Dopo una lunga pausa causa assenza di ispirazione…la deriva dei continenti continua, scusate per il ritardo! Nuovi “Bambini” vengono raccolti dai due impavidi Supercontinenti…Buona lettura! ^__^
Il bambino si stava per
assopire, la schiena appoggiata contro la roccia brunita e all’ombra degli
alberi dalle larghe foglie.
La sua testa ricadeva di
continuo, prima che con una scossa decisa riaprisse gli occhi, ripetendosi che
non poteva addormentarsi perché doveva tenere al sicuro…doveva fare la
guardia…doveva proteggere…
Era proprio quel ragazzino
che Laurasia vide venirgli incontro, con uno sguardo determinato e un po’
disperato, e poi sorpreso, perché forse non aveva mai visto un adulto come lo
era Laurasia.
Il giovane, coi capelli scuri
e arruffati, balbettò qualcosa di incomprensibile e arrossì, guardandolo come
chi vede il cielo dopo tanti anni di buio.
Laurasia gli sorrise, mentre
questo lasciava cadere il bastone legnoso che aveva in mano, forse usato in
passato come difesa.
-Buongiorno piccolo-
salutò Laurasia, sorridendo con ancora
più gentilezza.
Il bambino coi capelli scompigliati
portò, un po’ trascinando per la mano, Laurasia e Gondwana fuori dalla foresta,
in un prato, dall’erba alta, sana, verde e incolta, con qualche stelo che
stranamente sembrava dorarsi al riflesso del sole. C’erano alcuni alberi,
maestosi, sparsi e radi in quel panorama pacifico.
Il ragazzino gli condusse
all’ombra di uno di questi, a gesti indicò di avvicinarsi, sembrava incapace di
parlare correttamente: Forse nessuno gli aveva ancora insegnato.
Entrando trovarono un altro
ragazzino, coetaneo a quello che gli aveva condotti fin lì, ma con i capelli
semi-lunghi e di un bellissimo biondo chiaro…era un po’ trascurato e sporco di
terra, ma anche sotto questi segni di incuria si poteva vedere il bel volto in
cui rilucevano splendidi occhi azzurri.
-Cosa proteggete, bambini?-
domandò piano Laurasia, quasi a se stesso, Gondwana che lo seguiva d’appresso
mentre si facevano largo in un insenatura naturale composta da tronchi d’albero
caduti e, quasi come un tetto, altri alberi nati e dalle rigogliose chiome.
Sembrava un cerchio, un
recinto a protezione di qualcosa.
-Gondwana!- esclamò Laurasia per l’ennesima volta, con
gli occhi spalancati, mentre anche Gondwana si ritrovava a trattenere il fiato
dinanzi allo spettacolo che si ritrovava davanti.
Vi erano foglie, grandi
foglie di un verde splendido e tenue, germogli che fungevano da culla ad
altrettanti neonati addormentati nel morbido giaciglio.
Il brunetto che li aveva
guidati sino allora saltellò fino ad un gruppetto di germogli vicini, due in
particolare si toccavano, parevano fusi insieme, e tenevano in se due neonati
davvero piccoli e fragili, con già però un curioso ciuffo arrotolato troppo
grande per le loro piccole teste.
-Gondwana…- ripeté Laurasia,
commosso, accostandosi ai due piccoli e carezzando ad essi il volto. -Sono
bellissimi…-
-E sono tantissimi- borbottò
Gondwana, burbero, rifiutandosi di ammettere che quell’atmosfera magica aveva
contagiato anche lui.
-Hai ragione, sono tanti-
constatò Laurasia, dando un’occhiata intorno e vedendo altri capini biondi e
bruni che spuntavano qua e là. Gondwana sospirò, aspettandosi che dicesse che
non potevano tenerli tutti, doveva aver capito, il suo compagno, che era
impossibile accudirne tanti e…
-Siccome sono così tanti…-
ecco, adesso sarebbe arrivata la logica constatazione -…dobbiamo dargli un
nome!-
Gondwana stava per annuire
quando il significato di quelle parole gli giunse appieno al cervello.
-Che cos…?!-
-Dai aiutami- mormorò
dolcemente il biondo. -Diamo un nome a questi bambini-
-Feliciano, Lovino, Antonio,
a questo qua invece sta bene il nome Francis, che suona elegante…e a lui invece
Roderich, anche questo suona elegante! A lui invece…che ne dici di Ludwig?
Sembra stargli bene!-
Gondwana alzò gli occhi al
cielo, Laurasia da un’oretta buona stava appioppando una sfilza di lettere
senza particolare senso a tutti i mocciosi che avevano raccattato in giro,
compresi alcuni nuovi accolti durante una perlustrazione in Asia, che erano
tanti e si somigliavano come fratelli, e altri due biondini di cui uno
inizialmente Gondwana non aveva notato la presenza, ed era stato rimproverato
per la distrazione da un accigliato Laurasia.
-Lui Matthew!- cinguettò
Laurasia dando un buffetto proprio al bambino che l’altro supercontinente aveva
dimenticato -Mentre questo agitato che gli somiglia Alfred, diventerete
carinissimi da grandi, me lo sento!-
A Gondwana sembrava che quei
nomi avessero sempre meno senso. Innanzitutto non era logico dare nomi, visto
che neppure loro ne avevano di precisi…mentre pensava di dirglielo, però,
l’altro alzò lo sguardo su di lui in un’occhiata così amorevole che Gondwana
deglutì a vuoto e inghiottì le parole, rifiutandosi di ammettere di non voler
intaccare il puro entusiasmo che faceva splendere i tratti del biondo.
-E lui come lo chiami?-
domandò Gondwana, indicando il loro primo trovatello, giusto per distrarsi un
po’ dall’imbarazzo.
-Mmh- Laurasia parve
pensarci. Prese fra le mani il bambino, sollevandolo in alto e guardandolo
dritto negli occhi.
Bellissimi occhi ametista,
anche lui sarebbe cresciuto bene. -Ivan- pronunciò dolcemente Laurasia -Ivan-.
Ivan rise, e Laurasia con
lui, continuando poi a dare un nome ai trovatelli -Toris, Eduard, Raivis,
Natasha, Feliks, Elizaveta, Vash, Gilbert, Yao, Kiku, Arthur…-
Gondwana chiuse gli occhi al
suono di quella voce, e si concesse un sorriso perché, doveva ammetterlo, quei
nomi, tutti insieme, parevano formare una splendida melodia.
I due bambini più grandi erano…”Nonno Roma” e “Nonno
Germania”! XD Impero Romano è stato colui che ha condotto Laurasia e Gondwana
al nascondiglio dei neonati…a quanto pareva i due stavano proteggendo i più
piccoli! Finalmente ho messo i nomi, fanciulli erano troppi, mi stavo
aggrovigliando nelle frasi!
Ed ecco qua! Rispondo alla recensione di Nyah, che mi ha fatto
molto piacere ricevere! ^__^
Nyah, grazie per
i complimenti! Sono contenta che l’idea ti sia piaciuta e che tu l’abbia
trovata originale! ^__^ In effetti ci sono molte letture, ma quanto a commenti…immagino
che molte persone abbiano poco tempo, ma sapere cosa pensano i lettori mi
piacerebbe molto, insomma, come dire, non riesco a leggere nel pensiero!^^’ E
poi in effetti le recensioni sono una grandissima gratificazione per un autrice!
Però…la mia era mancanza di ispirazione!ç__ç’ Sfortunatamente sono un po’
incostante, e simili blocchi mi capitano, a volte…spero d’ora in poi di andare
più spedita! Il prossimo capitolo è già in preparazione, ma ti sono grata per
la recensione che mi è servita anche da incoraggiamento! Grazie! *__*
Alla prossima, una drabble (stavolta una drabble, queste non
lo erano!XD) sul ritrovamento di una “Nazione” molto particolare…
Qualcuno che aspetta in riva al mare, ma cosa aspetta? Lo sapremo nel prossimo capitolo!