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Autore: Brinne    14/12/2009    2 recensioni
"Mettere un piede davanti all'altro e procedere diritti. Questo è lo scopo. Questo è quello che devo fare...quello che si aspettano da me. - Jun smettila, è da questa mattina che sei qui.- Qualcosa di dannatamente sbagliato è interrompere un ninja che si allena: non lo tollera e non lo perdona. - Mamma mi sto allenando, quindi lasciami in pace.- mi voltai verso di lei, scagliando un kunai e guardandolo andare a incastrarsi nel tronco dell'albero difronte a me. Avevo il corpo che doleva e gocce di sudure che facevano bruciare gli occhi, puzzare la pelle." Allooooooooorrraaaaaaaaaaaaaaaaaaa, leggete prima di avere qualsiasi pregiudizio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!E poi fatemi sapere se devo darmi all'ippica :D
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bene cari pulzelli (???-.-) e care pulzelle, che ne dite di un nuovo chappy :D??
Se la vostra risposta è no, cazzo me ne?
In effetti mooooooooooooooooooooooooooooooltoooooooo :)
Ok, ora la smetto e passo ai ringraziamenti: Baby Gal,  Ramona37, Sasorina_Lover e lolla20

Avevo letto e riletto decine di volte quell'unico pezzo di carta che mio padre aveva lasciato A ME, il nostro segreto.
Kakashi lo aveva preso dal giubotto di mio papà poco prima che gli Ambu facessero l'autopsia e, prima di darmelo, ne aveva letto il contenuto.
Infilai in tasca il manoscritto, prestando orecchio ai rumori che venivano dal piano di sotto, riconoscendo la voce sommessa di mia madre, le urla concitate di mia zia, i passi affrettati di qualcuno.
Erano tutti in fermento per il funerale che si sarebbe tenuto di lì a poco al palazzo dell'Hokage.
Guardai fuori dalla finestra, appuntandomi nel cervello la seguente nota: "smettila di guardare i film."; infatti il Sole era sfavillante in cielo e nemmeno uno straccio di nuvola offuscava la sua lucentezza. Una giornata fantastica. Una giornata che non si addiceva a un funerale.
Chissà per quale ragione mi aspettavo un temporale quel giorno, la pioggia fine che bagnava i volti delle persone, mescolandosi alle lacrime che sarebbero scese durante la funzione.
Forse l'avevo pensato perchè nelle favole è sempre così, e ti fanno credere che anche il cielo pianga con te e per chi è morto.
Ma il cielo non piangeva per mio padre.
Comunque c'erà un lato positivo in quel clima: potevo allenarmi.
Avevo deciso fin da subito che non sarei andata al funerale e non avevo alcuna intenzione di cambiare idea, e non perchè non avessi voglia o non volessi vedere gente, semplicemente odiavo i funerali e li ritenevo inutili.
Inutili perchè, per me, significavano una fine, la chiusura della vita.
Ma mio padre c'era ancora. Era lì da qualche parte e mi stava guardando, e finchè qualcuno non mi avesse dimostrato il contrario, io non sareri mai andata a un funerale.
- Jun, scendi.- ovviamente, non avevo ancora detto a mia madre che non sarei andata al funerale.
- No, non vengo.-
Sotto cadde il silenzio ed ebbi come la sensazione che tutta Konoha, tutto il Paese del Fuoco, avesse sentito le mie parole.
- Vieni qui, subito.-
Alzai gli occhi al cielo e, stringendo la mano attorno al foglietto, scesi.
Mia madre era in piedi e mi fissava, tremante. Questa volta non di tristezza.
- Che c'è?- chiesi, sapendo già la risposta e preparandomi a uno scontro verbale.
- è il funerale di tuo padre e per questo devi venire.-
Aggrottai la fronte, lasciandomi cadere sul divano. Non perse nemmeno un mio singolo movimento, mia madre.
- Io non credo proprio, è una mia decisione e quindi ti dico che non verrò.-
- Invece devi.-
- No.-
A quel punto, mia mamma si arrabbiò e alzò in modo sconsiderato il tono di voce.
- Sono tua madre e ti ordino di venire.-
- Non c'è bisogno di urlare mamma. Comunque ti ho già detto che non voglio e tu non puoi costringermi.-
Mi ero alzata, parandomi dinnanzi a lei.
- Se non vieni, non azzardarti mai più a mettere un piede qui dentro.- sussurrò, sfidandomi.
Sorrisi.
- Bene.-
Salii in camera mia, afferrando una borsa e ficcandoci dentro la mia roba.
Mia madre era pazza.
Da quando mio padre se n'era andato, i nostri rapporti era irrimediabilmente cambiati e lei era sempre nervosa.
In più ora, mi stava cacciando di casa perchè non me la sentivo di andare al funerale di mio padre. Era pazza.
Per ultima infilai in borsa una foto di mio padre e un poster con tutti i miei amici e, assicurandomi di avere tutto, chiusi la cerniera.
In quel momento mi accorsi che stavo ancora stringendo il foglietto.
Fissai un'ultima volta la mia stanza e poi chiusi la porta dietro di me. Chiusi la porta della mia vita in quella casa.
- Jun, questa è la tua ultima possibilità. Chiedimi scusa e vieni al funerale, oppure non tornare mai più.-
Guardai le labbra di mia madre tremare di rabbia - o forse di pazzia.- e con assoluta lentezza mi voltai, fermandomi sulla soglia.
- Non devo chiedere scusa a nessuno. Anzi sì, forse ad Atsumori, dato che è stato l'unico a comprendere la mia decisone, ad avermi detto la verità su papà e ad avermi accompagnato per tutti questi anni.-
Detto ciò, uscii.
Presi un profondo respiro e poi mi avviai verso i campi di allenamento.
Una volta arrivata, posai la borsa a terra e mi sedetti, aprendo il foglietto di mio padre e cominciando a leggere.
C'erano una marea di appunti su questa nuova tecnica.
Capii cosa c'era di sbagliato in quello che mio padre aveva fatto: dopo aver usato il suo Chakra, aveva cercato di governarne un altro e, ovviamente, il suo corpo l'aveva respinto. Ora, detto ciò, dovevo solo scoprire come riuscire ad avere il controllo di un altro Chakra.
Poi, di colpo, mi tornarono in mente le parole di Hina e Sakura ed anche la mia vecchia idea, chissà perchè fino ad ora dimenticata.
Spostai lo sguardo da quel tumulto di parole. Il funerale doveva essere appena iniziato e di conseguenza tutti sapevano che mia madre mi aveva cacciato di casa. Ottimo.
Mi alzai, decisa a cominciare l'allenamento.
Mio padre era partito dall'Higan, una tecnica basilare del nostro clan che consisteva nel far affluire il Chakra nelle mani.
Mi concentrai appena, sentendo il calore che inondava le mie mani e, quando ebbi totale controllo della tecnica, pensai.
Dovevo comprimere il mio Chakra al punto tale di renderlo inconsistente e poi liberarlo tutto insieme. In modo tale sarebbe stato come possedere il Vento e il Fuoco, uniti.
Ricordai che nel suo allenamento Naruto aveva utilizzando il Kage Bushin no jutsu per fare più in fretta ad attendere e, anche se non possedevo la tecnica suprema, ero in grado di creare una decina di copie senza compromettere la forza di ciascuna.
- Bushin no jutsu!- dieci copie apparvero vicino a me, ognuna con il mio stesso ghigno dipinto sul volto.
- Iniziamo ragazze?- chiese una.
- Ovvio!- rispondemmo in coro.
Chiusi gli occhi, concentrandomi sulle mie mani, sul mio Chakra, sul mio essere e per un momento vidi tutto il mio apparato, con i fiumi di Chakra che vi scorrevano dentro.
Concentrati!
Svuotai la mente, o meglio, pensai a ciò che più assomiglia al nulla: il buio.
Di nuovo, l'immagine del mio corpo si concretizzò nella mia testa e, finalmente, divenne una figura stabile.
Comprimi fino a diventare sottile come vento.
Era molto più difficile di come me l'ero immaginato.
Feci numerosi tentativi e tutti risultarono vani.
- Forza, riproviamo.- dissi, prima di imprecare.
Attorno a me, tutte le mie copie erano stremate e a stento riuscivano a fare l'Higan.
Alzai gli occhi al cielo, scoprendo che le ombre si stavano già allungando. E poi avevo fame.
Disattivai l'Higan e il Bushin no jutsu.
Quando anche l'ultima copia scomparve, fu come se un enorme macigno mi crollasse sulle spalle e allora sì che la stanchezza si fece sentire e anche il dolore alle mani.
Le portai davanti agli occhi e le scoprii ricoperte di tagli.
Sorrisi.
Allora non era stato un completo fallimento.
Prima di crollare per il sonno, afferrai la mia borsa, dirigendomi verso il Villaggio, non sapendo bene dove andare.
Sicuramente mia madre sarebbe andata subito da Hina, Ten, Sakura e Ino...anzi, probabilmente no. Non mi avrebbe cercato.
Shika.
Sarei andata da lui, almeno sare stata sicura che i suoi genitori non avrebbero avvertito mia mamma, dato che Shika abitava da solo da qualche anno.
Perfetto.
Arrivai stremata davanti a casa sua e con le ultime forze bussai.
- Chi è?- la porta si aprì e prima di cedere finalmente alla stanchezza, sorridi all'espressione allibita di Shika.

Tell me something!!

  
  
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