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Autore: Yusaki    10/12/2009    3 recensioni
Dedicata alla nascita di tutte le nazioni, con una serie di Flashfic ci immergeremo nei dolci e antichi pensieri della terra che le riuniva tutte e vedremo l'infanzia...la loro infanzia...quella che i personaggi di Hetalia non ci hanno mai raccontato.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una lunga pausa causa assenza di ispirazione…la deriva dei continenti continua, scusate per il ritardo! Nuovi “Bambini” vengono raccolti dai due impavidi Supercontinenti…Buona lettura! ^__^

 

 

 

 

 

 

 

 

Il bambino si stava per assopire, la schiena appoggiata contro la roccia brunita e all’ombra degli alberi dalle larghe foglie.

La sua testa ricadeva di continuo, prima che con una scossa decisa riaprisse gli occhi, ripetendosi che non poteva addormentarsi perché doveva tenere al sicuro…doveva fare la guardia…doveva proteggere…

Era proprio quel ragazzino che Laurasia vide venirgli incontro, con uno sguardo determinato e un po’ disperato, e poi sorpreso, perché forse non aveva mai visto un adulto come lo era Laurasia.

Il giovane, coi capelli scuri e arruffati, balbettò qualcosa di incomprensibile e arrossì, guardandolo come chi vede il cielo dopo tanti anni di buio.

Laurasia gli sorrise, mentre questo lasciava cadere il bastone legnoso che aveva in mano, forse usato in passato come difesa.

-Buongiorno piccolo- salutò  Laurasia, sorridendo con ancora più gentilezza.

 

Il bambino coi capelli scompigliati portò, un po’ trascinando per la mano, Laurasia e Gondwana fuori dalla foresta, in un prato, dall’erba alta, sana, verde e incolta, con qualche stelo che stranamente sembrava dorarsi al riflesso del sole. C’erano alcuni alberi, maestosi, sparsi e radi in quel panorama pacifico.

Il ragazzino gli condusse all’ombra di uno di questi, a gesti indicò di avvicinarsi, sembrava incapace di parlare correttamente: Forse nessuno gli aveva ancora insegnato.

Entrando trovarono un altro ragazzino, coetaneo a quello che gli aveva condotti fin lì, ma con i capelli semi-lunghi e di un bellissimo biondo chiaro…era un po’ trascurato e sporco di terra, ma anche sotto questi segni di incuria si poteva vedere il bel volto in cui rilucevano splendidi occhi azzurri.

-Cosa proteggete, bambini?- domandò piano Laurasia, quasi a se stesso, Gondwana che lo seguiva d’appresso mentre si facevano largo in un insenatura naturale composta da tronchi d’albero caduti e, quasi come un tetto, altri alberi nati e dalle rigogliose chiome.

Sembrava un cerchio, un recinto a protezione di qualcosa.

-Gondwana!-  esclamò Laurasia per l’ennesima volta, con gli occhi spalancati, mentre anche Gondwana si ritrovava a trattenere il fiato dinanzi allo spettacolo che si ritrovava davanti.

Vi erano foglie, grandi foglie di un verde splendido e tenue, germogli che fungevano da culla ad altrettanti neonati addormentati nel morbido giaciglio.

Il brunetto che li aveva guidati sino allora saltellò fino ad un gruppetto di germogli vicini, due in particolare si toccavano, parevano fusi insieme, e tenevano in se due neonati davvero piccoli e fragili, con già però un curioso ciuffo arrotolato troppo grande per le loro piccole teste.

-Gondwana…- ripeté Laurasia, commosso, accostandosi ai due piccoli e carezzando ad essi il volto. -Sono bellissimi…-

-E sono tantissimi- borbottò Gondwana, burbero, rifiutandosi di ammettere che quell’atmosfera magica aveva contagiato anche lui.

-Hai ragione, sono tanti- constatò Laurasia, dando un’occhiata intorno e vedendo altri capini biondi e bruni che spuntavano qua e là. Gondwana sospirò, aspettandosi che dicesse che non potevano tenerli tutti, doveva aver capito, il suo compagno, che era impossibile accudirne tanti e…

-Siccome sono così tanti…- ecco, adesso sarebbe arrivata la logica constatazione -…dobbiamo dargli un nome!-

Gondwana stava per annuire quando il significato di quelle parole gli giunse appieno al cervello.

-Che cos…?!-

-Dai aiutami- mormorò dolcemente il biondo. -Diamo un nome a questi bambini-

 

 

-Feliciano, Lovino, Antonio, a questo qua invece sta bene il nome Francis, che suona elegante…e a lui invece Roderich, anche questo suona elegante! A lui invece…che ne dici di Ludwig? Sembra stargli bene!-

Gondwana alzò gli occhi al cielo, Laurasia da un’oretta buona stava appioppando una sfilza di lettere senza particolare senso a tutti i mocciosi che avevano raccattato in giro, compresi alcuni nuovi accolti durante una perlustrazione in Asia, che erano tanti e si somigliavano come fratelli, e altri due biondini di cui uno inizialmente Gondwana non aveva notato la presenza, ed era stato rimproverato per la distrazione da un accigliato Laurasia.

-Lui Matthew!- cinguettò Laurasia dando un buffetto proprio al bambino che l’altro supercontinente aveva dimenticato -Mentre questo agitato che gli somiglia Alfred, diventerete carinissimi da grandi, me lo sento!-

A Gondwana sembrava che quei nomi avessero sempre meno senso. Innanzitutto non era logico dare nomi, visto che neppure loro ne avevano di precisi…mentre pensava di dirglielo, però, l’altro alzò lo sguardo su di lui in un’occhiata così amorevole che Gondwana deglutì a vuoto e inghiottì le parole, rifiutandosi di ammettere di non voler intaccare il puro entusiasmo che faceva splendere i tratti del biondo.

-E lui come lo chiami?- domandò Gondwana, indicando il loro primo trovatello, giusto per distrarsi un po’ dall’imbarazzo.

-Mmh- Laurasia parve pensarci. Prese fra le mani il bambino, sollevandolo in alto e guardandolo dritto negli occhi.

Bellissimi occhi ametista, anche lui sarebbe cresciuto bene. -Ivan- pronunciò dolcemente Laurasia -Ivan-.

Ivan rise, e Laurasia con lui, continuando poi a dare un nome ai trovatelli -Toris, Eduard, Raivis, Natasha, Feliks, Elizaveta, Vash, Gilbert, Yao, Kiku, Arthur…-

Gondwana chiuse gli occhi al suono di quella voce, e si concesse un sorriso perché, doveva ammetterlo, quei nomi, tutti insieme, parevano formare una splendida melodia.

 

 

 

 

 

 

 

 

I due bambini più grandi erano…”Nonno Roma” e “Nonno Germania”! XD Impero Romano è stato colui che ha condotto Laurasia e Gondwana al nascondiglio dei neonati…a quanto pareva i due stavano proteggendo i più piccoli! Finalmente ho messo i nomi, fanciulli erano troppi, mi stavo aggrovigliando nelle frasi!

 

Ed ecco qua! Rispondo alla recensione di Nyah, che mi ha fatto molto piacere ricevere! ^__^

Nyah, grazie per i complimenti! Sono contenta che l’idea ti sia piaciuta e che tu l’abbia trovata originale! ^__^ In effetti ci sono molte letture, ma quanto a commenti…immagino che molte persone abbiano poco tempo, ma sapere cosa pensano i lettori mi piacerebbe molto, insomma, come dire, non riesco a leggere nel pensiero!^^’ E poi in effetti le recensioni sono una grandissima gratificazione per un autrice! Però…la mia era mancanza di ispirazione!ç__ç’ Sfortunatamente sono un po’ incostante, e simili blocchi mi capitano, a volte…spero d’ora in poi di andare più spedita! Il prossimo capitolo è già in preparazione, ma ti sono grata per la recensione che mi è servita anche da incoraggiamento! Grazie! *__*

 

 

Alla prossima, una drabble (stavolta una drabble, queste non lo erano!XD) sul ritrovamento di una “Nazione” molto particolare…

Qualcuno che aspetta in riva al mare, ma cosa aspetta? Lo sapremo nel prossimo capitolo!

 

  
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