Black Hole Sun

I - Life
<< Sbrigati, e tagliami in due; è così che voglio morire, saldo sulle mie gambe. >>
Nel lo fissa e basta.
<< Non riesco a pensare ad un modo migliore per lasciare questo mondo abbandonato da Dio. >>
Ma lei si rifiuta di ucciderlo, come tutte le altre volte.
La sabbia dell'Hueco Mundo è bianca, bianchissima.
E Nel, se può, cerca di evitare di macchiarla di sangue.
Tutto qui.

II – Death
L'ultimo sguardo è il suo.
Ed è così incredibilmente ironico, pensa Nnoitra, così assurdo che sia lei l'ultima cosa che vede prima di morire.
Ed è da quello sguardo che si accorge che forse, forse, non è quello il modo in cui avrebbe voluto morire.

III – Black Hole Sun
Si ferma davanti alla porta, controlla il numero della camera, ed entra senza bussare.
L'infermiera, in piedi di fianco al letto con le tendine tirate, si gira.
<< Oh, salve. Ho appena finito di mettere la flebo. >>
<< La cartella? >>
<< Eccola. >>
<< D'accordo, grazie mille, può andare. >>
<< Arrivederci dottoressa. >>
<< Arrivederci. >>
Eleanor sospira e apre la cartella prima di aprire le tendine intorno al letto.
Aggrotta le sopracciglia.
Operato per un polmone perforato in un incidente in moto il pomeriggio scorso, Eleanor mordicchia la sua penna. Fatto di cocaina fino alla punta dei capelli. Rimette la penna nel taschino. Fantastico.
Apre le tendine con un movimento veloce e fluido.
<< Salve, >> esordisce, e abbassa gli occhi sul letto << io sono- >>
Ma si blocca a metà della frase, e le parole stanno lì, in gola, si rifiutano di uscire dalla sua bocca rimasta semiaperta.
Il ragazzo che ricambia il suo sguardo dal letto è magro, troppo magro, e la fissa con occhi come feritoie, vagamente annebbiati.
<< Io- io sono-... io sono la dottoressa Adamsberg, e mi occuperò di lei da ora in poi, signor... >> dà un'occhiata veloce alla cartella << ... Jordan. >>
Eleanor cerca di riprendere fiato e non capisce cosa diamine le è successo.
Lui resta immobile a fissarla. Apre la bocca come per dire qualcosa, ma la richiude e scuote la testa per liberarsi della cortina di nebbia che la morfina ha gettato sul suo sguardo. Cerca di mettere a fuoco il camice bianco ma l'unica cosa che riesce davvero a vedere è il suo viso, e inspiegabilmente non riesce a pensare ad altro che al sangue, fiumi di sangue.
Improvvisamente, si sente affogare.
Lei lo guarda boccheggiare senza riuscire a muoversi anche se la sua mente le urla di andare a vedere cosa non va, qualcosa potrebbe essere andato storto nell'operazione, magari ha un'emorragia, magari...
Lui alza di nuovo lo sguardo su di lei. I suoi occhi sono lucidi e sbarrati.
<< Nel. >>
Prima che Eleanor riesca a chiedergli come faccia a sapere il suo soprannome, quando lei non gli aveva nemmeno detto il suo nome, lui inizia a tossire sangue e perde i sensi.

Quando si risveglia dopo la seconda operazione, andata bene per un soffio, Eleanor è seduta su una sedia di fianco al letto.
Lui si sveglia e socchiude gli occhi, puntellandosi sui gomiti con un grugnito di dolore.
<< Cazzo che male. >>
<< Salve. Come si sente? >>
<< Di merda. >>
<< Ha sete? Vuole da bere? >>
<< Vorrei una striscia di coca, in realtà. >>
<< Temo non sia possibile. >>
<< Ah, vaffanculo, lo so. >>
Nel lo guarda di traverso.
<< Io non vi capisco, voi medici, e la vostra fissa del cazzo di salvare la gente. >>
<< Guardi che se io non fossi stata qui quando ha avuto l'emorragia lei sarebbe morto adesso e...- >>
<< Appunto! Avrei preferito... >>
[<< Ti seguo perché... Tu sei più debole di me. >>]
Ma la sua voce si perde nel ronzio di macchinari, il suo sguardo si perde nel vuoto per un attimo, e poi torna su di lei. Eleanor sorride, e c'è una nostalgia nella sua voce che nemmeno lei riesce a capire. << Avrebbe preferito morire? >>
Lui ride.
<< Saresti stata l'ultima persona che avrei visto, Nel, se fossi morto ieri. >>
Eleanor lo guarda, davanti ai suoi occhi passa un velo di sabbia e sangue, e lui continua a ridere, di quella sua risata sguaiata e amara che lei non è più troppo sorpresa di riconoscere.
Poi invece di ridere inizia a sputare sangue ed Eleanor sente, vagamente in lontananza, il bipbipbip regolare del suo elettrocardiogramma che diventa un unico, piatto suono.
Lui sorride.
[<<... Nnoi... tra? >>]
Nel sbarra gli occhi, si ricorda della sabbia, del sangue, del bianco, del suo sguardo.
Non di nuovo, non di nuovo, ti prego, non di nuovo, non posso di nuovo guardarti morire, non...
<< Pregherai per me, vero, Nel? >>

Prima che Eleanor [<< Nel. >>] possa rispondere, lui [<< Nnoi...tra? >>] smette di respirare.