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Autore: keli    19/12/2009    2 recensioni
" Chi non conosce Gossip Konoha? Il giornale scandalistico online per eccellenza per una Tokyo bene più folle che mai. Nessuno sa chi si celi tra le giornaliste, e nessuno è al sicuro. Attenzione rampolli dell'alta società, non fidatevi troppo di nessuno!"
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Gossip Konoha




Ahhh la legge del più forte.
Sapete non è detto che valga sempre.
Com’è che si dice?
Una parola se ben usata ferisce più della spada.
Ma anche la lama ha la sua pericolosità.




“ Gli scoop non mancano mica a quella che era sembrata una festa stranamente nella norma per gli standar della Yamanaka.
Ma la nostra bionda amica non può smentirsi mai…
… la rissa fra il famoso cantante degli Akatsuki e il secondogenito della Uchiha & Co. per la brillante e eccentrica Sakura Haruno rimarrà di sicuro negli annali di Gossip Konoha.
Fortunata la nostra Haruno!
Ma fra il rosso e il nero chi scioglierà definitivamente il cuore della rosina?”

Con uno scatto nervoso, l’universitaria dai capelli rosa confetto leggermente scarmigliati, chiuse il palmare vedendo spegnersi lo schermo con un mugolio insofferente.
Oltre il danno la beffa!
Dopo quello che era successo qualche ora prima ovviamente Gossip Konoha non aveva saputo tacere a lungo e tutto quelle che era successo era stato sputtanato ai quattro venti e ora, per la seconda volta a causa di quella sottospecie di rivista scandalistica, era di nuovo sulla bocca di tutta Tokyo che non avrebbe tardato a farsi grasse risate alle sue spalle come già avevano fatto con la storia di Sabaku.
E poi avevano scritto implicitamente che c’era qualcosa fra lei e quel pallone gonfiato di un Uchiha…
… i n a u d i t o.
Si sforzò di non piangere, o peggio, mettersi ad urlare e devastare la sala d’aspetto del pronto soccorso.
Ancora non ci credeva.
Era successo tutto troppo velocemente perché potesse intervenire:
Sasori che era venuto alla festa senza dirle niente per farle una sorpresa aveva ascoltato le avances dell’Uchiha ed era montato su tutte le furie. Da dietro le sue spalle aveva sputato il nome del sui insistente ma sexy interlocutore, poi dopo una sequela di “Bastardo!” “Stronzo quella è la mia ragazza!” e “ Figlio di puttana!” erano passati alle mani, picchiandosi selvaggiamente sopra il bancone e distruggendo le bottiglie e i bicchieri che vi si trovavano sopra, incitati alla rissa da alcuni invitati che avevano alzato troppo il gomito.
Quando finalmente Ino era arrivata a salvare la situazione facendo separare i due da dei suoi nerboruti bodyguard erano dovuti correre al pronto soccorso.
Totale?
-Tre punti al sopracciglio destro e un braccio rotto per Sasuke;
-Due punti al labbro inferiore e un occhio nero per Sasori
Ovviamente il rosso cantante ne era stato assurdamente fiero, come solo i ragazzi possono esserlo dopo essersene date di santa ragione. Non che Sasori fosse un ragazzo violento… ma quando voleva sapeva darle, e forte.
<< Ehi… come mai quell’aria incazzata? >>
La ragazza sobbalzo’, voltandosi e rischiando di spezzarsi il collo nel movimento. Era rimasta seduta per troppo tempo su quella scomoda sediolina di plastica.
I suoi occhi assunsero un espressione minacciosa al constatare che il ragazzo che gli stava davanti, dai capelli rossi sparati e gli occhi nocciola accattivanti tranne per uno cerchiato di viola, era il suo ragazzo. Se non fosse stata preoccupata per la sua saluta gli sarebbe saltata a dosso picchiandolo.
<< Mpf >>
Si disse che circoscrivere il danno al viso del ragazzo sarebbe bastato. E poi non aveva nessuna voglia di dare nuovamente spettacolo. Come aveva scoperto a sue spese, Gossip aveva veramente occhi e orecchie ovunque. Non si sarebbe stupita se persino l’infermiera che li guardava di sottecchi dall’angolo opposto fosse stata un inviata del giornale online.
Forse stava semplicemente diventando paranoica.
Abbassò lo sguardo, strofinando la punta della decolté rossa sul pavimento che di certo aveva visto giorni migliori, assottigliando lo sguardo.
<< Perché hai picchiato Uchiha? >>
Chiese, in un soffio.
Il giovane sgranò gli occhi, guardandola confuso per poi fare una smorfia di dolore e portarsi la mano destra all’occhio destro circondato di violetto e masticare un “Cazzo” fra i denti.
<< Non mi hai risposto >>
Ricordò solerte l’altra, senza alzare lo sguardo.
Il rosso sbuffò, voltando il viso, le mani nelle tasche dei jeans.
<< Odio quel tipo >>
Con sua sorpresa la ragazza si alzò, fronteggiandolo e puntandogli un dito dall’unghia rovinata laccata di verde al petto, lo sguardo freddo e ferito insieme.
<< No Sasori, tu odi suo fratello è diverso. Lo odi perché vi ha abbandonati per la carriera, e pensi di sfogarti sul minore. Beh sai che ti dico? Questo non ti farà riavere indietro il vostro amico! >>
Sputò fuori, desolata e leggermente arrabbiata, mentre si specchiava nelle iridi nocciola dell’Akasuna che l’aveva guardata senza parlare, forse sorpreso, fino a quel momento.
<< … ahhh … >>
Il sospiro del ragazzo gli giunse sofferto. Il cantante degli Akatsuki abbassò il viso, stringendo forte i pugni fino a conficcarsi le unghie nella carne, piegando le labbra in una sorta di sorriso falso. La giovane si allontanò da un passo, mortificata, indecisa se chiedergli scusa o meno, ma quello scosse il capo nascondendo gli occhi con la frangia color mattone.
<< Forse hai ragione Sakura, ma tu non potrai mai capire. Non è per… per v e n d e t t a che l’ho fatto. L’ho fatto solo per te. Ma se tu non arrivi a comprendere questo… >>
Esitò, appiattendo le labbra.
L’Haruno tremò, sperando con tutto il cuore di non sentire quello che stava per arrivare da quelle labbra che tanto aveva amato, e che ora presentavano un cerotto che metteva difficoltà di parola al proprietario.
<< … forse dovremmo prenderci un periodo di pausa >>
Concluse, lapidario, sfuggendo al suo sguardo.
Sakura sentì le lacrime pizzicarle gli occhi verdi e si sforzò di non tirare su col naso come una bambina piagnucolona.
<< M- mi… mi stai lasciando, Sasori ? >>
Chiese, in un sussurro.
Quello si strinse nelle braccia, dandole le spalle.
<< No, non ti sto lasciando… lo sai che ti amo, e ti amerò anche se sarò costretto a non vederti. Ma se questo può far bene al nostro rapporto… >>
Lei annuì, passandosi il dorso della mano sugli occhi per cancellare i residui delle poche lacrime che erano riuscite a sfuggire al suo controllo. Rimase zitta, per un attimo, guardandolo incamminarsi verso l’uscita.
Cosa aveva fatto?
Tre anni di stare insieme … erano sfumati così, in un soffio solo. Non poteva permetterselo.
Non poteva, né voleva, perderlo.
Senza nemmeno rendersene realmente conto si ritrovò a correre per il corridoio del pronto soccorso, inciampando sui tacchi troppo alti per lei, fino ad aggrapparsi alla maglia nera del giovane che stava per aprire la porta di vetro, appoggiando il viso sulla sua schiena, disperata.
<< Ti amo, ti amo, ti amo. Non cancellarmi così velocemente, ti prego… perdonami… >>
Quello si voltò, strappandola delicatamente alla presa della sua maglia, abbracciandola e tenendola stretta, posando un bacio sul suo capo sforzandosi di non baciarla in bocca, cosa che gli avrebbe per altro causato dolore e fastidio.
<< Non potrei mai… ti chiamo io, ok? Ora devo andare… >>
Lei annuì, restia a sciogliere l’abbraccio, guardandolo impotente andare via dalla struttura in sella alla sua Honda rossa, sfrecciando per le strade deserte dell’alba di Tokyo.
Qualcosa le disse che non l’avrebbe sentito tanto presto. Conosceva Sasori, raramente si perdeva in dimostrazioni d’affetto, e la gelosia era solo la punta d’ice-berg del suo carattere. Ma lo amava comunque, amava i suoi capelli rossi sempre in disordine, i suoi occhi nocciola con sfumature d’oro spesso distanti, le piccole marionette di legno che le sue abili mani riuscivano a costruire sotto i suoi occhi meravigliati.
Amava questo e molto altro, eppure in una sola ora era riuscita a distruggere tutto, il suo sogno perfetto era svanito come sabbia fra le dita, e lei non poteva fare altro che guardarlo andare via impotente e sperare che le sue parole avessero un fondo di verità.
<< Ti odio… Sasuke Uchiha Dio quanto ti odio… >>
Ringhiò, fra i denti, quando lo vide uscire dalla saletta medica bendato e con il braccio ingessato, l’aria tronfia come poche ore prima, a canto un ragazzo che aveva visto di sfuggita alle feste di Ino ( Neji Hyuga o qualcosa del genere) che gli parlava con aria calma all’orecchio, aiutandolo con un sorriso di ironica soddisfazione a camminare, mentre quello lo strattonava per farlo da solo.
Egocentrico del cazzo
Pensò con rabbia la giovane, guardandoli avvicinarsi e lo sguardo del moro farsi derisorio così come il suo sorriso sbilenco del tutto fasullo.
<< Confettino… pensavo fossi andata col tuo raga- auch! >>
Non riuscì a finire la parola, e la ragazza ritirò la mano che l’aveva colpito nel pieno della guancia lattea, fremendo di rabbia.
Se solo avesse potuto l’avrebbe menato lei stessa.
<< Non provarci mai più Uchiha… non parlarmi, non guardarmi non fare niente di niente o giuro che la prossima volta ti ammazzo con le mie mani >>
Soffiò, letale, dando le spalle ai due e scappando nella notturna Tokyo, il viso rosso di rabbia e lacrime, mentre un Sasuke shokkato che si teneva la mano buona sulla guancia arrossata e un sempre più divertito Neji entravano nella limousine nera parcheggiata davanti alla struttura.
<< Perché non l’hai fermata? >>
<< Ha un bel caratterino… >>
<< Stronzo >>
<< Oh grazie Sas’ke >>



Angolino Keli


Ecco in clamoroso ritardo uno schifoso capitolo(?)
Vado di fretta mie care, un bacio a tutti!
Kisu!
  
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