Kikan no mura - Il
villaggio del tempo
<<
Come sarebbe “Abbiamo fatto centro?”
>>
<<
Quello che ho detto. >> La ragazza osservò
ancora per un attimo i
disegni. << Ora so che cosa dobbiamo fare.
>> Si alzò ed uscì
dall’aula in tutta fretta.
<<
Allora? >> Il monaco era ancora seduto per terra, in atto
di preghiera,
per fermare i folli che, da fuori, cercavano di entrare
nell’edificio.
<<
Ho la soluzione del problema, ma per risolverlo dobbiamo andarcene da
qui.
>>
<<
D’accordo. >> Dopo aver pronunciato le ultime
frasi del suo rito ed
essersi alzato in piedi iniziarono a correre.
<<
Aspettate un attimo! >> Shigehito li seguì
immediatamente. << Mi
volete spigare cos’altro succede? >>
<<
Sai dove si trova il centro del bosco? >> Chiese, invece
di rispondere.
<<
Si, ma cosa c’entra? >>
<<
A dopo le spiegazioni. Portaci lì. >> Fu il
lapidario e veloce
commento dell’amica. L’altro non
capiva cosa volesse combinare ma decise di fare come gli era stato
chiesto.
Fortunatamente, grazie all’uscita secondaria, riuscirono a
sfuggire alla
popolazione e, tramite una scorciatoia, a raggiungere la loro meta. Era
buio e
quindi difficilmente si vedeva qualcosa, per questo quando qualcosa
fece
inciampare il ragazzo non si preoccupò più di
tanto.
<<
Maledette radici. >> Allungò una mano per
liberarsi il piede, ma ciò che
toccò non fu una pianta, bensì una mano
scheletrica. << Ihihih! Che
diavolo è? >>
Izumi,
lanciò alcuni dei suoi talismani che andarono ad attaccarsi
agli alberi del
bosco. Fece racchiudere l’indice della mano destra, nelle
dita della mano
sinistra, alzando contemporaneamente l’altro indice.
<< Con il potere
degli spiriti della natura, io ti sciolgo e ti sigillo.
>> La mano,
dapprima si fermò, poi si ritirò così
come era venuta.
<<
C’è mancato un pelo. >>
Sospirò il povero quattordicenne sollevato.
<< Allora, adesso vuoi spiegarmi perché siamo
qui? >> Le domandò
alzandosi da terra.
<<
Deve essere per qualcosa che hai trovato nei disegni di mia nipote, non
è così?
>>
Invece
di rispondere, si sedette su una piccola roccia e appoggiò
per terra i fogli in
questione. << Guardate. >> Sul bianco
immacolato di ogni pezzo di
carta erano stati disegnati avvenimenti agghiaccianti. Si trattava di
una serie
di presunti omicidi in cui si ritraeva la vittima ma non
l’omicida. << Mi
dica, Kazunari-san, queste persone non le ricordano niente?
>>
L’uomo
le osservò attentamente, corrugando le sopraciglia sempre di
più. << Non
tutti, ma alcuni di
loro hanno un’aria
familiare. >> Chiuse gli occhi mentre la tensione
alleggiava sul suo volto.
<< Ho capito cosa Mitsuki stava cercando di dirmi,
è molto grave. Loro sono
qui, vero? >> Si guardò attorno con fare
sospetto.
<<
Io, invece, non ho capito nulla. Mi volete
spiegare? >> Domandò mentre si grattava la
testa sempre più confuso.
<<
Li vedi questi disegni? >> Domanda retorica.
<< Ognuna di queste
persone è stata brutalmente uccisa e il suo corpo non
è mai stato ritrovato. Mi
segui? >>
<<
S… si. >>
<<
L’anima di una persona non riesce a trovare pace fino a
quando non riceve una
degna sepoltura. Sono state uccise tutte nello stesso periodo e
sicuramente
dalla stessa persona. Il suo odio deve aver attratto un essere
demoniaco che,
sfruttando la sua sete di vendetta, si è impossessato del
villaggio. >>
<<
Chi era questa persona? E a quando risalgono gli omicidi?
>>
<<
Non lo so, con tutta probabilità sarà ancora
insieme al demone. Per quello che
riguarda la data, credo sia intorno al 1989, non dimenticare che
è allora che
tutto è iniziato. >> Shigehito la guardava
sconvolto ma si rendeva conto
che il suo ragionamento filava. Ora molte cose erano chiare.
<< C’è
ancora una cosa che non capisco. Cosa c’entrava Mitsuki?
>>
<<
Semplice, lei era in grado di vedere nel tempo. Non solo nel futuro ma
anche
nel passato. I suoi poteri le hanno permesso di vedere cosa era
successo a
queste persone e ha cercato di trovarle per dare loro una sepoltura, ma
non ci
è riuscita. >> Fini di raccontare inespressiva
come sempre.
<<
Allora, dobbiamo seppellirli? >>
<<
Non proprio. Dobbiamo fare loro un funerale, dargli la benedizione
dell’ultimo
atto e poi seppellirli al cimitero. Di questo, però, deve
occuparsene
Kazunari-san. E’ lui il monaco del paese. Tu lo aiuterai a
portare i corpi. >>
<<
Io?! >> S’indicò il giovane.
<< Ma come facciamo? Non c’è uno
straccio di mezzo? E poi mi fanno schifo. >>
<<
Zitto e bada a non farti sentire altrimenti sono guai. >>
La ragazza si
guardò attorno, alla ricerca di qualche oggetto utile e alla
fine lo trovò.
<< Ci serviremo di quello. >>
Disse
indicando un carrello piuttosto vecchio. << Mettete i
corpi la dentro e
fate attenzione. >>
<<
Blah… tu intanto che farai? >>
<<
Vi proteggerò. Inoltre, sono l’unica che sappia
decifrare i disegni di Mitsuki.
>>
<<
Ottima idea. >> Approvò il bonzo.
<< Ho bisogno di sapere chi è
stato ucciso per primo e come. Senza contare che devono essere sepolti
nelle
loro tombe di famiglia. >>
Izumi
prese il primo foglio e dopo averlo osservato attentamente ne disse il
nome.
<< Ishimaru Kaito, era il figlio primogenito della
famiglia più agiata
del paese. E’ stato ucciso da una fune intorno al collo
mentre giocava.
>> Passò
al secondo. <<
Yamada Asuka, era l’amante di un
ricco imprenditore. Scappò da lui, ma venne ritrovata e le
fu tagliata la gola.
>>
<<
Che morte orribile. >> Shigehito trovava tremendo il modo
i cui erano
state uccise quelle persone.
<<
Non hai sentito il peggio. Saruwatari Koike, il ragazzo più
bello del paese. E’
stato investito da un treno. >>
<<
Oh cielo. >>
<<
Saruwatari Chiaki, sorella gemella di Koike, come il fratello era la
ragazza
più bella del paese. Morì dissanguata a causa dei
mostruosi tagli che le
vennero fatti sul corpo. Matsuo Makoto, pilota professionista, venne
schiacciato
all’interno di uno sfasciacarrozze insieme alla sua macchina.
>>
<<
Ma come hanno fatto a lasciarlo lì? >>
<<
E, infine, Yamashita Ayumu. Ha cercato di far emergere il villaggio dal
suo
stato di dimenticanza sociale, ed è stata uccisa per questo.
Violentata e arsa
viva. >>
<<
Chi può mai essere il fautore di tutti questi efferati
omicidi? >>
<<
Non lo so Shige, ma se lo scoprissi potrei mettere la parola fine per
sempre.
>>
<<
Lo sciacallo… >> Borbottò Kazunari.
<<
Chi? >> Chiesero i due all’unisono.
<<
Shinozuka Kyousuke, detto lo sciacallo. E’ stato un temuto
assassino per molto
tempo. Nessuno lo ha mai visto in faccia ed è scomparso
senza lasciare traccia.
Ogni qual volta moriva una persona in modo sospetto, il suo nome era
scritto a
caratteri cubitali vicino la vittima. >>
<<
Vuoi dire che è lui il responsabile di tutte questa morti?
>>
<<
Probabilmente si. Dopo queste stragi un demone malvagio deve essersi
nutrito
della rabbia di molte persone fino a prendere possesso del paese.
Attraverso il
suo potere ha manipolato il tempo del villaggio, anche il vostro.
>>
Mentre discutevano erano arrivati al cimitero.
<<
Ora tocca a me. Shigehito aiutami. >> Il bonzo si
preparò mentalmente e
fisicamente alla cerimonia. Impegnati come erano si accorsero solo dopo
alcuni
minuti della folla silenziosa che si era radunata giù alle
scale.
<<
Oh, mamma! Sbrighiamoci. >>
<<
Tranquillo, a loro penso io. >> Izumi tirò
fuori un fascio di pergamene e
iniziò a correre verso la folla silenziosa. <<
Con il potere conferitomi
dagli spiriti celesti, io vi scaccio e vi sigillo. >>
Spiccò un gran
salto e scaglio gli ofuda contro la massa sotto di lei.
<< Kai! (scioglimento)
>> Tutti si fermarono come bloccati da qualcosa,
assumendo vagamente
l’aspetto di statue di marmo. Con un fruscio di vento caddero
al suolo privi di
conoscenza. La ragazza atterrò reggendosi su un ginocchio
mentre l’altro era
appoggiato a terra. Intanto, gli altri due, cercavano di seppellire i
corpi ma,
non appena Shigehito si fu avvicinato a uno di essi, la ragazza gli
sferrò
contro una pergamena. Tuttavia non riuscì a colpirlo
perché venne prontamente
afferrata dal ragazzo.
<<
Izumi, che cosa fai? >> Chiese sorpreso e spaventato.
<<
Ragazza, cosa ti prende? >> Anche il bonzo era stupito
per il suo
insolito comportamento.
<<
Adesso basta. Non credi sia ora di finirla con questa mascherata?
>> Il
suo volto era più freddo che mai, gli occhi erano ridotti a
due fessure. Era
impossibile reggere un simile guardo. << Caro il mio
“demone”? >>
Non appena ebbe pronunciato quelle parole, l’uomo
afferrò il suo bastone e si
allontano dal giovane, guardandolo ora con sospetto.
<<
Cosa stai dicendo? Sei matta? >> Ora la guardava con un
sorriso incerto
sulle labbra.
<<
Sei stato molto furbo, devo ammetterlo. Non ho sospettato nulla fino a
quando
non siamo arrivati al cimitero. Era ovvio che ci fosse una talpa tra di
noi e
non poteva che essere l’insospettabile, cioè
Shigehito. >>
<<
Ma cosa vai a pensare e poi lo sai che non ho poteri, no? Ricordi, il
demone ci
è apparso sotto forma umana e io ero con voi. Come avrei
fatto? >>
<<
Semplice ti sei servito di un altro corpo, o meglio, hai assunto le
sembianze
di un’altra persona. Era Mitsuki, vero? >> Il
volto del giovane si
deformò in una terrificante risata maligna.
<<
Brava, hai indovinato. >> Altra risata folle.
<<
Prima di iniziare a combattere vorrei che tu mi spiegassi una cosa.
>>
<<
E cioè? >>
<<
Perché fai tutto questo? Raccontami la tua storia. Ho fatto
delle ipotesi sul
tuuo conto ma non credo siano esatte. Voglio la verità.
>> Ci fu qualche
minuto di silenzio in cui una forte folata di vento mosse le foglie,
facendole
fluttuare attorno a loro. Lo sguardo del ragazzo ora era serio, non vi
era più
alcuna traccia di divertimento.
<<
E’ successo tutto nel
<<
Cosa avvenne? >>
<<
Mi catturarono e picchiarono selvaggiamente. Non contenti di questo, mi
costrinsero a bere litri di birra ed ad assumere una strana sostanza
che oggi
chiameremmo droga. Quella pazzia segno la mia condanna. A causa di
tutto ciò,
caddi in uno stato di coma da cui mi sono risvegliato dopo trentacinque
anni.
>>
<<
Trentacinque? Allora tu avevi… >> Non
riuscì a terminare Izumi.
<<
Esatto. Cinquantadue stramaledetti anni. La mia vita era finita e non
ero
riuscito a godere di nulla di ciò che il destino mi aveva
dato. Quando ho riaperto
gli occhi era il
<<
Che cosa hai fatto? >>
<<
Un patto con un demone, io gli avrei dato la mia anima, grazie alla
quale
sarebbe potuto penetrare nel nostro mondo e io avrei ottenuto la mia
vendetta. Il
demone mi disse che non l’avrei dovuta riversare su di loro
ma sui loro cari e
così ho fatto. Semplice e lineare. >> La fisso
a lungo, serio in volto.
<< Immagino che tu sia profondamente disgustata da me,
vero? Bé, poco
importa. Questa è la vita che ho scelto. Allora, cosa mi
dici. >> Era
tornato il ghigno di prima.
<<
Mi dispiace. >> Izumi aveva chiuso gli occhi e sul suo
volto, in genere
scostante, apparve
un’espressione di
pura tristezza. << Quello che tu hai dovuto subire
è stato insopportabile
e non mi sorprende che tu abbia voluto vendicarti, ma ora non serva
più a
niente. >>
<<
Spiegati meglio. >>
<<
Hai ottenuto ciò che volevi ma causa del patto sarai
costretto a un’esistenza
dannata. Ormai non sei più padrone della tua vita. Anzi, la
tua non è vita. Lo
sai, vero? >>
<<
Si. Ma a me va bene così. >> Sembrava convinto
di ciò che diceva eppure
la ragazza non era dello stesso parere.
<<
Nella tua famiglia… >> Iniziò a
parlare. << Non vi è nessuno che desideri
rivedere? >>
<<
Mh? >> Sembra stupito e parve pensarci un po’
su. << Si, mia
sorella. So che ha avuto un figlio ma che non si è mai
sposata. >>
Guardava verso l’orizzonte e il suo sguardo sembrò
lontano anni miglia.
<< Questo cosa c’entra? >>
Ritornò a fissarla.
<<
Molto. E’ ancora viva? >>
<<
Purtroppo no. >>
<<
Bene. Come si chiama? >>
<<
Come sarebbe a dire? Che significa? >> Era sorpreso per
la strana piega
che stava prendendo la situazione. << Comunque il suo
nome era Shinozuka
Sumire. >>
<<
Significa che adesso la rincontrerai. >>
<<
Ma come… >>
<<
Non sottovalutare i miei poteri. >> Apparve, per la prima
volta, l’ombra
di un sorriso. Unì le prime tre dite di ambedue le mani e
iniziò una specie di
preghiera. << Kami, tenshi, Yuurei. Accorrete in mio
aiuto e restituite
un’anima. Che il cielo si apra e la terra si richiuda.
Shinozuka Sumire, questa
è la persona che ho scelto. >> Come chiesto
dalla ragazza, il cielo si
aprì in due parti e una strana aura iniziò a
discendere davanti a loro. Era
bianca, come fatta di pura luce ma, poco a poco, iniziò a
prendere forma. Come
per magia, davanti ai loro occhi, apparve un bella ragazza coi capelli,
lunghi,
neri e ricci con due profondi occhi dello stesso colore.
<<
Cosa…? >> Shige, o meglio, Kyousuke non
credeva ai propri occhi. Era la
sua… << Imoto? >> (Sorella
minore)
La
ragazza parve guardarsi intorno un po’ confusa prima di
puntare gli occhi sul
ragazzo. << Oni-chan? >> (Fratellone)
<<
Tu… >> Cercarono di toccarsi ma purtroppo
questo fu impossibile.
<<
Ho richiamato il suo spirito ma non il suo corpo, sarebbe comunque
impossibile,
mi dispiace. >>
<<
Non importa. >> Sumire aveva un viso dolce e femminile
che rispecchiava
tutta la sua bontà d’animo. <<
Oni-chan, non avresti dovuto fare tutto
questo e spingerti sino a tanto. >>
<<
Tu mi hai visto? >> Domando, di contro, stupito
l’altro.
<<
Si, tutti noi abbiamo continuato a vegliare su di te anche dopo la
morte. Non
hai idea di quante volte avrei voluto scendere sulla terra per dare
conforto
alla tua anima ferita, ma ciò non mi era concesso.
>> Si fermò per
qualche istante chiudendo gli occhi. << Ma, ora che sono
qui, ho tutte le
intenzioni di aiutarti. Non permetterò che tu continui a
rovinarti l’esistenza,
non più. Ti prego, Kyousuke, vieni con me. Trova finalmente
la pace. >>
Aprì gli occhi e gli allungò entrambe le mani.
Lui sembrava voler tanto
accettare la sua richiesta ma qualcosa lo trattenne.
<<
Io non posso. >> Sospirò afflitto.
<< Ho commesso troppi peccati,
il mio desiderio di vendetta mi ha portato a questo e nessuno ha mai
veramente
cercato di fermarmi. A parte voi due. >>
Indicò con lo sguardo le due
ragazze. << Ad un certo punto mi sono reso conto che
tutto ciò era
sbagliato ma ormai era tardi, è tardi. Io non ho
più diritto a nulla, conosci
anche tu le leggi, dovranno passare almeno cento anni prima che la mia
anima
possa essere sottoposta a un nuovo giudizio, questo è
ciò che cita “Il libro
degli spiriti”. Proprio per questo ho manipolato il tempo del
villaggio, sotto
la guida di questo demone. >> Si toccò il
petto come a voler
indicare se stesso.
<<
Non è detto. >> Si intromise, per la prima
volta, il bonzo.
<<
Che intendi? >>
<<
C’è una possibilità per lui?
>> Chiese speranzosa la sorella.
<<
Si. >> Fu l’esorcista a parlare stavolta.
<< Quello che tu hai
detto sulle leggi è esatto. Devi però sapere che
tra un anno, nel 2000, il
libro del spirito sarà riesaminato e tutte le anime scritte
al suo interno
saranno rimandate a nuovo giudizio. Hai un anno di tempo per riuscire a
meritarti un posto accanto alla tua famiglia. Che vuoi fare?
>>
<<
Accetta, ti prego! >>
Kyo
guardò le dita intrecciate della sorella e finalmente
decise. << Accetto.
>> Per la prima volta, da quando era iniziata la sua
vendetta, si sentiva
in pace con se stesso e col mondo.
<<
Pensi davvero che ti lascerò fare. >> Un
orrenda e raccapricciante voce
sopraggiunse a disturbare la loro quiete. << Tu mi
appartieni, insieme a
questo villaggio. >> Un ombra oscuro apparve, era
deformata, con due
occhi rossi e carichi di follia. Alleggiava su tutti loro incurante di
ciò che
stava per accadere. Il ragazzo cadde a terra in ginocchio.
<<
Lo sapevo, sapevo che non mi avrebbe lasciato andare. Devo pagare i
miei debiti
col mondo. >>
<<
No, non lo permetterò! >> Sumire si
accasciò al suo fianco disperata.
<< Aiutalo, aiuta mio fratello. >>
Supplicò Izumi, la sola che
potesse fare qualcosa.
<<
Sono qui per questo. >> Prese due o-fuda per mano e li
lanciò contro il
demone, ma questi non lo colpirono bensì andarono a posarsi
al suo suolo.
<< Kyousuke-san, esci dal corpo di Shigehito,
avrò bisogno anche del suo
aiuto. >>
<<
Certo. >> Fece come gli era stato detto, chiuse gli occhi
e il corpo del
giovani s’illumino di bianco, sino a riprendere il suo colore
originale. Rialzò
lentamente le palpebre e si voltò in direzione del demone.
<<
Anche se ero posseduto la mia coscienza è rimasta sveglia e
quindi ho seguito
tutta la vicenda. Sono pronto. >> Nei suoi occhi si
leggeva una profonda
determinazione come non si era mai vista.
<<
Anche io non me ne starò in disparte. >>
Kazunari portò il suo bastone
davanti a se tenendolo con entrambe le mani. << Questo
è per la mia
Mitsuki. >>
<<
E’ bello vedervi così determinati.
>> Sorrise per la seconda volta.
<< Voi due, invece, state indietro. >>
Unì le sue mani a mo’ di
preghiera e dai talismani lanciati in precedenza fuoriuscì
una luce bianca che
si unì con le altre sino a formare una barriera che
imprigionò la creatura.
<<
Baka, (stupida) pensi che basti così poco a fermarmi?
>> Liberò tutto il
suo potere per distruggere la barriera e questo provocò un
vento fortissimo che
rischiava di sradicare gli alberi da terra.
<<
Certo che no. Kazunari-san, Shigehito, recitate questa preghiera
insieme a me.
>>
<<
Anche io? >>
<<
Certo, tu hai del potere
dentro di te,
non è forte come il mio ma pur sempre del potere.
E’ arrivato il momento di
usarlo, ce la puoi fare. >> Gli rivolse il sorriso
più dolce che abbia
mai visto sul volto di una persona. L’altro arrossi non poco
ma sorrise di
rimando.
<<
E va bene allora. >> Eseguì gli stessi
movimenti della sua amica
posizionandosi alla sua sinistra, dietro di lei, mentre il bonzo era
alla sua
destra di fianco a lui. Izumi, iniziò a recitare la formula.
<<
Rin, pyou, tou, sha, kai, jin, retsu, sai,
zen. >>
Come un mantra, iniziarono a ripetere la formula senza fermarsi mai. Ad
un
certo punto anche Sumire si unì a loro e così
fece il fratello.
<<
Ascoltatemi tutti. Devo aprire un cerchio celeste per poterlo
imprigionare e
spedire nel libro degli spiriti. Ho bisogno di qualche secondo, il
problema è
che la preghiera congiunta non deve essere sciolta. Se ci fosse
un’altra
persona sarebbe tutto diverso, ma ora non ho altro sistema.
>>
<<
Non so se ce la faremo senza di te. >> Kazunari faticava
a tener buon il
mostro, come gli altri del resto.
<<
Accidenti… >> Imprecò
l’esorcista. << Devo trovare una soluzione e
in fretta. >>
<<
Non ti
preoccupare. >>
<<
Eh? >> Shige non capiva da dove provenisse questa
dolcissima voce.
<<
Non può essere… >> Kyou, al
contrario, l’aveva riconosciuta.
<<
E’ lei. >> Il bonzo pensava di essere in punto
di morte, altrimenti non
avrebbe saputo come spiegare la sua presenza di fronte a lui.
<<
Vi aiuterò io. Tu
fa ciò che devi. >>
<<
Ti ringrazio. >> Sciolse la posa delle mani per formare
un cerchio che
prese vita e si posizionò sulla testa del nemico.
<< Con il potere
conferitomi dal libro degli spiriti, io ti sigillo. Spirito maligno!
>>
Fu’ una questione di secondi. Si udì un lamento
spaventoso, fulmini e saette si
lanciarono ovunque e la strana essenza sparì nel nulla. La
quiete tornò così
com’era scomparsa. Il cielo era finalmente rischiarato dopo
quella terribile
notte.
<<
Mitsuki, sei tu. >> Il monaco osservava la figura
spiritica che era
apparsa dal nulla. Aveva i capelli castani, ricci e legati in due
codini bassi
con due nastri. Il viso dai tratti gentili e gli occhi neri, era
proprio lei.
<< Perché sei qui? >>
<<
Sapevo ciò che
sarebbe accaduto, proprio per questo mi sono preparata a questo giorno
e
finalmente è giunto. Ora anche tu troverai la pace come me.
>> Le sue parole erano
rivolte a Kyousuke che finalmente era apparso nel suo vero aspetto.
Capelli
castano chiarissimo portati elegantemente con la fila di lato e due
intensi
occhi color carbone. I tratti del volto erano decisi ma morbidi, tipici
dei
ragazzi della sua età.
<<
Ho una domanda da farti. >> Kazunari si
avvicinò a lui. << Perché
hai fatto questo a mia nipote? Lei cose c’entrava con i tuoi
piani di vendetta?
>> Dal suo volto non trapelava rabbia o odio ma soltanto
tristezza e
determinazione a voler scoprire la verità.
<<
No, Oji-chan. Non
è stata colpa sua, lui mi ha salvata. >>
<<
Cosa intendi? Dimmelo, ti prego. Ho vissuto troppo tempo con questo
peso.
>> Mitsuki divenne così triste da fare quasi
pena, stava compiendo un
grande sforzo e questo era chiaro a tutti.
<<
Io non mi sono
trasferita qui per i miei genitori, almeno non è stato
quello il motivo
originario. >>
<<
Ma allora cosa… >>
<<
Alcuni miei
compagni di classe mi hanno violentata. >> I presenti rimasero a
bocca aperta, sgomentati da tanto orrore, tranne il ragazzo che
conosceva la
verità e Izumi che immaginava fosse successo qualcosa di
grave.
<<
Perché… perché non mi hai detto
niente? >> Non si dava pace per non aver
saputo aiutare la sua adorata nipotina nel momento del bisogno.
<<
Perché non volevo
angosciarti inutilmente. >> Un lieve sorriso apparve sulle
sue labbra. << Mi sono
trasferita qui nella
speranza di dimenticare tutto e ricominciare, ma i miei aguzzini mi
hanno
seguita. Mi fecero ubriacare quella sera. >>
Shigehito
fece un passo in avanti. << Ubriacare? Proprio
come… te. >> Terminò
indicando l’altro giovane presente che sorrise brevemente.
<<
Già. Sapevo cosa doveva aver provato per questo cercai di
aiutarla ma qualcosa
andò storto. >>
<<
Temevano che io li
denunciassi alla polizia, avevano fatto un video e uno di loro, pentito
delle
sue azioni, me lo aveva dato dicendomi di farne ciò che
volevo. Questo ragazzo
è attualmente in coma all’ospedale della mia
città, e’ stato picchiato
selvaggiamente. >>
<<
Io e Mitsuki abbiamo molto in comune, vedere lei mi ha ricordato il mio
passato
e, non potendo far ammenda in alcun modo, decisi di aiutarla. Volevo
che lei li
denunciasse ma il demone si impossesso di quelle carogne schifose
facendogliela
uccidere. Non ho potuto far nulla, come voi avete detto tra di noi
c’era un
patto. Mi dispiace. >> Nessuno parlò per
qualche istante e c’è chi chiuse
gli occhi in segno di rispetto.
<<
Ora, però, non ha importanza. Avete finalmente ritrovato la
pace ed è questo
ciò che conta. >>
<<
Hai ragione,
Izumi-san. >>Altro
sorriso. << Ora noi dobbiamo
andare, siete pronti? >>
<<
Io si, e tu Oni-chan? >>
<<
… si! Arigatou, minna (grazie amici). >> Per
la prima volta, dopo tanti
anni, sembrava veramente felice.
<<
Addio, cara Mitsuki, anzi no, sayonara (arrivederci). Ti voglio bene.
>>
Il buon vecchio bonzo era molto commosso anche se non lo dava a vedere.
<<
Anche io te ne
voglio tantissimo. Sayonara, Oji-chan, minna. >>
<<
Non vi scorderò mai, sayonara. >> In Kyousuke
la commozione era evidente
anche nei suoi occhi.
<<
Sayonara. >> Sorella e fratello poterono finalmente
ricongiungersi in
cielo insieme alla loro nuova amica.
<<
Nella vita, così come nella morte, tutti meritano una
seconda opportunità.
>>
<<
Hai ragione, Shigehito. >> Il quiete silenzio venne rotto
da Izumi.
<<
Senta Kazunari-san, ha per caso un telefono? >>
<<
Si certo, usalo pure. >>
<<
A chi devi chiamare? >> Domandò sorpreso,
credeva che ormai quella faccenda
fosse chiusa.
<<
A due amici… >> Rispose enigmatica.
<< Per favore, può occuparsi di
questi poveri cadaveri? Ci siamo quasi scordati di loro.
>>
<<
Certo, non preoccuparti. >> Il monaco andò
subito a dedicarsi alla sua
opera.
Entrata
in casa compose un numero di telefono e dopo aver parlato con lo
sconosciuto
dall’altro capo del telefono si rivolse al padrone di casa.
<<
Kazunari-san, ho parlato con un ispettore di polizia e gli ho detto
cosa è
accaduto a Mitsuki e a quel ragazzo. Ovviamente, lui possiede dei
poteri sopra
la norma e quindi non ci prenderà per pazzi. In ogni caso,
nell’appartamento di
sua nipote ci deve essere il famoso video in questione, lo spedisca
all’indirizzo che le darò. I suoi aguzzini
pagheranno molto caro ciò che hanno
fatto. >>
<<
Arigatou, Izumi. >> Ora, era finalmente finita, per lui
almeno.
<<
Kazunari-san, vengo and aiutarla. >>
La
ragazza compose un nuovo numero e questa volta Shigehito
riuscì a captare un
frammento di conversazione.
<<
Sono Izumi… tutto bene… si, si…
passami la nonna… si tratta del libro degli
spiriti, devi dargli un’occhiata… >>
Questo fu tutto ciò che riuscì a
sentire prima di chiudersi la porta alle spalle. Non sapeva
perché, ma dentro
di se sentiva che qualcosa era appena iniziato…
Dieci anni
dopo…
Tokyo
Anno 2009
<<
Non ci posso credere… >> Un uomo dai capelli
castano scuro e due paia di
occhiali sottili osservava una donna con i capelli dello stesso colore
ma più
lunghi dei suoi.
<<
Devi, invece. >> Era impassibile e priva di qualunque
espressione.
<<
Insomma, possibile che tu non riesca a cambiare faccia nemmeno dopo una
notizia
del genere, Izumi? >> Domandò esasperato.
<<
Ti ho solo detto che sono incinta, non è il caso di reagire
così, Shigehito. >>
Sbatte le ciglia senza alcuna inflessione particolare nella voce.
<<
Ma siamo sposati solo da sei
mesi…
>>
<<
Evidentemente sei stato più bravo del previsto.
>>
<<
Non dirmelo in modo così sfacciato! >> Era
rosso come una aragosta.
<<
Ci conosciamo da dieci anni e ancora reagisci in questo modo?
>> Un lieve
sorriso apparve magicamente dal nulla. << Il denaro non
è un problema,
sei un investigatore da due anni, cioè da quando ti sei
laureato all’accademia
di polizia. E io sono una brillante esorcista, viviamo in un bel
appartamento nel
centro della città, insomma cosa vuoi di più
dalla vita? >> domando
ironica.
<<
Che tu mi dicessi cosa sta succedendo. >> Il suo tono era
fermo e
determinato, conosceva la moglie e sapeva che quando era in contatto
con
Oba-chan (nonna), allora vi erano grossi guai in arrivo.
<<
Non preoccuparti… lo scoprirai tra un anno. >>
Chiuse il discorso
lapidaria come suo solito.
<<
Izumi! >>
Fine… per ora!
…………………………………………………………………………………………………………………………………
Vi
stare domandando il motivo di tanto mistero… be’,
mi è venuta un’idea. Ho
deciso di comporre un serie e questa fic sarà una specie di
prologo o storia
fuori programma, chiamatela un po’ come volete.
L’illuminazione mi è arrivata
di botto quando è uscita la sezione
“serie” su efp. Ovviamente non ho idea di quando
pubblicherò il primo capitolo, ho molte fic arretrate quindi
non so. Prima che
vi scervelliate, Izumi e Shigehito saranno solo dei personaggi
secondari. Non
posso dirvi altro, solo che ha a che fare con il “libro degli
spiriti”. Per ora
è tutto.
Ringrazio
con tutto il cuore chi ha letto, chi mi ha seguito s soprattutto nikoletta90,
praticamente questa fic l’ho scritta
solo per te. XD
Grazie
di cuore a tutti voi che sempre mi aiutate anche quando meno ve lo
aspettate.
(Ho fatto la rima!)
Saluti
e baci da Kahoko la folle. ^^