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Autore: Allegory86    29/01/2010    1 recensioni
Sequel de 'Il Padrino ritrovato'. La nostra Emily Lily Potter, con le sue fidate compagne, dovrà combattere per proteggere il fratello minore contro Mangiamorte tornati all'azione, inganni subdoli e trovare il tempo per capire cos'é il Vero Amore.
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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IL CALICE DI FUOCO

PERSONAGGI= ROWLING ---> Harry James Potter, Hermione Jane Granger, Ronald Bilius Weasley, Draco Lucius Malfoy, Cedric Amos Diggory, Blaise Adonis Zabini, Fleur Delacour, Vicktor Krum, altri Weasley

MIEI ---> Emily Lily Potter, Morgan Iris Weasley, Venus Narcissa Malfoy, Elyon Bellatrix Lestrange

GENERE = Romantico, Drammatico

COMMENTI = Dopo il riadattamento del terzo libro, ecco quella del quarto. Mi costa scriverla perché non posso cambiare il finale e quindi sarà molto triste... Spero di scriverla al meglio delle mie potenzialità di scrittrice.... Ok, è meglio se comincio.

 

CAPITOLO 1= INCUBI E LETTERE

Emily Lily Potter era seduta in mezzo a un prato fiorito, rose e gigli la circondavano con il loro profumo. Aveva il viso sollevato verso il cielo, gli occhi verde smeraldo chiusi e i lunghi capelli corvini svolazzavano da tutte le parti, liberi da costrizioni che seguivano il vento leggero e fresco. Indossava solo una canotta bianca, un paio di pantaloni di lino anch'essi bianchi e delle ciabattine infradito.

Stava con le palpebre abbassate per concentrarsi meglio sui rumori circostanti, tendendo le orecchie per individuare l'abbaiare di un cane o il suo nome pronunciate dalla voce roca di lui, il suo eroe.

Ma tutto ad un tratto piccole gocce iridescenti caddero sul viso della giovane che aprì gli occhi, irritata da quella pioggia inopportuna. Si alzò in piedi e si accorse che il paesaggio era cambiato: il campo di fiori era scomparso, al suo posto c'era solo il buio più totale.

Emily cominciò a correre, per cercare di trovare l'uscita di quel posto. Corse, corse a perdifiato, ma nessuno sprazzo di luce le si parò davanti, l'oscurità sembrava averla inghiottita. Poi sentì un grido angosciato e, riconoscendolo, urlò il nome di colui al quale apparteneva la voce.

"HARRY!"

Si svegliò di soprassalto, il cuore che batteva all'impazzata e il respiro che le veniva a mancare. Strizzò un paio di volte gli occhi per mettere a fuoco il luogo dove si trovava. Due scrivanie gemelle ammassate davanti alla finestra, un armadio parecchio malandato e, sopra di lei, un soffitto pieno di crepe e infiltrazioni fecero capire a Emy che era al sicuro nella casa dei suoi zii in Privet Drive.

Ci vollero parecchi secondi perché la ragazza recuperasse la padronanza di se stessa, quando udì nuovamente un grido soffocato.

Saltò giù dal letto con un balzo e si inginocchiò vicino al letto del fratello, trovandolo addormentato, madido di sudore freddo e, soprattutto, agitato.

Lo scrollò per le spalle, chiamandolo a gran voce, rotta per la paura e l'apprensione.

"Harry! Harry, svegliati! Harry!" chiamò per svariati minuti e, se non fosse stato per il respiro affannoso, Emily lo avrebbe creduto morto per la sua mancanza di reazione. Infine ricorse alla sua arma segreta: preso Harry per il bavero del pigiama, lo schiaffeggiò con potenza e finalmente Harry James Potter si svegliò, gli occhi verdi che brillavano febbrili anche al buio della stanzetta.

"Harry?" Emily si sedette sulla sponda del letto e passò una mano nei capelli spettinatissimi del fratello minore "Stai bene tesoro? Ti ho sentito urlare"

Il ragazzo non rispose, troppo preso a fermare i tremiti che aveva in corpo. A fatica si mise a sedere, piegò il cuscino in modo che appoggiasse alla testata e si sistemò con la schiena, guardando finalmente la sorella nelle iridi uguali alle sue per spiegarle quello che l'aveva sconvolto nel sonno.

"Allora Harry, mi vuoi dire che diavolo hai sognato? Urlavi come un disperato! E' un miracolo che gli imbecilli non si siano svegliati..." sussurrò Emy continuando il massaggio alla testa a Harry: era provato che lo faceva calmare, un po' come i gatti.

Harry sembrò fare le fusa, poi tossicchiò e cominciò a raccontare il suo sogno, o meglio, l'incubo.

"C'era un enorme villa, un maniero, e io era uno spettatore, vedevo tutto quello che succedeva come se fosse stato un film. Ad un certo punto arriva un vecchietto che corre faticosamente verso una stanza con la porta socchiusa, da cui filtra una luce fioca. Ci sono voci sussurrate e una di queste assomiglia al sibilo di un serpente. Il nonno si avvicina e io capto alcuni frammenti della conversazione, si sta parlando di un infiltrato a Hogwarts per quest'anno e poi la porta si spalanca, lasciando vedere l'interno. Credo di aver urlato appena ho visto Codaliscia... Emily, stai calma per favore.... e un uomo che non aveva mai visto. Poi sento qualcuno pronunciare qualcosa in latino e un fascio di luce verde colpisce il vecchietto. A questo punto mi sono svegliato, ma ancora non so perché ho visto tutto questo" finì con un groppo alla gola, le mani che stringevano convulsamente il lenzuolo.

Emily deglutì con fatica, avendo perfettamente intuito il senso di quell'incubo: Lord Voldemort era entrato nella testa di Harry facendogli vedere quello che era capace, cioè uccidere a sangue freddo un innocente con la peggiore delle Maledizioni senza Perdono e mandandogli il messaggio non tanto velato che quella stessa fine sarebbe toccata anche a lui.

"Ti fa male?" chiese poi, notando che Harry si passava la mano frequentemente sulla fronte. Poggiò il palmo fresco sulla cicatrice a saetta, sperando di riuscire ad alleviare il dolore del fratellino, ma la smorfia che gli si dipinse in faccia le disse che neanche quello serviva.

"Lo sai cosa dobbiamo fare adesso vero?" gli disse e, quando vide una smorfietta sul viso, capì che aveva capito. "Harry, dobbiamo scrivere a Sirius, raccontargli quello che hai sognato. Sai che dobbiamo tenerlo informato!"

"Ma a che cosa serve dirgli tutto? Non può fare niente, non può muoversi perché tutti gli Auror gli danno la caccia...Pensaci, lo faremmo preoccupare per niente!"

"Non mi incanti ragazzino! Sirius deve sapere quello che ti succede, soprattutto se riguarda Voldemort. Può darci consigli via gufo, e quando vedremo i ragazzi, la settimana prossima, chiederemo consigli anche a loro. Elyon e Hermione sapranno esattamente cosa fare"

Harry fissò la sorella di sottecchi, notando le iridi smeraldine che sfavillavano nonostante la paura presa quando aveva nominato Sirius, ma essendo ancora sotto shock e avendo l'intuizione di un cucchiaino da tè, non diede peso a quello sguardo, che ad un occhio più esperto sarebbe apparso come innamorato.

'Comunque' riprese Emily 'ora tu ti rimetti a dormire, ti bevi un cucchiaino di una pozione speciale che ha fatto Elyon, e io scrivo a Sirius... e non accetto discussioni! In fin dei conti sono ancora la più grande e, per giunta, maggiorenne.'

Sì avvicinò al suo armadio, ne estrasse un ampollina rosa poco più grande di un boccino e ne versò tre gocce su un cucchiaio che fece comparire all'istante.

Harry la bevve e, nel girò di qualche minuto, le palpebre divennero pesanti e scivolò in un sonno senza sogni.

Emily lo fissò a lungo, rimboccandogli il lenzuolo e accarezzandogli la fronte sfregiata, poi si mise alla scrivania e iniziò a vergare una lettera.

 

Caro Sirius,

                        purtroppo quello che temevamo è accaduto. Voldemort è entrato nella testa, nei sogni di Harry, facendogli vedere cose disumane. Ora riposa grazie ad un intruglio di passiflora che Elyon ha prodotto per me, ma non so per quanto riuscirà a tenerlo al sicuro da quel pazzo.

Ti ho scritto perché è giusto che tu sappia ogni piccolo aspetto di noi, ma non osare venire allo scoperto, saperti in libertà con i Dissennatori ancora sulle tue tracce è già un enorme supplizio per me, non aggiungere altra sofferenza, te ne prego.

            Sai, dopo quella lettera che mi giunse sul treno, poco prima di arrivare a Londra, ho pensato e ripensato alle tue parole... ma non posso dirti quello che provo esattamente per te, sarebbe un altro incentivo per farti uscire dal tuo nascondiglio, ovunque esso sia... Sappi solo che per Harry stai diventando una sorta di padre, quella figura che lui non ricorda e che io non riesco a descrivergli correttamente, mentre per me... Per me la questione è differente e come ho già scritto non posso parlartene.

Ti terrò informato di ogni altro avvenimento, domani partiamo e andiamo alla Tana per poi andare a vedere la Finale del Mondo di Quindditch, quindi manda Edwige, saprà dove trovarci.

            Riguardati e dai una carezza a Fierobecco per me.

                                               Ti voglio bene

                                                                       Emily

 

La rilesse un paio di volte, poi la sigillò e la attaccò alla zampa di Edwige.

'Vai tesoro, trova Sirius'

Le accarezzò il becco, aprì la finestra e la candida civetta prese il volo.

Guardò il puntino bianco tra le stelle finché non scomparve, poi chiuse un'anta e si diresse verso la scrivania, spegnendo la candela.

Mormorando un flebile 'Lumus' la punta della sua bacchetta si illuminò, si chinò per accertarsi che il fratello dormisse sereno e si arrampicò sopra il suo letto, dove infilò la bacchetta sotto il cuscino e attese che il sonno la prendesse di nuovo.

   
 
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