Videogiochi > Final Fantasy VIII
Segui la storia  |       
Autore: KeilaStradlin    30/12/2009    3 recensioni
Dopo averci pensato a lungo ho deciso di aggiungere anche questa storia. Siccome per ora ho scritto solo cose brevi volevo cimentarmi in qualcosa di più lungo, non so che ne verrà fuori, spero qualcosa di bello! La solita compagnia è coinvolta in una nuova avventura, forse un po' cruenta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1 – Preoccupazioni di una strana notte.

 

Una delle solite serate festive per il Garden di Balamb. Sospeso a 1500 metri dal suolo si godeva la beatitudine di quei tempi di pace.

Il salone era abbellito da un gioco di luci soffuse che con una musica lenta ma gioiosa davano vita ad un atmosfera di tranquillità.

I tendaggi che separavano l’interno dal balcone erano mossi da una brezza leggera, un venticello che non era freddo ma portava una piacevole sensazione di frescura.

C’era chi rideva, chi danzava, chi giocava con gli amici.

Squall Leonhart, comandante SeeD, invece, se ne stava in disparte, a braccia incrociate, appoggiato contro il muro.

Le feste non facevano per lui. Più un posto era piano di gente e più era felice se poteva evitarlo.

Ma ora, comandate di un intero esercito, era costretto a partecipare anche alle cerimonie più noiose.

Nascosto in quell’angolino della stanza osservava tutto. Rinoa ballava con uno sconosciuto, un damerino dai capelli impomatati. La voglia prenderlo da parte e minacciarlo era controllata dal fatto che era stato lui per primo a dire a Rinoa che non voleva ballare, lei, probabilmente, cercava solo un modo per divertirsi. Impossibile darle torto.

Selphie e Irvine volteggiavano per la sala con un entusiasmo travolgente, sembrava che nulla potesse stancarli. Continuavano da più di un ora.

Neanche a dirlo, Zell era impegnato nel finire il grande buffet allestito dai migliori cuochi di Balamb. Quistis discorreva piacevolmente con vecchi amici. Tutte le facce con cui Squall incrociava gli occhi erano felici e piene di vita. E come dargli torto? Da ormai un anno su tutto il mondo regnava la pace. Artemisia era morta e anche il suo brutto ricordo si stava affievolendo. La gente cominciava a sperare in un futuro migliore e in lunghi anni senza conflitti.

Squall riemerse improvvisamente dai propri pensieri, appena la musica divenne più frenetica.

I suoi amici erano ancora tutti la che ballavano. A quel punto si decise.

Accostato contro il muro camminò furtivamente fino alla porta d’uscita per fuggire da quell’inferno. Era mezzanotte passata, era rimasto li anche troppo.

Quando si trovò solo, nel lungo corridoio che portava ai dormitori, tirò un sospiro di sollievo, la tentazione di trascinare Rinoa via da quel tipo era diminuita, ora almeno non li vedeva più.

Anche la musica stava sfumando in un mormorio confuso. Quando arrivò ai dormitori il silenzio era ormai totale.

Si sdraiò sul letto ancora vestito, la spada poggiata alla sua sinistra, lo sguardo volto a contemplare il bianco soffitto.

Essere il capo di un manipolo di mercenari era una bella seccatura, quasi si dispiaceva di essere stato proclamato SeeD più valoroso di tutta Balamb. Non si sentiva fatto per comandare, a lui piaceva agire da solo. Poi, la responsabilità per tutta quella gente, se fosse morta, la colpa sarebbe stata solo sua. E lo sapeva, non si sarebbe mai perdonato.

Un solo suo passo falso poteva significare la rovina per altri. Si sentiva oppresso, nervoso, addirittura frustrato.

Con la mano destra si spostò un ciuffo di capelli che gli era caduto sulla fronte. Ebbe un tuffo al cuore guardandosi l’arto, il dito indice e il medio erano coperti da qualcosa di rosso. Sangue.

Corse allo specchio per esaminarsi. La vecchia cicatrice si era aperta, dopo tanto tempo, dopo che sembrava essersi cicatrizzata definitivamente. Squall era turbato. C’era qualcosa di strano in quel fenomeno.

Portandosi dietro il Gunblade, scese le scale diretto in infermeria.

Non appena varcò la soglia della piccola stanzetta la dottoressa Kadowaki scosse la testa esasperata.

- Ancora tu, possibile che non riesci a stare un giorno senza farti male figliolo! –

- No, questa volta non ho fatto niente. La ferita si è riaperta da sola –

La dottoressa lo scrutò male, come se non gli credesse, prima di avvicinarsi e controllargli la fronte. Il sangue stava colando lungo il naso di Squall.

Gli girò un po’ intorno borbottando qualcosa fra se e se. Il ragazzo stava iniziando a innervosirsi, perché non gliela medicava subito e non lo mandava via?

Dopo qualche minuto si decise a parlare. – Tranquillo, a volte può succedere che la ferita si riapra. Appena accade vieni da me –

Squall non capiva, la dottoressa sembrava quasi preoccupata. Come se ci fosse qualcosa che non andava bene, la stessa sensazione che aveva provato lui.

- è sicura che sia tutto normale? –

- Certo, certo – Pareva convinta mentre tamponava il sangue e disinfettava il vecchio taglio.

Lui non fece altre domande ma ringraziò e poi scomparve. Voleva solo tornare a rintanarsi nella sua camera. Mentre camminava ripensava allo strano comportamento della dottoressa.

Gli stava dando una nuova preoccupazione, quella maledetta cicatrice, e lui ne aveva già abbastanza di cose delle quali preoccuparsi. Non si sentiva affatto bene quella sera. Probabilmente, come da qualche notte a quella parte, non sarebbe riuscito a prendere sonno

tanto facilmente. Si sarebbe rigirato e rigirato fra le coperte in cerca di una posizione, fino a sudare e a voler fare a pezzi il letto stesso con la sua spada.

Abbassò la maniglia della porta con rabbia, per scoprire che camera sua non era vuota, Rinoa aveva preso posizione sul suo letto e appena entrò lo guardò sorridendo.

- Dov’eri, Squall? –

Anche lui si sedette sul letto, cercando di calmarsi. – In infermeria, la ferità si è riaperta … -

E fu allora che la ragazza notò un lungo cerotto che copriva tutta la cicatrice di Squall.

Subito gli fu davanti a toccargli la fronte – Come stai ora? Tutto bene? Sicuro di … -

- Rinoa, credimi, è tutto a posto … -

- Sicuro? –

- Certo –

A quel punto lei rimase in piedi in mezzo alla stanza, dondolandosi con le gambe.

Squall non avrebbe mai capito quella ragazza, che cosa aveva adesso?

- Che c’è? –

- Io, volevo sapere … no, niente –

- Rinoa? –

- Volevo sapere se c’eri rimasto male per prima, quando ballavo con quel tipo … -

Lui sbuffò, era così evidente? Cercò di assumere un espressione neutra.

- Forse … -

Rinoa gli andò in contro – Scuuuusa! Solo che tu non volevi fare niente –

- Lo so, non è colpa tua – le accarezzò la testa per un secondo, prima di voltarsi e tornare a sedere sul materasso.

- Squall? –

- Si? –

- Sono stanca … -

- Rinoa, sono le due di notte … -

La ragazza spalancò gli occhi. – Io, pensavo fosse solo mezzanotte! Domattina devo alzarmi presto! –

- Allora è meglio se vai a riposarti .. – sussurrò il ragazzo.

- Si, si, però se ti dovesse fare male la feri .. –

- Non ti preoccupare, vai a riposarti –

Rinoa rimase un attimo a guardarlo, preoccupata forse. Poi sorrise nuovamente . Buona notte, Squall . disse, prima di chiudersi la porta alle spalle.

- Buona notte anche a te … -

Ma purtroppo quella non fu affatto una buona notte, come Squall aveva previsto, tutte le sue preoccupazioni tornarono a tormentarlo, si rigirò nel letto fino allo sfinimento.

Forse quello, era uno dei rari momenti in cui avrebbe voluto stare con qualcuno, ma purtroppo tutto il Garden dormiva tranquillo e beato, infischiandosene dei suoi problemi. Non aveva il coraggio di presentarsi nelle stanze dei suoi amici, ne tanto meno di far visita a Rinoa e soprattutto non voleva provarla del sonno per un suo capriccio.

Così, dovevano essere circa le cinque di mattina quando si ritrovò fermo in mezzo al giardino del Garden. La spada in pugno. Il gelido vento gli graffiava la faccia. Ma non gli importava. Gli piaceva starsene all’aperto, a contemplare il paesaggio. Lo faceva tante volte quando era più piccolo, si incantava ad osservare il mare, le stelle, il cielo notturno , i tramonti.

E costi quel che costi quella mattina avrebbe visto l’alba sorgere sul mondo intero.

 

 

 

 

 

 

 

 

My Spaaace.

Haloa gente, ho visto che qualcuno a letto il mio prologo … xò commentate sennò non saprò mai cosa ne pensate >.<

Questo capitolo è un po’ corto, perché è più … una situazione di passaggio diciamo. I prossimi spero di farli più lunghi, anche perché la vicenda vera e propria inizia da li, u.u Poveri ragazzi ( Crepa Nd. Squall )

Ditemi cosa ne pensate!!!

Alla prossima !

 

Rinoa_Lunatic Pandora

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: KeilaStradlin