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Autore: Creusa Jones    17/01/2010    1 recensioni
Un passo indietro nel tempo. Estate 1995. A poche settimane dalla morte di Cedric Diggory.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I PERSONAGGI PRESENTI NELLA SAGA DI HARRY POTTER SONO PROPRIETA' ESCLUSIVA DI J.K. ROWLING.

QUESTA STORIA E' SCRITTA SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO.

 

Nell'Ora più Buia

Guardo -solo distrattamente- l'asfalto lucido, umido della pioggia che per tre giorni s'è abbattuta sul paese. Senza sosta, sulle medesime strade che percorro ogni notte quando il sonno, sdegnoso, si ritrae e la mente non concede tregua al cuore stanco.
Il rombo lontano d'un motore sfiora appena il mio udito.
Le foglie delle magnolie a lato del marciapiede oscillano impercettibilmente, ma non ho motivo di voltarmi e tornare sui miei passi. Continuo a camminare, l'asfalto striato e muto sotto le suole di gomma. Attraverso la zona d'ombra ai piedi d'un lampione fulminato e per un attimo vengo inghiottito da quella specie di buco nero.
Mi arresto di scatto, senza motivo apparente. Solo nel momento in cui alzo il volto, mi accorgo dove sono.
Osservo il marmo bianco, splendente come una stella solinga nell'oscurità.
Essa guarda, scruta ogni azione. Giudice implacabile. Monito severo.
Salgo i gradini e appoggio le mani sul grande portale. Cigola. E' aperto.
Sollevo il volto, oltre altare, in direzione dell'antico crocefisso. Nel cielo, là fuori, una nuvola scivola via, scoprendo la luna piena che illumina la vetrata colorata, inondando la scultura sacra di deboli riflessi arcobaleno. E' una rivelazione.
Ora so cosa fare.
Oltrepasso il bagliore aranciato delle candele ex-voto. Sento il loro calore sulla guancia, ma non mi giro a guardarle.
La scala si dipana davanti ai miei occhi, scura, silente. I gradini consunti per i molti passi che l'hanno percorsa su e giù, nei secoli.
Il passaggio è stretto, basta a malapena per il transito di una sola persona. Le mie spalle sfregano contro la parete di umida e ruvida pietra ad ogni passo. Ma non ha importanza.
Salgo, un piede davanti all'altro, uno scalino viscido dopo l'altro. Fino in cima, fino alla grande, antica campana di bronzo.
L'aria pungente mi sferza il volto senza preavviso, come uno schiaffo.
Ed io guardo giù, oltre il parapetto.

Sarebbe così facile porre fine a tutto questo, lasciare il Mondo e le responsabilità.
Basterebbe fare un passo, un solo brevissimo passo avanti ed ogni cosa sarebbe dimenticata nell'abbraccio indifferente ed imperturbabile del vuoto.
La voce del vento mi sussurra all'orecchio, complice d'un pensiero troppo oscuro per essere espresso. Le labbra serrate da un inviolabile sigillo.
Ma il tempo mi è nemico. Già scorgo, sul lontano, irraggiungibile orizzonte, il filo di luminoso oro della prima aurora. Pura e limpida messaggera divina del sorgere d'un nuovo sole; eterna metafora di sempre rinnovabile speranza e vita. Vita che non merito, speranza che non mi è concessa.
Il mio cuore ne è, tuttavia, irrimediabilmente attirato mentre la parte più recondita del mio essere ne è distratta. Distratta dal buio che, così allettante, indugia alle mie spalle, sotto i miei piedi indecisi sul sottile bordo marmoreo e scivoloso.
Oh, anima indisciplinata e volubile!

L'attimo è venuto e passato ed io sono ancora qui, ad osservare il piccolo universo dormiente che si staglia ordinato e inconsapevole sotto il mio sguardo incapace di sollevarsi.

L.

 

Nota dell'Autrice
Una Flashfiction nata di getto qualche mese fa. In realtà sarebbe dovuta essere una Drabble; poi, però, i pensieri hanno cominciato a fluire dalla mia testa alla mia mano e la Drabble ha finito per trasformarsi in una flashfiction.
Può essere considerata il prologo del prologo (scusate il gioco di parole)
di una storia (quella che fu la mia prima vera fanfiction) scritta una vita fa (nel lontano2003) ed ora sottoposta dalla sottoscritta ad una precisa azione di correzione e rielaborazione. Spero di poterla postare al più presto (e con il codice html giusto, questa volta!)

Un'ultima cosa riguardo al titolo, giusto per amor di precisione. Dunque, il titolo possiede una doppia valenza. La prima è prettamente simbolica: dopo la morte di Cedric Diggory, Harry affronta un gran brutto periodo al seguito del quale inizierà la progressiva accettazione degli eventi luttuosi ed il conseguente miglioramento della sua condizione emotiva. Pertanto, "l'ora più buia" si riferisce in particolare al cupo periodo al quale il protagonista si trova a far fronte. La seconda valenza è effettiva: la vicenda narrata si svolge un'ora prima dell'alba, ora che si dice essere la più buia di tutta la notte.
In attesa della storia a capitoli, mi auguro che questo breve brano sia stato di vostro gradimento benché, lo so, il tema trattato sia alquanto doloroso e Harry non sia il mio personaggio che prediligo.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Quindi, ogni commento o suggerimento sarà ben accetto, naturalmente. A presto!

P.S. L'ultima parte forse è un po' teatrale, ma m'è uscita così.

 

  
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