Film > La Mummia Saga
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Autore: StillAnotherBrokenDream    08/01/2010    1 recensioni
Lucas riviveva quell'incubo quasi ogni notte.. una vita intera a ricordare quella terribile fine che il destino gli aveva riservato.. nella sua vita precedente... Ma qualcosa era cambiato: cosa stava succedendo?
(ff scritta come personale sequel de La Mummia - il film recente! - spero vi piaccia almeno un po'!)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il primo giorno

 

Il primo giorno

 

 

 

 

 

Lucas precedeva la sua nuova assistente lungo il corridoio che portava agli uffici. Daphne lo seguiva in silenzio, guardando qua e là.

Cercava di imitare il suo passo, ma Lucas camminava troppo svelto per stargli dietro.

“Le dispiacerebbe rallentare, dottor Barrymore?” Lucas si arrestò e si voltò verso di lei.

“Mi perdoni, signorina.” si scusò, ma Daphne sospettava che lo facesse di proposito.

Camminavano fianco a fianco, Daphne ogni tanto gli lanciava un'occhiata, era molto alto, lei gli arrivava più o meno all'altezza della spalla, e questo la metteva un po' in soggezione.

“Ecco, siamo arrivati al mio studio, entri, prego. le disse aprendo la porta.

Era una grande stanza con poco arredamento, solo due scrivanie e un lungo tavolo. Alla parete c'era un grande armadio a cassetti, nei quali si conservavano i reperti di piccola dimensione. Le scrivanie erano poste in modo che chiunque si fosse seduto ad entrambe, si sarebbero voltati le spalle a vicenda.

Molto espansivo, pensò divertita Daphne.

“Lei si sistemi pure a questa scrivania, mi rincresce darle quella più piccola, ma io sono disordinato e mi occorre più spazio per stendere tutte le mie carte. spiegò con un sorrisetto un po' imbarazzato.

Daphne pensò che fosse sincero, in effetti aveva l'aria di chi non dava troppa importanza alla forma delle cose.

“Non si preoccupi, credo di avere abbastanza spirito d'adattamento. gli rispose lei, nascondendo la sua emozione nell'avere, per la prima volta, una scrivania tutta sua.

Il resto della mattinata passò velocemente, mentre Lucas, con malcelata impazienza, spiegava quello che c'era da fare alla ragazza. Nella pausa pranzo, Daphne uscì con Simon, mentre Lucas restò nello studio. La ragazza tornò dopo circa un'ora, e lo ritrovò esattamente dove l'aveva lasciato, chino sui frammenti logorati di un antico papiro.

Daphne rimase allibita. In un'altra vita dev'essere stato un certosino. pensò tra sé tornando alla sua scrivania.

E la prima giornata di lavoro insieme alla sua nuova assistente, volse al termine.

Mentre tornava a casa, Lucas pensava alla ragazza.

Daphne O'Connell.

La prima volta che gli venne in mente questo cognome, aveva circa dodici anni, ma pensò che semplicemente l'aveva sentito nominare dai suoi genitori o da qualcun altro della sua famiglia.

Poi questo O'Connell  iniziò a venirgli in sogno, e gli incubi che lo avevano ossessionato fin dalla culla, tornarono.

Lucas scosse la testa.

“La devo smettere.... quella ragazza non sa nulla, non è venuta per me. I suoi nonni saranno morti, altrimenti sarebbero degli ultracentenari, e non credo che suo padre gli abbia raccontato quella storia, e se lo avesse fatto lo avrebbe preso per pazzo.” Considerò a voce alta svoltando a destra e fermando la macchina nel vialetto di casa sua.

Scese e si avviò verso la porta, inserì la chiave nella serratura ed aprì.

Una volta dentro, trasse un profondo sospiro di sollievo: la verità era che casa sua, era l’unico posto in cui si sentiva davvero al sicuro. Per tutta la vita si era sempre sentito braccato, spiato, inseguito, anche se non c’era nessuno a fare tutto ciò. Solo una volta chiusa la porta, si sentiva tranquillo. Beh, più o meno tranquillo, poiché il tormento era dentro di lui e non fuori dalla porta.

Si tolse la giacca e la buttò su una poltrona, si diresse verso il bagno e si sciacquò il viso. Fissò la propria immagine riflessa nello specchio.

“Daphne O’Connel, sussurrò.

Perché il suo volto gli era così familiare?

 

   
 
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