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Autore: Bryluen    18/12/2009    1 recensioni
Sono state scritte tantissime storie, ma solo poche vengono raccontate: altre scene sono disperse nel vento, in attesa di qualcuno che le narri. Raccolta di piccole favole romantiche che ho deciso di  recuperare dall'oblio. Spero vi piacciano.
Attenzione: Alcuni racconti sono stati scritti per dei concorsi, sono per tanto rintracciabili in rete.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Che c'è in quella bottiglia, papà?” Chiese una bimbetta di cinque anni, indicando con il piccolo indice della mano destra una grande bottiglia scura su una mensola.
“Lì c'è vino, principessa.” Un uomo adulto, dai capelli scuri come la notte, si mise a ridere dopo aver visto la faccia della figlia, contrarsi in una smorfia di disgusto. “Laura non fare così! Te la ricordi la storia che ti ho raccontato ieri, quella sugli dei ?” La bambina annuì con la testolina. “Una sera, durante un lauto banchetto agli dei venne sete, ma non si accontentarono dell'acqua. E così un ragazzino di nome Bacco portò loro due brocche, una con del liquido rosso, come il fuoco d'inverno, l'altra d'un leggero dorato, come il sole estivo, entrambe contenevano del vino. Gli dei l'assaggiarono e decisero che da quel momento avrebbero bevuto soltanto quella particolare bevanda, perché era l'unica con un sapore intenso, forte e magico! Infatti, il vino riesce a rapire la mente di chi lo beve, facendola perdere in paurosi labirinti!” Il viso della bambina s'atteggiò ad un'espressione di muto stupore. “Per far sì che quel nettare non finisse mai gli dei decisero che ogni anno, in settembre, gli uomini l'avrebbero prodotto in grande quantità. Alla fine il padre degli dei, per ricompensare gli uomini delle loro fatiche, decise che anche i mortali avrebbero potuto bere il vino e festeggiare con esso i momenti più belli della loro vita”
Gli occhi della bimba guardarono con nuovo rispetto la bottiglia scura, che tanto piacere aveva dato agli dei della strana storia, “E con quella cosa festeggiamo?”
Il padre sorrise “E' una bottiglia speciale. L'ho comprata io l'anno in cui sei nata, e l'apriremo solo il giorno in cui ti sposerai!”
“Quando troverò il principe azzurro?”Chiese la bambina sorridendo con la piccola bocca rosea.
“Si, tesoro”

Fino a quel giorno Laura era passata innumerevoli volte davanti a quella bottiglia di vino bianco, uno Chardonnay, come aveva scoperto in seguito.
Da adolescente aveva sognato ad occhi aperti il momento in cui avrebbe gustato quel vino delicato e stuzzicante, avvolgente e deliziosamente profumato.
A diciassette anni era andata in un locale con le amiche e aveva bevuto il suo primo sorso: un vino rosso, il colore le aveva ricordato un magnifico rubino, il sapore forte e deciso l'aveva lasciata esterrefatta, come se in quel sorso avesse ritrovato la passione di un primo bacio.
Ed eccola lì davanti a quella benedetta bottiglia di Chardonnay. Alzò la mano destra, come aveva fatto da bambina, come allora non arrivava a quella mensola.
“E' quella bottiglia lì!” Disse ad un uomo dietro di lei.
“Posto d'onore, si vede che è stata riservata per un giorno speciale!” L'uomo afferrò la bottiglia come si fa con un trofeo, dopo una lunga gara. Si voltò verso Laura e sorrise felice, guardando sua moglie, in abito da sposa, la prese per mano e la condusse in sala da pranzo, dove li aspettavano tutti i parenti riuniti intorno al tavolo.
“Apro io il vino” Disse, con la voce commossa, un uomo dai capelli scuri come la notte, e velati qua è la da qualche filo d'argento.,
“Papà” mormorò la giovane piangendo.

Qualche istante dopo la giovane poté, finalmente, avere un bicchiere di quel vino tante volte desiderato e fantasticato. Timidamente ne osservò il colore giallo paglierino, che le ricordò la capigliatura ribelle dell'uomo che aveva appena sposato, poi agitò delicatamente il bicchiere, ridendo al vedere il liquido piegarsi in un elegante vortice, infine portò la bevanda alle labbra. Chiuse gli occhi per interminabili, meravigliosi secondi. Il vino si rivelò frizzante, vivace, forte, ma anche dolce, qua e là un vago sentore di miele. Riaprì gli occhi e vide suo marito. Sorrise pensando a quanto somigliasse a quel vino, con lo stesso carattere, le medesime peculiarità.
Se le avessero chiesto, in quel momento, che sapore avesse quel vino, avrebbe risposto che sapeva d'amore e delle favole che suo padre le raccontava da bambina.



Spero che questa storia ti sia piaciuta, se vuoi fammi sapere quel che ne pensi. Grazie di aver letto!
Bryluen
  
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