Fanfic su attori > Ewan McGregor
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Autore: badkaty    18/01/2010    5 recensioni
[Ewan McGregor] quanto è importante l'età, in amore? Molti direbbero che non conta, che l'amore non ha età.
Ma se lui è un famoso attore di 39 anni, e lei solo una giovane 16enne alle prese con i problemi della sua età?
Se lui è sposato, e ha dei figli, mentre lei è solo la giovane babysitter?
Questa storia, rifacimento riveduto e corretto di "sei parte di me", ambientata ad Hollywood, mette in luce il "lato oscuro" dell'amore, quando, benchè sia la cosa più bella che possa esistere, fa soffrire.
Se vi va, leggete e recensite, ricambierò la visita!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I flash dei fotografi, lo sguardo perplesso e incuriosito ma allo stesso tempo ammirato che tutti le rivolgevano, le domande, le acclamazioni, le urla... tutto era confuso sul tappeto rosso.
I suoni parevano essere amplificati cento volte, tutti spingevano e pressavano per vedere più da vicino "quel figo di Ewan McGregor e la bella ragazza sconosciuta con lui".
Catherine si guardava intorno estasiata: era quanto aveva sempre desiderato.
Sorrideva ai fotografi mentre Ewan la stringeva a sè, camminava con aria sicura cercando di non mostrarsi terrorizzata, e stringeva il braccio di Ewan come se fosse un'ancora.
Erano i consigli che l'attore le aveva dato prima di entrare in scena:-Se ti mostri spaventata, i giornalisti ti fanno la pelle. Avvertono la tua insicurezza. Mostrati a tuo agio, e andrà tutto bene. Ogni volta che ti senti nervosa stringi il mio braccio, va bene?-
Lei aveva annuito, cercando di non mostrarsi troppo intimidita. Doveva dare un'immagine matura e sofisticata di sè, non quella che le veniva fin troppo naturale di adolescente impacciata.
"Questo sarà il tuo ambiente, tra un po'!" si disse, sorridendo ad un altro fotografo.
Il momento più difficile venne quando Catherine ed Ewan si dovettero separare: lui doveva andare dietro al banco con gli altri attori per l'intervista, mentre lei aveva un posto riservato tra il pubblico. Il posto di Eve.
Infatti sullo schienale della sedia c'era un foglio con scritto "Eve McGregor".
Lei esitò un attimo. Terribile errore, poichè i giornalisti parvero fiutare la sua indecisione e si fiondarono su di lei.
"Ma che diamine vogliono?! Fare un articolo su me che mi siedo?! Non vedono che gli attori sono pronti?!" si domandò lei scocciata, sedendosi.
Povera, dolce e ingenua Catherine. Ancora non sa che i fotografi e i paparazzi sono degli avvoltoi, e che sono capaci di trarre una storia anche laddove non ci sia nulla di scabroso o losco.
Finalmente i paparazzi si allontanarono, per seguire l'intervista.
Come prevedibile, la prima domanda che posero ad Ewan fu:-Chi è la bella ragazza in rosso che l'accompagna?-
Lui sorrise, garbato, e rispose con molta gentilezza, benchè il suo tono fosse fermo e deciso:-Sono qui per parlare del film. Sono costretto a rispondere "no comment".-
L'intervista aperta durò una buona ora e mezza, tempo che fu quasi insostenibile per Catherine.
La sua vicina di posto infatti, moglie di un'altro attore, era ben decisa a scoprire come mai fosse lei e non Eve ad accompagnare il bell'attore.
-Eve non è potuta venire.- rispose lei, con calma.
-Certo, tesorino. A me puoi dirlo. Ewan ne voleva una più giovane, eh? Lo so io come vanno queste cose! Ma tu sembri proprio una bambina! Quanti anni hai?- insistette quella.
Lei pensò che rispondere che aveva sedici anni sarebbe stato come condannare Ewan a morte, così rispose:-Ventitrè.-
-Davvero? Sembri più giovane!- disse quella, stupita -E come hai conosciu...-
-Oh, guardi!- la interruppe Catherine -Stanno parlando con suo marito!-
La donna si distrasse a malincuore, e la ragazza sospirò di sollievo.
Quando tutto finì, si precipitò da Ewan, ignorando tutte le persone che tentavano di attirare la sua attenzione.
-è stato traumatico?- le domandò lui con su sorriso, circondandole le spalle con un braccio, illuminato dalle luci dei flash.
-Abbastanza. Ma mi sono divertita un sacco.- rispose lei, sorridendo abbagliante in risposta.
-Direi che possiamo anche andare.- disse Ewan, salutando con una mano e conducendola verso la moto.
Catherine credeva che i fotografi sarebbero rimasti al loro posto, invece li inseguirono per fotografare la partenza.
Erano a metà strada quando Ewan si fermò:-Sai, non abbiamo cenato. Hai fame?-
Solo in quel momento Catherine si rese conto di quanto fosse affamata, e il suo stomaco brontolò a conferma.
Ewan rise:-Direi di sì. Andiamo, su!-
Entrarono in un famoso fast food americano, e ordinarono due enormi hamburger, patatine fritte e coca cola.
Doveva essere una visione un po' strana, un famoso attore e una ragazza, entrambi elegantissimi, seduti a mangiare un hamburger, ma era così tardi che non c'era nessuno.
-Raccontami cos'è successo mentre mi intervistavano.- disse lui ad un certo punto.
-La mia vicina voleva a tutti i costi sapere come mai non ci fosse Eve, le ho detto che non era potuta venire, ma non mi ha creduta.- rispose lei.
-Che pettegola...-
Catherine lo guardò per un attimo, e scoppiò a ridere.
-Perchè ridi? Che ho detto?- domandò lui, stupito.
-No, è perchè sei sporco di ketchup in faccia!- rispose lei, sempre ridendo.
Lui si passò il tovagliolo sul viso sorridendo, ma non tolse la macchia.
-Aspetta, faccio io.- disse Catherine, prendendo il suo tovagliolo e sporgendosi verso di lui.
I loro sguardi si incontrarono, e rimasero immobili a fissarsi per un attimo.
Poi lei lo pulì, e si ritrasse.
Ewan la bloccò, afferrandola per un polso.
Catherine rimase un attimo interdetta, mentre lui la attirava verso di sè, ma si arrese subito. Chiuse gli occhi, e sentì il respiro fresco di Ewan sempre più vicino.
Ma all'improvviso lui si ritrasse:-Scusa...- sussurrò piano, abbassando lo sguardo.
-Non è niente.- rispose lei, confusa.
-Ti..ti riaccompagno a casa.-
-Ok...- disse lei, con la morte nel cuore. Era certa che dopo questo lei non sarebbe più stata la babysitter ufficiale, e non avrebbe mai più rivisto nè lui, nè le bambine.
In moto non si strinse più stretta a lui come prima, nè riuscì a gustarsi appieno la meravigliosa sensazione della velocità, nè l'aria sul viso.
Quando lui la lasciò sotto casa, lei lo guardò con aria triste.
Ma lui le sorrise:-Ci vediamo domani. Passo a prenderti io.-
-Cosa?- domandò lei, disorientata -Non sono licenziata?-
-Licenziata? E perchè mai?- appariva confuso.
-Non lo so.- disse lei, sentendosi un'idiota.
-Anzi, ti ringrazio davvero per questa sera. Sei fantastica.- poi si avvicinò, e le baciò delicatamente un angolo delle labbra.
Dopo di che sparì sgommando nella notte.
  
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