Cap. 5 Gelosia e
litigi
- Allora,
allora, allora? Come è
andata?- le chiese Jennifer la mattina seguente, appena la vide
arrivare, accompagnata dal resto del gruppetto.
- Come è andata cosa?- domandò Sarah senza capire, dirigendosi
verso il suo armadietto.
- Non fare la
finta tonta. Ieri sera sei uscita con quel tipo che ti è venuto a prendere, non
negarlo.- intervenne Monica, ponendosi alla sua sinistra, curiosa come tutte le
altre.
- D’accordo,
avete vinto. Siamo andati a bere qualcosa.- si arrese la giovane, sollevando le
spalle.
- E poi?-
chiesero tutte quante in coro.
- Ehi, non
urlate.-
- Non cambiare
discorso. Sputa il rospo.- la rimbeccò Monica.
- E poi…
niente. Vi lascio la libera immaginazione.- rispose maliziosa, entrando in aula
senza dare una risposta.
Riuscì a
sfuggire alle loro domande per tutto il giorno, grazie al fatto che al venerdì non avevano lezioni in comune; quando alla sera
uscì dalla porta dell’università, si affrettò verso il cancello, individuando
subito Spike appoggiato alla De Soto nera, non molto lontano.
- Ehi, è lui.
Sarah, dove scappi. Si può sapere cos’e successo?- sentì Monica urlare, quando
anche lei ebbe individuato il biondo.
- Immaginazione,
mie care, immaginazione.- ripetè la giovane,
allontanandosi in fretta, per evitare che la raggiungessero.
- Ciao.- salutò poi Spike, appena gli fu davanti.
- Ciao piccola.- le sussurrò lui, salutandola con un bacio.
Mentre saliva
in macchina, Sarah si voltò verso le sue compagne, notando gli sguardi
maliziosi e anche un po’ invidiosi che la fecero sorridere.
La
decapottabile si diresse a tutta velocità verso il Bronze, come tutte le sere.
Appena
entrati, si sedettero ad un tavolo poco lontano dal
palco ed ordinarono da bere.
Si trovavano
nel locale da circa un’ora, quando una voce che Sarah temeva di conoscere fin
troppo bene, attirò la loro attenzione.
- Spikey. Cosa
ci fai qui?-
Sarah alzò gli
occhi al cielo; perché si stupiva tanto di trovarla lì?
Da quando
aveva incontrato Spike, più niente le sembrava impossibile.
- Oh, no. Harmony.-
esclamò, ancora prima di voltarsi.
Davanti a
loro, una vampira dai lunghi capelli biondi, vestita con un completino
molto sexy nero, faceva gli occhi dolci al biondo, posandogli poi una mano
sulla spalla.
- Harm. Cosa ci fai tu qui?- le chiese Spike, con un sorriso.
- Le solite
cose. Stavo cercando uno spuntino, quando ti ho visto seduto qui
e ho pensato “Perché no? Vado a salutare il mio Spikey.”-
rispose con un sorriso raggiante.
Sarah si sentì
improvvisamente il terzo incomodo, ma non aveva nessuna intenzione di lasciarle
campo libero.
- Il tuo cosa, scusa? Ti dispiacerebbe ripetere?- le chiese,
attirando l’attenzione della bionda, che la guardò con un’aria un po’
disgustata, vedendola per la prima volta, mentre Spike sorrideva, notando
l’evidente gelosia della giovane.
- E tu chi
saresti? Non sei un vampiro.- osservò Harmony.
- Ottimo
spirito d’osservazione, ossigenata. La cosa ti turba?-
le rispose sarcastica, mettendole bene in chiaro che Spike era off limits.
Spike posò una
mano su quella della ragazza, evitando di far degenerare la situazione; per
quanto l’allettasse vedere due donne che combattevano
per lui, non voleva dare troppo spettacolo.
- Harm, lei è
Sarah. Sarah… bè, non credo di dovertela presentare.- fece le presentazioni il vampiro, rendendosi poi conto che era
praticamente inutile.
- Per niente.-
disse, continuando a squadrare la non-morta con aria di sfida.
Spostò poi lo
sguardo sul vampiro, realizzando solo in quel momento le sue parole; perché non
l’aveva presentata come la sua ragazza?
Harmony
distolse lo sguardo dalla bionda come se non avesse mai interrotto la sua
conversazione con Spike, per poi rivolgersi a lui.
- Spikey,
viene a ballare? È tanto che non lo facciamo.- gli chiese afferrandogli un
braccio, mentre Sarah era convinta che non si riferisse soltanto al ballo.
- No, Harm, ti
ringrazio, ma ora sono con la mia ragazza. Forse un’altra volta, ok?- e si voltò
dandole le spalle.
Sarah
trattenne un sorriso, notando l’espressione della bionda, che si allontanò
indignata.
- Davvero
credevi che ti avrei lasciata qui da sola per andare
con lei?- chiese il vampiro, probabilmente avendo notato la reazione della
ragazza alle sue parole.
- Lo ammetto.
Per un momento l’ho pensato.- rispose lei sorridendo.
- Non lo
pensare nemmeno.- le disse avvicinandosi al suo orecchio in modo sensuale, per
poi baciarla.
Ancora una
volta si ritrovarono nella cripta di Spike ad amarsi, mentre lui le faceva
capire che non aveva nessuno motivo per essere gelosa.
Quando,
tornata a casa, si sdraiò sul letto, Sarah si addormentò nuovamente con il
sorriso sulle labbra, al pensiero della delusione di Harmony dipinta sul suo
volto.
La mattina
seguente era sabato, così Sarah poté finalmente riposare fino a tardi,
concedendosi minuti di beatitudine sotto il caldo delle lenzuola.
Erano quasi le
10 quando si decise ad alzarsi e a prepararsi una
colazione abbondante.
Aveva tutta la casa per se, dal momento sua
madre era uscita a fare compere, così si concesse un po’ di musica a tutto
volume dallo stereo in cucina, mentre si accingeva a consumare il suo pasto a
base di uova e frittelle.
Ne stava per
addentare una, quando suonarono al campanello.
- Arrivo!-
gridò per evitare che il visitatore continuasse a suonare ininterrottamente.
Quando
finalmente aprì la porta, contro il sole mattutino, si stagliava la figura del
suo vampiro: bellissimo in tutta la sua altezza, i suoi occhi blu coperti da un
paio di Ray-Ban neri.
- Buongiorno
tesoro. Dormito bene?- le chiese avvicinandosi per baciarla, togliendosi gli
occhiali.
- Dove l’hai
presa?- chiese subito Sarah, avendo notato il gioiello alla sua mano destra.
- Dove ho
preso cosa?- le chiese lui, guardandola in volto senza capire.
-
Spike sollevò
la mano in cui era infilata la gemma che permetteva al vampiro di girare
liberamente sotto il sole, senza rischiare di finire arrosto.
- Ah, questa?
Allora la conosci. In effetti mi domandavo come mai
non fossi stupita di vedermi in pieno giorno. Non ti posso nascondere niente, eh.- le rispose abbassandosi di nuovo per rubarle un altro
bacio.
- Non hai
risposto alla mia domanda.- chiese la ragazza impaziente, senza permettergli di
toccare le sue labbra.
- Me l’ha data
Angel. Dal momento che lui lavora solo la notte, l’ha affidata
a me. Ha pensato che fosse più al sicuro. Inoltre era sicuro che mi sarebbe servita più che a lui.- rispose Spike, stupito
dall’insistenza della compagna.
- Te l’ha data
di sua spontanea volontà?- chiese Sarah, non del tutto convinta
dalla spiegazione.
- Si, esatto. Perché ti stupisci tanto? Pensi che non sia abbastanza
degno di fiducia? Anche se io ed Angel non andiamo
d’accordo su parecchie cose, non vuol dire che non si fidi di me. Non dopo quello che è successo negli ultimi anni.- disse il biondo,
cominciando ad innervosirsi.
Sarah non
rispose subito, dubitando ancora delle parole del vampiro.
- Non ho detto
che tu non sia degno di fiducia, mi sembra solo strano che Angel te l’abbia
data…- rispose cercando di fare l’indifferente, ma la sua frase fu interrotta
dalla furia del vampiro.
- Dannazione!
Possibile che neanche tu ti fidi di me? Cosa devo fare
per convincere anche te che non sono più quello di una volta? Astenermi dal
bere sangue, anche di animale? Se è questo quello che
pretendi, lo farò.- la attaccò arrabbiato, dando un calcio ad una sedia.
- Dannazione!-
imprecò ancora una volta appoggiandosi al muro con la fronte.
Sarah,
spaventata per la reazione di Spike, capì di aver sbagliato; non avrebbe dovuto
dubitare di lui.
Sapeva quanto
gli era difficile convivere con la sua passata personalità e con i sensi di colpa: doveva fidarsi
di lui.
Si avvicinò al
compagno, abbracciandolo da dietro.
- Hai ragione.
Scusami, non volevo dubitare di te. So che sei cambiato. Non devi fare niente
per dimostrarmelo.- gli disse cercando di farsi perdonare.
Spike si voltò,
abbracciandola stretta e affondando il viso nei suoi capelli.
- Io voglio
solo che ti fidi di me, nient’altro.- le disse fissando i suoi occhi in quelli
azzurri di lei.
- Credimi,
ogni giorno mi chiedo come tu possa stare con uno come me, un mostro. Perché è questo quello che sono. Anche se ho un anima,
rimarrò sempre un most…- continuò il biondo, prima di essere interrotto dalla
giovane con un dito sulle labbra.
- Tu non sei
un mostro. E io mi fido di te, Spike. Scusami.- lo
rassicurò, perdendosi nei suoi occhi blu.
Si baciarono, cercando
di lasciarsi alle spalle la discussione appena avvenuta.
- Che sciocca. Ero così impegnata a fare la fidanzata rompi
scatole che ti ho lasciato qui fuori.- disse dirigendosi verso la porta per poi
entrare, facendo ridere il vampiro.
Quando vide
che Spike non la seguiva si voltò a guardarlo.
- Bè, che fai?
Lo so benissimo che con
Tuttavia il
biondo non si mosse, continuando a fissarla sorridendo.
- Si può
sapere cosa stai facendo?- gli chiese Sarah spazientita.
- Guardavo
quanto sei bella.- le disse sorridendole.
- Smettila di
fare lo scemo e datti una mossa. Non ho tutto il giorno sai?- lo rimproverò
scherzosamente, per poi trascinarlo per un braccio, facendolo entrare.
Sarah si
diresse in camera sua, lasciando la colazione incompiuta in cucina, e si
sedette sul letto, seguita da Spike.
Non si dissero
niente, limitandosi a guardarsi negli occhi; lui la baciò, facendo trapelare
quel desiderio che invadeva entrambi.
Spike la fece
coricare per poi stendersi sopra di lei e amarla, amarla
come mai si era sentita in vita sua.
Poi senza
preavviso, mentre entrambi raggiungevano l’apice del piacere, il biondo lasciò
trapelare il vampiro che era in lui trasformandosi e affondando i canini nella
carne fresca di Sarah, succhiando il caldo nettare che le scorreva nelle vene.
Lei, colta di
sorpresa, fu tentata di allontanarlo da lei, ma non lo fece, e lasciò che il
fluido rosso scorresse nella bocca del suo amato.
Sentì che le
forze la stavano pian piano abbandonando, quando Spike si staccò riprendendo il
volto umano e dedicandosi alle sue labbra.
Si stese
accanto a lei, prendendola fra le sue braccia e aspettando che la debolezza
della ragazza si disperdesse.
- Va meglio?-
le chiese dopo un po’, notando che il respiro e il battito del cuore della
giovane erano tornati regolari.
- Si.- rispose lei, cercando di non consumare troppo fiato.
- Scusami, non
volevo morderti. È stato un riflesso incondizionato, più forte di me.- le disse, scusandosi.
- Non ti
scusare, non voglio. A me non è dispiaciuto. Ora mi sento davvero tua.- gli
disse baciandolo e mettendosi sopra di lui.
- Dici sul
serio?- le chiese, quasi incredulo.
- Mh, mh..- gli rispose annuendo, aprendosi in un sorriso, per
enfatizzare le sue parole.
Spike sospirò,
guardando il soffitto.
- Che c’è?- chiese preoccupata Sarah, sollevandosi un po’ per poterlo
guardare negli occhi.
- Il fatto è
che… l’idea che tu sia davvero una cacciatrice non si è del tutto sopita.- rispose
il vampiro, guardandola.
- Ancora con
questa storia? Cominci a diventare logorroico, Spike.-
esclamò, rotolando al suo fianco e voltandosi dall’altra parte.
- Non ti
arrabbiare. È solo un mia sensazione.- disse piano,
baciandole il collo nel punto esatto in cui lui l’aveva fatta sua
definitivamente.
- Lo so.- disse sospirando, abbandonandosi ai suoi baci.
- Insomma,
probabilmente fino all’altro ieri se me l’avessero chiesto per gioco, sarebbe
stato il mio più grande sogno, ma ora che in un certo
senso so cosa significa combattere i vampiri… non sono sicura che ne sarei
all’altezza.- gli spiegò i suoi timori, voltandosi verso di lui.
- Io sono
sicuro che saresti perfetta.- la rassicurò, questa
volta baciandole le labbra.
- Sarà meglio
che tu vada. Fra un po’ torna mia madre e non so come potrebbe reagire se ti
trovasse qui.- gli disse poi la bionda, quando si allontanarono.
- D’accordo.-
disse semplicemente lui, alzandosi ed iniziando a
vestirsi, mentre Sarah faceva lo stesso
- Mi sento
osservata.- disse improvvisamente, voltandosi verso Spike, immobile, mentre la
guardava con solo i jeans addosso.
- Non posso
guardare il mio amore in tutto il suo splendore?- le chiese, attraversando il
letto per baciarla.
- Ok, basta o
non usciamo più da questa stanza.- si ritrasse lei, riluttante nel farlo,
posando le mani sul suo petto muscoloso per allontanarlo.
- Per me
andrebbe benissimo.- sussurrò Spike con voce roca, cercando di baciarla ancora.
- Smettila e
muoviti.- rispose lei ridendo, scappando dalla camera, scendendo le scale e
raggiungendo la sua colazione ormai fredda.
Dopo pochi minuti lui la raggiunse, prendendola da dietro per i
fianchi e assaporando il profumo dei suoi capelli; lei si voltò baciandolo, dirigendosi
verso la porta e trascinandolo con se Spike fino a buttarlo fuori di casa.
- Ciao Spike.-
lo incitò la bionda, facendogli capire che doveva andare.
- Ciao tesoro.
Stasera vengo a prenderti all’università.- disse lui, allungandosi per
baciarla.
- Ok. Ora
sparisci. Ciao amore.- disse Sarah, chiudendogli la porta in faccia, mentre lui
gongolava per il nomignolo.
Guardò la
porta chiusa davanti a lui, per poi scende gli scalini e percorrere il vialetto
fino alla sua macchina.
Dannazione, mi sta succedendo di nuovo, pensò Spike, aprendo la portiera
dell’auto.
E se lei fosse
stata veramente la nuova cacciatrice, sarebbe stata la seconda che non avrebbe
fatto la fine delle prime due, ma quella della terza!
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Salve a tutti!!! Vi avviso che ci vorrà ancora un po’ prima che la storia
entri nel vivo.
Per il momento
mi sto limitando a descrivere un po’ la vita di coppia dei due piccioncini.
Però che dire,
mi diverto ad immaginare i problemi di coppia di un
vampiro cattivo come Spike. XD
Se poi penso
che al posto di Sarah potrei esserci io… (o una
qualsiasi di voi, ovviamente! ^^)
Vannagio: sono contenta che la mia ff continui
a piacerti (anche xkè sei l’uni che recensisce… -.- ti
adoro x questo!! *.*). Per
scoprire la cacciatrice che è il Sarah ci vorrà ancora
un po’, ma x quanto riguarda l’arrivo di altri personaggi… bè, penso di poterti
accontentare abbastanza presto… ^^ Un bacione