Salve
Salve
a tutti i lettori. Eccovi una nuova storia direttamente dalle mie
manine sante =). Spero ardentemente che vi piaccia tanto quanto vi
è
piaciuta l'altra mia storia: “Mi appartieni. Ti
appartengo”
(ancora in pubblicazione). Recensite
in tanti. Voglio proprio sapere che cosa ne pensate. Bacioni. Buone
feste. Babù. 1.
Abbandono -Mike!
Ti prego! Non andartene!-, urlai in preda alla disperazione, -Non
lasciarmi! Io ti amo!-. Cercai di afferrargli un braccio: dovevo
fermarlo. Dovevo costringerlo ad ascoltarmi. Con
un movimento secco scostò la mia mano. Chiuse
gli occhi e sospirò: -Helena, smettila di comportarti come
una
bambina. Lo sapevamo che sarebbe finita così: non siamo
fatti per
stare insieme. Siamo...troppo diversi, ci faremmo solamente del male.
Era da un po' che cercavo il coraggio per dirtelo-. -Ti
prego...cambierò...-, cercai di dire tra i singhiozzi. -Non
sei tu il problema...sono io...-. Abbassai lo sguardo. Certo, sempre
la solita storia: caricati la colpa, tanto per alleggerirmi la
sofferenza. -Se
sei tu il problema allora perché mi stai lasciando tu? Non
dovrei
farlo io?-, chiesi in preda ad una mezza crisi isterica. -Io...non
so che cosa dirti Lena, non voglio più stare con
te...fattene una
ragione!-. Sbatté la porta d'ingresso ed uscì
dalla mia vita. Mi
inginocchiai. Piansi, piansi forte per scaricare tutto quel dolore
che si era accumulato nel mio cuore. Era incredibile che un organo
così piccolo potesse contenere tutto quel sentimento. Non
era possibile! Era successo di nuovo! Perché tutti i ragazzi
che
amavo non facevano altro che scoparmi per qualche mese, illudermi e
poi abbandonarmi come un giocattolo vecchio? Possibile
che non esistesse un solo uomo di cui fidarsi in tutto il mondo? Qualcosa
mi disse che era possibile, molto probabile. Anche
Mike, che mi era sembrato un così caro ragazzo fin dal
principio, mi
aveva mollata come una cicca di sigaretta e mi aveva schiacciata con
la solita solfa: “Non sei tu. Sono io!”. Fottiti
stronzo!
Era successo di nuovo, maledizione. Che cosa avevo che non andava?
Perché i ragazzi adoravano fuggire da me? Avevo la peste? La
malaria? L'AIDS!? Avevo
mal di testa; era come se un omino piccolo, piccolo con un piccone
stesse colpendo violentemente il mio cranio. Tump,
tump,
tump, tump, andando
avanti di
questo passo presto si sarebbe aperto un varco e sarebbe uscito
all'aria aperta. Chiusi
gli occhi. Mi stesi per terra e continuai a piangere fino a che tutto
intorno a me divenne buio. Mi
addormentai.