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Autore: LittleBloodyGirl    13/12/2009    3 recensioni
Mio padre non sapeva di avere una figlia...ma io sono da sempre....la successora di kira
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Hime dormì malissimo. Si svegliava ogni quarto d'ora e riprendeva sonno dopo mezz'ora. Dormì nuda e si massaggiò i capezzoli che le facevano ancora male.
Ogni volta che avvertiva il graffio lasciato dai denti di Shinichiro le veniva voglia di urlare e bestemmiare contro di lui.
Ma non poteva.
Ryuk fissava la finestra che era esattamente accanto al letto di Hime,perciò era meglio evitare di proferir parola.
Verso le 6:00 non riuscì più a stare ferma a letto,nervosa com'era. Si alzò e si diresse verso la scrivania. Ryuk la notò e le chiese cosa stesse facendo ma non ottenne risposta.
Hime aprì il cassetto e tirò fuori il Death Note.
Abbandonata,tradita,umiliata...e ora anche stuprata. Che cos'altro poteva capitarle di peggio?
Ryuk la vide infilare l'indice nel quaderno e,subito dopo,ritirarlo, rimise il quaderno nel cassetto e lo chiuse.
Poi s'infilò la vestaglia e scese al piano inferiore. Si guardò intorno,come se non riconoscesse la sua casa o,peggio,il mondo che la circondava.
Certo,dimenticarsi di quel mondo non sarebbe stato poi un dramma. I genitori,mai conosciuti. La sua famiglia,uccisa. E colui che avrebbe dovuto aiutarla a vendicare suo padre,stupratore-bastardo-stronzo.
Niente di più.
Ecco cosa le aveva riservato la vita.
Ad un certo punto cominciò a pensare che se sua madre avesse abortito sarebbe stato meglio per tutti.
"No,no,no!!! Ma che cavolo vado a pensare?!!"
Scosse forte la testa e se la prese tra le mani.
Poi riaprì gli occhi e guardò fuori la finestra. Pioveva. E il cielo era grigio piombo.
Posò una mano sopra il vetro e guardò la strada.
"Papà...."
Quando la tolse,l'alone trasparente rimasto sul vetro cominciò a sbiadire. Improvvisamente le venne in mente un particolare.
Un'impronta,o qualcosa di simile. Era sicura che qualcosa si fosse messo in moto nella sua mente...quando scoprì i cadaveri di Sayu,Sachiko e Aruna Miyazaki.
Una traccia. Aveva cercato di dimenticare ma lei si era accorta di qualcosa.
Risalì in fretta in camera sua,si vestì e uscì di casa,recandosi all'abitazione di Sayu.
Si mise a correre e quando la raggiunse spalancò la porta,guardandosi intorno.
Improvvisamente avvertì una sensazione di disagio.
Era tornata...da quanto tempo era stata via?
Scosse la testa e cominciò a osservare le pareti,le stanze il soffitto,cercando di non tralasciare nulla. Salì al piano di sopra. Deglutì prima di aprire la porta della camera da letto della zia e guardarsi intorno,attraversarla e raggiungere il bagno.
Spalancò gli occhi. Eccola lì,la traccia che le aveva azionato il meccanismo di intuitività.
"Hime?"
"Zitto,Ryuk."
Lo shinigami non ribattè,osservò la ragazza chinarsi in avanti e osservare un punto fisso della vasca. Hime allungò una mano e toccò il bordo incrostato per tirare fuori qualcosa di visibile solo con una lente di ingrandimento.
"Che cosè?"
"Un capello..."
"E che ci fa qui? Possibile che la polizia non se ne sia accorta?"
"Ho chiesto che gli omicidi siano stati tenuti all'oscuro dei media e di non indagare oltre. Scoprire il criminale è un dovere che spetta a me."
"Hai solo fatto portare via i corpi?"
"Si..."
Però non era un indizio sufficiente. Quanti,in Giappone,avevano i capelli di quel colore,castano rossiccio.
Si guardò intorno in cerca di qualche altro indizio ma non ne notò altri e cominciò a constatare amareggiata che era al punto di partenza.
D'un tratto la luce riflettè uno scintilliò insistente nei pressi del letto. La ragazza si avvicinò cauta e prese uno strano lembo di carta di alluminio.
"E questo cosè?"
Se lo rigirò fra le mani e notò che qualcosa era stato lasciato sopra. Due lettere.

K.S.

Era scritto con del sangue. Hime pensò a un posto ma non c'erano con quel nome,provò anche con dei posti in inglese e a invertire la posizione delle lettere ma niente. Poi pensò ai nomi,dannazione ce n'erano tanti di nomi con quelle iniziali.
"Non moriremo solo noi!! Anche tua nonna,tua zia,TU!!! Moriremo tutti!!"
"...Tua nonna,tua zia,TU!!"
"Tua nonna...tua zia...TU!"

Qualcuno mancava. Delle persone che Aruna Miyazaki aveva menzionato nel suo avvertimento e presagio della morte,una persona mancava.
Chi? Chi? CHI?!!
Un volto. Occhi verdi,corporatura robusta,capelli corti e castani.
Shinichiro Kirumura.
Lui. Mancava lui.
Ma le iniziali non corrispondevano.
"ACCIDENTI!!"
Gridò adirata. Poi si ricordò di un particolare.
In Giappone è solito scrivere prima il cognome e poi il nome,un usanza che richiede la massima precisione nel non trascurare la gentilezza e il rispetto.
Hime sussultò,guardò le lettere a lungo,poi girò il foglio mettendolo al contrario.
Si,coincideva.

S.K.

Ovvero...Shinichiro Kirumura,le iniziali corrispondevano.
Ripensò a quanto le era stato riferito dalla polizia.
"La signora Sachiko Yagami si trovava in cucina quando ha sentito dei rumori nella camera della figlia,è salita ed è stata uccisa anche lei."
Un messaggio. La nonna era certa che Hime avrebbe trovato il colpevole.
Rabbia e soddisfazione invasero Hime.
"Grazie nonna..."
Scese di fretta le scale e si diresse verso la porta ma si fermò. Guardò verso il muro e la vide.
La farfalla azzurra che era entrata quando scoprì i cadaveri e che era morta un secondo dopo essersi posata sul muro.
Hime si avvicinò e la prese in mano. Ormai si stava sgretolando. La rimise per terra e si rialzò.
"Tranquilla,amica mia,ti vendicherò."




La foesta di Shinjuku era un luogo lugubre di notte,ma Hime aveva insistito di vedersi in quel luogo alle 24:03.
"Cosa non si fa per amore!"
Pensò divertito Shinichiro Kirumura mentre si avviava nella foresta.
Quandò fece l'ultimo passo avvertì dei rumori dietro di lui. Si girò di scatto e vide una luce in lontananza. Strinse gli occhi per capire cos'era quella luce accecante.
Poi notò che cresceva,sempre di più,sempre di più fino a che non lo invase completamente.
Ma non fu una bella sensazione.
Un colpo fortissimo al ventre, non sentì più la terra sotto i piedi e subito dopo un colpo secco alla nuca.
La vista gli si annebbiò per qualche secondo ma poi la vide.
"Ciao,caro..."
Sgarnò gli occhi. Hime Yagami.
"P-perchè? P-p-perchè a me?"
"Dovresti saperla la risposta."
Shinichiro notò che qualcosa di caldo gli invase la pelle....Sangue.
"Tu hai ucciso la mia famiglia solo perchè volevi che io ti amassi..."
"M-Ma che stai dicendo?"
"La verità..."
La voce della ragazza era fredda,si avvicinò e si chinò su di lui.
"Cosa credi? Che perchè hai ucciso la mia famiglia io ti stimi e ti ami? Povero stupido."
"S-sarebbero stati...s-solo di...intralcio...."
"Non hai ucciso soltanto la mia famiglia,non è vero?"
Shinichiro la guardò interrogativo.
"Hai distrutto anche la tua...non è cosi?"
"EH?!! M.ma tu come...fai.....?"
"Ho fatto qualche ricerca. L'assassino dei tuoi genitori non è mai stato ritrovato e tu hai avuto modo di discolparti perchè eri a casa di tuo nonno,inscenando un incidente."
"...."
"Interessante,vero? Be,sappi che non è impossibile programmare la fuoriuscita di gas da una bombola."
Shinichiro la guardò esterrefatto.
"Sei un assassino...non posso credere di essermi fidata di te."
"T....Ti ho solo.....fatto...u-un favore.....! Se ti...avessi uccisa....saresti stata....felice di...essere con...il tuo paparino....ora....."
Lei gli mollò uno schiaffo.
"Stupido. Sono io che ho fatto un favore a te."
"....C.cosa?"
"Tu hai avuto la possibiltà di avere una famiglia e l'hai sprecata. Sono disgustata. Io non ho mai avuto una famiglia. Sai quante volte mi ripetevo dentro che un giorno sarebbero venute delle persone e mi avrebbero detto che erano la mia mamma e il mio papà e che da allora avremo passato ogni momento insieme! Non è venuto nessuno,Shinichiro,nessuno."
"L-loro mi odiavano....Mi di-cevano sempre cosa fare....e che non...facevo mai niente...di giusto....."
"Come ad esempio assumere stupefacenti dalla mattina alla sera?"
Sapeva anche questo?
"Si....Lo so....be non mi sembra che fosse una cosa cosi giusta da fare..."
"R-razza di...."
"Rassegnati,idiota.....I morti...non tornano in vita....."
Shinichiro la guardò rassegnato mentre si alzava e gli dava le spalle.
"A-aspetta!!! Che vuol dire che sei stata tu a farmi un favore?"
Hime si fermò,aspettò qualche secondo e parlò.
"Diciamo soltanto....che se avessi ucciso anche me,mio padre te l'avrebbe fatta pagare cara.....molto cara.....Invece forse cosi ti lascera un po in pace."
Hime si allontanò prima che il veicolo sotto cui si trovava Shinichiro Kirumura prendesse fuoco.
Mentre camminava,sentì le lacrime rigarle il volto.
Aveva perso èer sempre la sua famiglia a causa di Kirumura.
Non l'avrebbe mai perdonato.
Le sue lacrime si mischiarono a quelle di una persona per cui lei stava vivendo.
Suo padre.
Light Yagami.


  
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