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Autore: Lexy    25/12/2009    2 recensioni
Questo è il seguito di "Who will take my dreams away?"
Mister Freeze, che ha posto il suo quartier generale a Bludhaven (territorio protetto da Nightwing), e Poison Ivy che invece ha iniziato la sua ascesa al potere da Gotham City (guardata da un Batman ormai annoiato e decadente). Al centro di tutto questo c'è Duefacce che, non provando nessun interesse in questi scontri inutili, si limita a badare al suo territorio, per nulla intimorito da quelle due nuove potenze soprannaturali... ma le cose resteranno così? Chi provvederà a far cadere questi due malvagi pilastri della malavita? Nuove alleanze, tradimenti, avventura ed azione.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CON I PIU' AFFETTUOSI E CALOROSI AUGURI DI BUON NATALE, ECCO IL MIO REGALO PER VOI ;)!



Per mhcm: Ma ciao *_*! Bentornata a te, ho davvero sentito la tua mancanza! Ti ringrazio molto dei complimenti e del commento, l’ho apprezzato molto! Eh sì il clown è davvero violento quando ci si mette… per quanto riguarda Harley, beh, sto facendo del mio meglio per gestirla e spero proprio di riuscirci è_è! Non merita di esser rovinata da me ù_ù. Fino alla fine comunque, mostrerà una combattività davvero invidiabile, in questo almeno, è rimasta fedele al carattere originale (almeno spero!). Ora ti lascio al capitolo, spero di risentirti presto, un abbraccio!
Per Sychophantwhore: Tesoro ciao *_*! Eh, forse avrò esagerato in quanto a malvagità, sull’Edera, ma pensa che Eddie non se la sta certo passando meglio, è in punto di morte, se così non fosse il clown non avrebbe neppure perso tempo appresso agli altri, non fin quando non si fosse ripreso, almeno! Se è arrivato a tentare un attacco kamikaze contro il pipistrello… immagina un po’ come può star davvero il suo amato Enigmista ç_ç! Nu, lo meritava ç_ç cattiva di un’Edera! Il paragone dell’incisione sul petto di Ivy lo ammetto, è il mio fiore all’occhiello o_ò ne ero così fiera che ricordo ancora perfettamente il momento in cui ho avuto l’idea: stavo seduta in biblioteca a giocare a tresette xDD! Di vendette ce ne saranno ancora parecchie, pensa solo a quanto potrebbe essere incavolato Freeze, dopo il tentato rapimento della moglie ed un Crane mezzo morto xD! Per quanto riguarda Joker… il tuo commento su di lui mi ha resa estremamente felice (per quanto riguarda il modo di parlare, ho riletto tutto e capito che hai ragione, infatti inzierò a farlo tornare normale o_ò)! Poi, Harvey e Crane… come avrebbero potuto non incontrarsi, quando chi li guida sono io?! La regina dell’angst e della tortura psicologica! Mwuahahah! Per quanto riguarda il loro futuro, non posso anticiparti nulla ç_ç… ma una cosa te la dico, così sarai preparata, visto che come colpo sarà fortissimo, ed ancora stento a prevedere le reazioni dei lettori é_è. Johnny metterà le corna - se si può dire visto che non stanno più insieme - a Duefacce, a brevissimo! A te lo dico subito perché secondo me, ne soffrirai ç_ç. Il legame tra Batman e Joker, in questo capitolo sarà vitale… in fondo proprio perché sono opposti, si attraggono e in fondo, si conoscono, hanno similitudini opposte, per così dire. Ma non ti sciupo nulla, dai xD. Ti ringrazio infinitamente anche per il bel commento su Harley, il pensiero che ha avuto prima dell’esplosione *_*! E sì, penso a te quando la caratterizzo quindi stai sicura che, nonostante le apparenze, non avrai brutte sorprese ;). Per quanto riguarda la beta, si noterà soprattutto in questo capitolo che me ne manca una… rileggendo era tutto abbastanza confuso, ed ho aggiustato come potevo ma… puah! In ultimo, il tizio senza occhi… messaggio visivamente chiaro, tranne per lui poverino, che non potrà vedere proprio più niente xDDD! Ok, basta sadismo ù_ù! Ora ti lascio al capitolo, sperando che ti piaccia *_*! Un abbraccio, a presto spero!
Per Boopsie: Tesoro, eccoci qua! L’ennesimo capitolo, sono d’accordo, Ivy ha avuto ciò che merita per aver fatto tanto male ad Eddie ed al cucciolo è_é! Che le sia di lezione, umpf! Harley sì è perfettamente consapevole di tutto, e credimi è molto confusa anche lei xD. Divisa tra l’amore che prova per Joker - che la spinge a fare sempre e comunque ciò che lui vuole e si aspetta da lei - e la sofferenza che il pensiero del suo ex le procura (nonché la paura di ciò che avverrà, dovesse questo risvegliarsi). Ma lei è forte, quindi affronterà tutto a tempo debito ù_ù. E perché si sappia da subito, non ho assolutamente intenzione di farla sparire dal quadro è_é! L’argomento verrà fuori di sicuro ;)! Aspetta e vedrai! Ora ti lascio al capitolo, sperando che ti piaccia! Un abbraccio, a presto!
Per LadyBlack: Ciao xD! Beh anche a me di parole ne mancano molte ultimamente, vuoi per l’atmosfera natalizia che mi esaspera, vuoi per la mancanza di una beta, povera me! Sono contenta che ti sia piaciuta l’atmosfera violenta del capitolo, non vedevo l’ora di fare un po’ di festa all’Edera, ecco. S’è comportata male con Eddie e con Johnny il che non è bene ù_ù. Le illuminazioni, tra Harvey e Crane si sprecano xD. Loro sono fatti così, che vuoi farci? Beh, il tuo suggerimento è molto gradito, ma temo che se Duefacce facesse una cosa come ‘portarselo a casa’, tanto varrebbe suicidarsi visto che col bene che gli vuole Johnny ora come ora, finirebbero con l’ammazzarsi ç_ç… ma avranno altre occasioni per incontrarsi e fare ancora più chiarezza, stanne certa, non li abbandonerò è_é! Piano piano risolveranno tutto ^^! Ora ti lascio al capitolo, sperando che ti piaccia, alla prossima!

Un abbraccio, buon Natale a tutti, godetevi questo mio regalo per voi *_*!
XxX.SilverLexxy.XxX


ATTENZIONE! Questo capitolo contiene scene di sesso slash esplicite, insomma molto dettagliate e chiunque non se la senta di andare avanti è invitato a saltarlo, prometto che spiegherò nei prossimi cosa è accaduto (a parte gli atti osceni, ovviamente).




PRETEND THE WORLD HAS ENDED:
La canzone inserita nel capitolo è “Without you” dei Machbeth.


Capitolo 5, parte 2: Without you.


Intro.

Batman era atterrato sul tetto del palazzo, depose a terra Joker il più delicatamente possibile, e quasi nello stesso momento si sentì il boato; il vigilante coprì il corpo del clown col suo per difenderlo dalle imprevedibili ripercussioni che potrebbe avere un’esplosione simile, poco dopo lo sentì stirarsi e si sollevò leggermente, colto alla sprovvista, si ritrovò a bocca aperta di fronte al viso del clown, il bianco del cerone invaso dall’arancio delle fiamme e Bruce non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi, un giorno, di nuovo così vicino a lui, a meno che non si trattasse di una lotta.
Quando il clown iniziò a stirarsi leggermente sotto di lui, spostò lo sguardo ai suoi occhi, che si aprirono lentamente, rivelando di nuovo per lui quei due pozzi castani, striati di azzurro, lucidi, fissi in uno stato vacuo e gli sembrava che Joker non fosse mai stato più bello di così; non rifletté affatto, scese a catturare, quasi con violenza, le sue labbra immediatamente rendendosi conto che probabilmente aveva fatto un passo falso, uno di troppo, ma fregandosene altamente.
Si stupì, quando invece sentì un tocco leggero e nervoso dietro la nuca, e quelle labbra che lentamente, iniziarono a muoversi contro le sue, schiudendosi per accoglierlo al loro caldo interno e sembrò quasi che tutto, attorno a Bruce, fosse esploso; continuò a baciarlo, con tutta l’urgente passione accumulata in quegli anni, in cui aveva sentito la mancanza del clown sotto la pelle, e dietro gli occhi, sotto le dita, in ogni vuoto di un bacio desiderato e non ricevuto, di ogni tocco immaginato, di ogni risveglio solitario nel suo letto.

What we’ve learnt from our bad dreams,
(quello che abbiamo imparato dai nostri brutti sogni)
Is that no one will ever know.
(è che nessuno saprà mai)

Joker era stremato, poteva sentirlo, nonostante la poca energia, sforzarsi di contraccambiare le sue attenzioni con quanta forza potesse, per non essere da meno, mai, in nessuna occasione ed il risultato fu simile ad un duello, caldo, umido ed urgente.
Vide le mani del clown scendere sulle spalle, percorrergli il petto, l’addome e maledisse la sua armatura, che gli impediva di sentire quel tocco così tanto agognato, che gli era stato tolto anni prima, immediatamente si tirò su, quasi con rabbia si sfilò la maschera, tolse il mantello, gettando tutto via, il più lontano possibile mentre le mani di Joker si fermarono lì, sulla sua corazza, che presto raggiunse il resto degli oscuri indumenti, il tutto sotto lo sguardo attento ma confuso del suo compagno; sembrava letteralmente perso, come se non capisse nulla di ciò che stava accadendo, ma si lasciasse trasportare dalla corrente e Bruce sapeva, di avere sul viso la sua stessa identica espressione.
Il vigilante scese a poggiare la fronte contro quella del compagno, gli prese una mano, ora più calmo e lentamente la sollevò per condurla alle labbra, lasciando che queste sfiorassero la pelle dei guanti per un attimo, prima di prendere la stoffa tra i denti e sfilarlo; quando lasciò andare la presa su quella mano, continuando a tenerla, ma senza più condurla da nessuna parte, Joker non l’abbassò, non tentò di riprenderla, con le dita ora nude, sfiorò il mento, la bocca di Bruce, gli occhi fissi su quelle labbra, ed il suo sguardo era così sperduto che il vigilante si lasciò andare, baciando lievemente ogni polpastrello di quelle dita sottili e pallide, poi lo aiutò a tirarsi su, quel tanto che basta per potergli sfilare la giacca viola dalle spalle.

Why a smile is so fragile.
(perché un sorriso è così fragile)
How a word can make you cry?
(come può una parola farti piangere?)

Appena fu seduto, Joker schiacciò di nuovo la bocca su quella di Bruce, che accolse quel gesto e aprendo gli occhi per un attimo, vide le sopracciglia dell’altro unite in un’espressione talmente disperata da farlo quasi star male; riusciva a capire i pensieri che probabilmente affollavano la mente del clown: lui ora aveva una fidanzata, la storia che li aveva divisi in passato, quella con Nigma, era finita e lui si stava lasciando andare ad un rapporto proprio con la persona che poco prima aveva detto di odiare e con la quale era stato insieme, prima di piantarlo per tornare dall’amore della sua vita.
Dopo avergli sfilato la giacca, aprì a tentoni ogni bottone del gilet, fece lo stesso con quelli della camicia, di cui però la maggior parte saltò, per il tremore che s’era impossessato delle mani del vigilante, poi passò alla cinta; ora riusciva a sentire le mani di Joker su di lui, asciutte, tiepide, delicate ma segnate dal continuo maneggiare di coltelli ed esplosivi. Quello era Joker, ed ora, anche lui si sentiva di nuovo Batman, così, inginocchiato tra le sue gambe, sotto il suo tocco sorprendentemente insicuro, i suoi baci disperati.

I’ve been searching in my soul,
(Ho cercato nella mia anima)
For those sad words to say goodbye.
(Quelle parole per dirti addio)

Si abbassò a coprire il corpo del clown col suo, ed aiutandosi coi piedi iniziò a sfilarsi gli stivali mentre nella sua testa, stava maledicendo quell’armatura, e quanto fosse complicato toglierla di mezzo, in quel momento la odiava.
Tentava di svestirsi senza doversi alzare in piedi, mentre le sue labbra percorrevano il collo di Joker, mordendo e succhiando quella pelle così chiara, sentendo, per qualche secondo, sulla lingua, quel sapore leggermente salino, che poi lasciò il posto alla vera essenza del suo compagno, quella che per tutti quegli anni gli era mancata più dell’aria; serrò gli occhi con ancor più energia, tentando di resistere a tutto, al tempo, ai ricordi, al dolore, ai rimorsi ed ai rimpianti, perché ora non servivano, semplicemente c’era di nuovo, e Joker era con lui e non esisteva altro, fanculo il mondo, e Batman, e tutti gli psicopatici di Gotham!
Ma anche quei pensieri sparirono così in fretta, che Bruce non poté neppure meravigliarsene, ma d’altronde era proprio questo l’effetto che il suo ex amante gli aveva sempre fatto.
Ora era di nuovo a casa, o per lo meno, si sentiva in questo modo. Sentì le braccia del clown farsi strada fino alle sue ampie spalle per stringerlo, le gambe ancorarsi alla sua vita, mentre Joker lo premeva contro di sé, come a non volerlo lasciar più andare, come se, si fosse Batman allontanato, lui avrebbe potuto morirne e questo spezzò ed esaltò il cuore di Bruce allo stesso tempo.
Con tutta la forza che aveva, continuò a stringerlo, i pugni chiusi, gli occhi serrati, i denti stretti, finché non riuscì a dire ciò che voleva, che lo tormentava fino a farlo star meglio, che sapeva essere la verità, quelle parole formulate male, che però lasciavano intravedere, dietro di esse, un intero universo in cui uno dei due, facilmente, sarebbe potuto annegare.
In un sussurro, spezzato, quasi feroce, lentamente aprì gli occhi.

“Ma dov’eri sparito?”

My world begins and ends with you,
(Il mio mondo inizia e finisce con te)
Stand by me ‘till candles die.
(Stammi vicino finché non muoiono le candele)

Ed iniziò a tremare.
Quando Bruce si sollevò a scrutare il suo viso, lo trovò arrossato, pulito nonostante il make-up, in un senso difficile da comprendere, aperto e fragile, solcato di lacrime mentre il labbro inferiore spariva in un morso dolcissimo; solo in quel momento il vigilante si rese davvero conto di quanto avesse ignorato il suo compagno in quegli anni, preoccupato solo del suo dolore, non sapeva nulla di preciso su cosa gli fosse accaduto per renderlo così, quante ne avesse passate, ma intuì fin troppo bene, che dovevano essere state troppe.
Si sentì in colpa, scese a baciargli il viso, gli zigomi, le tempie umide, gli occhi, le sue palpebre nuovamente chiuse e lo sentì singhiozzare mentre si abbandonava ancora una volta a lui, dopo tanto tempo; non era facile, di sicuro, non doveva esserlo, ma il clown lasciò che la testa scivolasse indietro, rilassandosi su quel terrazzo di cemento, aveva messo il suo corpo totalmente nelle mani di Bruce, perché l’altro lo guarisse finalmente, da ciò che sentiva.
Il suo volto, stava iniziando a diventare leggermente livido per via dei colpi subiti da Dickie poco prima, ma il vigilante ci fece a malapena caso, Joker restava, sempre e comunque, bellissimo e raggiante di qualcosa che per quanto avesse potuto affievolirsi in quegli anni, era sempre lì, e stava a lui riportarlo indietro; bastava che restasse dov‘era, tra le sue braccia, e Bruce si prese un po’ di tempo, appena il necessario per leccare via quelle lacrime, troppo a lungo trattenute, facendole sparire.

We are face to face with starry eyes,
(siamo faccia a faccia con gli occhi sbarrati)
We are heart to heart, please don’t lie,
(Stiamo parlando col cuore, ti prego non mentire)
Love me tonight, I can’t live…
(Amami stanotte, non posso vivere)

Insinuò un braccio sotto la schiena del compagno, percorrendogli tutta la colonna vertebrale con una carezza decisa, sentendo sotto le dita appena un velo di sudore, e fermandosi sulla parte più piccola di questa, mentre con l’altra mano, gli carezzò il ventre, scendendo poi fino ad oltrepassare la barriera dei pantaloni, dell’intimo, lo carezzò col palmo mentre inseriva un dito nella sua apertura, lo sentì gemere, a metà tra il piacere ed il dolore, proprio come sapeva, fosse sempre piaciuto a Joker.
Doveva essere parecchio tempo che il clown non aveva quel tipo di rapporto con nessuno, non c’era più abituato, ed il suo corpo era stretto, tanto che anche Bruce non riuscì a trattenere un gemito al pensiero di immergersi in quel calore.
Il vigilante spostò il viso, fino a riuscire a succhiare leggermente proprio sotto l’orecchio del compagno, lo sentì reclinare il viso per facilitargli il compito mentre perdeva sempre più ritmo nel respiro; poi si mosse ancora, baciò la gola, l’incavo del collo, la spalla, il petto, mentre inseriva un secondo dito, accolto con un altro gemito.

Without you, things will never be the same again.
(Senza te, nulla sarà più come prima)
Without you, dig deeper in your burning soul.
(Senza te, scava di più nella tua anima in fiamme)
Without you, no more tears left to wash away.
(Senza te, non restano lacrime da lavare via)
Without you, I can’t live a day without you.
(Senza te, non posso vivere un giorno senza di te)

Batman si sollevò ad ammirare lo spettacolo che era il suo amante, soffermandosi poi sulle cicatrici che gli costellavano il petto, non ne ricordava così tante: molte erano recenti, doveva aver preso a tagliarsi più spesso, per scacciare il dolore insopportabile che aveva dentro, ed all’altezza del cuore vide, rosea ed evidentemente ripassata più volte, la forma confusa di una E, che gli strinse lo stomaco, non ci voleva un genio per capire che quella, stava per Eddie.
Non aveva la minima idea di cosa fosse accaduto tra i due, ripensò a Joker che lo accusava di entrarci in qualche modo, per via dell’apatia che gli aveva impedito di affrontare Ivy, e qualcosa non quadrava; ma di questo avrebbero parlato più tardi.
Passò in maniera sensuale, la lingua anche su quella cicatrice, simbolo dell’uomo che glielo aveva portato via, dopo che lui aveva fatto altrettanto, mentre un terzo dito si fece strada nel corpo del clown, a testare la sua resistenza, per essere sicuro di non ferirlo - non più di quanto aveva già fatto - ma vi restò poco, in fondo, se voleva guarire il suo compagno lo sapeva, c’era bisogno che lo sentisse, e che continuasse almeno per quel momento - sarebbe stato fin troppo breve, lo sapeva, lo faceva star male, era troppo poco dopo tanti anni a desiderarlo - a sentire solo lui.

Time won’t heal our broken wings,
(Il tempo non guarirà le nostre ali spezzate)
One more sleepless night will come.
(Un’altra notte insonne arriverà)

Estrasse le dita infine, mentre con l’altra mano gli percorse tutto il fianco, in modo rassicurante, fino alle ginocchia, portando con sé i pantaloni viola che indossava, ed il clown si sollevò leggermente da terra, lasciandolo fare, facilitandogli il compito, permettendogli poi anche di sollevargli le ginocchia, poggiandole sulle sue braccia per poi entrargli dentro lentamente, guidandosi con una mano e senza mai smettere di guardarlo in viso.
Il mezzo grido che lanciò, fu come un fulmine, una corrente elettrica che in un secondo gli attraversò la mente, fino all’inguine, ma si trattenne, nonostante gli sembrasse impossibile, ma mantenne un ritmo lento, facendosi strada in lui piano piano.
Per un po’ poi, Bruce non si mosse, attendendo che il corpo dell’altro si abituasse di nuovo a quelle sensazioni, e godendosi quel contatto ormai dimenticato e che per lui era tutto, aveva vissuto del suo ricordo per anni e ora gli sembrava di stare implodendo, talmente quelle sensazioni erano forti; chiuse gli occhi, poggiando la fronte su quella del compagno, perso nella meraviglia che il suo corpo nascondeva, ed iniziò a muoversi, lentamente uscendo e tornando ad affondare in lui con urgenza.

I just wanna disappear,
(Voglio solo scomparire)
But my love still remains.
(Ma il mio amore ancora, resta)

Con una mano gli scansò i capelli dal viso, carezzandoli all’indietro per scoprire il volto di Joker completamente, ammirandolo in ogni suo dettaglio e sfaccettatura, ogni scatto delle labbra, degli occhi, ogni piccolo movimento, tutto.
Proprio ciò che il clown era per lui in quel momento: tutto.
Lo sentiva come ovunque, dentro, fuori, tutto intorno, ed era tutto ciò che non ricordava più da moltissimo o che non aveva mai neppure conosciuto: il piacere dell’amante, la consolazione della madre, la guida di un padre, perfino le prese in giro di un fratello, il sostegno di un amico. Tutto.
Joker. Era. Tutto.
Con le labbra gli percorse il viso, dalla tempia alla mascella, il collo, non ne aveva mai abbastanza, era come se volesse berlo, sentì l’amante morderlo sul viso all’altezza dello zigomo, per poi circondarlo con le mani e riportarlo su, per un bacio di una passione mai provata prima.

I’ve been searching in my soul,
(Ho cercato nella mia anima)
For those sad words to say goodbye.
(Quelle parole per dirti addio)

Joker, non aveva idea di cosa fossero tutte quelle turbinanti emozioni, di dove lo stessero portando ma aveva scelto ugualmente di abbandonarvisi.
Stringeva, baciava e carezzava Bruce come se non ci fosse un domani, e forse era proprio così, chi lo sa?
Non esisteva più nessun mondo fuori dalle braccia del vigilante, e probabilmente era proprio così, o no?
Bruce riempiva il suo vuoto, sedava le sue ansie, gli carezzava la mente, l’anima, il cuore, come se fosse un animale, una specie di gatto randagio e spaventato e non aveva più paura, non si sentiva più morire, e in quel turbinio all’improvviso, si rese conto che, nonostante avesse rinfacciato a Batman di essere sparito, in verità anche lui si era perso… da dove era venuto, lui? Come aveva potuto non rendersi neppure conto di quanto diverso fosse diventato in quegli anni senza Eddie? Perché? E che ne sarebbe stato, ancora, di lui, dopo l’orgasmo che sperava non arrivasse mai?
Non era da lui, no, preoccuparsi del futuro o temere un confronto con sé stesso, sentirsi così piccolo in confronto al mondo, perciò si stringeva a Bruce con tutte le sue forze, proprio quando ne aveva bisogno lui c’era, risollevandolo del baratro che non aveva neppure visto; era precipitato… e Batman lo aveva riacchiappato al volo, come aveva già fatto altre volte, come avrebbe, lo sapeva, continuato a fare per sempre.

La follia vedi, è come la gravità…

My world begins and ends with you,
(Il mio mondo inizia e finisce con te)
Stand by me ‘till candles die.
(Stammi vicino finché non muoiono le candele)

Lo sentiva muoversi in lui, non tratteneva i gemiti, strozzati dal pianto, gettava la testa indietro, c’era quasi, Bruce lo ricordava ancora a memoria, dopo tutto questo tempo, sapeva bene come dargli piacere, di cosa aveva bisogno e come lo voleva, ed alla fine, con un grido, si spense, stringendo Batman fino a fargli male, si sentì riempire da lui ed insieme si lasciarono cullare sulle onde del piacere, come bambini che fanno in morto a galla, innocenti in un atto scabroso, come battezzati, si erano ricongiunti con loro stessi, a vicenda si erano liberati dal male.
Erano di nuovo tranquilli, tutta la confusione e l’apatia, la disperazione, erano evaporati e si sentivano entrambi liberi e soddisfatti; si guardarono negli occhi.


We are face to face with starry eyes,
(siamo faccia a faccia con gli occhi sbarrati)
We are heart to heart, please don’t lie,
(Stiamo parlando col cuore, ti prego non mentire)
Love me tonight, I can’t live…
(Amami stanotte, non posso vivere)

“Credo proprio di doverti riportare ad Arkham.” mormorò Bruce, come se si trattasse di una dichiarazione d’amore.
“Ahh… posso rivestirmi prima?” il vigilante scoppiò a ridere sotto lo sguardo perplesso del clown, che ovviamente non capiva cos’avesse detto di sbagliato. “Bruce, devo chiederti un favore… uno grande.” Chiese poi, sollevandosi per sfiorare col suo, il naso dell’altro.
“Sarebbe?” Domandò l’altro, senza particolare espressione.
“Non posso tornare ad Arkham ora, non finché Eddie non starà meglio.” Ed ora non c‘era più pessimismo, lo sapeva con certezza che il re degli enigmi si sarebbe ripreso, doveva solo aver fiducia nella sua forza. Ce l’avrebbe fatta.
“Che ha Nigma?”
“I feromoni di Ivy. Gli hanno dato un qualche tipo di assuefazione, e sta male. Non posso lasciarlo.”
Bruce restò basito, certo avrebbe dovuto immaginare una cosa simile, Edward non avrebbe mai lasciato Joker per l’Edera, non volontariamente; suo malgrado sentì una fitta di senso di colpa, tutto si ricollegava e capiva il clown per essersela presa anche con lui, che avrebbe potuto, no, dovuto fermare la rossa, ma non lo aveva fatto.

Without you, things will never be the same again.
(Senza te, nulla sarà più come prima)
Without you, dig deeper in your burning soul.
(Senza te, scava di più nella tua anima in fiamme)
Without you, no more tears left to wash away.
(Senza te, non restano lacrime da lavare via)

“Niente attacchi terroristici?” Domandò allora, con ton leggero.
“Niente, lo giuro, non finché Eddie non si riprenderà.”
La cosa più importante per il signore del chaos in quel momento, evidentemente era Nigma, e non si vergognava minimamente ad ammetterlo, né per difendere la sua reputazione di mostro, né tanto meno per il buon gusto di non mostrarsi davanti a colui che - fino a pochi secondi prima - era stato suo amante, così innamorato di un’altra persona.
Bruce continuò a guardarlo negli occhi per un po’, quei due innocenti e grandi laghi, e se n’era accorto ovviamente, che Joker non lo aveva pregato, non si stava neppure approfittando dell’essere il suo punto debole, o almeno si sforzava di non farlo; però aveva la massima fiducia nell’amore del vecchio compagno.
Restarono in silenzio, anche se il vigilante già l’aveva presa, la sua decisione.

Without you, I can’t live a day without you.
(Senza te, non posso vivere un giorno senza di te)



  
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