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Autore: Lorien    11/10/2003    4 recensioni
Il titolo dice tutto! Cosa fareste se vi ritrovaste improvvisamente fra i più temuti pirati del XVIII secolo?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XIV

CAPITOLO XIV

La mattina successiva partimmo non appena il sole fece capolino all’orizzonte. Il tragitto fu davvero breve. Infatti dopo una folta copertura di fogliame, già si scorgeva l’alto ingresso delle grotte. Come stabilito, Duncan rimase davanti all’entrata, immobile come una statua.

Dopo quell’entrata monumentale ci ritrovammo a dover camminare in fila indiana per attraversare uno stretto corridoio scavato nella roccia. Per il momento non avevamo trovato diramazioni, quindi la direzione era obbligata.

Tuttavia quel corridoio sbucava in quella che sembrava una sala sotterranea, al centro della quale troneggiavano enormi statue create dalla natura. Di lì, si dipartivano diversi passaggi, molti dei quali troppo angusti per poter sperare di arrivare dall’altra parte. Mentre attraversavamo la sala per raggiungere un passaggio più agevole, notai col la coda dell’occhio che uno di quei passaggi stretti alla nostra destra conduceva nuovamente all’esterno, poiché si intravedevano le basi di alcune palme. Sarebbe bastato piegarsi un po’, per uscirne.

Senza farmi notare toccai con il gomito il fianco di Virginia, che era accanto a me, accennando con la testa verso quella direzione. Lei guardo’ di sfuggita, poi la vidi annuire.

Arrivati all’inizio di questo nuovo corridoio, Sparrow disse che intendeva provare da quella parte ma fu interrotto da un debole ululato seguito da una specie di sbuffo.

Guardammo tutti verso quell’antro semi-buio. Il suono sembrava provenire di lì.

  • Sembra che siamo sulla pista giusta – borbottò Wolfe, mentre Occleve non la smetteva di guardarsi le spalle. Sparrow mi fece segno di andare accanto a lui, mentre Mary, che procedeva al lato di Rackham stringeva le labbra.

Sotto gli sguardi eloquenti delle mie amiche, andai avanti. Sparrow mi prese il braccio, senza stringerlo e proseguimmo.

Intanto gli ululati si facevano più chiari e i sospiri sempre più evidenti. Stavo ancora cercando di analizzare la causa di quel fenomeno, quando uno sbuffo d’aria mi colpì in pieno viso, come se qualcuno ci avesse soffiato sopra. Mi voltai, per vedere Rowena che squadrava Occleve scuotendo la testa, mentre questi guardava da tutte le parti tranne che davanti a sè.

Sentii Sparrow stringermi un po’ il braccio, per richiamare la mia attenzione. Quando voltammo un angolo, quello che sembrava un urlo improvviso ci fece sobbalzare. Occleve cadde all’indietro, tanto sulle spine si era messo.

Rackham si voltò col coltello in mano e lo stesso fecero Mary e Wolfe. Sparrow aveva poggiato una mano sulla pistola restando immobile. Quello era stato proprio un urlo umano e non un semplice eco.

Quando si fu ristabilito un certo silenzio, risuonò la voce di Sparrow:

  • Proseguiamo!

Mentre ci addentravamo, ebbi l’impressione di sentire l’eco di passi, al di là dei nostri, come se qualcuno ci seguisse. Più avanti riuscimmo a distinguere alcune fonti di luce, che sembrava riverberare verdognola. Forse era quello che aveva visto Roberts. Quando ci avvicinammo, la situazione fu chiara. Per quanto assurdo potesse sembrare, ciò che aveva pensato Miranda era vero. Ma anche quello che avevano raccontato i pirati era vero. Erano stati loro a dare inizio a quello strano fenomeno.

Davanti a noi c’erano due fori, parzialmente coperti dal fogliame, che era cresciuto selvatico intorno e dentro di essi. La luce esterna che filtrava, aveva generato sulla parte opposta uno spesso strato di muschio. Un successivo ululato, rimbombandoci nelle orecchie confermò la mia ipotesi. Il vento soffiando dal mare alla terra, penetrava attraverso le fessure tra la roccia consumata e le foglie, facendole frusciare. E questo produceva suoni di diversa natura, tra cui ululati, fruscii e sospiri vari.

Anche le mie amiche erano arrivate alla mia conclusione perché tutte e quattro ricordavano le lezioni di scienze, e a Miranda in particolare erano rimaste molto impresse quelle sui venti.

  • Ecco perché! – disse trionfante, indicando i fori fogliosi. – Brezze! Di giorno spirano dal mare alla terra, per questo i suoni si sentono nelle grotte, invece di notte soffiano dalla terra al mare, e a causa di questi fori semicoperti dalle foglie amplificano i rumori!

I pirati ci misero qualche attimo a capire quella spiegazione, che a noi pareva chiara come il sole. Realizzammo che avevano capito, quando Occleve mandò un meraviglioso fiore a Rackham che aveva preso a ridere come un matto. Anche Mary stava guardando il rosso, ma con un espressione leggermente disgustata. Sparrow, che ancora mi teneva il braccio prese a osservare i fori, senza reprimere anche lui un sorrisetto. Allora fui io a tirargli il braccio, e quando spostò gli occhi su di me, lo guardai con un espressione del tipo: Io te l’avevo detto!

Ma Wolfe non sembrava ancora darsi pace:

  • E l’urlo, allora? Sono sicuro che non è stato il vento!

Tutti ci guardammo intorno mentre Rackham smetteva di colpo di ridere.

  • Duncan!

Tutti capirono al volo, e fecero dietro-front per raggiungere l’entrata. Ecco quei passi….Erano fuori dalla grotta..

I nostri sospetti furono confermati quando usciti dal passaggio vedemmo due uomini venirci incontro dall’altra parte della grande sala. Non ci volle la scienza per capire che erano uomini di Rogers. I pirati se ne liberarono in pochi minuti e ne scavalcarono i corpi per dirigersi verso l’uscita. Nella concitazione, non avevano pensato a noi, così mi sentii strattonare per il braccio da Rowena. Alle nostre spalle c’era quell’altra uscita. Con un ultima occhiata ai pirati che correvano dall’altra parte seguii le mie amiche.

Una volta uscite alla luce del sole, vedemmo due uomini che trattenevano uno stordito Duncan. Dunque ce ne sono altri, pensai. E se hanno trovato lui all’ingresso, allora stanno aspettando gli altri…..

  
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