Fanfic su attori > Ewan McGregor
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Autore: badkaty    16/01/2010    6 recensioni
[Ewan McGregor] quanto è importante l'età, in amore? Molti direbbero che non conta, che l'amore non ha età.
Ma se lui è un famoso attore di 39 anni, e lei solo una giovane 16enne alle prese con i problemi della sua età?
Se lui è sposato, e ha dei figli, mentre lei è solo la giovane babysitter?
Questa storia, rifacimento riveduto e corretto di "sei parte di me", ambientata ad Hollywood, mette in luce il "lato oscuro" dell'amore, quando, benchè sia la cosa più bella che possa esistere, fa soffrire.
Se vi va, leggete e recensite, ricambierò la visita!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ewan, Catherine e le ragazze scesero dalla macchina sorridendo e scherzando. Era stata una splendida giornata, e si erano divertiti molto.
Ewan guardò Catherine, pensando a tutte le volte che avrebbe voluto prenderla in braccio e baciarla.
Catherine guardò Ewan, pensando a tutte le volte che avrebbe voluto saltargli in braccio e baciarlo.
I loro sguardi si incontrarono, e entrambi si voltarono dall'altra parte, imbarazzati.
Eve non era ancora tornata, e Ewan disse a Catherine che avrebbe avuto bisogno di lei anche per la sera, siccome lui aveva la presentazione sul red carpet di un suo film.
-Va bene, ci sono di certo.- rispose lei, felice di poter trascorrere ancora del tempo con loro.
Si vergognava a dirlo, ma ogni tanto si trovava a pensare a loro come la sua famiglia. Sarebbe stato così bello...
-Giochiamo a twister?- propose Clara.
-Ragazze sapete che sono negato in quel gioco!- protestò bonariamente Ewan.
-Dai, perfavoreee!- strillò Jamyian, che già aveva in mano la confezione del gioco.
-A te va bene?- domandò Ewan a Catherine.
-Sì, certo. Anche se non sono bravissima!- rispose lei.
-Allora mi sa che sarò costretto!- sorrise.
-Sì papà sei obbligato!- ridacchiò Clara, disponendo il tappeto sul pavimento del salotto.
-Iniziate tu e Catherine.- ordinò Esther.
Dopo cinque minuti Catherine ed Ewan erano aggrovigliati in due posizioni stranissime, lei aveva il piede sinistro sul giallo, la mano destra sul rosso, la mano sinistra sul blu e il piede destro sul verde, mentre Ewan la mano sinistra e il piede destro su due rossi, la mano destra sul blu e il piede sinistro sul verde.
-Catherine, piede destro sul blu!- disse Clara.
Lei provò a spostarlo, ma per passare doveva spostare il piede di Ewan, che cadde, facendole involontariamente lo sgambetto.
Caddero uno sopra all'altro, ridendo, proprio nel momento in cui entrava Eve, carica di pacchi e sacchetti.
Si fermò sulla porta, allibita:-Nel mio salotto!- strillò.
-Nella sala dei giochi non c'è posto!- si difese Clara.
-Eve, ho dato io il permesso alle ragazze.- intervenne Ewan, alzandosi.
-Certo, tanto a te che cosa te ne frega! Hai idea di quanto io abbia faticato perchè questa stanza fosse così?-
-C'ero anche io, nel caso non te lo ricordassi.- ribattè lui, con tono aspro.
-Ma evidentemente non te ne frega nulla. Dopo il mio fulard, anche questo!- strillò, uscendo dalla stanza.
Ewan strinse i pugni, furibondo. Il suo fulard. E alla sua macchina non ci pensava?!
Le ragazze, fiutata aria di pericolo, corsero nella stanza dei giochi, facendo segno a Catherine di seguirle. Si erano appena sedute tutte e quattro nella tenda che il litigio cominciò.
-Devi smetterla di essere così dannatamente egoista, Eve! Come puoi pensare sempre e solo a te stessa!- urlò Ewan.
-Egoista?! Egoista?! Conosci un'altra moglie che ti avrebbe lasciato andare in giro per il mondo sulla tua fottuta moto? O che ti permetterebbe di viaggiare così tanto per i tuoi cazzo di film?!- rispose lei, con una voce di un'ottava sopra la norma.
-è il mio lavoro, e sai bene che sto a casa il più tempo possibile. Non mi sembra di essere un padre o un marito assente!- ribattè lui.
-Non è questo.- disse lei, con voce più calma -è solo che certe volte sarebbe bello che tu ti occupassi di più dei miei bisogni.-
-E il viaggio alle terme? E le giornate di shopping? E tutte le volte che tengo le ragazze perchè tu hai altri impegni? E le gite in montagna? Perchè non vedi tutte queste cose?- domandò lui, con voce più ferita che altro.
Lei non rispose.
-Comunque Eve, devi iniziare a prepararti per stasera. è già tardi.- continuò lui, abbassando ulteriormente i toni.
-Ah no, no, no, Ewan. Stasera non se ne parla. Ho un mal di testa allucinante e mi sento svenire. è stata una giornata stancante.-
-Coooosa? Cosa c'è di stancante nello shopping, porco cane?! Non posso andarci da solo!- urlò lui, di nuovo inferocito.
-Lo shopping è molto stancante, per tua informazione, e io sono davvero esausta.-
-Eve, rifletti, non posso davvero andarci da solo!- ripetè lui.
-Portaci qualcun altro, che ne so, portaci...la cameriera! Portaci la cameriera!- rispose lei.
-Chi è la cameriera?- domandò Ewan, perplesso -Non abbiamo nessuna cameriera.-
-Ma si, quella nuova! Camille, Charlotte, come si chiama...-
-Catherine.- rispose lui, a denti stretti. Come osava chiamarla "cameriera"? -E non è la cameriera.-
-Beh, lei. Portaci lei.-
-Certo, è un'ottima idea. Prestale il tuo vestito.-
Eve rimase interdetta:-Il mio vestito?-
-Vuoi che ci venga in jeans?- domandò lui, pensando che lei sarebbe stata bellissima anche avvolta in un sacco di iuta.
-No, certo. Mandala qui. Anche se potrebbe starle piccolo.- disse allora lei, con aria infastidita.
Ewan salì nella camera dei giochi:-Catherine, devo chiederti un favore enorme, e se non te la senti...-
-Abbiamo sentito tutto, papà.- commentò Clara -Come al solito.-
Lui fece una faccia mortificata. Odiava quando le sue figlie, le sue adorate bambine, sentivano i litigi tra lui e Eve. Voleva proteggerle da queste cose, fare sì che fossero sempre serene.
-Allora... verrai?- domandò, titubante.
-Sì, certo. Anzi, sarà un'esperienza fantastica.- rispose lei. Dentro di sè esultava da quando Eve l'aveva proposta, e l'aveva anche perdonata per il disprezzo con cui aveva parlato di lei.
Andò nella stanza di Eve, che le porse l'abito. Lei lo indossò senza fatica. L'unico punto in cui stringeva un po' era sul seno abbondante.
Eve le passò anche un rossetto rosso, un fondo tinta e un eyeliner.
Quando Catherine ebbe finito di prepararsi, la signora McGregor ebbe un attimo di scompenso. Era bellissima.
-Sei davvero bella, ma non pensare che siccome vai ad una cerimonia con mio marito, tu abbia qualche diritto su di lui.- le sibilò.
-Non la capisco.- disse Catherine, guardandola con aria dura.
-Non fare la finta tonta. Ewan è bellissimo, è chiaro, e se lo guardi non si consuma. Ma vedi di limitarti agli sguardi.-
-Non si fida di suo marito, forse?- commentò Catherine, con un'occhiata glaciale.
-Questo non ti riguarda. E adesso vai.-
Scesero in salotto, e quando Ewan la vide, spalancò gli occhi e gli cadde la mascella.
Il meraviglioso abito di seta rossa con il corpetto stretto e la gonna a campana fino a metà coscia stava molto meglio a lei che a Eve, perchè Catherine aveva molto più seno e curve.
Era leggermente incerta sulle decolletè rosse tacco 13, ma Ewan sapeva che dopo pochi passi si sarebbe abituata.
In realtà Catherine sapeva camminare piuttosto bene sui tacchi, ma la vista di Ewan con lo smoking nero e la camicia leggermente aperta, elegante e bellissimo, l'aveva destabilizzata.
Esther, Clara e Jamyian guardavano Catherine estasiate.
-Sembri una principessa...- commentò Jamyian.
-Grazie mille.- sorrise la ragazza.
Ewan non disse nulla.
-Sarà meglio che andiate, adesso.- constatò Clara, guardando l'orologio.
-Sì, è vero.- disse Ewan, come riprendendosi da uno stato di trance.
Uscirono nella brezza della sera.
-Cazzo, la macchina!- esclamò Ewan all'improvviso, ricordandosi che era ancora dal meccanico.
-Possiamo andare con la tua moto.- propose Catherine.
-Ma non sei vestita in modo adatto...ti si rovinerà tutta la pettinatura..- obbiettò Ewan, ricordandosi cosa obbiettava sempre la moglie quando lui le proponeva di utilizzare la sua amata due ruote.
-Non abbiamo altre soluzioni, no? E poi chissenefrega dei capelli!- commentò lei.
Lui non ci poteva credere. La perfezione esisteva, e lei ne era la prova lampante.
Si diressero verso il garage.
-Ah, prima non te l'ho detto perchè c'era Eve, e lei è molto gelosa, ma sei bellissima. Davvero.- disse lui, mentre tirava fuori la moto.
-Ah, prima non te l'ho detto perchè c'era Eve, ma sei fantastico.- rispose lei, con un sorriso.
Lui ricambiò il sorriso, e la fece salire dietro di lui, passandole un casco.
Lei si strinse fortissimo a Ewan, abbracciandolo da dietro.
Andare in moto le provocava una sensazione bellissima, le faceva venire voglia di urlare e ridere.
Andarci con Ewan era magico.
Filarono via nella notte con un rombo, che si spense nel silenzio e nel buio.
  
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