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Autore: nueblackcrowfriend    24/12/2009    1 recensioni
Gli Slayers hanno ri-incontrato Xellos…ma lui li ha trasportati su un altro pianeta, mettendoli davanti ad un misterioso, potente essere, che vuole sottoporre loro e altri fandom a sfide mortali e combattimenti assurdamente crudi per sfizio personale. Riusciranno gli Slayers a vincere anche questa battaglia? O andrà a finire tutto quanto a schifio? (citazione da Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco, di mel Brooks). Capitolo 1: Introduzione. Capitolo 2: Slayers vs Cattivi di Final Fantasy. Capitolo 3: Slayers vs Anti-eroi Marvel + special di Natale.
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amelia, Gourry Gabriev, Lina Inverse, Zelgadis Greywords
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SLAYERS VS ANTIEROI

 

Nello stadio si aggiravano sei individui inquietanti.

Il primo era alto, capelli neri e occhi scuri, vestito con una tuta da motociclista, e portava alla cintola una catena e un fucile a pompa.

Il secondo era vestito di una tuta in kevlar rossa con un paio di piccole corna sulla testa e due D incrociate sul cuore; portava in mano un lungo bastone da cieco.

Il terzo era un vero soldato: giubbotto e pantaloni antiproiettile, due semiautomatiche, un fucile da caccia, un Winchester, un lanciashrapnel, una valangata di munizioni e una fascia stile Rambo; sul giubbotto c’era una specie di teschio allungato.

Il quarto era di colore, con un taglio a spazzola, alto circa due metri, vestito di nero con occhiali neri; gli piacevano gli schemi di colore semplici. Aveva degli strani tirapugni, collegati a delle fiale, e portava una lunga katana, delle granate e due mitragliette; e queste erano le armi che non teneva nascoste.

Il quinto era anche lui nero, con un solo ciuffetto arricciato di capelli bianchi e occhiali da sole a visiera blu; era l’esatto opposto dell’altro, essendo smilzo e ben vestito.

L’ultimo era coperto da un’armatura di metallo che si fletteva come parte di lui; aveva in rilievo vene violacee luminescenti, e occhi rossi simili a macchine fotografiche; aveva barba e capelli marroni, e in quel momento cercava di non ascoltare quello che la folla diceva.

< Andatevene! >

< Non vogliamo qui feccia come voi! >

< Tu sei una Sentinella! Perché non fai qualcosa per fermarli? >

< A morte i mutanti! >

< Puntualizziamo > disse quello vestito da motociclista < Io non sono un mutante. >

< lo sappiamo, Signor Blaze…ma allora cosa ci fa con questi scarti della natura? >

< Sono in squadra con me >

< Neanche io sono un mutante > disse il rossovestito < Sono solo giudice, giuria e carnefice. >

< Tranquillo, diavoletto, non ammazzare nessuno. > commentò il terzo

< Oh sì, ha parlato “Mr Diplomazia”! > scherzò quello col ciuffo.

< La volete piantare? > chiese quello con gli occhi rossi, esasperato < Sapete che non ho potuto fare il ricambio degli inibitori al silicio, volete rendermi le cose più difficili? >

< Calmati, Mustang. > lo zittì quello con la katana < Non ti scaldare, o Maggot sarà costretto a darti in pasto alle sue due bellezze. E voi, smammate! O capirete perché quelli della mia razza sono in circolazione da più tempo dei mutanti! >

Subito, la folla si disperse. Ovvio, conoscevano quell’elemento, e come la sua razza lo chiamava.

Il Diurno.

 

< Chomp-siamo davvero i-gnam-migliori, non c’è alcun dubbio! > declamò Lina, tra un ingurgitio e l’altro < Quel platinato non aveva speranze! >

< Ma non ci aveva quasi massacrati? >

< Taci o ti randello. > gli rispose Lina, dandogli una cucchiata in testa con una mano, afferrando un cosciotto di pollo con l’altra e servendosi insalata tenendo le pinze con le caviglie

< Grrrr > ringhiò Philia strofinando tra loro due coltelli da macellaio < appena avrò preso Xelloss lo vedremo se una lama non può ferire un Mazoku! >

< Philia, cara, dovresti calmarti > sorrise Sylpheel, porgendo una teiera fumante < Vuoi una tazza di tè? >

Philia trasformò la testa in quella di dragone e mozzicò via di netto una parte della teiera.

< Ammazza, che roba. > commentò Zel < Non vorrei essere il suo avversario nel prossimo incontro… >

< Ehi, Slayers? Tocca a voi! > li chiamò Spawn, entrando nello spogliatoio, mentre Zel toccava ferro (ancora traumatizzato dal potere della Progenie Infernale, poveretto…).

< Bene, devo proprio scaricare la tensione! > ringhiò Philia, facendosi scrocchiare le nocche.

 

< Signore e signori, ecco a voi un altro strabiliante incontro dello Scontro della Morte! Alla mia destra uomini che non hanno bisogno di presentazioni, gli Slayers! >

< Vai! Così! Siete tutti noi! Forza Slayers! > urlò la folla, alzando striscioni e suonando trombe da nebbia.

< E alla mia sinistra… > annunciò invece Yagami

< Sìììì! > urlò Amelia in visibilio < Lo sapevo! Ero sicura che avremmo incontrato altri paladini della Giustizia! >

< Ah, giusto, sono ricercati da un’organizzazione clandestina di sterminio, quindi la faccenda potrebbe degenerare in un bagno di sangue > fece notare l’Autore Malefico < Spiacente, non si effettuano rimborsi! >

< Chissene! > urlò la folla < Vogliamo la rissa! >

< Bene > disse Spawn, come sempre allegro come un impiegato di pompe funebri al proprio funerale < lancio la moneta! Testa gli Slayers, croce gli Antieroi! >

Uscì croce, e decisero di combattere uno alla volta.

< Sono bastato io per abbattere i corpi scelti dell’esercito demoniaco, e poi così è più divertente! > commentò il motociclista, mentre sul ring saliva quello col costume da diavolo.

 

 

Era un ragazzo come tanti, figlio di un pugile, finché un incidente con dei liquidi chimici non lo rese cieco, dandogli però sensi assurdamente super-umani.

Una volta cresciuto divenne avvocato durante il giorno, ma durante la notte…stanava coloro che erano usciti di prigione grazie a mazzette e intimidazioni, e li castigava con le proprie mani.

Il suo nome è Matt Murdock.

Ma lo chiamano…Daredevil.

< Tu sei…? > chiese Amelia, salendo a sua volta

< Puoi chiamarmi…Daredevil. E tu? >

< Come fai a non riconoscermi? Eppure devi avermi visto durante le altre fasi del Torneo, no? >

< Direi di no. Ma non è colpa mia, visto che orami non vedo più nulla. >

< Cosa? Quindi tu sei… >

< Cieco? Eh già. >

< È  inammissibile! > sbraitò la principessa di Saillune < Non posso combattere contro un avversario svantaggiato, è un affronto alla Giustizia! Mi rifiuto! >

< Amelia, se torni qui senza combattere, ti uccido con le mie mani… > ringhiò Lina, affilando una daikatan vorpal +3

< E sia! > dichiarò la mora, alzando il capo e facendo per scendere < Affronterò la mia sorte a testa alta e…! >

Un lungo bastone con lama le aveva appena tagliato una ciocca di capelli, passandole a mezzo dito dalla guancia; era collegato tramite una sottilissima corda ad un’asta tenuta in mano da Daredevil.

< Non mi pare che il mio problema sia eccessivo, non trovi? Posso vedere anche senza occhi. >

< allora cambia tutto! Anche se non penso di poter affrontare un altro paladino della Giustizia… >

< Parli troppo per essere qualcuna come me. Io sono più diretto. Li prendo, li inchiodo al muro e li decapito prima ancora che possano sentire dolore >

< Cooosa? > chiese Amelia, orripilata < Tu uccidi i criminali? >

< Non proprio. Con i miei sensi sviluppati percepisco chi è sinceramente pentito e chi no. E castigo di conseguenza. Non giudicarmi, da dove vengo io c’è talmente tanta feccia che ci si sporca anche solo a respirare. >

< Combatterò! > gridò Amelia, circondata da una tempesta di fiamme manganiane < Ti proverò che la Giustizia è diversa dalla tua violenza! >

Come al solito balzò in cima ad una roccia (in questo caso Zelgadiss, collocato all’uopo vicino al ring) mentre un piccolo Bomb di Wind le increspava il mantello.

< Se lo dici tu. > commentò Daredevil, scuotendo la testa per scacciare il gocciolone.

< Cominciate! > annunciò Phibrizzo, mangiandosi una stecca di zucchero filato (il Principe delle Tenebre è proprio un duro, vero?)

< Visfarank! > urlò Amelia.

Con mani e piedi ardenti si gettò sull’uomo vestito di rosso, ottenendo…un nulla perché la schivò agilmente.

< Potresti ingannare un vedente… > commentò Daredevil < ma per me è facile capire dove sei. I tuoi…colpi roventi, o quel che sono…mi fanno venire la pelle d’oca in corrispondenza del lato da cui stanno arrivando. >

Amelia, spinta più dalla tenacia che dal cervello (Gourry-style), tornò all’attacco senza ascoltarlo, ma stavolta giocò d’astuzia.

< Freeze Arrow! >

Aveva pensato che, raffreddando l’ambiente, a DD la pelle d’oca sarebbe venuta ovunque; peccato che avesse dimenticato qualche dettaglio.

E cioè che gli restavano altri tre sensi.

Mentre gli tirava un calcio volante, venne afferrata per la caviglia, senza che il cornuto (che termine del cavolo…) si fosse neanche spostato.

< Sul terreno ghiacciato i tuoi passi si sentono di più, sai? >

Amelia capì: la velocità era sua nemica. Procedendo lentamente, non l’avrebbe avvertita; sempre tenuta per la caviglia, allungò la mano verso la sua spalla, lenta ma costante.

< Flare Arrow! >

L’esplosione lo costrinse a mollare la presa, oltre ad allontanarlo, a ferirlo e a procuragli una ferita al timpano a causa del rumore ravvicinato.

< Vuoi la guerra? > ringhiò Daredevil, perdendo il suo formidabile autocontrollo < Prendi! >

Allungando il suo bastone, lo scagliò come quando le aveva potato i capelli, solo che stavolta sembrò mancarla di proposito…

< Ah! Un assassino come te non può nulla contro una vera paladina della Giust… >

Le parole le morirono in gola mentre sentiva un taglio bruciante alla spalla.

< Hai idea di quanto è tagliente un cavo tanto sottile? È questo che uso, è capace di decapitare un bue senza neanche dargli il tempo di sentire dolore. Ti arrendi? >

< Mai! >

< Amelia > la chiamò Lina < non sono tipa da arrendermi, ma non sei al suo livello! >

Amelia non la ascoltò; invece, usò due Freeze Arrow per bloccare sia le gambe che l’arma dell’avversario.

Astuto, pensò Daredevil,  con questo freddo non mi sono accorto dei dardi di ghiaccio. E ora sono fregato, non poso ri-configurare il bastone, ma…

Muovendo il braccio, riuscì a dare una scossa al cavo; sorridendo alla vista (metaforica), lo agitò di nuovo, avvolgendoglielo intono al braccio, al ventre e ad una gamba.

< Fermati finché puoi. Più ti muoverai e più si stringeranno. >

< Mai! In nome della Giustizia, sopporterò anche dieci milioni di ferite, pur di far soffiare nel mondo il suo impetuoso uragano! >

< Diaaabeeeeeeteeeeee > esalò Phibrizzo, crollando dal trono.

< Incredibile! > commentò il Ptt < Questa principessa è una vera eroina! Coraggiosa! Indomabile! Determinata! >

< …e incredibilmente idiota. > terminò Lina.

Avanzando (lentamente) e sanguinando (tutt’altro che lentamente), Amelia giunse davanti a Daredevil.

< Visfarank! >

Concentrò tutte le sue energie in un unico calcio, e colpì l’avversario con un calcio volante a rotazione quasi al livello di Chuck Norris.

Molto quasi.

Perché nessuno può anche solo avvicinarsi al livello di Chuck Norris.

Nessuno.

Comunque, il colpo lo staccò da terra e lo mandò a schiantarsi sulle gradinate.

< Ho vinto! >

E aveva talmente vinto che si accasciò in un lago di sangue.

< Amelia! > esclamò Zel, balzando sul ring e correndo verso il corpo esanime.

Inginocchiandosi davanti a lei, le prese con delicatezza la testa sulle ginocchia, mentre le castava addosso un Recovery e la liberava dal cavo di Daredevil.

Cause everytime we touch I get this feeling, and everytime we kiss I swear I could fly…

< Dil Brandt. >

Lo stereo venne impalato dagli spuntoni di roccia.

Cause evzvxvzzvxvzzfzffzzffzfffzzfzfzfz… pow!

 

< Questa è stata una gran brutta batosta > esalò Daredevil, facendosi scricchiolare il collo < Grazie a Dio il tessiragnatele non è qui per rifilarmi il suo sarcasmo del cacchio. >

< Ti chiamano sul cellulare. > disse il soldato

< Pronto? >

< Chi ti dice che non ci sono? > disse la voce di Spidey.

< *groan*. Va bene, che battuta hai in serbo, stavolta? “Quello non l’hai visto arrivare”? “La ragazza ha fegato, il tuo è ancora intatto”? >

< Ma fammi il favore. Quella sul fegato io me la aspetterei da Venom, altro che dal tuo amichevole Spiderman di quartiere! >

< Non vivo nel tuo quartiere. >

< Capisco tutta la storia “Rifiuti tossici trasportati dal boss della malavita americana totale mi hanno reso cieco e poco dopo il mio stesso padre è stato torturato a morte perché non ha lasciato truccare un incontro, ora devo sterminare i criminali per ritrovare me stesso”, ma un po’ di umorismo non ti farebbe male, no? >

< Ho una fidanzata in una casa di cura perché è drogata persa, che senso dell’umorismo potrei avere? >

< Lo vedi che stai migliorando? >

< Vedo niente. >

< Continui a fare progressi! Beh, io ti saluto! >

< *sigh* Ma perché devono esistere i super-eroi con la battuta pronta? Chi è il prossimo? >

< Vado io > sorrise quello col ciuffone bianco < Le mie bambine hanno fame. >

 

 

Nessuno considererebbe questo ometto quasi linfatico una minaccia. Ma per chi lo conosce, si porta addosso l’equivalente di una bomba all’idrogeno, otto diversi necrotizzanti chimici, una colonna di artiglieria pesante e abbastanza gas nervino da sterminare lo stato dell’Arizona.

Lo chiamano Maggot.

E le sue due bambine hanno lo stesso appetito di una decina di sciame di locuste a digiuno da sei mesi. Ognuna.

< Allora, chi è il birbaccione che devo ridurre a stecchetto? > sorrise, togliendosi gli occhiali e rivelando gli occhi ardenti.

< Io. > rispose Zel, ancora nervoso per quello che era successo ad Amelia.

< Toooosto. Ehi, boyz, questo tizio non sembra La Cosa? Solo un po’…ingrigito. >

< Cominciate! > annunciò il Ptt

< Eany…Meany…tocca a voi, dolcezze. > sorrise Maqggot, aprendo le braccia.

Da sotto I suoi vestiti emersero le sue due creature che sembravano bio-meccaniche, ma non lo erano, scandagliando la zona con i tre occhi iniettati di sangue.

< Aahahhaahhaahah! > strillò Lina con una voce inadeguatamente acuta < Cosa sono quelle due cose?!?!?!?!? >

< Mmmh…lumache, direi. > considerò Gourry, grattandosi la testa.

< Questo lo vedo anch’io, Cervello di Medusa! Ma perché doveva venire proprio il tizio delle lumache? >

< Che c’è, non ti piacciono? > sogghignò Maggot, mentre la sua pelle diventava blu < Attenta, potrebbero offendersi. >

Le due lumache aprirono la bocca, grossa come un melone, rivelando una valangata di denti; Lina, più spaventata delle lumache che della propria dignità, balzò in braccio al primo che trovò, Gourry. Ma guarda che caso…

< Ehi, hai finito? > sbottò Zel, come al solito amichevole come una gastroenterite < Dovremmo combattere… >

< Ah, sì, scusa. Addosso, ragazze. >

In meno di due secondi Eany si attaccò alla mano di Zel; cosa pensava di fare? Lui era più duro della pietra, e…

E stava venendo mangiato.

< Ehi! Che razza di roba è questa? > commentò Zel, cercando di colpirla, ma era come se gli stesse mangiando la magia dal corpo.

< Una gran mangiona, non trovi? > commentò Maggot, mentre la sua muscolatura si ispessiva.

< Beh, levamela di dosso! > strepitò Zel, cercando di tagliarla via a colpi di spada.

< Costringimi. ùù >

PAM! PAF! STUD! SBEM!

Nonostante i colpi, il mutante sembrò non accusare troppo il danno.

< Non hai ancora afferrato, eh? > ghignò, esponendo la pelle ROCCIOSA < Io posso assorbire i poteri degli altri, grazie al morso delle mie due piccine… vuoi un assaggio della tua stessa medicina? >

Senza attendere una risposta, Maggot usò la neo-acquisita velocità demoniaca per portarsi alle spalle di Zel, colpendolo con un poderoso calcio nelle reni.

< Interessante > notò Fowl < La sua struttura molecolare è come il principio die vasi comunicanti… più il suo avversario è forte, più lo diventa lui stesso >

< Afferrato! > sorrise Lina < Zel! Casta un Astral Vine sulla *groan* lumaca! >

Zel eseguì, pur non capendo (ci credo che esegue! Qui c’è la Grande Maga-Genio! ndLina| me la presenti? ndGourry| *calcio nei denti di Gourry*), e pochi istanti dopo, Eany cadde a terra con questa espressione: X___X___X (ha tre occhi, ricordiamolo), mentre Maggot, caduto per il ritorno di fiamma, veniva crocchiato da Zel, ora di nuovo in possesso della sua forza.

< Hai fhinto, zhigantone…hep! > disse, con qualche dente in meno.

< E gli Slayers si aggiudicano anche il secondo incontro! > annunciò il Ptt, mentre sparava ad un criceto lì di passaggio.

< Ekkè… > esalò Hamtaro per l’ultima volta.

< Bene, un cieco e un piazzista di lumache > disse Zel, sputando sangue (perché fa angst e figo)

< Chi è il prossimo? >

< Io > annunciò quello col teschio sulla maglietta.

 

 

Ha perso la sua famiglia, per colpa di una banda di criminali.

Ora si fa giustizia da solo.

La sua non è una vendetta.

È una punizione.

< Puoi essere forte quanto ti pare. > disse Frank Castle, alias il Punitore < Ma io ho gli attrezzi giusti per te. >

< Cominciate! > annunciò l’Autore Malefico, sparando un bengala che sterminò alcuni spettatori (tra i quali ricordiamo le Mermaid Melody e Spandam, per la gioia di tutti)

< Garv Flare! > urlò Zel, investendo il Punitore con un tornado di fiamme.

< Impressionante > commentò Castle, scuotendo l’impermeabile per rimuovere il fuoco < se non fosse per il fatto che ho sopportato fiamme peggiori, freddi estremi, ferite insostenibili. >

< Devi saperci fare > ammise Zel, mentre prendeva tempo per castare un Astral Vine nella lama

< Che magie conosci? >

< Guarda, di maghi conosco solo il Dr Strange. Io sono solo un umano temprato >

< E che armi avresti, sentiamo? > domandò Zel, sprezzante.

Sette secondi dopo, Zel veniva portato giù dal ring in barella, crivellato di pallottole.

< E con questo, gli Antieroi stanno rimontando! > esclamò Phibrizzo, bevendosi il succo di frutta

< Per gli Slayers sale ora in campo Philia Ul Copt! >

< Vai, Philia! > urlò il Philia Fan Club < Sei tutti noi! Frantumalo! >

Philia, animata dalle grida dei fans, salì sul palco cominciando a trasformarsi, ma purtroppo lo staff si dimenticò di azionare il Dark Mist, mostrando le sue grazie a tutto il pubblico. Ci fu chi sbavava, chi riprendeva, chi copriva gli occhi ai bambini…

O___O

< Ah-hah! > commentò la solita voce incorporea (stile Nelson)

< Dannato Namagomi! > ruggì Philia, trasformandosi < Lasciami finire qui e ti riduco in frantumi! >

< Cominciate! >

< Ammazza, che bestione… > sbuffò il Punitore, appoggiandosi la mitraglietta alla spalla.

< Non sono una bestia! > protestò Philia, arrossendo < Sono un drago! >

< Quello che è. Pappati un po’ di piombo! >

Il Punitore estrasse il suo fidato lanciagranate e sparò un colpo in direzione di Philia, senza minimamente scalfirla.

< Pensi che basti qualcosa del genere per un drago dorato del mio calibro? > ghignò Philia, scuotendo la coda, perfettamente illesa.

< Vediamo se adesso fai tanto la difficile. > rispose il Punitore, estraendo uno Stinger.

< Ma da dove l’hai tirato fuori quell’affare? > O__O chiese Lina, basita.

< Che io sia fottuto se lo so. >

Sparò il missile, ustionando un’ala di Philia e facendola cadere sul fianco; mentre era lì sanguinante, Punisher estrasse un coltello Kabar (quello di Rambo per intenderci) e si lanciò su di lei.

< Non sarà più difficile che scuoiare un coniglio! >

La sua sicurezza evaporò all’istante quando una codata della draghessa lo fece cadere a terra, spaccandogli il menisco!

< Non mi è piaciuto. >

< Ma sei sicuro di essere normale? > sbraitò Lina, strappandosi i capelli < Ti sei rotto una gamba e non ti lamenti neanche? >

< Sono pieno di sorprese, tipo questa! >

Dicendolo, tirò fuori da dietro la schiena una strana arma, per poi sparare un colpo verso Philia.

< Punta al diamante e sonnifero capace di abbattere un’intera mandria di elefanti. > dichiarò, abbassando il fucile < Buona notte! >

Ma l’imprevisto era in agguato: infatti, Philia si sbilanciò un po’ troppo in avanti…

< Eh…eh no! Fermati! Fermaaaaaaaah >

SPLAT!

< Ehm > commentò il Ptt, un po’ basito < Philia è collassata mentre Punisher è bestialmente contuso, quindi…dichiaro l’incontro nullo! E adesso, che qualcuno rimuova la draghessa, grazie! >

 

 

< Allora, tre di noi sono al tappeto, i loro anche. > riflettè Lina, elaborando strategie china su una pergamena < Tutto dipende da chi manderanno adesso. >

< Vado io! > si offrì Sylpheel.

< Tu sei brava a curare, hai visto quelli? Lo spadaccino mi da una strana sensazione, come se non fosse umano… >

< No, non è un Mazoku.unisher:lia.

 > disse la voce incorporea.

< …quello con l’armatura non sembra aggressivo, ma il punkabbestia… ha qualcosa di strano. >

 

 

< Bene, ora che l’incontro è ripreso, chi viene a combattere? > chiese il Ptt alla panchina avversaria.

Senza rispondere, si alzò in piedi quello con la katana, che si fece roteare l’arma in mano un paio di volte, poi la rinfoderò e salì sul ring.

 

 

< Torno subito in campo! > annunciò Amelia, rialzandosi come una molla < Mi sono rimessa! >

< Sei appena guarita dopo esser stata quasi tagliata a fette, e torni subito a combattere? > esclamò Lina, rintronata dalla testardaggine di Amelia.

< Non posso esitare! Devo sempre mantenermi in allenamento in nome della Giustizia! >

 

 

Il katana-munito salì sul ring, facendosi scricchiolare il collo.

Era figlio di un’umana e di un non-morto; aveva giurato di schiacciare la razza da cui era nato, e dopo il suo incontro con un mutante, era cambiato.

Aveva tutti i loro punti di forza, e più nessuna debolezza.

Loro lo chiamano il Diurno.

Lui si fa chiamare Blade.

< Cominciate! > annunciò il Ptt

< Non posso combattere contro una ragazzina > mormorò Blade < Arrenditi finché puoi. >

< Giammai! > declamò Amelia < In nome della Giustizia, non mi arrenderò di fronte a nessun avversario! >

< Questo ti fa onore, ma sono un boccone troppo duro da inghiottire per te >

< Ma… > balbettò Gourry, allibito < non sapevo che Amelia si dedicasse al cannibalismo! Comincio ad avere paura… >

< Non sforzarti di pensare, non ci sei abituato. > lo zittì Lina.

< Visfarank! >

Mentre i suoi arti venivano avvolti di luce, si gettò contro il suo avversario, che la fermò semplicemente col piatto della Katana.

< Sei troppo lenta. >

< Ah, sì? Allora che mi dici di questo? > sorrise la principessa di Saillune.

Facendo leva sulla spada stessa, la usò come trampolino per proiettarsi sopra Blade, colpendolo in fronte con un calcio discendente che lo mandò a schiantarsi nel pavimento.

< Come sempre, la forza della Giustizia ha trionfato! >

< Quella finché vuoi, ma la tua non direi >

Infatti, Blade si stava rialzando, scuotendosi la polvere dall’impermeabile.

< Non è possibile! Avevi le tibie a pezzi! >

< Già. Avevo. >

Veloce come un serpente, le fu davanti a pochi centimetri.

< Senza rancore. >

Si abbassò schivando il suo colpo e la colpì alla bocca dello stomaco con l’impugnatura della Katana, facendola crollare sul colpo.

< E gli Antieroi sono ora in parità! > annunciò Yagami < Chi degli Slayers potrà mai sfidare Blade? >

< Io! > annunciò Gourry, estraendo l’Hikari no Ken.

< Ma sei scemo? > chiese Lina < No, questa è una domanda retorica. >  la rossa cominciò ad assumere un’espressione stile Shojo-manga < Hai visto che razza di uomo è? Non puoi farcela! Finirai ammazzato! >

< Lina, perché sei arrossita e hai gli occhi lucidi? > ?__? Chiese Gourry.

< Fila in campo, pezzo di somaro! >

Il biondo volò a destinazione spinto da una poderosa pedata, atterrando indecorosamente ai piedi del nerovestito.

< Cominciate! > annunciò il Ptt, che non sembrava mai stanco di dire sempre la stessa frase d’inizio incontro.

< Luce! > urlò Gourry, illuminando l’Hikari no Ken.

< Ma cosa? >

Prima ancora che potesse sguainare la spada, Gourry l’aveva aperto dal fianco all’ascella, e tanto per sicurezza gli aveva anche tagliato i tendini della coscia destra.

< Beh, non è stato difficile. >

< Vedo che quelli del vostro anime sono duri di comprendonio. >

Si rialzò a fatica, ma una volta in piedi le ferite si richiusero e si leccò via il sangue, togliendosi gli occhiali e rivelando occhi rossi con la pupilla da gatto.

Le unghie si allungarono, così come i canini, e le spalle furono coperte di rada peluria nera.

< Ma…ma sei un dèmone! > esclamò Gourry.

< No. Sono un vampiro. >

< Cosa? > domandò Gourry, totalmente basito.

< Ehi! > protestò Lina < Ma i vampiri non possono mostrarsi alla luce del sole! >

Fortunatamente, non aveva mai letto Twilight.

< C’è un motivo se mi chiamano il Diurno > spiegò Blade < Sono figlio di una vivente e di un vampiro, e sono stato morso da un vampiro “artificiale”; se non sbaglio si è iscritto anche lui. >

< Allora questo match è sospeso! > gridò il Ptt.

< Come ha detto, scusi? > sibilò Lina, con l’aria in modalità “calma prima della tempesta”.

< Ecco… vede… > balbettò il Ptt, vedendosi passare davanti tutta la vita < Ehm… qualcuno mi tira fuori da questo casino? >

< La spiegazione è semplice > disse Fowl, alzandosi in piedi < L’arma di luce è in grado di demolire rapidamente le creature delle tenebre, come Mazoku, dèmoni, licantropi, vampiri, mummie, Espada e Scientologisti. In questo torneo è vitetato uccidere l’avversario, e mi pare che l’Autore l’avesse già detot nel Capitolo 1, questo perché non vogliamo rogne con la 4Kids, il MOIGE o il CCSG. Quindi, il match è sospeso >

< Buuuh! > urlò il pubblico < Ma fatti rivedere! Vogliamo vedere il combattimento, noi! >

< Su, ragazzi, non rompete >

La voce apparteneva ad un colosso alto sui tre metri e mezzo, assurdamente muscoloso e dall’aspetto inquietante.

< Questi sono amici miei. Non vorrete farle girare al Fenomeno? >

Visto che quello era noto come uno dei pochissimi a poter battere il Golia Verde quanto a forza, la gente decise di starsene buonina, lasciando che Cain Marko, alias il Fenomeno, tornasse ai suoi pop-corn.

< Ora basta > ringhiò Lina < Con questo me la vedo io e la facciamo finita! >

 

 

Intanto era scesa la sera; a salire sul luogo della tenzone fu il leader del gruppo, quello vestito di nero, che cominciò a sguainare la catena, facendosela roteare intorno al corpo.

< Cominciat… >

BANG!

Spawn, stanco di sentirgli dire sempre la stessa frase, aveva sparato al Ptt con una Desert Eagle dritto in mezzo agli occhi, cosicché non avrebbe più rotto le palle, almeno per un po’.

< Non hai speranze contro di me. > osservò la rossa < Guarda, stai già cadendo a pezzi. >

Infatti, la carne dell’uomo stava svanendo, veniva consumata; in meno di un minuto fu totalmente scarnificato, ma continuava a fissare Lina con le orbite vuote!

< Ma…ma cosa sei, tu? >

Senza rispondere, l’essere si diede una scossa, facendo crescere le sue borchie in aguzzi spuntoni bruniti, mentre veniva avvolto dal fuoco.

Si dice che il west sia costruito sulle leggende.

Storie inventate per affrontare verità troppo grandi, o troppo spaventose.

Una di queste, è la sua storia.

Ha venduto la sua anima.

Ha perduto ciò che amava.

Il demone l’ha ingannato.

Ora, compie il lavoro sporco per il Diavolo, in attesa della resa conti.

Lo scheletro puntò l’indice contro Lina, parlando con una voce cavernosa e riecheggiante.

< Tu. Colpevole. >

Avanzando con le articolazioni scricchiolanti, bloccò la fuga di Lina avvolgendole la catena intorno alla caviglia, per poi alzarla da terra tenendola per il collo.

< Guardami dritto negli occhi. La tua anima è macchiata del sangue di innocenti! Senti il loro dolore! >

Gli Slayers videro il loro capitano, la maga ritenuta invincibile, che si contorceva nell’agonia e la sentirono urlare di dolore, finché lo spettro non la lasciò cadere; allora si accasciò come un sacco vuoto.

< Time Out! >

Tutto lo stadio si voltò verso la fonte della voce, Xellos Metallium, che era appena apparso al centro del ring.

< Time out accordato! > concesse l’Autore Malefico.

Gourry sollevò delicatamente Lina dalla pietra, osservando il suo volto ancora bloccato in un’espressione di terrore, ma il dettaglio peggiore era un altro.

Al posto degli occhi, c’erano due sfere di pietra grigia con venature percorse di fiamme.

< Cosa…cosa diavolo è successo, qui? > chiese a Xellos.

< Quello è il Centauro. > lo informò il Mazoku < Il guerriero più forte di un grande Re Demone chiamato Mefistofele. Neanche io oserei affrontarlo. >

< Ma cosa le ha fatto? > chiese Amelia, preoccupata per l’amica.

< Lo Sguardo della Penitenza. Rivolta contro la vittima tutto il male da lei compiuto. >

< Quindi, sta pagando per tutti i banditi che ha fatto alla piastra? > domandò Gourry

< Mmmmhhh…banditi alla piastra…ahhahaha (stile Homer) >

< Esatto, Gourry > confermò Xellos < E non esiste cura >

Il biondo, determinato, estrasse nuovamente l’Hikari no Ken e salì sul ring, piazzandosi di fronte allo scheletro.

< Cosa credi di fare? >

SZOCK!

Gourry con un colpo l’aveva aperto in due, mandandolo a schiantarsi contro la sua panchina.

< Ahio… non preoccupatevi, sono ancora vivo… credo >

 

Poco dopo, salì sul ring Mustang; tempo fa, un movimento di caccia al mutante l’aveva trasformato in un cyborg omicida, ma lui era riuscito a riprendere la propria mente, in modo da poter usare i neo-acquisiti poteri per aiutare la gente.

< Facciamola finita > disse, aprendo le dita da cui uscirono fiotti di plasma rovente.

Gourry, senza dire nulla, intercettò le sfere di plasma con la lama dell’Hikari no Ken, per poi colpire Mustang e aprirgli l’armatura; il cyborg rispose con un potente pugno allo stomaco che fece finire il biondo a terra, sputando sangue.

< Sono stato creato per annientare uomini straordinari > disse Mustang, sollevando Gourry e preparandosi a schierarlo < Tu non puoi nulla per fermarmi! >

Gourry, senza l’Hikari no Ken (cadutagli mentre finiva a terra), colpì Mustang in piena faccia con una gomitata, facendoli così cadere a terra entrambi.

< Sangue! Sangue! Sangue! > declamò Phibrizzo, coccolando un Cerbero di peluche.

Rialzandosi, Gourry raccolse la spada e trapassò Mustang da parte a parte, per poi scagliarlo fuori dal ring con un calcio in faccia!

< Barbarico! > commentò il Ptt, riprendendosi dalla pistolettata di Spawn.

 

Gourry, ignorando le urla della folla, con i capelli che nascondevano lo sguardo, scese dal ring e prese delicatamente in braccio Lina, dirigendosi verso il palco dell’Autore.

< Restituiscimela! > gridò, fuori dalla grazia di LoN < So che puoi farlo! E poi, se non la resusciti, la storia finisce subito… >

< No, non penso proprio > rispose l’Autore, sorseggiando un tè all’ananas.

Fowl e Spawn lo guardano male, al Ptt sono caduti gli occhiali, perfino Phibrizzo gli rivolge uno sguardo d’accusa.

< Oh, e va bene > concesse l’Autore < Eh-ehm… igitus, igitus, abrakazè! Prestate attenzione tutti a me! >

Una pioggia di scintille si riversò su Lina, i cui occhi tornarono normali, giusto per vedere… Gourry che la teneva in braccio!

O////O

Subito gli tirò un calcio rotante nei denti.

< Come osi approfittare di una povera fanciulla indifesa? >

 

Credete che il capitolo sia finito? Niente affatto!

Perché ora c’è… lo special di Natale!

 

Nell’ampio locale allestito per l’occasione, c’era aria di festa: perfino Zel, su insistenza di Amelia, aveva indossato un abito natalizio.

Tutte le decorazioni erano pronte, ma qualcuno tramava nell’ombra…

< Quindi, quanto siete disposte a pagare? > domandò Lina ad un gruppo di ragazze lì presenti.

< Ventimila pezzi d’oro > rispose una di loro

< E sia > ghignò la rossa < Per questo prezzo… Zel e Amelia finiranno sotto il vischio >

Ebbene sì: Lina era appena stata ingaggiata dalle fangirl della coppia ZeMelia.

Proprio in quel momento, suonarono alla porta.

< Oh-oh-oh-oh-ohohoho! >

< Babbo Natale! > esclamò Gourry.

Dalla porta entrò qualcuno che poteva essere chiunque TRANNE  che Babbo Natale; una figura con una sesta abbondante, vestita solo di uno striminzito completino di pelle nera.

< Oh-oh-oh-oh-ohohohoho! > rise Naga < Ho portato i liquori! >

< Chi ha fatto venire qui questa pazza? > sbraitò Lina.

< Io! > sorrise Amelia < Nessuno dovrebbe essere solo a Natale! >

Lina si tirò una manata in faccia e cominciò a pregare che non arrivasse nessun altro…

< Eccoci! > esclamarono Zangluss e Martina.

< Gli dèi mi odiano, è ufficiale… > ringhiò l’Inverse, passando le unghie sulla lavagna per la frustrazione.

 

Poco dopo, la festa procedeva: Zangluss e Martina si scaldavano vicino al fuoco, teneramente abbracciati, mentre Lina e Gourry complottavano per eseguire il lavoro delle fangirl.

< Hai capito, Gourry? > chiese Lina.

< Sì > annuì il biondo.

< Davvero? >

< No >

Dopo avergli tirato un nocchino in testa, Lina gli fece vedere un semplice disegno, spiegandogli la faccenda per l’ennesima volta.

< Ora, dobbiamo solo portare Zel e Amelia sotto il vischio, facendo in modo che tutto sembri casuale! >

Intanto, in un altro angolo…

< Hai capito, Amelia? >

< Certo, Mister Zelgadis > sorrise la Principessa di Saillune < Dobbiamo solo attirare Lina e Gourry sotto il vischio facendo in modo che sembri un incidente! >

Questo sembra complicherà le cose…

 

Intanto, Philia fissava sconsolata la finestra, osservando la neve scendere lentamente.

< Sigh > sospirò < Questo Natale lo passo da sola… >

< Sei sicura, Philia-chan? > domandò una voce alle sue spalle.

La sacerdotessa si voltò, per trovarsi davanti la sorridente figura di Xelloss Metallium.

< Stai passando un buon Natale? > chiese il Mazoku.

< Xelloss > mormorò Philia < Io… >

< Sssh > sussurrò Metallium, appoggiandole un dito sulle labbra ed estraendo un pacchetto incartato da dietro la schiena < Buon Natale, Philia-chan… >

Prima che lei potesse ringraziarlo, svanì.

 

< Da questa parte, Zel > disse Lina, trascinando la Chimera < Amelia vuole… ehm…parlarti >

Ci sta cascando, ci sta cascando…

< Ti seguo volentieri, Lina > rispose Zel, pensando anche lui Ci sta cascando, ci sta cascando…

Poco più in la…

< Venga, Mr Gourry, Lina vuole vederla! >

Probabilmente, pensò Gourry, vuole parlarmi di quella cosa su Zel e Amelia… ma non mi ricordo cosa fosse…

Quando giunsero sotto il vischio, Lina afferrò Gourry e riuscì a squagliarsela, nascondendosi in un armadio.

< Andiamo nel Mondo di Narnia? > chiese Gourry.

Lina, tiratogli uno scappellotto, guardò attraverso un buco del legno per vedere come andavano le cose…

I due si stavano avvicinando, arrossendo parecchio.

Dischiusero le labbra.

Zel si abbassò mentre Amelia si alzò in punta dei piedi.

Erano a pochi millimetri di distanza.

 < Quindici uomini, quindici uomini, e una bottiglia di rhum! >

Naga barcollò sbronza come una spugna e li abbattè come birilli.

< Dannazione > ringhiò Lina < E così se ne vanno i dindini >

 

Dopo la fine delle frustrazioni di Lina, venne il momento di scambiarsi i regali.

Cominciò Philia, aprendo quello da parte di Sylpheel: un amuleto carico di magia bianca.

< Grazie, Sylpheel, cara > sorrise, mettendoselo al collo, per poi aprire quello di Xelloss.

Un libro, con in copertina l’immagine di un nudo integrale, intitolato “Ciò che una sacerdotessa-drago non proverà mai”.

Mentre Philia si rifugiava nell’angolino della depressione, Lina aprì il regalo di Gourry: un buono a vita per la catena di ristoranti più famosa della Penisola.

Unico problema: il piatto con lo sconto più alto sono le escargots.

Trattenendo i conati di vomito, Lina consegnò il regalo a Gourry. Era…

< L’elmo di Magneto? > chiese Zel, shockato.

< Non voglio che qualcuno gli controlli la mente di nuovo > replicò Lina.

< Mister Zelgadis > mormorò timidamente Amelia, porgendo un pacchetto < Ecco… questo è per lei! >

Zel, aprì il pacchetto e ne estrasse… uno dei braccialetti di Amelia, che subito la ragazza annodò al braccio roccioso (che scena tenera)

 

La serata proseguì con la tombola, e finalmente venne il momento del regalo dell’Autore…

< Come regalo avrete… un cenone totalmente pagato al ristorante dell’Arena della Iper Morte! Mi permetto di consigliarvi il budino e la torta sacher >

Una volta finita l’immane abbuffata, andarono a letto satolli, pronti per la brova successiva. Ma prima.

 

< Da parte di tutti i personaggi > dissero gli Slayers, i Cattivi Square, gli Antieroi, Phibrizzo, Spawn, Fowl, Yagami, il Ptt e l’Autore < Buon Natale! >

  
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