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Autore: _montblanc_    14/01/2010    1 recensioni
- Nooo- volevo gridare- Fermati, non farlo!- , ma un singhiozzo soffocò le mie parole.
Piano piano, le pale dell'elicottero iniziarno a girare.
Mentre saliva in alto lui mi guardò.
Mi vide piangere, piangere per lui.
Il suo sgardo si fece carico di disperazione, ma mi sorrise.
Era un sorriso dolce, come solo lui sapeva fare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il penultimo chappy^^
Come sempre ringrazio kiarina95.
Buona lettura^^

Capitolo 15:
“ Perché victoria aveva detto che avevo il diritto di averla?
Bè, di sicuro non l’avrei mia scoperto se non avessi aperto quella lettera.
Mi feci forza e strappai il sigillo.
Dentro c’erano due pezzi di carta.
Ne presi uno e iniziai a leggerlo:
“ Ciao alice, se in questo momento stai leggendo vuol dire che le tue amiche sono riuscite a darti la lettera. Capisco quanto tu sia sconvolta da quello che sia successo, anche se, devo dire, non posso dire di essere dispiaciuta, perché quell’uomo che ami tanto ha fatto uccidere mio padre ed io non posso essere che contenta della fine che ha fatto…
Comunque, tornando a noi, so che adesso non riuscirai a capire quello che ho detto e forse è meglio così.
Tenevo che tu avessi questa lettera perché ne hai tutti i diritti(infondo è indirizzata a te).
L’ho rubata alle guardie svizzere, perché sicuramente loro non te l’avrebbero mai fatta avere…
Bene, detto ciò di lascio alla lettura…Victoria…”
Sempre più curiosa presi l’altro foglio e cominciai a leggerlo:
“ Alice, se stai leggendo questa lettera vuol dire che sono morto…”
Mi bloccai sentendo le lacrime pizzicarmi gli occhi.
Era una lettera di carlo…”
“Adesso capivo perché victoria aveva detto che avevo il diritto di averla.
Sbattei più volte gli occhi per cercare di reprimere le lacrime, non potevo rischiare certo di bagnare il foglio.
Quando finalmente riuscii a riprendere il controllo di me stessa andai avanti con la lettura…
“Non ho molto tempo tra poco verranno a prendermi.
Devi sapere che io ho fatto delle cose terribili …
Io ti sto scrivendo questa lettera per raccontarti i fatti come si sono realmente svolti, infondo anche tu sei stata coinvolta…
Allora… è successo tutto qualche settimana fa quando ho scoperto che il santo padre aveva commesso un adulterio nei confronti della chiesa…ha avuto un figlio…
Io non ho voluto sentire le sue spiegazioni al riguardo e me ne sono andato via.
Non puoi immaginare quanto ero furioso e confuso…
Quella notte allora ho deciso di ucciderlo…”
Mi fermai…era stato lo ad uccidere il Papa? Aveva finto con me di essere dispiaciuto? Mi sentii tradita per un attimo…
“ Poi ho chiesto ad un assassino di uccidere i quattro cardinali e… non posso continuare sento le voci delle guardie che si avvicinano, ti devo lasciare.
Addio alice, spero che un giorno potremo rincontrarci sappi che ti amerò per sempre… carlo ventresca…”
La lettera terminava qui…
Cercai in lungo e in largo nel foglio un continuo, ma niente, non c’era scritto nient’altro…
Appoggiai la lettera nel comodino e poi, finalmente, potei scoppiare a piangere…”
Sono passati tre giorni da allora e non mi sono più mossa dalla mia camera.
Ogni tanto rileggo la lettera, perché è come sentire la sua voce che mi parla e mi fa sentire bene.
Mia madre continua ad insistere perché mangi e bevi qualcosa, ma ogni volta che ci provo a nausea si impossessa di me.
“Spero che un giorno potremo rincontrarci…” è una frase a cui penso molto e mi chiedo se questo sarà mai possibile.
Giro la testa verso la finestra…si sta facendo buio fuori.
Chissà che ore erano?
Non avevo neanche la voglia di girare la testa per vedere cosa diceva la sveglia.
Infondo chi se ne importava…
Il cielo fuori era pieno di stelle come poche volte capita di vedere qui a roma.
Un grande senso di solitudine e abbandono iniziò ad affliggermi e le lacrime iniziarono a rigarmi il volto.
In quell’ultimo periodo ero proprio diventata una “piagnona”, credo che non abbia mai pianto così in tutta la mia vita messa insieme.
Una folata di vento fece svolazzare le tende viola per un momento.
Da quando in qua la finestra era aperta?
  
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