alex O'Connell, figlio a sua volta di Evelyn e Rick, coloro che firmarono la prima disfatta di quell'essere infernale, tornato dagli inferi per consumare la sua vendetta, e ci sarebbe riuscito se sul suo cammino non avesse trovato loro due.

− Oh.... ecco perché. Si, ho sentito parlare di suo padre, è un'illustre esperto di antichità.... − 

Era vero, Lucas ne aveva sentito parlare sul serio, e aveva sempre sperato di non incontrarlo mai, da quello che poteva dedurre, doveva essere l'unico superstite della sua famiglia, e quindi l'unico che in lui potesse scorgere i tratti del vecchio antagonista.

Nella conversazione si intromise Milton. − Bene, ora che ci siamo presentati, direi che è il momento di metterci al lavoro, non vi pare? −

Metterci al lavoro? Perché aveva usato il plurale? Lucas pregava di non doversi ritrovare a lavorare affianco della giovane, lei non c'entrava nulla, probabilmente neanche sapeva  di tutta l'assurda e inquietante storia, ma sentiva che era pericolosa. Milton si accorse dell'espressione perplessa di Lucas, e con un mezzo sorrisetto spiegò cosa intendeva dire.

 − Dottor Barrymore, questi giovani sono qui per apprendere in prima persona quello che significa questo lavoro. Il signor Wilde ha da poco conseguito la laurea in storia antica, mentre alla signorina O'Connell mancano alcuni esami per laurearsi in egittologia. Sono entrambi due autentiche promesse. Il signor Wilde affiancherà il professor Schumman, mentre la signorina O'Connell affiancherà lei, dato che la ritengo il miglior esperto in egittologia del nostro centro. − 

Lucas e Daphne si guardarono, lei gli sorrise senza essere ricambiata.

− Non credo sia una buona idea, professor Milton. Lei sa che quando lavoro, non voglio distrazioni, e seguire la signorina O'Connell mi procurerebbe certamente difficoltà. Non dubito che la signorina sia un ottimo elemento, ma mi creda, sarebbe meglio se affiancasse qualcun altro. − disse Lucas guardandola negli occhi.

Aveva degli occhi stupendi, un verde cristallino tempestato da piccole pagliuzze dorate, avevano un taglio obliquo, molto allungati verso le tempie. Aveva già visto quegli occhi, non riusciva a ricordare dove, e quando, ma ne era quasi certo, non erano occhi che si potevano dimenticare facilmente.

Quegli occhi ora lo fissavano indispettiti e perplessi, Daphne si domanda cos'aveva che non andava per lui, tanto da giudicarla e rifiutarla senza neanche conoscerla. Milton tossì in difficoltà.

− Dottor Barrymore, capisco benissimo la sua.....chiamiamola misantropia  professionale, ma insisto perché lei segua la signorina O'Connell, sono sicurissimo che andrete d'accordo. −

 Lucas serrò le labbra. − Professor Milton, lei non può darmi del misantropo solo perché non vorrei essere affiancato dalla signorina. La mia contrarietà va sopratutto a suo beneficio, visto che con la mia propensione a lavorare da solo non potrei seguirla come si deve, e la laurea è una cosa importante... −

Daphne che fino a quel momento era stata in silenzio, sbottò stizzita.

− La ringrazio molto per il suo interesse al mio.. bene, dottor Barrymore, ma credo di sapermela cavare anche se lei non mi presta il cento per cento della sua attenzione.  Ho sentito molto parlare di lei, e mi sarebbe piaciuto lavorare accanto a lei sperando di imparare sempre qualcosa in più. Quello che le chiedevo era solo di poter stare a contatto con questo lavoro, che per me è sopratutto passione. Ma vedo che lei mi è fortemente contro, anche se non ne conosco il motivo. −

Lucas era sorpreso, gli era sembrata una ragazza calma e piuttosto remissiva, si era sbagliato.

− Signorina, mi perdoni se le ho dato l'impressione di esserle contro, mi creda non ho nulla contro di lei, ma... −

 Daphne non gli diede modo di finire. − Bene, se non ha nulla contro di me, mi faccia lavorare insieme a lei. −

 Milton diede un altro colpo di tosse per richiamare l'attenzione.

− Signor Wilde, credo sia meglio lasciare che i signori si mettano d'accordo, che ne dice se l'accompagno dal professor Schumman? −  Simon era a disagio quanto Milton, Daphne e Lucas si fronteggiavano a denti stretti in un duello alla pari, uno più determinato dell'altra. − Credo.. credo sia meglio si... −  rispose Simon avviandosi con Milton. Nessuno dei due guardò i due uomini allontanarsi, erano troppo impegnati a fissarsi negli occhi, Daphne ci teneva a fargli capire che non era il tipo di persona che abbassava lo sguardo per prima. Infatti fu Lucas a farlo, cedendo alla fine davanti alla caparbietà di quella ragazza.

E va bene, signorina O'Connell, ha vinto lei. Ma si ricordi che io l'ho avvertita per tempo.... 

Il volto di Daphne si distese, e tornò dolce e solare come prima.

− Non si preoccupi, credo di sapere il fatto mio. − 

− Vedremo... −  disse Lucas accennando un sorriso ironico, continuando a fissare i suoi occhi, quegli occhi che aveva già visto altrove, ma non ricordava dove.....o quando.

   
 
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