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Autore: Andry Black    11/02/2010    7 recensioni
Il primissimo incontro tra Paul e Linda, nel '67, durante un servizio fotografico. [Dal 5° capitolo: "Era quasi assurdo questo attaccamento: non era un desiderio, ma un bisogno; era come se lei e Paul fossero stati innamorati da sempre, pur non essendosi mai visti, ed ora che finalmente si erano incontrati, non potevano fare a meno di restare uniti. 'Sarà questo quello che le persone intendono dire, quando parlano di anime gemelle?', si chiese."]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incontro a New York

Nell’anno in cui Linda e Paul erano rimasti lontani l’uno dall’altra, Linda aveva perso ogni speranza di rivederlo. Quando l’aveva baciato in quel piccolo pub londinese, aveva creduto di aver trovato l’uomo della sua vita, aveva creduto davvero di baciare e di fare l’amore con la sua anima gemella: tutto era stato così bello e perfetto che neppure nei suoi sogni più selvaggi avrebbe mai potuto immaginare un uomo meraviglioso quanto Paul. Eppure il sogno era finito.
Lei lo aveva amato davvero ed era convinta che anche lui ben presto l’avrebbe amata …
Come poteva essere altrimenti? Come poteva un amore forte quanto quello di Linda non essere ricambiato?
Eppure ci aveva pensato lui a strapparle quella convinzione di dosso. Paul McCartney aveva giocato con i sentimenti della povera Linda come un gatto gioca con il disgraziato topolino che ha catturato; ma il gatto, alla fine, dopo aver torturato il topo, è abbastanza indulgente da porre fine a tutte le sue sofferenze in un sol boccone, mentre a lei Paul non aveva mai fatto questo favore: Linda era ancora viva (se quella può essere chiamata vita); lei parlava ancora, mangiava, dormiva, lavorava, ma quella che trascorreva era una vita in stand-by, faceva le sue cose quotidiane così come le avrebbe fatte un automa progettato per imitare alla perfezione i comportamenti umani. Persino quando si trovava nel letto di un altro uomo l’unico nome che riusciva ad animarla era quello di Paul e l’unica cosa a cui riusciva a pensare era a lui.
Perché quando hai conosciuto l’amore vero, come puoi accontentarti di meno? quando hai visto finalmente la luce del sole, con quale forza puoi tornare nell’oscurità?
Non lo odiava, ovviamente, anche se una parte di lei suggeriva che avrebbe dovuto; pensava seriamente che se non lo avesse mai più rivisto, sarebbe impazzita ricordando all’infinito quei pochi momenti che avevano trascorso insieme.
Linda aveva quasi perso le speranze di sentire ancora quella voce calda pronunciare il suo nome, quando…

«Pronto, Linda?», il tempo di riconoscere a chi apparteneva quella voce che la chiamava per telefono e il cuore di Linda accelerò vertiginosamente il suo ritmo
«Paul…», constatò con voce strozzata
«Come stai?», chiese lui; che carino, pareva imbarazzato!
«Bene», rispose Linda sbrigativa, «Ho sentito che tu e John siete a New York…»
«Sì, alloggio al Plaza», rispose Paul, «Ti va di venire qui? Così parliamo un po’…»
«Certo! Arrivo subito» Probabilmente un’altra si sarebbe fatta desiderare di più fingendo di avere da fare, ma Linda aveva sofferto fin troppo la mancanza di Paul e non sarebbe stata proprio in grado di nascondere il terribile bisogno che aveva di lui.

L’Hotel Plaza, dove alloggiavano Paul e John, era uno dei più lussuosi hotel di tutta New York; non si trovava molto lontano da Central Park, ma era lontanissimo da casa di Linda, per di più la sua auto era ridotta in formato scatoletta da quando un camion l’aveva investita (non si era fatta niente di male, ma voglio dire…proprio quel giorno?!?tutte a lei dovevano capitare!!!), così sarebbe stata costretta a prendere la metro per raggiungere l’hotel, cosa che non era affatto raccomandabile alle 11.30 di sera, oppure avrebbe dovuto buttare il suo stipendio di una settimana per pagare un taxi, ma “Al diavolo!”, pensò, “Mica tutti i giorni Paul McCartney in persona ti chiama al telefono per dirti di vederlo!”. Alla fine, dato il suo scarso stipendio, e considerato il fatto che dopo il suo divorzio da John suo padre le aveva tolto “i fondi”, decise di incrociare le dita e prendere la metropolitana.
Non si sa mai chi si può incontrare in metro a New York a quell’ora, ma fortunatamente quella sera le stelle sembravano cospirare in favore di Linda Eastman, quindi non fece incontri sgradevoli e riuscì ad arrivare sana e salva all’Hotel Plaza. Era passata di lì almeno un milione di volte ed aveva visto la facciata di quell’edificio in altrettanti film, ma quel giorno quell’albergo,le sue luci, il suo tappeto rosso e le sue carrozze con cavalli appostati all’ingresso avevano un aspetto nuovo per lei: tutto sembrava più scintillante adesso che sapeva che lì avrebbe potuto vedere di nuovo Paul.
Alla reception il personale addetto sapeva già che “Sir Paul McCartney aspettava visite”, quindi non fecero storie e indicarono a Linda la strada per raggiungere la camera in cui alloggiava Paul e lei si diresse di corsa verso l’ascensore. Non dovette neppure perdere tempo a cercare il numero della stanza del beatle, perché lui l’aspettava in corridoio.
Che fosse ansioso di vederla almeno la metà di quanto lo era lei?
Non si salutarono neppure: appena ebbero il tempo di guardarsi, prima che Linda si tuffasse tra le sue braccia e Paul la baciò; entrarono in camera ancora attaccati l’uno a l’altra e con gli occhi chiusi, tanto che Paul dovette chiudere la porta con una gamba a tentoni e prima di raggiungere il letto inciamparono nel comodino, ma nessuno dei due si lamentò quando si ritrovarono distesi sul letto l’uno sull’altra: si guardarono e sorrisero.
Era così bello per Linda poter sentire di nuovo quell’odore che da un anno la ossessionava, potersi vedere riflessa negli splendidi occhi verdi del musicista più bello di tutti i tempi! Iniziò a spogliarsi con foga gettando gli indumenti dove capitava, aiutata in questo da lui, poi iniziò anche a sbottonare la camicia di Paul, lui le sganciò senza problemi il reggiseno e quella che ne seguì fu una delle notti migliori della loro vita. Linda si lasciò trasportare dai suoi sensi finchè, stremata, non si addormentò al suo fianco.

I primi raggi del sole del mattino successivo li sorpresero ancora addormentati, abbracciati l’uno all’altra, ma Linda fu la prima a svegliarsi. Aprì gli occhi e rimase con la testa sul petto di lui, che si alzava e si abbassava regolarmente, le costò una fatica immensa alzarsi, lasciare quel giaciglio caldo, smettere di sentire il suono dolce e regolare del cuore di Paul, che aveva un effetto calmante su di lei, ma doveva pur cominciare quella giornata in qualche modo e se non si fosse alzata avrebbe finito per svegliare quell’angelo che si era addormentato baciandola.
Andò in bagno, fece una rapida doccia e iniziò a tamponarsi con l’asciugamano i capelli bagnati, mentre ogni suo senso era ancora concentrato sulla notte trascorsa: perfetta, esattamente come era stato la prima volta.
«Linda?», sentì la voce di Paul che la chiamava e tornò nella camera da letto con addosso solo l’accappatoio.
«Buongiorno!», gli disse dolcemente, avvicinandosi di nuovo al letto
« ‘giorno…», replicò lui con voce impastata, ma evidentemente sollevato di vederla ancora lì, «Temevo che te ne fossi andata»
«Non ancora, ma devo andare a lavoro, prima o poi», disse Linda, «Comunque ti avrei salutato, prima!»
«Non voglio che te ne vada…», mormorò lui, prendendo la mano destra di Linda tra le sue e il cuore di lei ricominciò ad accelerare il suo ritmo, come se non ci fosse già andata a letto due volte, l’ultima solo poche ore prima! Lui la attirò dolcemente a sé e tutto il corpo di Linda iniziò a urlare a gran voce per avere il bis, ma Paul si limitò a stringerla forte a sé, affondando il volto nell’incavo tra il collo e la spalla di lei, poi con una mano le fece cadere la spallina dell’accappatoio e iniziò a baciarle la spalla e il collo e…
«Paul…», cercò di dire Linda senza riuscire ad articolare bene il discorso, «io…il lavoro…il tempo…»
«Quanto ti pagano al lavoro?», disse Paul, senza evidentemente pensare a quello che stava dicendo, «Te ne do il doppio!»
Fu così che gli arrivò una bella sberla da parte di Linda.
«Ma per chi mi hai presa?!»,urlò; tutta la voglia di fare di nuovo l’amore con lui le era passata.
«Scusa!», si affrettò a dire Paul allarmato, rendendosi conto di come poteva essere interpretata la sua proposta, che avrebbe dovuto essere innocente, «Io…ti giuro che non volevo dire quello che ho detto!»
«Ah no? E cosa volevi dire?», chiese Linda iniziando a rivestirsi, «Comunque devo davvero andare a lavoro, io, perché non mi guadagno i soldi come credi tu, IO!»
Prese le sue cose, infilandole alla rinfusa nella borsa ed era già con la mano sulla maniglia della porta quando Paul la fermò.
«Ti prego, Linda, credimi: non ho mai pensato che tu prendessi soldi facendo….», non riuscì a finire la frase, ma mise un bigliettino in una mano di Linda dicendo: «Questo non lo do a tutte!»
Linda guardò il biglietto e vide che era un numero di telefono, poi alzò lo sguardo per incrociare gli occhi verdi di Paul. Sapeva che non lo aveva detto in quel senso, però il solo pensiero che potesse averlo sfiorato un’idea simile…
«Comunque devo andare a lavorare lo stesso…», disse e lui annuì.
«Però torna qui stasera!», disse lui e Linda sorrise
«Devo tenere Heather stasera», disse, «Ieri sera era da suo padre, ma diritto a vedere anche sua madre una volta ogni tanto!»
«Fa niente!», disse Paul, « Porta anche lei, così magari la portiamo al cinema a vedere qualcosa che le piaccia!»
Linda sorrise. Decisamente, se quella era la tattica di Paul McCartney per far colpo sulle donne, stava funzionando.
Si baciarono un’ultima volta, prima che Linda si decidesse a lasciare la stanza, finalmente, per andare a lavoro.

«Voglio vedere il libro della giungla!!», ordinò Heather, in un tono che non ammetteva repliche.
«Ma, tesoro, quello è un film in seconda visione, non vuoi vedere qualcosa di più bello e più nuovo?», cercò di convincerla Paul
«No, no e no!», protestò Heather battendo i piedi a terra e indicando la locandina del libro della giungla ,«Io voglio vedere il cartone animato con l’orso!»
Paul guardò Linda, in cerca di sostegno, ma lei, che aveva già rinunciato in partenza a far cambiare idea alla figlia, si limitò ad alzare le spalle
«Ma questo cartone è dell’anno scorso e lo avrai già visto!», disse il famoso musicista
«Non è vero, non l’ho visto e voglio andare a vedere questo!»
Paul lanciò uno sguardo alla locandina e sospirò: tra tutti i vecchi cartoni che potevano dare al cinema proprio quello in cui c’era la parodia dei Beatles?! comunque alla fine si decise a comprare tre biglietti per “Il libro della giungla”, tanto probabilmente lui e Linda del film non avrebbero visto niente!

«Perché tante storie per questo film?», gli chiese Linda una volta dentro
«A un certo punto del cartone ci dovrebbero essere 4 avvoltoi che…», rispose Paul leggermente contrariato, «Siamo noi.»
«Come voi?…intendi i Beatles?»
«Già…», ammise Paul
«E tu quale sei?», lo stuzzicò Linda
«L’avvoltoio più carino, ovviamente!» rispose lui, scherzando (ma neanche troppo) e Linda lo baciò a stampo sulla bocca
«Quanto siamo presuntuosi!», mormorò, poi riprese a baciarlo più seriamente
«Bleah!che schifo!!!», urlò Heather, quando, tornata dal prendere i pop-corn, li vide così
«Beccati!», esclamò Paul, sorridendo.
«Vieni, amore, siediti qui vicino a me», le disse Linda, temendo che la piccola insistesse per sedersi in mezzo ai due adulti
«No, io voglio stare accanto a Paul!»
«Mi dispiace, Lin», disse Paul ancora scherzando, «Ma il mio fascino non ha paragoni!»
«E poi, Paul, tu devi sposare me, quindi dobbiamo stare accanto io e te», disse la piccola, poi con un’espressione disgustata aggiunse «Però niente baci!»
«Giuro, niente baci!», promise Paul solennemente, incrociando le dita sulle labbra
Appena spensero le luci del cinema, Paul e Linda iniziarono a baciarsi, approfittando del fatto che la bambina era troppo presa dal film, per far caso a loro. Videro solo pochi spezzoni: l’inizio in cui il bambino viene trovato dai lupi nella cesta, il pezzo della canzone dell’orso (quando Heather costrinse Paul a staccarsi da Linda, iniziando a strattonarlo e a chiedergli se poteva portarla nella giungla a conoscere Baloo) e infine…

http://images.allmoviephoto.com/2003_The_Jungle_Book_2/2003_the_jungle_book_2_011.jpg

“Siamo quiiiiiii
Qui per teeeeee
Siam gli amici che fan per
Teee (che fan per teeee!!)”


«Ma dai, come fanno quelli ad assomigliare a noi?!», chiese Paul vedendoli, a metà tra il divertito e il contrariato
«Invece io una certa somiglianza ce la trovo», disse Linda studiando i buffi avvoltoi canterini del cartone animati, «Secondo me tu sei l’avvoltoio pelato!»
«Ma daaaai!», disse Paul, «Quello al massimo sarà Ringo!»
«Povero Ringo, come lo trattate sempre male!», esclamò Linda, in difesa del batterista, «E poi Ringo mica è pelato!»
«No, ma è il più basso!», disse Paul, poi ripensando alle parole della donna esclamò, fingendosi indignato «E poi, scusa, stai insinuando che io sia pelato? Guarda che bellissimi capelli che ho!!»
Linda rise di nuovo e gli accarezzò i capelli, come per fargli vedere che li apprezzava.
«Probabilmente io sono quello biondo, che è il più “carino”», disse Paul dopo un po’, «Anche se carino è una parola grossa!»
«Ma no, quello sarà John! Tra di voi è l’unico un po’ più biondiccio…», ribatté Linda, «Tu sarai quello con tutti i capelli negli occhi!»
«No, no! Quello è sicuramente George, vedi quanto è alto e magro?», rispose Paul, serio «…e poi ha i capelli “alla George”!»
«Allora, per esclusione, tu sei quello con i capelli castani!», annunciò Linda
«Ma non sono mica così tanto più basso rispetto a George e John!», protestò Paul
«Insomma qualcuno di quei 4 sei tu, quale vuoi essere?», chiese linda ridendo
«…..va bene quello bassetto e castano», borbottò Paul dopo un po’, «Però io sono più bello!»
Linda rise e ripresero a baciarsi.
Usciti dal cinema i tre andarono ad un ristorante e mentre aspettavano che il cameriere portasse loro quanto avevano ordinato, Paul iniziò a combattere con Heather con i coltelli, facendo finta che fossero spade.
«Per quanto tempo rimani a New York?», chiese Linda, osservando attentamente i movimenti dei coltelli impugnati da Paul e dalla bambina.
«Non molto, temo…», rispose l’uomo sospirando, «Io, John e gli altri dobbiamo tornare a Londra a registrare un nuovo album…John dice di avere pronte delle canzoni per quasi 2 lp!»
«Wow…», fece Linda, cercando di mascherare la delusione
«Già… io, lui e Yoko abbiamo prenotato dei posti sul volo di domani notte», spiegò, «Speriamo che andando di notte i giornalisti non ci scoprano…»
«Yoko?», ripetè Linda, chiedendosi chi fosse
«Sì, la nuova fiamma di John», disse con un’espressione disgustata, «Credo che tu l’abbia vista l’anno scorso: è quella giapponese…»
«Non ti piace, eh?»
«Noooo…io la amo!», esclamò Paul sarcastico, prendendo la piccola in braccio e iniziando ad arricciolarle con le dita i corti capelli biondi, «Se non si fosse già messa con John me la sposerei io!!»
«E’ così terribile?», chiese Linda sorridendo
«Meglio se non mi ci fai pensare!», rispose Paul, fingendo di rabbrividire, «Comunque tra i due, quello che fa più paura è John: quando è con lei quasi non lo riconosco!»
«E’ pauroso come Shere Kahn?», chiese Heather, iniziando a imitare la tigre del cartone animato, «Lui è davvero pauroso quando fa “Grrwarrr, Rrrwarr…”!!!»
Paul sorrise.
«Il tuo lavoro come fotografa invece come sta andando, Lin?»
«Direi abbastanza bene…», disse lei con disinvoltura, «Almeno finchè ho gente come te intorno!»
«Vuole una mia foto, signorina?», chiese lui, fingendo di non conoscere Linda, «Le costerà cara!»
«Ah sì?!», chiese Linda, stando al gioco,«E quanto?»
«Almeno un bacio!», disse Paul, facendo scendere Heather che, annoiata dai due adulti decise di andarsene a fare un giro per il ristorante.
«Wow, allora è davvero cara questa foto!», rispose Linda, sporgendosi verso Paul e baciandolo. Si separarono solo quando i camerieri portarono loro il primo piatto.
«Ok, direi che adesso ha diritto ad una mia foto esclusiva, mia giovane e bellissima fotografa!», Linda arrossì, ma riuscì a riprendersi in tempo per rispondere
«Ti è andata bene stasera perché stranamente non ho con me la mia macchina fotografica, altrimenti te ne facevo tremila insieme ad Heather!»
«…così sarebbe apparsa sui giornali di domani sotto al titolo “Un’altra figlia illegittima di Paul McCartney!”», scherzò Paul, «Ti avrebbero anche pagato profumatamente per uno scoop simile!»
“Un’altra”? si chiese Linda, ma evitò di domandare.

Quella sera Paul dormì a casa di Linda, ma la mattina dopo, quando lei si svegliò lui se n’era già andato, ma aveva lasciato un biglietto.
“Mi è piaciuto moltissimo stare insieme a te, ma adesso devo proprio andare (esigenze da Beatle :)).
Quello che ti ho lasciato ieri mattina era il mio numero di casa, chiama quando vuoi (non mi disturbi)!
Appena arrivo in Inghilterra e mi lasciano respirare un po’ ti chiamo.
Grazie di tutto.P.”

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Uff,uff….è stato un po’ un dramma scrivere questo capitolo, perché proprio non sapevo di cosa parlare e come, comunque alla fine ce l’ho fatta. Non sarà granchè, ma almeno l’ho scritto u_u
Finalmente l’altro giorno su sky sono riuscita a vedere il film sulla vita di Linda e………oddio com’erano orribili Paul e John!!!!….e mia mamma che per farmi rabbia mi diceva che quello che interpretava Paul un po’ ci assomigliava -.-‘’….via, non fatemici pensare! E poi che tristezza mi è presa alla fine!…lo sapevo che finiva così,però…che cosa triste!!! T_T
Parlando di cose più allegre non so se lo sapevate ma gli avvoltoi del libro della giungla sono stati davvero fatti ad imitazione dei fab o.o (a me ultimamente spuntano beatles ovunque!), l'ho scoperto pochi giorni fa e ne ho dovuto per forza parlare.....anche se il film sarebbe uscito nel '67 invece che nel '68!
Va beh, basta parlare di film e passiamo ai ringraziamenti!

Zazar90: viareggina, lo sapevo che avresti detto qualcosa del genere a proposito di Mike Jagger xD….e in effetto un pensierino credo ce lo farebbero in tante (io compresa :))…grazie del commento!:)
Clafi : fiuuuu…un computer in meno sulla coscienza(xD)!via, pensa che d’ora in avanti Jane sarà, praticamente, solo un ricordo lontano! XD….Linda Rules!!!….grazie del commento!:)
TheThief_: ahahah…sì,in effetti la foto di Jane e Paul in una fic su Linda è inquietante xD!….ma mi piaceva per introdurre lo stato d’animo di Linda…grazie del commento! :)
Laban : Dici?mmmm probabilmente hai ragione, ma insomma…se ti piace qualcuno è normale esserne un po’ gelosi, anche se non vorremmo mai ammetterlo (soprattutto in un caso così in cui sembrerebbe di avere poche speranze…), ma questa è una mia interpretazione….alla fine chi lo sa che cosa ha pensato davvero?!…..grazie del commento! :)
Marty_youchy : ahaha..sì, yoko mi ha sempre fatto quell’impressione….assomiglia un po’ anche a Samara,la bambina di “The Ring”(non so se l’hai visto…), ma ovviamente Paul non poteva aver visto quel film!comunque io ti adoro perché sei stata l’unica ad aver notato quella battuta! XD….grazie del commento!:)

grazie anche a chi ha solo letto!
baci e alla prossima!! :)
   
 
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