E siamo alla fine anche di questa
Fan Fiction, considerando che doveva essere una One Shot è durata anche troppo.
Innanzitutto ringrazio in modo
particolare il BFC (Vale, Sara, Jo e Marzy) per il
sostegno
Ringrazio anche tutti i lettori e in
particolare chi ha lasciato un segno del proprio passaggio.
Sperando che vi sia piaciuta tanto
quanto a me scriverla
Alla prossima
Dany
Capitolo 10
– Epilogo
- Sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia,
l’ultimo desiderio che la notte mi culla.
Sei la ragione più profonda di ogni mio gesto,
la storia più incredibile che conosco -
Siamo tornati dal viaggio di nozze
da qualche mese e credo che già lo rimpiangiamo. Entrambi vorremmo tornare in
Australia passando il tempo al sole a fare sesso, tanto sesso e a bere alcolici
come mai prima.
Purtroppo la vita di sempre sembra
sempre meno divertente soprattutto quando si torna alla normalità; durante la
settimana viviamo al loft, così Brian è vicino al lavoro e io in caso dovessi
partire, non avrei problemi a organizzarmi velocemente.
Nel weekend invece viviamo al Britin
anche se spesso andiamo entrambi al Babylon, tanto
per cambiare la routine; ormai siamo diventati veramente degli etero e mi
stupisco ancora come Brian si sia adattato a questa nuova vita.
Domani devo partire per New York,
devo presenziare a una mostra alla Harold & Harrison Gallery e ancora non
so se dovrò andarci da solo o se verrà anche lui? Con Brian non si può mai sapere
finché non dice chiaramente cosa vuole fare.
Sento il telefono suonare
“Pronto?”
“Ehi Justin, oggi pomeriggio che
fai?” risponde Emmett
“Dovrei organizzare il viaggio per
domani per New York, perché, cosa avevi in mente?”
“Volevo fare un po’ di shopping
prima di iniziare il nuovo programma serale! Vieni?”
“A che ora?”
“Facciamo per le 16, prima devo
organizzare un party di compleanno!”
“Ok, vengo io da te?”
“Ci incontriamo al Liberty e poi
andiamo!”
“Perfetto, ci si vede più tardi!”
Vado verso lo studio per vedere se
riesco a ricominciare a dipingere, ma non faccio in tempo ad arrivare che suona
il cellulare stavolta.
“Pronto?”
“Justin, sono Gale, ti chiamo per
ricordarti che dovrà stare qui a New York per almeno due giorni, domani saranno
presenti i giornalisti, ma il giorno dopo sarà una esposizione su invito!”
“Nessun problema, sto preparando le
cose per partire domani, starò a New York per almeno 3 giorni, quindi ci
vedremo nel pomeriggio per gli ultimi dettagli!”
“Allora ci vediamo domani nel tardo
pomeriggio !”
“A domani allora!”
Tra una cosa e l’altra mi accorgo
che è già il momento per me di andare al Diner per il
giro di shopping con Emmet.
***
Finalmente dopo più di due ore in
giro per negozi mi lancio sul divano, controllo il cellulare per vedere che ore
sono e mi accorgo che è ancora presto per prepararsi per andare da Debbie a
cena. Mi alzo, lascio il cellulare sul divano e mi avvio verso il piano di
sopra, ma sento la porta di ingresso aprirsi, mi volto verso l’entrata e vedo
Brian entrare in casa.
“Ehi, sei tornato presto!” dico
mentre Brian si sporge per darmi un bacio leggero sulle labbra
“Si, non lo sai? Domani devo partire
per New York per qualche giorno, mio marito ha una mostra!”
“Allora vieni!” dico saltandogli
addosso
“Non potevo proprio evitarlo, in
fondo è una mostra importante e poi ci tenevo!”
Gli metto le braccia intorno alla
vita e lo spingo sul divano per poi sdraiarmi su di lui e iniziare a baciarlo,
gli infilo la lingua in bocca per iniziare un gioco che conosciamo solo quando
siamo insieme, fare l’amore. Quando comincio a sentire il bisogno di respirare
mi stacco e scendo sul collo dando dei baci a fior di pelle, mentre lui mi
stringe i capelli fra le mani e mi tira a sé.
Per fortuna che il divano che
abbiamo qui è enorme, per come ci muoviamo noi saremmo già caduti per terra da
un pezzo.
Mi toglie la maglietta con cui di
solito dipingo e inizia ad accarezzarmi e pizzicarmi i capezzoli mentre una
mano scende per aprirmi prima il bottone e la zip, mentre io infilo le mani
sotto la camicia e con le unghie lo graffio leggermente sulla schiena.
Mi tira giù i pantaloni e i boxer
insieme mentre mi fa cadere tra le sue gambe, dato che ormai sono praticamente
nudo e lui invece ancora vestito, inizio a darmi da fare sfilandogli la camicia
dalla testa, non facendo nemmeno lo sforzo di slacciargliela. Inizio
a leccargli i capezzoli, mentre gli slaccio i pantaloni e glieli sfilo assieme
ai boxer. Ora è davanti a me nudo con già il pene quasi completamente eretto.
Scendo su di lui e inizio a baciargli la punta, con la mano intanto gli prendo
la base e inizio a massaggiarla lentamente fino a quando non mi blocca, mi tira
sopra di lui, mi bacia facendo penetrare subito la lingua nella mia bocca.
Mi
fa sdraiare sul divano e inizia a leccarmi il torace mentre con la mano scende
sul mio inguine, prende in mano la mia erezione e inizia a fare su e giù
lentamente, nonostante la voglia di farmi scopare sia a livelli piuttosto alti,
mi godo il momento. Fa scorrere la mano dalla cappella alle palle sfiorandomi
il buchino già fremente. Mi infila un dito molto lentamente e io muovo il
bacino per andare incontro alla penetrazione, quando sento un calore attorno
all’uccello e capisco che Brian lo ha preso completamente in bocca. Inizia a
leccarlo, facendo scorrere la lingua sulle vene in rilievo per poi tornare
sulla punta e stuzzicare la fessura. Approfitta di questo momento per inserire
un altro dito e allargarmi ancora un po’ per non farmi sentire dolore ma solo
piacere.
Si allontana un attimo per prendere un preservativo, quando torna aggiunge un terzo dito e a quel punto non mi resta che pregare Brian di scoparmi.
Mi fa sdraiare
sullo schienale del divano, con il sedere per aria, sento che si avvicina e
preme piano la punta con il mio ano pulsante, allargo di più le gambe e spingo
il bacino verso di lui per farlo entrare più velocemente, Brian allora spinge e
lo sento che mi riempie completamente.
Dopo il tempo che
abbiamo passato a scopare, ora ci ritroviamo sul divano esausti e in ritardo
per la cena da Debbie.
“Sei ancora vivo?
Forse alla tua età dovremmo darci all’astinenza!” gli dico ridendo
“Ehi! Io sono
ancora in grado di soddisfarti completamente!” mi risponde
“Siamo in ritardo!”
“A me non è
sembrato, anzi sembrava quasi che siamo venuti in sincronia!”
“Scemo!” gli dico
dandogli una leggera spinta
Mi alzo tirando su
anche lui e mi avvio verso la camera raccogliendo intanto i vestiti che ci
siamo tolti per lanciarli nel cesto della roba sporca e mi avvio verso la
doccia
“Dai Brian muoviti”
gli urlo subito dopo aver acceso l’acqua della doccia
“Vuoi un secondo
round?” mi dice mentre entra in doccia e mi abbraccia da dietro
“Non abbiamo tempo”
gli rispondo mentre mi lavo i capelli
Dopo la doccia e la
scelta dei vestiti finalmente siamo pronti per uscire e considerando che ci
metteremo un’altra mezz’ora per arrivare siamo elegantemente in ritardo di
appena un’ora, sempre se non troviamo traffico!
Finalmente
arriviamo da Debbie e non facciamo tempo ad entrare che subito ci saltano
addosso per aver fatto tardi; per fortuna avendo già la cena pronta, non
dobbiamo sorbirci per molto tempo le critiche di nessuno. Ci sediamo a tavola e
la cena scorre velocemente tra una presa in giro e l’altra, arriviamo ai
saluti.
“Ragazzi mi
raccomando a New York! E tu Raggio di Sole dimostra a tutti chi sei!”
“Si non ti
preoccupare!” dico mentre ci avviamo alla macchina
Mentre stiamo
tornando a casa penso a che diavolo dovrei mettere in valigia! Spero solo che
Brian mi aiuti con la scelta.
“Ehi sei
pensieroso” mi dice Brian mentre stiamo passando il cancello di Britin
“Non ho ancora
deciso cosa mettere in valigia”
“Non ti
preoccupare, ci penso io, sono o non sono l’intenditore in questo ambito?”
“Speravo che lo
dicessi, perché non so proprio come ci si veste per una serata importante come
questa” dico baciandolo lievemente
Entriamo in casa e
entrambi ci mettiamo in tuta. Mentre Brian sceglie l’abbigliamento adatto io
invece mi occupo degli oggetti da toilette per il viaggio. Finito di preparare
mi butto sul letto e senza nemmeno accorgermene mi addormento
***
“Justin, svegliati
dobbiamo prendere l’aereo!” mi urla Brian da sotto la doccia
Socchiudo un occhio
per controllare l’ora e vedendo che non è poi così presto inizio ad alzarmi
“Brian vuoi
qualcosa per colazione?” chiedo mentre scendo in cucina
“Va benissimo del
caffè, in caso mangiamo qualcosa quando arriviamo!” mi risponde
Dopo un’ora siamo
già all’aereoporto per andare a New York e sono terribilmente agitato per la
mostra, domani ci sarà una mostra collettiva in una galleria importante e
ancora non ci credo.
Prendiamo un taxi
per l’albergo, lasciamo giù i bagagli e già siamo fuori per andare in galleria
a controllare che sia tutto in ordine.
“Brian non vorrei
ti annoiassi!” dico mentre siamo in taxi
“Non ti preoccupare
ho già qualcosa in programma mentre tu organizzi insieme ai curatori della
mostra la serata” mi risponde
Dopo essere sceso
dal taxi e aver salutato Brian entro alla Harold & Harrison Gallery,
vedendomi mi vengono subito incontro.
“Ciao Justin” mi
salutano entrambi
“Ci servivi proprio
tu!” dice Gale
“Si devi decidere
dove mettere quel quadro” dice Randy indicando uno
dei miei primi disegni
“Si avevo già in
mente un’idea” rispondo iniziando a spiegare cosa avevo in mente di fare con
quel quadro
Dopo un’ora ci
raggiunge Brian dicendomi che dobbiamo andare a prepararci per stasera. Saluto
tutti e ci avviamo all’hotel.
***
“E’ la grande
serata, sei pronto?” mi chiede Brian mentre stiamo uscendo
“Spero di si” gli
rispondo dandogli un bacio sulla bocca
Abbiamo passato la
metà del tempo prima di uscire a fare sesso, non ne abbiamo mai abbastanza e
questo mi fa sicuramente piacere, stare con lui facendo sesso o stando
semplicemente abbracciati mi fa calmare e oggi ne avevo davvero bisogno.
Arriviamo davanti
alla galleria e vedo gente fuori che attende l’apertura, non riesco a capire
come mai siano già lì sapendo che ci vorrà ancora mezz’ora prima che apra la
mostra
“Dai Justin
entriamo” mi prende per mano e mi trascina quasi di peso dentro la galleria
Vediamo i
proprietari venirci incontro assieme ad altri artisti che esporranno con me
stasera
“Come ti senti?” mi
chiede uno dei ragazzi
“Agitato e tu?”
rispondo
“Idem!” mi dice
ridendo
Mi volto verso
Brian sorridendo e mettendogli un braccio intorno alla vita lo trascino verso
una delle zone della galleria dove sono esposti i miei lavori.
“Ehi come mai tutta
questa fretta?”
“Vorrei farti
vedere un quadro prima che entrino tutti”
Lo guido verso una
delle zone più illuminate finche non mi fermo all’improvviso
“Chiudi gli occhi!”
gli ordino
Vedendo Brian che
esegue il mio ordine senza obiettare e continuando a tenerlo d’occhio vado
verso il quadro esposto a metà della parete e lo scopro. Torno verso Brian
lo faccio avvicinare dicendogli che può
riaprire gli occhi.
“Ecco dove era
finito!” mi dice puntandomi gli occhi addosso
“Ti eri accorto che
non c’era più e non mi hai detto niente?”
“Non credevo
sapessi che l’avevo comprato io all’epoca e quindi non volevo farti capire che
già tanti anni fa eri diverso dagli altri!”
“Secondo me lo hai
fatto per narcisismo, in fondo sei tu il soggetto!”
“Ehi!” mi dice
mordendomi piano sul collo
“Forse non hai
visto bene!” gli dico facendolo avvicinare ancora di più
Finalmente vedo il
suo sguardo andare verso l’angolo destro e in quel momento gli brillano gli
occhi perché sta leggendo la firma che ho deciso di mettere sui miei lavori: Justin K. T.
Fine